Mike D'Antoni, uno spot per il basket: guardate i suoi Suns!
Phoenix, AZ. Da qualche tempo a questa parte il ritornello preferito in Arizona ripeteva “Beat L.A. (again) !!” ed i Suns non ne volevano proprio sapere di deludere i propri tifosi.
I sostenitori dei Soli, fiduciosi nell'ennesima maratona vittoriosa, stavano già preparando il prossimo refrain: “Texas, stiamo arrivando!”. Mentre il solito tremendo flash-intro del sito dei Suns così schernisce gli sconfitti: “Clippers ELIMI-nation” (andatevelo a guardare).
Phoenix vince ancora e lo fa, come nella settima contro i Lakers, tenendo saldamente il controllo della partita nelle proprie mani. Sale in cattedra Mr. Mvp e guida i suoi ad un'esecuzione magistrale del run & gun Mike D'Antoni. Sistema di gioco che trova un numero smisurato di sfegatati sostenitori, così come di incorreggibili scettici. Time will tell, in ogni caso questi Suns meritano fiducia.
La peggior partita della serie impedisce ai Clippers di stabilire il miglior risultato di sempre nella storia della franchigia: raggiungere la finale di Conference. Ci sono andati molto vicino (vedi gara3 e soprattutto gara5 ) ed escono a testa alta, con la consapevolezza di avere i mezzi per un futuro davvero ambizioso.
LA PARTITA
Pronti, via e Clippers avanti 4-0. La prima ed ultima volta nella serata. Nash rompe il ghiaccio per i padroni di casa con una tripla. È l'inizio di un parziale di 18-6 con cui i Suns mettono in chiaro che sono in campo per dare il 100% delle energie recuperate negli ultimi tre giorni.
Los Angeles riesce a recuperare e riportare il punteggio in parità sul 28-28. Anche in questo caso bisogna aggiungere “per l'ultima volta”. Jones e Barbosa chiudono il primo quarto sul +4 ed i Clippers non avranno mai più la palla del pareggio tra le proprie mani.
Il gap tra le due squadre oscilla tra 5 e 10 punti, fino a 2 minuti dalla fine del terzo quarto. A cavallo tra le ultime due frazioni i Suns compiono l'allungo definitivo: 15-4 e si arriva al +21 a 8 minuti dalla fine.
Cos'è cambiato rispetto agli altri, faticosi successi dei leader della Pacific? I Suns hanno contemporaneamente retto il confronto a rimbalzo (32 pari) sia tirato con percentuali ottime dal campo. Ottime a dire poco: 62,3% da due, 55,6% da tre, 84,% dalla lunetta.
Nash in grande spolvero ha punito gli avversari con 4 triple (su 5 tentativi) e con delle penetrazioni che hanno spaccato la difesa progettata da Dunleavy: spettacolari appoggi in sottomano dopo aver lasciato il diretto marcatore con un punto di domanda negli occhi, scarichi sui compagni pronti a punire dagli angoli.
I passaggi del canadese questa sera venivano regolarmente spediti nel cesto dai compagni, specie dal perimetro. Difesa perimetrale che resta qualcosa su cui a Los Angeles dovranno lavorare in estate. Forse Ross avrebbe dovuto giocare qualche minuto in più, ma è tardi per queste considerazioni. Forse non sarebbe cambiato nulla.
I PROTAGONISTI
Nash gioca la miglior partita nella serie, quindi oltre a smazzare i soliti assists (11) si preoccupa di metterla dentro (29 punti). Marion è ancora il top scorer dei suoi con 30 punti (5-9 da tre) cui aggiunge 9 rimbalzi e 2 stoppate.
Tutti i sette (soliti) Suns scesi in campo vanno in doppia cifra per punti, una menzione speciale per le doti all-around di Diaw (prende 8 rimbalzi – 4 offensivi! – e da 5 assists) e la precisione di Barbosa (8 -10 dal campo).
Brand termina la sua personale serie con 36 punti (16-26 dal campo) e 9 rimbalzi, 7 dei quali presi in attacco. Solitamente non viene mai nominato MVP della serie un giocatore sconfitto, altrimenti non ci sarebbero dubbi.
Kaman gioca meno di 20 minuti (perché?) in cui fa 4-4 dal campo e prende solo 3 rimbalzi. Maggette ha uno score di 18 punti, Cassell 11 e 6 assists. Dopo la sorpresa di gara6, 8 punti per Ross (4-7 in 24 minuti).
QUOTIN'
D'Antoni rende gli onori agli sconfitti ed esalta i suoi ragazzi:
Per prima cosa mi congratulo con i Clippers. Hanno fatto una stagione notevole e sono una squadra con cui dovremo fare i conti nei prossimi anni perché sono forti davvero. Tanto di cappello. Abbiamo fatto una grande gara 7, Shawn ha messo le sue triple e quando è così diventa davvero pericoloso. In generale è difficile fare dei nomi, non posso. Chiunque suggerite, sarò d'accordo con voi. Nash? Fenomenale.
Il riposo è stato salutare per Nash:
Ho avuto il tempo e la possibilità di superare alcuni problemi fisici e ora mi sento bene. Se non avessi avuto la possibilità di lavorare su alcuni dei miei disturbi, probabilmente stasera non avrei giocato così (bene). Molti ci hanno criticato quest'anno, hanno espresso perplessità : gli infortuni, la mancanza di profondità , di lunghi di peso e tutto il resto. Penso che stiamo riuscendo a smentirli e continuiamo a tenere in vita quelle che sono le nostre aspettative.
Cassell orgoglioso:
Nessuno pensava che saremmo arrivati così lontano. Abbiamo perso ed è devastante, ma questa squadra può camminare per le strade di Los Angeles a testa alta e con orgoglio. Clippers delusi, ma guardando al futuro le occasioni di rivalsa non mancheranno.
Brand:
È stata una grande esperienza per noi. Abbiamo imparato molto. Ora sappiamo cosa ci serve per chiudere una partita, per vincere una serie. Siamo un gruppo di giocatori giovani, possiamo solo migliorare e lo faremo anche durante l'estate. Quando inizierà la regular season saremo pronti.
LA SERIE
Suns, 4-3. Pronostico azzeccato in pieno. Ma chi se ne importa!? Quel che conta è che è stata una serie bellissima, quasi sempre molto combattuta e il quasi lo possiamo sicuramente lasciare da parte per quanto riguarda lo spettacolo.
I Clippers possono rimpiangere almeno due sconfitte – games 3 & 5 – senza le quali avrebbero potuto vincere la serie. Ma è solo un'ipotesi. La certezza è che dopo anni di anonimato, i Clippers sono finalmente pronti a stabilirsi ai vertici della Western Conference per un bel pò di tempo. Phoenix ora aspetta il definitivo recupero di Kurt Thomas per dare profondità alle rotazioni e aggiungere centimetri ed esperienza sotto canestro.
La finale di Conference li vede opposti ai tostissimi Mavericks di coach Avery Johnson e dell'incredibile Nowitzki. Per quanto fatto vedere in regular season e per aver eliminato i campioni in carica, i pronostici sono in favore dei texani.
Ma come ci ha ricordato Nash, nonostante tutto quel che si dice sui Suns, loro continuano a vincere e a dimostrare di essere una grande squadra.
Nota conclusiva: voglia mai Nostro Signore dei Playoffs che ci capiti di assistere ad un'altra maratona, gara 7 non sarà più disputata a Phoenix.