Payton non fa rimpiangere Wade, e Miami vola…
Colpo grosso di Miami a Detroit, in Gara 1 della Finale della Eastern Conference.
I Pistons hanno infatti perso il fattore campo, ma sembra evidente che l'acido lattico accumulatosi nella serie da 7 partite con i Cavs abbia giocato un ruolo importante.
Dall'altra parte Pat Riley si gode la vittoria dei suoi Heat, che arrivavano a questa finale di Conference da sfavoriti, e soprattutto si gode il suo supporting cast, stavolta davvero decisivo.
Infatti la vittoria di Miami non è arrivata principalmente da Wade e Shaq, ma dal trio Walker-Payton-Williams: con i due mammasantissima in panca per problemi di falli (Wade già a quota 3 quando ancora non si era giunti all'intervallo) sono stati loro a prendere per mano la squadra e a guidarla alla vittoria.
Si è rivisto in particolare il Payton versione “The Glove” prendersi cura di Billups, che è andato in confusione totale specie dopo che la combo di Miami è stata in panca; e Walker mettere canestri importanti.
I Pistons? i soliti problemi già manifestati nella serie con i Cavs: l'atteggiamento quasi spocchioso della squadra che crede di poter scherzare per tre quarti e poter vincere nell'ultimo, tutt'altra pasta rispetto ai Pistons operai di Larry Brown; la scarsa duttilità come schemi offesivi e soluzioni difensive di Flip Saunders, coach preparato ma non bravo a leggere le partite; Chauncey Billups al momento sembra una pallida copia del giocatore ammirato in regular Season e in queste ultime due stagioni sia in attacco sia in difesa; Ben Wallace che sembra non essere più decisivo come un tempo in difesa, e permette al suo diretto avversario di disenteressarsi completamente di lui andando in aiuto su altri in fase di attacco.
Aggiungeteci che Rasheed Wallace ha tirato con 3-10 e la sconfitta arriva inevitabile.
E pensare che i Pistons son anche andati vicini a vincerla questa partita: scesi in campo praticamente solo dal secondo tempo in poi, hanno rimontato anche 12 punti, raggiungendo il pareggio a 6:55 sul cronometro del terzo quarto con un layup di Billups e passando in vantaggio scavando un divario di 5 punti, sul 60-55.
Ma a questo punto Detroit sbagliava la bellezza di 12 tiri di fila, non approfittando di Wade in panca con il quarto fallo, e gli Heat piazzavano il parziale decisivo guidati dal trio sopracitato di 20-5, scoppola dalla quale i Pistons non si sono più ripresi.
Tirano male, troppo male i Pistons(37%) per sperare di vincere contro gli Heat, che finalmente sono sembrati una squadra vera, una delle poche volte in questa stagione, e soprattutto Billups che ha sì segnato 19 punti ma con 6-19 sulla shooting chart (2-8 da 3).
Wade invece nei 26 minuti in cui è rimasto in campo, è stato semplicemente immarcabile, (9-11 al tiro per 25 punti), anche se il generoso Hunter è riuscito a prendersi due sfondi diabolici, così come Payton che non ha sbagliato praticamente nulla.
“Non siamo mica rookie” il commento della lingua sempre tagliente di “The Glove”, mentre Riley si mostra soddisfatto per una vittoria che vale doppio, perchè ottenuta in trasferta e senza stancare la combo: Credo che sia la prima volta in questa stagione che entrambi stanno fuori per tanto tempo insieme, ecluse le volte dovute ad infortunio”. Già tempo di vittorie obbligate per Saunders: “Si fa dura, senza dubbio. Dobbiamo riportare dalla nostra l'inerzia della serie”.
Shaquille O'Neal: “Le nostre prime due opzioni offensive hanno avuto problemi di falli, ma i sostituti sono stati all'altezza, hanno fatto girare bene palla e hanno segnato tiri piazzati”
Ora appuntamento sempre al Palace di Auburn Hills tra due giorni, e i Pistons non potranno pèermettersi di giocare ancora così.