Lotteria e Previsioni !

Bryan Colangelo comincia bene a Toronto!

23 Maggio 2006, Secaucus, New Jersey.
La primavera si fa calda, i Playoffs Nba hanno ormai preso fuoco, tra i più belli di sempre, con tre serie su quattro decise a gara 7 nelle semifinali di Conference, i campioni in carica in vacanza, LBJ sull'Olimpo e Steve Nash ancora dominatore. Ma non c'è solo il basket giocato e i team che si contendono l'anello: c'è anche chi dalla postseason è rimasto fuori e si è riunito con i suoi rappresentanti nel New Jersey per decidere l'ordine di scelta al Draft del prossimo 28 giugno.

Prima volta per Bryan Colangelo a rappresentare i Toronto Raptors, John Paxson per i Bulls con la scelta ricevuta dai Knicks, i Blazers con il maggior numero di palline nell'urna per aggiudicarsi il primo pick e Gerald Wallace a fare le veci per gli esordienti Bobcats. Ad attenderli una lotteria, un draft e una lista di giocatori importanti, ma nessun fenomeno alla Tim Duncan o Lebron James.

A dirigere la cerimonia Stu Jackson, braccio destro di Stern: come già  dicevo, Blazers con 250 palline sulle 1000 disponibili, quindi la squadra con le maggiori chance, poi i Bulls con le 199 palline ricevute dai Knicks nell'affare Curry. Alla fine però sono i Raptors a spuntarla con Bryan Colangelo, già  GM dell'anno 2005 per la costruzione dei Suns da 60 vittorie, ad esultare; seconda scelta assoluta per i Bulls, terza per i Bobcats e solo quarta per i Blazers, sicuramente delusi per l'esito dell'evento.

Ma d'altronde è una lotteria e come tale va presa. Se pensiamo che gli Atlanta Hawks battono tutti nella collezione di billie da lottery negli ultimi anni e non son mai andati oltre la terza chiamata, allora i Blazers possono pure consolarsi. Dopo le prime quattro abbiamo Hawks, Twolves, Celtics, Rockets, Warriors, Sonics, Magic, Hornets, Sixers e Jazz. Dalla 15 in poi si segue l'ordine di record ottenuto nella stagione regolare, salvo poi considerare diritti di scelta ricevuti o ceduti nelle varie trades degli anni precedenti.

Ma veniamo alle possibili chiamate delle prime 14 squadre a scegliere:

Toronto Raptors

I Raptors del neo presidente Bryan Colangelo hanno il diritto di scegliere davanti a tutti per la prima volta nella loro storia, considerando che hanno una squadra molto giovane, molto talentuosa, con un All Star assoluto come Chris Bosh, di cui Colangelo tiene fortemente conto nelle decisioni, e un vice-GM che i tifosi trevigiani conoscono molto bene come Maurizio Gherardini, primo dirigente italiano nella Nba. Se 2+2 fa 4, allora mi viene in mente che con la presenza di Gherardini nello staff di Toronto ci siano grosse possibilità  che la prima scelta sia il Mago Bargnani, grandissimo talento, paragonato a Dirk Nowitzki. Colangelo ha ammesso che nella rosa dei papabili c'è l'ala della Benetton, ma Bosh ha dichiarato che la necessità  è un big man vero, che intimidisca, stoppa e prenda i rimbalzi: non certo Bargnani. L'uomo indicato sarebbe LaMarcus Aldridge, centro di Texas, ma il ragazzo mi sembra più un clone di Bosh che un centro vero. Morrison potrebbe essere la sorpresa, come del resto il superatleta Tyrus Thomas, di LSU.

