Trent’anni in una notte

Cassell festeggia con il pubblico lo storico passaggio del turno.

Nel 1976 gli allora Buffalo Braves superavano al primo turno i Philadelphia 76ers, dopo una pazza serie in cui il fattore casa contò zero ed in cui la gara finale (game 3) si concluse dopo un tempo supplementare: 124-123 per gli “impavidi”.

In seguito Buffalo cedette 4-2 ai Boston Celtics di Havlicek, poco più tardi campioni NBA, mentre il nuovo owner dei Sixers, F.E. Dixon, a suon di verdoni portava tale Julius Erving nella città  dell'amore fraterno.

I Braves nel 1978 fanno i bagagli con direzione California divenendo quindi gli attuali Los Angeles Clippers. E la storia di questa franchigia, da allora, è nota.

Los Angeles.
Il primo maggio 2006 in 18648 hanno assistito ad una partita che ha permesso agli eredi di quei Braves di chiudere il conto con tre decenni di anonimato. I Clippers si disfano dei Nuggets per 4-1, dominando la serie e non nascondendo l'ambizione di continuare a fare strada nella post season.

LA PARTITA

Nessuna sorpresa nei rispettivi starting five, ancora assente Kenyon Martin, sospeso da Denver e prossimo a fare le valigie.

I Nuggets sanno che in questa serie non possono più sbagliare, entrano in campo con lo spirito giusto e conducono di tre a metà  del secondo quarto. Quindi ci pensano Mobley & Maggette e con un parziale di 17-8 si va all'intervallo sul 46-40 per la squadra di casa.

La partita riprende e si rigioca punto a punto finché un altro parziale di 16-3 per i Clippers conclude il terzo quarto: il tabellone dice 71-57. Game over.

I Nuggets precipitano fino a -25, per poi dimezzare lo svantaggio ma senza riportare il gap a meno di 13 punti. Ben prima che finisca l'ultima frazione tifosi e giocatori della panchina iniziano a sventolare asciugamani, cartelloni, gadget vari.

Gara 5 conferma l'andamento di buona parte della serie. L.A. vince la sfida a rimbalzo, commette qualche turnover di troppo, limita gli avversari nei punti ottenuti in fast-brake, tira bene (50% ieri notte) e rende quasi ridicole le capacità  realizzative dei Nuggets, per la quarta volta tenuti sotto il 40% dal campo. Diciamo pure il 37.0%, per la precisione.

Denver chiude la serie con un 15-68 dalla lunga distanza che dice molto su cosa serva a questa squadra per essere una contendente credibile anche durante la post season.

La panchina a disposizione di coach Karl produce molto poco, se escludiamo il contributo di Boykins e qualche rimbalzo da Elson. Incomprensibilmente poco utilizzato l'ex blazer Patterson che addirittura non ha messo piede in campo in gara 5.

Dall'altra parte Livingston e Maggette partono dal pino e finiscono con l'essere i migliori in campo, mettendo assieme qualcosa come 31 punti, 15 assists e 10 rimbalzi.
Nel finale potrebbero giocare un pò di più Ewing, Singleton e gli altri in fondo al pino, ma spiegalo tu a chi non supera un turno da trent'anni!

I PROTAGONISTI

Partendo dagli sconfitti, questa volta toppa anche il buon Camby. I rimbalzi sono 11, ma solo 6 i punti, con 3-10 dal campo. Deprimente Anthony, che in 40 e passa minuti ne mette 23, ma con 8-24 dal campo. La sua serie finisce con il 33.3% dal campo (33-99).

Discreta prestazione di Miller: 15 punti, 8 assists e 6 rimbalzi, perdendo un solo possesso. Bene Buckner che in fase offensiva contribuisce con 20 punti e 4-5 da tre punti. Unico nugget a trovare la
retina da dietro l'arco.

Sponda Clippers? Difficile fare nomi, hanno tutti giocato un'ottima partita. Brand è partito male, ma nel secondo tempo è entrato in partita ed ha chiuso con una doppia doppia: 21 punti + 13 rimbalzi.
Mobley gioca quasi 44 minuti e chiude con 23 punti e 8-15 dal campo.
Top scorer a pari merito con l'ottimo Maggette, ormai tornato ai livelli precedenti l'infortunio.

Cassell arriva a 10 punti e 7 assistenze prima di lasciare il campo al migliore della serata: Shaun Livingston. Per il giovane playmaker 8 punti (un tiro sbagliato in 29 minuti), 14 assists, 5 rimbalzi, due palle perse e la sensazione che il vice-Cassell sia pronto per guidare i Clippers del futuro.

QUOTIN'

Elton Brand è il vincitore dello Sportmanship Award 2006, altro motivo di orgoglio in casa Clippers. Ora, però, il suo entusiasmo è tutto per i risultati della sua squadra: È una grandissima soddisfazione. Una specie di rivendicazione per noi (giocatori) per aver lavorato così duramente e per l'intera organizzazione che non ha mai mollato. Senza dubbio abbiamo la fiducia nei nostri mezzi per continuare a giocare e fare strada in questi Playoffs. Ci sentiamo in grado di battere qualsiasi squadra.

Dunleavy esalta i suoi ragazzi: Questa squadra è fatta per i Playoffs. Possiamo affrontare chiunque e possiamo giocare in ogni modo, a ritmi alti oppure bassi. Chiunque sia il nostro avversario possiamo
frenarlo con la nostra difesa e giocarci la serie.

Maggette and the Clipper-Nation: Questa era la prima volta ai Playoffs per me ed Elton ed eravamo ancora un pò nervosi sul parquet, ma i nostri tifosi ci hanno dato un grande supporto e ci hanno spinti a dare il massimo in campo.

Le ultime parole di Anthony, un'altra volta fuori al primo turno: Abbiamo perso le prime due partite e penso che questo abbia compromesso in parte la nostra fiducia.

Più che riportare le dichiarazioni di Cassell, meglio svelare il siparietto finale che lo vede protagonista.
Armato di bomboletta spray fa una X sul numero 13 a bordo campo: ora infatti mancano solo 12 vittorie alla conquista dell'anello!

Se non ci credono loro, who would?

LA SERIE
Come da pronostico serie conclusa allo Staples Center con un agevole 4-1 che proietta la franchigia di Donald Sterling alle Semifinali di Conference. Bloccato Anthony ed il gioco veloce dei Nuggets, il prossimo obiettivo sarà  certamente più impegnativo e probante.

Sulla carta avrebbero dovuto essere gli spettacolari Suns di D'Antoni ad incrociare la rotta dei californiani, mentre ora sembra più probabile un derby con i Lakers. Staremo a vedere, quella serie non è ancora finita. Ma i tifosi della seconda squadra di Los Angeles hanno già  scelto chi vorrebbero affrontare (e battere) nella prossima serie: “bring on the lakers!” recita il cartellone di un supporter dei Clippers a fine gara…

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