O'Neal in gancio, Wallace sotto di lui: una scena frequente per tutto l'arco di gara3
Ci sono giocate che di sicuro cambiano le partite, ma che possono anche spostare l'ago della bilancia in una serie; Miami, entrata nel quarto periodo avanti 74-62, s'è vista rosicchiare il suo vantaggio punto a punto, fino al 74-73. Con 7'42" da giocare, Antonio Mc Dyes ha avuto a disposizione la schiacciata per riportare avanti i suoi. In qualche modo Wade è riuscito a contestargliela, tanto da costringerlo all'errore.
Dall'altra parte lo stesso esterno da Marquette ha trovato il gioco da 3 punti che ha dato il via al decisivo parziale di 11-2; una schiacciata al volo di Haslem, su assist di Walker, per l'89-79, ha siglato il risultato.
"E' stata la giocata decisiva della gara - ha commentato in sala stampa Flip Saunders parlando dello sforzo difensivo di Wade - anche perché poi è andato a segnare tre punti dall'altra parte. D'altronde è in assoluto il giocatore più dinamico della serie." "Siamo una squadra con grande fiducia - ha fatto eco la stella di Miami - quindi non ci siamo troppo preoccupati del ritorno di Detroit: nei playoffs può succedere ma è necessario rimanere concentrati su quel che devi fare."
Fuori dai denti: gli Heat hanno vinto perché Wade e O'Neal hanno dominato la gara dal primo minuto all'ultimo, segnando 62 punti, quel che è più importante con uno spaventoso 24 su 32 dal campo. Proprio la percentuale al tiro segna il fallimento della tattica che i Pistons hanno sempre adoperato per contenere i loro avversari: gli uomini di Saunders hanno riempito l'area, non curandosi di Haslem e lasciando Payton libero sull'arco.
Non a caso, nell'azione precedente alla schiacciata sbagliata di Mc Dyess, proprio l'ex Seattle aveva appena sbagliato una tripla dall'angolo. Nel momento in cui la sfuriata del duo di Miami sembrava passata, con Detroit in grado di raccogliere i frutti della sua pazienza, Shaq e Dwyane hanno ripreso il controllo delle operazioni.
Si è capito subito quale fosse il piano gara preparato da Pat Riley: O'Neal ha segnato 7 dei primi 11 punti della sua squadra, con due schiacciate nei primi tre minuti. "Quando giochiamo male - ha spiegato l'ex campione del mondo con i Los Angeles Lakers - è perché sul campo non facciamo le cose giuste: mi sono lamentato per i troppi tiri da fuori in gara2, ho ripetuto questo concetto ai miei compagni. Volevo la palla, sapendo che sarei stato pronto."
Esaurita la sfuriata iniziale del Diesel è iniziata quella di Wade che ha segnato 15 punti con un iniziale 7 su 8 al tiro. Detroit è rimasta a contatto, grazie ai 21 punti combinati di Billups e Hamilton. Per chi avesse ancora bisogno di una prova del fatto che i campioni del 2004 vanno dove li portano i due esterni, possiamo far notare che i due hanno segnato solo tre punti nel secondo periodo. In quella fase Miami ha segnato il primo vero break a suo favore, grazie a 9 punti di Walker, per il 49-38 di metà gara.
Non tanto casualmente la rimonta di quelli del Michigan è arrivata nel quarto periodo, quando Billups ha segnato 11 dei suoi 31 punti, siglando due triple consecutive nei primi minuti. "Dobbiamo ricordarci di essere aggressivi dall'inizio alla fine", ha riconosciuto l'ex Celtics. Non che non ci abbia provato nelle fasi finali, cercando di replicare ai canestri di Wade come in una sfida di playground. Semplicemente Wade ha giocato meglio.
"Il suo problema - ha spiegato Saunders - è che a volte tende a decidere a priori se fare il realizzatore oppure giocare per la squadra. Invece deve capire che quando è aggressivo gioca meglio anche per i compagni" Che potrebbe essere una spiegazione delle difficoltà di una squadra che sembra giocare a tratti.
Wade e O'Neal invece tutto sommato hanno dato un contributo regolare lungo l'arco della partita: 30 punti nel primo tempo con 14 su 19 dal campo, 32 nella ripresa con 10 su 13, nonostante qualche libero sbagliato. Ne è nata una gara in cui gli Heat hanno controllato pesantemente i tabelloni (40-27) e tirato meglio con il 58% contro una delle difese più celebrate della lega.
Detroit s'è fermata al 42%. Una semplice conseguenza del tipo di tiri presi dalle due squadre: Miami ha segnato 50 punti a 16 nell'area pitturata. Fino a prova contraria le conclusioni da vicino sono più semplici di quelle dalla distanza. Non era stato così durante la stagione regolare; forse l'importanza di queste gare e il peso relativo del pallone sta cambiando i termini della questione.
Sempre che su tutto questo non abbia principalmente pesato la "difesa" di Wade su Mc Dyes.
Gara4 dovrà dare alcune conferme. Per Detroit è una sfida con pochissimo margine di errore. "Dobbiamo scendere in campo - ha confidato Prince, solo 3 punti dopo i 24 di gara2 - tenendo presente che la vittoria per noi è fondamentale". Primo imperativo: fermare Wade. "Stasera è stato un incubo - ha detto ancora Billups lasciando il palazzo - come Kobe".