Chicago Bulls

Paxson ha un solo nome in testa: LaMarcus Aldridge. I Bulls hanno bisogno di un 2.10 che giochi spalle a canestro, che dia un aiuto al solissimo Chandler, grande stoppatore ma molto limitato in attacco. Molto dipende da quello che faranno i Raptors: se Aldridge fosse andato, punteranno su Thomas, per aggiungere atletismo ad una squadra con tanti tiratori ma pochi saltatori, o su Bargnani. La sorpresa potrebbe essere Patrick O'Bryant, a mio avviso l'unico vero centro del draft, anche se alla due pare un rischio. Escludo la scelta di Morrison, anche perché i Tori hanno Deng e Nocioni.

Charlotte Bobacats

La presenza di Gerald Wallace alla lotteria non ha portato fortuna, ma la terza scelta potrebbe portare sicuramente un giocatore importante. I Bobcats punterebbero su Adam Morrison, realizzatore, leader, faccia tosta, uomo da ultimo tiro e anche nuova immagine della franchigia, dato che Okafor, infortuni a parte, non sembra essere l'uomo adatto attorno cui costruire, ma un gran lungo di complemento. Credo che Morrison alla tre sia ancora disponibile, altrimenti si punterà  sull'atletismo di Tyrus Thomas. Altri nomi potrebbero essere il talentuosissimo, ma ancora tutto da scoprire, Rudy Gay, o il realizzatore Brandon Roy.

Portland Trail Blazers

A Portland, dopo il repulisti con la cacciata dei vari Stoudamire, Wells, Wallace e Patterson, si è puntato su un player coach come Nate McMillan, e su un gruppo di giovani guidati da Zach Randolph e Darius Miles, con i gemellini da Maryland, Dixon e Blake, e il talento puro di Bassy Telfair. Il maggior numero di palline nell'urna non ha portato la prima scelta, ma lo scorso anno, Chris Paul, neo Rookie of the Year è stato pescato alla 4 dagli Hornets. L'esperienza insegna. Dopo aver preso un ragazzo locale come Webster lo scorso anno, i Blazers potrebbero puntare sulla guardia senior di Washington, Brandon Roy, leader nato e realizzatore sopraffino, molto somigliante a Ben Gordon come tipo di giocatore. Il sogno sarebbe Aldridge, ma è difficile che sia ancora disponibile, oppure Tyrus Thomas.

Atlanta Hawks

Una sola necessità : cercasi playmaker disperatamente. Constatato che Joe Johnson sia un fenomeno, ma un po' sprecato a portar palla, gli Hawk devono pescare un play. Non c'è l'offerta che c'era lo scorso anno nel ruolo, ma credo che Marcus Williams da UConn sia veramente forte, un play puro, fortissimo in palleggio, con tiro da costruire ma visione pazzesca e un facilità  disarmante a passare la palla dal palleggio. Assomiglia molto a Deron Williams dei Jazz. L'alternativa è Randy Foye di Villanova, ma il ragazzo ha sempre pensato più a segnare che a coinvolgere i compagni. Difficile prendano un'ala, piuttosto un centro che dia una mano a Pachulia come O'Bryant o Shelden Williams, il big man da Duke.

Minnesota Twolves

Tutto ruoterà  intorno alle decisioni di Garnett. Un play servirebbe se non dovessero rifirmare Banks: Foye e Williams i nomi. Altrimenti si parla di un all-around di talento come Rudy Gay o il pazzesco Rodney Carney, allievo di Calipari a Memphis, prossimo candidato alla gara di schiacciate di Las Vegas.

Boston Celtics

Danny Ainge è stato visto più volte in Italia per seguire Andrea Bargnani: il GM non ha mai nascosto l'innamoramento per l'ala trevigiana, ma è improbabile che alla 7 sia ancora disponibile. Mai dire mai: Gerad Green insegna. Più probabile la scelta di un play, per riportare il pur positivo Delonte West nel suo ruolo di guardia. I lunghi già  ci sono, al massimo una guardia con tiro perimetrale: Brandon Roy, ma occhio al killer JJ Redick o al poco conosciuto Quincy Douby da Rutgers.

