I due Wallace si guardano senza una risposta per Wade: la serie sta prendendo la via della Florida
Miami è a 48 minuti dalla prima finale della sua storia; trascinata da Wade, autore di 31 punti totali e 12 nel decisivo quarto periodo, gli Heat hanno vinto gara4 89-78, portandosi così sul 3-1 nella serie al meglio delle sette partite. Il prossimo appuntamento è per mercoledì notte al Palace of Auburn Hills.
"Vogliamo mantenere alta la nostra intensità - ha spiegato Dwyane Wade, smentendo gli osservatori che hanno parlato di una Miami pronta a vincere in 6 partite - perché stiamo giocando bene e non c'è motivo di lasciare una gara (gara5) sul piatto." "Il lavoro non è ancora finito - ha fatto eco Shaquille O'Neal - quindi non vogliamo gonfiare troppo il petto.
Lo ha fatto Wade, col risultato ormai in banca: ha sfoderato il suo sorriso, correndo verso i compagni che lo aspettavano con le braccia alte rendendogli omaggio. L'ex esterno di Marquette ha fatto l'assoluta differenza: dopo 23' senza prendere un tiro il pupillo di Riley ha segnato una tripla cruciale per il 65-61, facendola seguire da un canestro in acrobazia su Richard Hamilton. Evidentemente il suo ego non era stato molto colpito dalla stoppata subita qualche attimo prima di Antonio Mc Dyess.
"Mi sento un bambino in un negozio di dolciumi - ha detto il protagonista a fine partita - e sto solo vedendo a che livello posso arrivare con il mio gioco." Il suo 70% al tiro dall'inizio della serie dice già qualcosa. Shaq ha dato una mano con 21 punti, con il solito tragico 5 su 15 ai liberi; "Lazzaro" Haslem s'è fatto sentire con 16 punti che sono stati la vera e propria novità di gara4.
Dall'altra parte poco: "Ora dobbiamo prendere le prossime partite - ha spiegato un Chauncey Billups da 14 punti e 2 assist - una alla volta, senza pensare al futuro." Nel 2002 riuscì la grande rimonta, al primo turno di playoffs, contro la Orlando di Tracy Mc Grady. Questi Heat sembrano altra merce. Tayshaun Prince è stato nuovamente il miglior marcatore della squadra con 15.
Il contributo di Rasheed Wallace è stato modesto: l'ex Portland è uscito per il sesto fallo con 3'30" da giocare e Detroit sotto 79-71. A quel punto aveva segnato 12 punti con 5 rimbalzi. Qualche timido sprazzo del giocatore che conosciamo s'era visto nel terzo periodo, nel corso di un break di 29-11 che aveva riportato i suoi sul 57-53. L'unico vantaggio credibile per quelli del Michigan.
"Nella pallacanestro possono succedere tante cose - ha spiegato Flip Saunders - una giocata può cambiare il corso degli eventi. Ecco perché ci proveremo tornando a casa nostra. La gente dovrà darci una mano a ribaltare questa serie. E' una situazione simile al torneo Ncaa dove anche una sconfitta ti condanna all'eliminazione."
La posizione dell'allenatore si sta facendo scomoda: spifferi di spogliatoio parlano di una squadra non convintissima delle direttive di un tecnico ritenuto poco esperto dei climi da playoffs. Sicuramente meno rispetto a Larry Brown. "Se guardo al nostro quintetto - ha detto sibillinamente Raheed Wallace al termine della gara - non penso ci sia di meglio a questo mondo." "Io sono l'allenatore - ha risposto indirettamente l'ex Minnesota - e decido i giochi e le situazioni che i miei giocatori devono sviluppare sul campo."
Rimane un fatto: se i Pistons volevano mettersi nei guai, contro questi Heat, ci sono riusciti alla perfezione. Ora devono provare a convincersi che c'è una soluzione. Forse le schermaglie servono a motivarsi. Però mercoledì notte sarà la prima notte senza scappatoie per quelli della Motown.
"Shaq e Dwyane sono stati spettacolari - ha detto Alonzo Mourning lasciando il palazzetto - i giocatori di ruolo stanno facendo le cose giuste." C'è tutto per essere convinti che questo vantaggio non sia fallace come il 3-2 di 12 mesi. Soprattutto: quest'anno Wade e O'Neal stanno bene.