Minnesota Twins – Santana (sopra) e Liriano; entrambi mancini, Venezuelani, Twins e… vincenti!
Iniziare la propria stagione oltre la metà di giugno, e per di più centrando due sconfitte in altrettante decisions, non è il modo migliore per poter ambire al Cy Young Award, né per aiutare la propria squadra a raggiungere la postseason.
Il trofeo individuale non è certo il motivo che ha indotto Roger Clemens a indossare ancora gli spikes – non saprebbe dove metterne un altro! -; per la corsa ai playoff, The Rocket potrebbe ancora dire la sua: se svuota l'infermeria, Houston ha una rotazione che se la può giocare con chiunque e i Cardinals non sono scappati come negli scorsi anni.
Il rientro di Clemens è stato progressivo, iniziando a Lexington (A), dove Roger ha indossato una casacca con l'azzeccatissima scritta “Legends” sul petto; la scalata delle minors ha coinciso con una inesorabile ripresa di confidenza dell'asso con il monte, la palla e le situazioni di difficoltà .
In Major ha prodotto due prestazioni solide, benché non spettacolari (7K e 9H in 11.1 riprese, per una ERA di 2.38); in entrambi i casi ha dovuto fare i conti con le performance eccellenti dei suoi avversari di pedana, Francisco Liriano (Twins) e Nate Robertson (Tigers).
Webb – La maledizione di PlayIt?
Abbiamo dedicato un articolo celebrativo a quello che era il dominatore incontrastato della National League… avremo mica portato sf…ortuna?
Andiamo con ordine.
Il 5 giugno a Philadelphia ha avuto termine una striscia di 30 riprese consecutive in cui Brandon Webb non ha concesso alcun punto: con uomini in prima e terza, e zero fuori, ha indotto una delle solite groundball (11 a 2 il computo di eliminazioni “a terra” e al volo di quell'incontro). Ennesimo doppio gioco della sua difesa, ma punto entrato: difficile parlare di fallimento.
In quell'incontro Webb ha chiuso con 3 ER, un HR, 3 BB e 7 K, senza decision; a seguire ha accumulato 3 sconfitte e una no decision, nella quale ha subito ben sette punti di sua diretta responsabilità : la sua linea di giugno recita 0W-3L e 5.08 di ERA.
Crisi?
Se guardiamo le statistiche di cui è direttamente responsabile in toto (SO, BB e HR), il mese di giugno non è molto differente dai precedenti per Webb; l'anomalia risiede nelle 3 sconfitte consecutive (Mets, Rangers, Devil Rays), per le quali il rapporto complessivo groundout/flyout è risultato un normalissimo – per chiunque altro – 21/17.
Nella debacle finale con Seattle (il 27) è comunque tornato su un 13/3 a lui più consono.
Brandon non è un lanciatore diverso rispetto a un mese fa: la fortuna è girata per trenta giorni, ma Webb è ancora un pretendente al trono di Carpenter.
I Gemelli del Minnesota
Il vincitore del virtuale Cy Young Award mensile è, per l'American League, Johan Santana di Minnesota (5-0, 1.05 in giugno); il mancino numero 57 ha recuperato a maggio la falsa partenza e ora è in piena corsa per il titolo che tutti pronosticavano suo.
Colui che più gli è stato vicino in questo periodo è Francisco Liriano (4-1, 2.31), rookie, mancino e Venezuelano come lui, nonché suo compagno di squadra. Non a caso, prima ancora di esordire, era stato indicato quale il nuovo Santana, sebbene il suo caratteristico movimento di chiusura può ricordare quello del celeberrimo Bob Gibson (ovviamente allo specchio).
A seguire Joe Nathan (2-0, 7 SV, 1.80), closer – indovinate un po' – di Minnesota: i Twins sono in un ottimo momento, dato che sta producendo pure l'attacco (in particolare nella persona di Joe Mauer); se solo smettessero di vincere quelle davanti…
Nell'altra lega diamo la palma a Chris Young (3-0, 1.17) dei Padres al fotofinish su Chris Capuano (4-0, 2.57) dei Brewers, che prosegue nella sua ottima stagione; a breve distanza Dontrelle Willis (Marlins, 3-1, 2.50), che ha trovato, oltre alla sua forma migliore, un degno compagno di rotazione in Scott Olsen (3-1, 2.12). Per il D-Train continuano le voci di possibili trasferimenti.