Houston Rockets

Più che di un giocatore, i Rockets necessiterebbero di una benedizione, per scacciare la sfortuna che ha perseguitato I texani per tutto il 2005-2006. Con T-Mac e Yao sani,sono almeno da finale di Conference, altrimenti da lotteria. Con la otto devono pescare un giocatore con punti nelle mani in poco tempo uscendo dalla panchina: Morrison, Carney, Gay e Roy sono i nomi, anche se c'è il rischio che già  alla otto siano già  andati. A quel punto si va su un giocatore futuribile come Shawne Williams da Memphis o su Cedric Simmons, lungo undersized ma molto forte a rimbalzo e vicino a canestro: un lottatore.

Golden State Warriors

Sulla baia, cacciato coach Montgomery, si parla addirittura di Larry Brown: non scherziamo. Alla nove i Suns pescarono Amarè Stoudemire: i Warriors hanno un ottimo gruppo di giovani ma necessitano di un centro mobile che possa riportare Foyle nel ruolo di sesto uomo: O'Bryant o il bianco Aaron Gray i papabili. Altrimenti si punta su Carney o sul tuttofare Ronnie Brewer.

Seattle Sonics

I deludenti Sonics di questa stagione ripartono da Allen, Lewis, coach Hill, e un gruppo di giovani lunghi molto interessanti. A parte i problemi per l'arena e la città , il GM Rick Sund sta cercando un realizzatore che esca dalla panchina e dia qualche minuto ad Allen senza far scendere troppo la qualità  dei tiri: JJ Redick sembra fatto dal sarto per giocare in una squadra di tiratori da tre punti dove domina il gioco perimetrale. Un'alternativa è Mardy Collins da Temple, giocatori con punti nelle mani e tanta difesa, dote che non guasterebbe in una squadra in cui non difende nessuno.

Orlando Magic

I Magic ripartono da Howard, Milicic e Nelson, tre giovani molto interessanti. Il giocatore che manca al puzzle è una guardia: Foye o Brewer i maggiori candidati, anche perché Deshawn Stevenson non è affidabile e Trevor Ariza non è una guardia in senso stretto. La sorpresa potrebbe essere la chiamata di Rudy Fernandez, la talentuosa guardia della Juventud di Badalona, continuando la tradizione spagnola dopo la scelta di Fran Vazquez dello scorso anno, e un motivo in più per convincerli ad attraversare l'oceano.

New Orleans Hornets

Quest'anno hanno sfiorato i playoffs crollando solo a fine stagione, trascinati dallo strepitoso CP3, Chris Paul, pescato con la 4 nello scorso draft. La necessità  è un lungo, vista la squalifica di Chris Andersen e l'età  avanzata di PJ Brown. I soliti noti i candidati: O'Bryant, Shelden Williams e Aaron Gray, cui aggiungo il verticale Hilton Armstrong o lo sconosciuto senegalese Saer Sene.

Philadelphia 76ers

Stesso discorso fatto per Minnesota: tutto ruota attorno a quello che farà  Iverson. Poi c'è il discorso Webber. Il gruppo di giovani guidato da Iguodala è buono ma serve un giocatore collante, con talento e difesa. Un solo nome sul taccuino del GM Billy Knight. Mardy Collins, ragazzo di Philadelphia, studente a Temple, difensore, realizzatore se serve, combo guard che ricorda in tutto un altro ex sixers e Temple, Aaron McKie.

Utah Jazz

La squadra di Sloan, martoriata dagli infortuni, ha chiuso la stagione in crescendo arrivando ad un passo dai playoffs, proprio grazie al recupero dei suoi assenti, Kirilenko e Boozer su tutti. Ai Jazz servono un lungo vero da affiancare a Boozer, visto che Okur è decisamente un giocatore perimetrale che offre poco in termini di fisico e verticalità , Hilton Armstrong e Shelden Williams i nomi, ed un esterno con punti nelle mani e tiro da fuori, Douby, Mo Ager e Richard Roby, il realizzatore da Colorado e fratello di Kenyon Martin.

Questa è una mia prima analisi in prospettiva draft. Ora aspettiamo il 28 giugno!

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