Due vittorie con shutout per il giovane Justin Verlander
Cambio al vertice nella AL Central! Dopo l'aggancio, Detroit ha operato il sorpasso sui campioni in carica di Chicago: con il miglior record delle Majors, la squadra del Michigan fa sul serio, non accusa cedimenti, ed è destinata ad un'inaspettata stagione di vertice.
A costo di risultare noiosi, se c'è un trend che pare immutabile è quello della disparità di forze in campo in questa Division: 18 partite di distacco tra la testa e la coda sono un gap praticamente incolmabile, determinato dalla presenza delle franchigie con il record rispettivamente migliore e peggiore in assoluto nel baseball professionistico americano. Tale disomogeneità viene ben descritta dal record di vittorie interne alla Division, con vittorie doppie rispetto alle sconfitte per la coppia di testa, un rapporto opposto per le due di coda ed un perfetto pareggio per Cleveland nella terra di mezzo.
Le Squadre
Per la prima volta dall'inizio dell'anno, dunque, al comando della classifica troviamo i Detroit Tigers (30-14). A Motown finalmente si può parlare di baseball a testa alta: un'altra settimana estremamente positiva (6-1 il parziale) per i ragazzi di Jim Leyland e vetta raggiunta con la miglior percentuale assoluta di vittorie. E' solo la terza volta negli ultimi 45 anni che Detroit ha il miglior record a questo punto della stagione: le altre due volte (1968 e 1984) l'annata si è poi conclusa con la conquista delle World Series.
Dopo aver spazzato via senza troppi problemi Minnesota, Detroit ha portato a casa anche l'ostica serie di InterLega contro i Cincinnati Reds, grazie a due W consecutive per il setup man Fernando Rodney. Quando mancano le quality starts dunque è il bullpen a dare una mano: ma è la rotazione sempre più il punto di forza di questo gruppo – ERA complessiva inferiore a 3.00 – con menzione di merito al giovane RHP Justin Verlander, che è partito due volte per due shutout (di cui uno complete game, in nottata nella gara-1 vinta a Kansas City). Se poi anche il lineup dà una mano, come è accaduto in questa settimana, guidato dalle ottime medie di Carlos Guillén (.421) e Magglio Ordonez (.440)" i risultati non possono non venire.
Seconda piazza ed un po' di amaro in bocca per gli Chicago White Sox (29-15), che non hanno saputo reggere il ritmo forsennato dei Tigers e si ritrovano ad inseguire per la prima volta nella stagione. In settimana grande delusione per la sconfitta 1-2 patita a Tampa Bay, una di quelle serie che una squadra di vertice deve saper dominare, ma belle soddisfazioni nel weekend con il 2-1 rifilato ai cugini dei Cubs. Le Calze Bianche hanno anche saputo portare ad un diverso livello la competizione con i rivali di northside Chicago, buttandola sul fisico: nella gara di Sabato, un impatto violento a casa base tra i due Catcher (provocata dal southsider A.J. Pierzynski) ha determinato una rissa che ha svuotato le panchine e si è conclusa con due espulsioni a testa.
La rotation si è confermata comunque in discreta forma, specie con Mark Buehrle e Freddy A. Garcia, e si spera in meglio con il rientro dalla DL di José Contreras; per il lineup, generalmente rendimento buono con una nota di merito che vogliamo dare al 2B Tadahito Iguchi per la prestazione splendida di Sabato: 3-su-3 con 2 HR e 6 RBI (con il primo Grand Slam in carriera in Regular Season).
Fortunatamente per loro, dopo la peggior settimana dell'anno in Ohio è tornato il sereno: i Cleveland Indians (22-22) si sono riportati in media .500 grazie a un bel parziale di 5-1. Tempo di rivincite per Cleveland: hanno ospitato e sconfitto infatti prima i Royals, rifilando loro il medesimo sweep 3-0 subito sette giorni prima, e poi l'odiata Pittsburgh (per ovvi motivi NFL tra Browns e Steelers) battuta 2-1 a fornire una piccola rivincita delle delusioni del Football.
