Jefferson: l'eroe di gara 6 per i Nets
Avanti i Nets. Questo è il responso di gara 6 (96-90), che ha consegnato la vittoria della serie a New Jersey senza bisogno dello spareggio della settima partita. I Nets vincono dunque la serie, passano il turno e se la vedranno nelle semifinali della Eastern Conference contro i Miami Heat di Dwayne Wade e Shaquille O'Neal.
Ancora una volta, però, i Pacers hanno venduto cara la pelle prima di cedere agli avversari, e a nulla è servita quella che sicuramente è stata la miglior partita della carriera di Anthony Johnson, autore di un'incredibile prova da quaranta punti in faccia alla sua ex squadra, che distrugge il suo precedente record di punti nella Lega, fissato a quota 27.
A fine gara è Jason Kidd a raccontare un episodio divertente sulla prova di Johnson: "Dopo gara 5 ci siamo visti andando verso il bus, e lui mi ha detto che avrebbe segnato quaranta punti. Andando verso casa ho pensato che era impossibile che segnasse quaranta punti, ma lui ci ha provato e stasera sembrava che non potesse sbagliare un tiro.". Ed è lo stesso Kidd a provare a dare una spiegazione per gli errori del suo ex compagno di reparto nel finale di partita: E' arrivato stanco alla fine, mancando proprio i due tiri che più gli servivano. Meglio per noi".
Johnson e i Pacers escono quindi di scena, guadagnandosi i complimenti di tutti per aver comunque lottato fino alla fine in una serie (e una stagione) nella quale tutta la squadra è stata falcidiata da infortuni di diversa entità e che, solo nella serie contro i Nets, hanno impedito a Indiana in pratica di schierare Stojakovic e mai di mettee in campo Jamaal Tinsley, che, a dirla tutta, sarebbe il playmaker titolare della squadra.
Se l'assenza di Tinsley è stata bene assorbita da un grandissimo Johnson, quella di Stojakovic ha privato la squadra di una delle sue principali bocche da fuoco, che avrebbe potuto far pagare i raddoppi in post su O'Neal e in generale avrebbe rappresentato una minaccia offensiva che gli avversari non avrebbero potuto non prender in considerazione.
Alla fine i Pacers hanno ceduto alla distanza, trovandosi sempre poco lucidi nei finali di gara e soprattutto perdendo, dopo la vittoria d'esordio a East Rutherford, quattro delle successive cinque partite, mostrando che le assenze avevano ridotto all'osso la panchina e le alternative a disposizione di coach Carlisle, costretto ad utilizzare e spremere più del necessario un numero limitato di giocatori.
Ritornando però più strettamente alla partita di ieri notte, andiamo a vedere un po' di cronaca. La prima metà della partita è stato in chiaro equilibrio, con le due squadre che sono andate negli spogliatoi per la pausa di metà gara in perfetta parità (41-41). Nel terzo periodo però si è ripetuto il copione di almeno due delle partite della serie, con i Nets che hanno realizzato il parziale decisivo che ha messo una decina di punti tra loro e gli avversari. Il break in questione è un 16-6 tutto frutto del trio Jefferson-Kidd-Carter, che ha portato New Jersey avanti di dieci (57-47).
Ma, come al solito, i Pacers non avevano intenzione di molare la preda e, all'inzio del quarto ed ultimo periodo, erano ancora a contatto, sotto di sole quattro lunghezze (73-69). Anche nell'ultima frazione Indiana, trascinata dal suo pubblico e da un Johnson in trance agonistica (15 punti nel quarto), continuava a mantenere la partita intorno ai due possessi di distacco, arrivando anche, grazie ad una tripla del suo scatenato playmaker, a 56'' dalla fine, a -2 (90-92), con la possibilità concreta di vincere la partita.
A questo punto però i padroni di casa hanno perso lucidità , Johnson ha sbagliato un tiro, O'Neal si é fatto stoppare da dietro da Jefferson e i Nets hanno chiuso la gara e la serie dalla lunetta.
Oggi per i Nets, contrariamente dal resto della serie, ad essere sotto la luce dei riflettori é un protagonista diverso o, per meglio dire, un giocatore che nel corso della serie ha fatto della continuità la sua caratteristica principale, vale a dire Richard Jefferson. Per una serata Jefferson ha rubato la scena al compagno Vince Carter, realizzando 30 punti, mettendo a segno la stoppata decisiva a fine gara contro O'Neal e diventando la punta principale della sua squadra, mettendo la ciliegina sulla torta ad una serie che comunque aveva giocato in modo egregio.
Al ragazzo di Phoenix si sono aggiunti un Jason Kidd come al solito estremamente efficace, lontano solo due punti dalla tripla doppia, che ha collezionato 12 rimbalzi e 11 assist, innescando perfettamente gli attaccanti dei Nets, oltre agli altri due componenti del quartetto che guida New Jersey, vale a dire Krstic e Carter, che ha segnato rispettivamente 17 e 24 punti.
In casa Nets a fine gara c'è chiaramente soddisfazione per il risultato raggiunto, con un occhio al passato ed uno al futuro, alla serie contro i Miami Heat che in questo periodo sembrano essere in difficoltà , anche se potranno avere il vantaggio del fattore campo. I Nets però non vedono così remota la possibilità di giocare la finale di Conference, e faranno di tutto per riuscirci, consci di aver vinto tre dei quattro scontri stagionali con gli Heat.
Ma la testa di tutti è ancor a questa partita e a questa serie, dura e complessa, contro una squadra che ha lottato fino alla fine. La soddisfazione si legge chiaramente nelle parole di Jefferson a fine gara: "Era un po' che non vincevamo una serie di playoffs, ed è una bella sensazione, specialmente con questo nuovo gruppo di giocatori. In molti pensavano che avremmo potuto vincere più facilmente visto i loro problemi, ma questi ragazzi hanno veramente lottato".
I Pacers, invece, non possono che rassegnarsi alla sconfitta, arrivata al termine di una stagione a dir poco turbolenta per la squadra di Indianapolis, come racconta anche Jermaine O'Neal: "Alla fine ha passato il turno la squadra migliore, noi non eravamo messi bene. Loro hanno una serie di giocatori che sanno come vincere le gare, noi siamo stati capaci di segnare solo con cinque giocatori, mentre gli altri cinque o sei erano in difficoltà . Non puoi vincere contro una squadra come New Jersey in questo modo.".
Anche in gara 6, infatti, i Pacers hanno trovato contributo offensivo da un numero ristretto di giocatori, con i soli Johnson e O'Neal che sono stati sempre e comunque in grado di costruirsi un tiro e cercare di risolvere le secche offensive della squadra. Nell'ultima partita della serie ha comunque dato un contributo interessante anche il rookie Danny Granger, atteso ad una crescita all'intero della squadra nella prossima stagione. Per il resto, oltre a questi tre giocatori in doppia cifra, solo Jackson e Croshere hanno messo a referto qualche punto (nove per il primo, sette per il secondo), troppo poco per vincere una gara di playoffs.
A questo punto non ci resta che salutare i Pacers per questa stagione e dare appuntamento a tutti per la prossima avventura dei Nets, dalla prossima settimana impegnati contro Miami.