Un Duncan monumentale ha consentito agli Spurs di restare in vita.
Splendidi. Splendidi sono I playoffs ai quali stiamo assistendo in questa versione 2006, in netta contrapposizione con una regular season appena sufficiente.
Queste pazze nottate ci stanno regalando emozioni che non provavamo da tempo, con serie e partite tirate e continue sorprese, tanto da non rendere più così tanto scontata la già scritta finale che Spurs e Pistons erano chiamati a ripetere.
E proprio gli Spurs sono tornati in campo durante la notte, a casa loro, con le spalle al muro in quanto sotto per 3-1 e senza domani si sono giocati le loro carte migliori: difesa, il cocktail franco/argentino ed una dose massiccia di Tim Duncan, ovvero la ricetta della vittoria al cardiopalma (parola già sentita in questa serie) che San Antonio ha strappato con le unghie per evitare l'eliminazione.
Popovic ha schierato l'ennesimo quintetto diverso della serie, con la conferma di Michael Finley (12, 7 rimbalzi) ed il rientro di Manu Ginobili (18, 6/13), con Barry relegato nuovamente tra le seconde linee, ma di fronte alla forma di un Tim Duncan da 36 punti, 12 rimbalzi e 3 stoppate, la mossa è passata decisamente in secondo piano.
Il caraibico, infatti, ha messo il vestito delle grandi occasioni ed ha lasciato tracce di onnipotenza cestistica per tutto il primo tempo concludendo la fase con 11/11 al tiro e caricando di falli tutti i lunghi dei Mavericks, compreso il rientrante Keith Van Horn.
Con un Duncan così e con un ottimo Parker a fargli da spalla, gli Spurs tuttavia non sono riusciti a tenere a distanza gli indomabili Mavericks, sostenuti dai 31 punti con 13/22 di Dirk Nowitzki, dai 30 punti della coppia Devin Harris/Jason Terry, che ha perso qualche pallone di troppo ma capace comunque di creare i consueti grattacapi alla difesa degli Speroni, nonché dai 16 con 8 rimbalzi di Josh Howard.
La squadra di Dallas è spesso riuscita a non far allontanare troppo i rivali nel punteggio, rientrando rapidamente con dei mini-parziali che ne hanno contraddistinto la prestazione. Sotto per 37-29 nel secondo quarto, ha risposto con tre canestri consecutivi mantenendosi poi a galla, chiudendo la prima frazione sul 57 pari e più avanti, in un terzo quarto contraddistinto da 12 punti di Parker, ha registrato un rapido 7-0 per recuperare ad uno svantaggio improvvisamente arrivato a 10 punti.
Anche questa partita, dato l'andazzo, era destinata ad essere decisa da episodi, che questa volta gli Spurs sono stati capaci di volgere in loro favore.
Dopo una fondamentale tripla in transizione (la prima della serie) di Nowitzki che aveva pareggiato la gara a quota 95, le segnature sono diventate sempre più un miraggio e Manu Ginobili non avrebbe facilmente immaginato che il suo tiro libero del 98-97 ad 1:59 dal termine sarebbe stato l'ultimo punto messo a segno di ciascuna delle squadre.
Da quel momento i Mavs hanno avuto tre occasioni per vincere, ma nessuna di queste è andata a buon fine per merito della difesa avversaria.
Con un minuto da giocare, Bowen ha dato modo di ricordare una prova offensivamente incolore (nessun punto, nessun tiro tentato) con un'altra delle sue magate difensive andando a stoppare il jumper del tedesco scoccato dalla linea dei liberi; alcuni momenti più tardi anche Ginobili ha fatto la sua parte rubando un pallone prezioso dalle mani del pericoloso Terry.
Infine, con 6 secondi da giocare, gli arbitri hanno fischiato una discussa palla a due vinta da Dallas, con conseguente timeout per lo studio dell'ultimo possesso, ma il tentativo di Terry a 2.4 secondi dalla fine è risultato in un airball raccolto da Nowitzki, anch'egli non capace di trovare il canestro.
Alcune note a margine: il quintetto degli Spurs è stato quasi interamente responsabile dei punti segnati dalla squadra, in quanto il solo membro della panchina a segnare è stato Brent Barry, con 5 punti; Bruce Bowen ha concluso con 0 punti, 1 assist, 1 rimbalzo, 1 palla rubata e con la stoppata che ha deciso la gara, a dimostrazione dell'importanza capitale di questo specialista difensivo.
Per l'ennesima gara né Mohammed né Nesterovic hanno visto il campo: semplicemente non sono adatti a questo tipo di serie ed a questo tipo di avversario; Keith Van Horn ha messo piede su un parquet per la prima volta da marzo a causa della mano rotta, ma ha finito la partita giocando per 3 minuti e commettendo 4 falli.
Questa emozionantissima serie avrà un altro match point per i Mavericks, che dovranno giocarselo a Dallas venerdì notte: prepariamoci ad un clima infuocato!