Untouchable
La grande stagione con cui Liriano sta aprendo la propria carriera potrebbe non bastargli per la conquista del Jackie Robinson Award quale miglior esordiente.
Sulla sua strada si frappone Jonathan Papelbon (2-0, 4 SV, 0.73) che, se il campionato si concludesse adesso, andrebbe preso in serissima considerazione anche per il Cy Young Award e quale Most Valuable Player in American League.
Il giovane dei Red Sox, inizialmente relegato nel ruolo di closer in attesa di “job openings” in una rotazione che pareva infinita, si sta dimostrando perfetto per il ruolo, al punto che diventa difficile la scelta di proporlo “solo” ogni 5 giorni.
Mette strikeout i battitori (41 in totale in 39 riprese), non concede basi su ball (3) e tiene la palla dentro il campo (1 HR concesso): in pratica riesce in ogni statistica di cui un lanciatore è esclusivo responsabile.
Anche a lui capiterà , come a Webb, qualche periodo nero, ma la sua stagione è destinata a chiudersi tra l'élite degli uomini del monte.
Boston, come New York, è una piazza pesante dal punto di vista dei media – basti guardare l'andamento delle votazioni per l'All-Star Game. I numeri di B.J. Ryan (0-0, 9 SV, 0.00 in giugno; 45K, 8 BB e 0 HR in 38 IP totali), closer dei Blue Jays, sono praticamente identici a quelli di “Steel”, forse addirittura migliori, ma le notizie dal Canada hanno diversa cassa di risonanza…
Untouchables… quasi
L'ultima no-hit registrata in Major League è il Perfect Game ottenuto da Randy Johnson oltre due anni orsono in quel di Atlanta: è dai tempi della seconda guerra mondiale che non si registra una simile astinenza da partite senza valide.
In questo mese, per un paio di volte, siamo andati vicini all'interruzione del lungo digiuno.
Il primo a provarci è stato Carlos Zambrano (Cubs) che, il 5 a Houston, dopo essersi assicurato personalmente il vantaggio con un fuoricampo, ha concesso la prima e unica valida all'ottavo inning.
Il 19 è stata la volta di Matt Cain (Giants), giunto a soli 4 out dall'impresa contro gli Angels.
Tre giorni dopo è toccato a Anthony Reyes, inserito nella rotazione dei Cardinals per l'infortunio di Mulder, che ha concesso l'unica valida al settimo, un homer di Jim Thome che ha inchiodato il risultato sull'1 a 0 per i White Sox.
Altre prove degne di nota sono lo shutout di Jamie Moyer (Mariners, il 2 contro Kansas City) e il complete game di Jason Schmidt (Giants, il 6 contro Florida) condito da 16 strikeout).
La classifica aggiornata
Anche per questo mese è giunto il momento di prendere in prestito la formula di Bill James, di cui abbiamo accennato nell'articolo introduttivo a questa serie, per valutare, a questo punto dell'anno, i maggiori candidati al premio di miglior lanciatore.
American League (in parentesi la posizione in maggio)
5. Justin Verlander, DET: 10-4, 3.13, 84 Cy Young Points (1°)
4. B.J. Ryan, TOR: 1-0, 21 SV, 0.47, 85 CYP (10°)
3. Bobby Jenks, CWS: 2-1, 24 SV, 2.48, 87 CYP (8°)
2. Johan Santana, MIN: 9-4, 2.59, 91 CYP (28°)
1. Jonathan Papelbon, BOS: 2-1, 23 SV, 0.46, 94 CYP (2°)
National League (in parentesi la posizione in maggio)
5. Chris Capuano, MIL: 9-4, 3.10, 83 CYP (9°)
4. Brandon Webb, ARI: 8-3, 2.85, 83 CYP (1°)
3. Derrick Turnbow, MIL: 4-3, 22 SV, 3.41, 85 CYP (6°)
2. Bronson Arroyo, CIN: 9-4, 2.58, 86 CYP (4°)
1. Tom Glavine, NYM: 11-2, 3.33, 93 CYP (2°)