Si stanno vedendo dei miglioramenti dal punto di vista del monte, e benché l'ERA dei partenti sia alta (tutti sopra 4.00, a parte l'ottimo C.C. Sabathia a 1.95 ma in sole 5 partite) in questa settimana sono arrivate tutte partenze di qualità che hanno semplificato molto il lavoro del bullpen. Al piatto il migliore è stato l'OF Grady Sizemore, che ha messo insieme però prestazioni più da cleanup che da leadoff, battendo .240 con ben 4 HR (dopo averne battuti altrettanti nell'intera annata) e 7 RBI: gli altri position players non riescono però a supportarne gli sforzi al meglio.
Venendo alle parti basse della classifica, non è facile trovare elementi sensazionali nell'andamento altalenante dei Minnesota Twins (19-25), che proseguono nel loro mediocre campionato senza concedere ai propri tifosi particolari speranze di ripresa. Come detto, la settimana si è aperta con un altro sweep interdivisionale subito, stavolta per mano della neo-capolista Detroit, per poi concludersi col sorriso per la vittoria 2-1 a Milwaukee. Il record di Division di 7-17 è il peggiore dell'intera American League (anche peggio di Kansas City!) e manifesta una chiara incapacità di Minnie nel gestire la competizione con le dirette rivali.
Se neppure un fenomeno come Johan Santana riesce ad avere un record vincente (4-4 per lui finora) le pecche di questo lineup sono ovvie: d'altronde, bassa media e poca potenza non è esattamente quanto ci si attenderebbe da giocatori di MLB.
Dal canto loro, i Kansas City Royals (10-32) stanno riuscendo nell'arduo compito di sorprenderci ogni settimana in negativo. Prendete una franchigia con il peggior record della Lega e pensereste non possa andare peggio" E invece i Royals ci mostrano come, prima subendo uno sweep interno alla Division (Cleveland) e poi venendo controllati a mani basse nel derby del Missouri contro Saint Louis. Inizia una nuova serie contro Detroit? Shutout e 0-1 servito per la decima sconfitta consecutiva.
Il risultato è un bello 0-7 che ridicolizza ancor di più i tifosi della franchigia-barzelletta delle Majors ed una insufficienza cronica che ormai rischia di non fare più notizia, senza alcun elemento di potenziale cambio di rotta né sul monte né al piatto.
Il Migliore
In una settimana priva di exploit particolarmente rilevanti, decidere il migliore della settimana può essere l'occasione per mandare un messaggio. Necessariamente appare giusto premiare il punto di forza della franchigia che ha vinto la maggior percentuale di partite, ed all'interno di una rotation comunque tutta positiva vogliamo dare la palma del migliore al giovane Justin Verlander per le sue due vittorie ottenute in questa settimana. Il ragazzo ha stupito in quella caratteristica adorata dai Manager, ovvero la durability: due bellissimi shutout, in 8 inning contro Minnesota (battendo un certo Santana) e addirittura con un complete game stanotte contro Kansas City, il tutto condito con una sola BB e 7 K. Cosa direste vedendo un partente che nel nono inning lancia costantemente fastball a 99 mph senza problemi di controllo? Beh, forse quello che ha detto un suo avversario ieri, Doug Mientkievicz: "Goodness gracious. That's as good as stuff as I've seen".
Coming Up
Nella settimana iniziata stanotte, non vi sarà omogeneità di calendario tra le cinque franchigie: Detroit e Kansas City avranno il percorso più intenso, dovendo giocare tutti e sette i giorni: prima con una sfida tra loro di quattro partite in Missouri (di cui gara-1, come detto, appannaggio di Detroit), poi con una classica serie da tre, con i Tigers a ospitare Cleveland ed i Royals a far visita ai New York Yankees. Gli stessi Indians inizieranno invece con una inedita serie da due incontri in casa di Minnesota, la quale a sua volta terminerà la settimana ospitando Seattle.
Chicago invece avrà un giorno di riposo tra le due serie che la vedranno prima opposta a Oakland (gara-1 vinta stanotte dagli White Sox) e poi volare in Canada a sfidare i Blue Jays.