I Clippers imparano in fretta

Il rimbalzo? Lo prendono i Clippers!

Phoenix, AZ. Gara 1 è stata un bel regalo per Mike D'Antoni ed il nostro coach esordì in sala stampa ironizzando sulle due difese che avevano permesso uno show da oltre 250 punti.

I Clippers persero quella gara tirando con un'irreale 59.3% dal campo. Solo Milwaukee, tanti anni fa, era riuscita a perdere un partita con percentuali migliori. Come si può perdere giocando così?

Difendendo male. Ma se i Clippers sono una delle migliori difese della Lega? Bè allora bisogna apportare qualche adjustment al game-plan. Mentre Dunleavy e i ragazzi abbandonavano la consueta sessione di tiri per andare a rivedersi il nastro di gara 1, un certo Elgin Baylor (Hall of Famer e candidato Executive of the Year) raccoglieva un pallone e con un sottomano da tre punti realizzava uno spettacolare “swish!!”. Qualcuno l'ha visto come un presagio che quella sera il vento sarebbe girato dalla parte dei Clippers.

LA PARTITA

Starters e rotazioni sono le stesse di gara 1, con Quinton Ross che spesso si prende il compito di rendere dura la vita a Nash. Cassell invece cerca di impegnare il rieletto MVP nell'altra metà  campo e l'avvio è dei migliori.

Bastano sei minuti per condurre 20-6, Sam I Am realizza 13 dei suoi finali 23 punti nel primo quarto, frazione che si chiude sul 38-22 per i californiani. Anche in gara 1 i Clippers avevano fatto una frazione eccezionale, il secondo quarto, ma questa volta la difesa c'è e si fa sentire. Per tutta la gara.

I Suns non riusciranno mai a scendere sotto i 10 punti di svantaggio. L'ultima frazione inizia con un gap di 19 punti. Ad un canestro di Bell alla prima azione rispondono i Clippers con un parziale di 6-0 firmato Mobley e Livingston. Sono passati due minuti e mezzo ed il -23 è una mazzata alle speranze di rimonta dei padroni di casa.

Dopo il time-out i Suns riusciranno a portarsi al massimo a -17, prima di affondare definitivamente e dare spazio a Tskitishvili, Grant e House. Se il game-plan dei Clippers suonava tipo “fermate Nash!”, diciamo subito che trattasi di missione impossibile. Però si può cercare di rallentare il canadese e l'up-tempo style di Phoenix, operazione in parte riuscita.

Quello che invece è stato eseguito alla perfezione è stato il gioco sotto i tabelloni, in entrambe le metà  campo. Una delle migliori coppie della Lega, Brand & Kaman, veniva da una prestazione difensiva imbarazzante (lo stesso D'Antoni si dichiarò sorpreso dei punti ottenuti vicino al canestro dai suoi tre giorni fa) e per dare una svolta a questa serie era necessaria una prova di ben altro spessore.

Se è vero che i Suns giocano ogni due giorni ormai dall'inizio (quasi) della post-season e sono un pò stanchi, se è vero che ieri sera hanno tirato con percentuali al di sotto dei loro standard (il che non significa poi tanto male) è innegabile che i Clippers la partita l'hanno vinta sotto i tabelloni.

Le cifre sono impietose: 57 rimbalzi a 26 per i Clippers, 58 a 36 l'altrettanto schiacciante differenza nei punti in zona verniciata. I Suns hanno avuto 6 secondi tiri, contro i 31 a disposizione della squadra ospite. Inutile dire che le due torri di L.A. hanno avuto un ruolo fondamentale nell'ottenere questi numeri.

La difesa dei Clippers e la giornata non eccelsa dei tiratori armati da Nash si traducono in una partita sotto i cento punti per la squadra dell'Arizona e quando questo succede, nei playoff in corso, i Suns perdono. Ma non dimentichiamo di rendere omaggio alla grande prova offensiva dei Clippers: 54.4% dal campo, 4-9 da tre, 20-25 nei liberi, 19 rimbalzi offensivi.

I PROTAGONISTI

Doveroso iniziare da Brand & Kaman. Il primo ha uno score di 27 punti, 10 rimbalzi (6 offensivi) e 3 recuperi, mentre il centro totalizza 14 punti (6-8 fg) e 16 rimbalzi. Le guardie chiudono con 23 punti a testa: per Cassell 2-2 dalla lunga distanza 6 assists e nessuna palla persa, mentre Mobley raccoglie 8 rimbalzi e smazza 3 ulteriori assists.

In doppia cifra anche Ross e Radmanovic: 11 punti per il Bowen di L.A., 14 punti e 9 rimbalzi per l'ala serba. I numeri di Livingston non rendono giustizia all'importanza del back-up di lusso dei Clippers: 8 punti, 5 rimbalzi, nessuna palla persa.

Bell il top scorer di Phoenix con 20 punti, Nash chiude con 14 punti (6-12 fg) ed 8 assists. Diaw contribuisce con 14 punti, Marion con 13, Barbosa e Thomas rispettivamente 18 e 15. Le percentuali al tiro sono mediamente buone (45,6% complessivo) ma l'assenza a rimbalzo ha prodotto 11 tiri meno degli avversari.

QUOTIN'

Dunleavy e il fattore chiave:

I nostri lunghi hanno vinto il confronto sotto i tabelloni. Lì abbiamo un vantaggio di “taglia” e finché teniamo i nostri lunghi vicino al canestro, questo dovrebbe succedere ancora.

Chris Kaman dichiara il suo ingresso nella serie:

L'altro giorno non ero io, non ero aggressivo. Stasera invece abbiamo dominato a rimbalzo.

Bell non si preoccupa troppo per la sconfitta:

Ci hanno battuti sul piano dell'energia e della reattività . I rimbalzi offensivi ed i punti su seconde conclusioni parlano da soli. Abbiamo avuto un calo emotivo. Non che questo rappresenti una scusa, ma non eravamo pronti. Abbiamo perso il fattore campo, ma il lato positivo è che ci è già  successo. Sappiamo cosa serve per riprenderci la serie.

LA SERIE

1-1. Per i Clippers! La serie, infatti, si sposta in California ed ora tocca a Nash e compagni cercare di espugnare il campo degli avversari. E se non ci riusciranno, saranno guai. Ve li immaginate questi pazzi artisti del run & gun arrivare alle finali di Conference, contro Dallas o San Antonio, dopo aver rimontato due volte da 1-3?

Gara 3 venerdì notte, Staples Center, Los Angeles.

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