Avery Johnson, leader sul campo, leader in panchina
Diciamo subito le cose come stanno: a mio modesto avviso il titolo di “coach of the year”, anche quest'anno sarebbe dovuto andare tra le mani (alquanto educate) di Michelino D'Antoni… al quale hanno sottratto nell'ordine: Q-rich, Joe Johnson (e i suoi 20 punti a partita), Amare (e qui i canestri che difettano ad ogni uscita sono una decina, più altri 6-7 dall lunetta).
Aggiungete altri infortuni assortiti, un'amalgama da trovare nel primo mese di regular season (il vero training-camp)… e nonostante tutto il neo cinquanta cinquenne è riuscito a condurre i suoi alla vittoria 54 volte su 82.
Serviti tutti gi scettici che – una volta che il ginocchio di “STAT” è andato in frantumi – ritenevano che le chances dei Suns di fare i playoffs sarebbero state pari a quelle di vedere Kobe Bryant frustare il polso solo tre volte nel secondo tempo di una gara 7….
Guarda caso abbiamo avuto la possibilità di vederle entrambe, giù il cappello per Mike e giù anche le quotazioni del non più 8 (passerà al 24) che è stato accusato da tutti i media americani – Charlatan Barkley compreso.Già … poi però ci spiegano chi è che ha portato i Lakers fin lì..
Detto ciò non si può certamente storcere il naso davanti a Mr. Avery Johnson, eccelso nel trasformare la letargica indole difensiva dei Mavs in una più che decente difesa… almeno quanto Larry Brown è stato tragicomico nel guidare i suoi Knicks alla peggiore stagione della loro onorabile e longeva storia.
Evidenziamo un dato su tutti: Dd quando il mitico Cuban ha deciso di affidargli l'arduo compito, il “nostro” si è messo in luce – oltre che per un'imbarazzante ruzzolata davanti alla panchina (coi 20mila dell'arena che sghignazzavano tra l'ilarità generale) – per l'incredibile record di 74-24 (14-2 l'anno scorso, il resto questa stagione) registrato in regular season.
Mica male no? Facendo due conti, significa il 75% di vittorie all'esordio da capo allenatore.
Ah! E' opportuno precisare che nessun altro allenatore esordiente nella lega più competitiva del mondo era mai riuscito a fare di meglio….
Avery ha imparato subito a farsi rispettare da media, arbitri e giocatori; avversari e non.
Ne sa qualcosa Bruce Bowen che dopo gara uno, l'altra sera, è stato accusato di “abbracciare” i 213 centimetri del miglior cestista Teutonico di sempre a mò di orso bruno!!
(Per la verità Phil Jackson c'era andato giù ancora più pesantemente apostrofandolo con l'epiteto di : Macellaio…)
Bruce non si è alterato più di tanto, esprimendo parole di stima nei confronti di Johnson, anche perchè i due hanno parecchio in comune: infatti entrambi non sono stati molto considerati all'inizio delle rispettive carriere.
Mai scelti nel draft, hanno gironzolato parecchio anche oltre-oceano, prima di entrare nella lega dalla porta sul retro… per poi ottenere il massimo: il “Larry O'Brien Trophy” (ossia quella coppa che ogni metà giugno Mr. Stern consegna alla squadra campione).
La storia assume tinte disneiane se pensate che fu proprio Avery a segnare il canestro della vittoria in gara 5 delle finali '99, per di più in un Madison elettrizzato come non mai nelle ultime stagioni…
Stop al flashback ! Torniamo ad oggi: dicevamo della difesa dei Mavs… trasformata nel giro di pochi mesi da barzelletta della lega (NO D in Big D ricordate?) ad una delle migliori del lotto… Dalla parte opposta del campo per la verità con i giochi un pò ripetitivi del suo mentore Popovich, si rischia di far sbadigliare i tifosi dei Mavs , “viziati” per anni dalle scorribande offensive del due volte MVP Nash ,di Finley e ovviamente del teutonico …
E si… perchè spesso non si fà altro che pick and roll o giochi in isolamento (se avete visto gara 3 a Memphis sapete a cosa ci stiamo riferendo.)
Anche se per la verità , ai più attenti non sarà sfuggita la sagace mossa di gara due: accortosi che giocando ai ritmi lenti degli speroni, i suoi sarebbero andati in vacanza anzitempo anche quest'anno, (la difesa dei Mavs è si migliorata sensibilmente, ma non al punto di superare quella dei “cugini”) ha deciso di “svecchiare” il tutto abbassando il quintetto: fuori Griffin, grintoso il suo, ma buon attaccante a livello di… serie A2 (dove peraltro ha giocato e bene a Roseto) e… dentro il giovane e sgusciante Devin Harris (probabilmente il miglior back-up tra i playmaker dell'NBA).
Risultato? Ritmo più alto, più penetra e scarica , e quindi più tiri facili = netta affermazione all'Alamo. Per quanto Avery stimi coach “Pop”, questa volta ha deciso di adottare i dettami di Mike D'Antoni e i risultati si son visti!!
Insomma, la sua statura di coach sta crescendo di giorno in giorno, perciò cominciamo a chiamarlo Avery… il Grande Generale !