Steve Nash cerca forse l'ispirazione dal cielo…
Attenzione a non dare per spacciati i Suns troppo presto. I ragazzi di coach D'Antoni hanno già dimostrato di poter rimontare da situazioni molto più che complesse, mentre invece i loro avversari, i Mavs, hanno dimostrato nella serie precedente che possono essere rimontati (contro gli Spurs erano sopra (3-1).
Detto questo, Dallas non può che trarre delle indicazioni positive dalla vittoria di gara 3, non solo perché espugnando lo US Airways Center ha recuperato il vantaggio del fattore campo, ma soprattutto perché ora è in vantaggio nella serie, con l'inerzia a suo favore. Obiettivo dichiarato (e abbastanza scontato) dei Mavs è cercare di portare a casa un'altra partita in quel di Phoenix, per tornare a Dallas con il match point per chiudere la serie sulla racchetta.
Anche in gara 4 i Suns non avranno Raja Bell, il cui polpaccio sta migliorando e probabilmente gli permetterà di scendere in campo nella quinta partita, quando la serie si sarà già spostata a Dallas. Nel mentre, obiettivo fondamentale per Phoenix è cercare di limitare i danni e pareggiare la serie in gara 4, cercando di imporre il proprio ritmo di gioco molto più di quanto non siano riusciti a fare nell'ultimo match.
Tornando in Texas, la situazione è sicuramente tranquilla, ma nessuno all'interno dell'entourage dei Mavs vuole illudersi di aver veramente trovato la chiave giusta per vincere la serie, come dice anche Van Horn: "Gara 4 é una partita importante, vorremmo tornare a casa sul 3-1. Sarebbe grande, ma, nonostante tutto, la serie potrebbe comunque arrivare alla settima". Una sola parola d'ordine, dunque: non rilassarsi e non pensare che la serie sia già finita.
L'indicazione più importante per coach Johnson è sicuramente data dalla difesa che, per la seconda volta consecutiva dopo i 121 punti subiti in gara uno, è riuscita a tenere gli avversari sotto i cento punti o, per meglio dire, sotto i novanta, come successo nell'ultima gara, conclusa dai Suns a quota 88. Situazione questa assolutamente fuori dalla media abituale dei Suns, soprattutto considerato il fatto che si giocava in Arizona, sul campo dove di solito i Suns si esaltano al massimo e velocizzano ancora di più il loro gioco.
A Dallas l'ambiente sembra decisamente convinto delle possibilità dei Mavs di portare a casa anche la gara di stasera, sottolineando come i Mavs abbiano vinto quattro gare 4 consecutive, con l'ultima sconfitta che risale ai playoffs del 2004 con Sacramento.
Dall'altra parte però, giustamente, non ci stanno e non hanno assolutamente intenzione di mollare la presa su una stagione e dei playoffs comunque da incorniciare per Phoenix, ai quali però manca, diciamo così, la ciliegina. Decisamente pragmatico l'infortunato Raja Bell: "Eravamo sotto 1-3 nel primo turno ed ora la serie è dove si pensava dovesse essere, 2-1. Noi abbiamo vinto una gara là , loro una qua. Ogni tanto succede che molliamo un po', l'abbiamo fatto per tutto l'anno ed anche in gara 3 il nostro livello di energia era troppo basso per l'importanza della gara".
A Phoenix sono decisamente stanchi di sentir parlare di fatica (perdonatemi il gioco di parole), stanchi di esser dati per spacciati sempre troppo presto. Di sicuro però qualche dubbio nella testa degli avversari i Mavs sono riusciti ad inculcarlo, come dimostra anche Nash: "La cosa frustrante è che non credo che nelle ultime partite abbiamo dato veramente tutto, magari i ragazzi si sono risparmiati a causa della stanchezza, ma noi non possiamo permettercelo".
Sulla stessa linea d'onda un Boris Diaw che dopo un primo tempo da spiritato, è stato controllato nel secondo: "Potremmo essere stanchi, ma non bisogna cercare scuse. Anche se sei stanco, è più una questione mentale, devi convincerti che sei pronto per giocare". Il punto di vista mentale è stato tirato in ballo anche da Shawn Marion che, per spiegare la sua prova un po' storta di gara 3 (solo 10 punti segnati) ha dato la colpa alla stanchezza mentale, magari dovuta anche al fatto che per andare avanti nei playoffs i Suns hanno avuto non solo una rotazione molto scarna, ma soprattutto hanno dovuto giocare ben quattordici partite.
La ricetta per ritornare a vincere in questa serie è la solita, con coach D'Antoni che insiste sugli stessi concetti che l'hanno portato a rivoluzionare il gioco dei Suns: "Dobbiamo correre di più. Correre non significa cercare dei layup, ma piuttosto tirare nei primi sette secondi dell'azione. Quando l'abbiamo fatto, nel terzo quarto di gara 3, siamo andati bene ma prima e dopo, per qualche ragione, ci siamo bloccati".
Le cifre sono chiaramente a favore di Dallas, che non solo ha concesso solo quattro punti in contropiede agli avversari, bloccando la fase del gioco dalla quale i Suns caricano le loro energie soprattutto a livello mentale, ma soprattutto hanno catturato ben 19 rimbalzi d'attacco, riuscendo in questo modo a mascherare quella che è stata la cattiva percentuale di tiro. Vincere a Phoenix tirando con il 41% e segnando 95 punti è sicuramente importante, un bel segno per Dallas, ma i meriti non sono in realtà tutti da ascrivere alla squadra texana.
E' vero che i Mavs sono riusciti a cambiare e rallentare un po' il ritmo di gioco degli avversari, ma allo stesso tempo i Suns sono sembrati una squadra diversa da quella alla quale siamo ormai abituati, una squadra veramente un po' stanca a livello mentale molto più che fisico.
In ogni caso, guai a dare i Suns per spacciati prima del termine della serie, di sicuro però i Soli dell'Arizona per la prima volta nei playoffs sembrano essersi un po' snaturati, ed è emblematica la frase del loro coach, che sostiene che: "Ogni secondo che passa, diventiamo meno efficaci".
Una cosa che è importante notare è il fatto che i Suns in questa serie fatichino a girare la palla e ad allargare il campo come hanno fatto negli ultimi due anni, e la chiave della serie sta probabilmente nel capire se le difficoltà offensive degli uomini di D'Antoni siano legati alla difesa di Dallas, che ha trovato il modo per arginare l'attacco degli avversari, o invece a delle difficoltà , soprattutto fisiche, che non permetto loro di giocare con lo stesso spirito e la stessa velocità che li contraddistingue.
Intanto dai vertici della Lega arrivano delle notizie positive per i Mavs, visto che la NBA ha comunicato che il fallo flagrante di Howard in gara 3 non verrà ulteriormente punito e soprattutto che Terry non sarà sanzionato o sospeso per un piccolo colpo nei confronti di Nash, giudicato involontario.
Dallas is presenta dunque all'appuntamento con gara 4 con tutto l'organico a disposizione, mentre la speranza per i tifosi di Phoenix sia da questa che dall'altra parte dell'oceano è che i Suns abbiano solo avuto due partite storte, ma che abbiano ancora delle energie per reagire ed andare avanti. Questa sera avremo di sicuro una prima risposta.