Bonzi Wells è stato l'Mvp di gara 4 con 25 punti e ben 17 rimbalzi.
A Portland faceva parte dell'operazione di pulizia che il team doveva fare. A Memphis è finito dimenticato in panchina. Ma ieri, dopo la seconda prestazione consecutiva in doppia doppia, è stato persino acclamato dalla sua nuova casa, la Arco Arena.
Bonzi Wells ha sempre avuto molto talento sia sul campo da basket e sia fuori, dove si è distinto per l'attitudine al cacciarsi nei guai, ma a Sacramento sembra avere iniziato un nuovo capitolo della sua vita cestistica, ed i risultati che sta dando si vedono eccome.
Se i Kings hanno raggiunto gli Spurs sul 2-2 molto lo si deve a lui, che con 25 punti e 17 rimbalzi, nuovo record di carriera nei playoffs che supera i 14 presi solamente due giorni prima, si è distinto quale migliore in campo in una partita casalinga senza domani per i suoi colori.
Ma Bonzi, 9/11 dal campo, non è stato il solo a fornire l'apporto decisivo: Ron Artest ha tenuto Manu Ginobili a 3 punti limitandolo ad 1/4 dal campo e togliendo a San Antonio una delle fonti principali di gioco, mentre Brad Miller si è risvegliato dal torpore che lo aveva avvolto nelle due gare texane ed ha messo quasi ogni tiro capitatogli in mano terminando con 19 punti, suo massimo della serie, 2 stoppate e tante conclusioni da fuori difficili da marcare, uno dei fattori che serviranno ai Kings per continuare a sperare nell'upset.
La partita è stata equilibrata per un quarto e mezzo, poi Sacramento ha preso il sopravvento nonostante un Artest autore di due falli nei primi 90 secondi di gioco, e dunque molto limitato come presenza in campo, ma ancora una volta l'arrivo dalla panchina di Kevin Martin è stato prezioso, dato che la giovane guardia ha segnato 14 punti, tanti quanti Ron, dei quali 10 arrivati proprio nel primo quarto in assenza del compagno.
Il primo parziale decisivo per i Kings è arrivato in chiusura di prima metà , quando un 18-7 mortifero ha consentito ai padroni di casa di andare negli spogliatoi sul +11, più o meno lo stesso margine di vantaggio che i Kings si sono ritrovati ad inizio quarto periodo grazie soprattutto ai 12 punti di un Wells che aveva chiuso il primo tempo con 6.
Nel quarto periodo è arrivata anche la batosta per gli Spurs, amplificata da un 23-8 che ha decretato la fine anticipata di gara 4 nel quale ancora Wells si è distinto, segnandone gli ultimi 7 punti consecutivi.
Per gli Spurs da salvare solamente i 22 punti con il 50% al tiro di Tony Parker ed i 17 ed 8 rimbalzi di un crescente Tim Duncan che finora ha dato il maggior contributo statistico proprio nelle due sconfitte in trasferta. San Antonio ha concluso con un eloquente 3/13 da tre punti, Ginobili e Finley, fondamentali nelle due vittorie casalinghe, hanno chiuso con 2/11 e 6 punti totali.
La cosa che fa maggiormente riflettere è quel tiro di Brent Barry in gara 2, infilatosi a fatica a canestro e che se sbagliato avrebbe dato in questo momento il 3-1 ai Kings nella serie ai danni dei campioni in carica: "Ai nostri occhi siamo 3-1" ha raccontato Mike Bibby, "ma nella realtà non è così. Sappiamo di poterli fronteggiare ad armi pari, siamo pieni di fiducia in noi stessi; nelle ultime due partite abbiamo giocato come si deve da ambo i lati del campo, penso che quando giochiamo in questo modo siamo difficilmente battibili. Ora dobbiamo andare là e crederci."
"A volte è incredibile sentire il tuo nome scandito dai cori del pubblico", ha detto invece Wells, "se penso alle squadre dove sono stato prima ed a come ci siamo lasciati è davvero incredibile. Mi sento davvero al massimo sapendo di far parte di qualcosa di speciale".
E speciale lo è davvero, quello che hanno fatto i Kings da gara 2 in poi. E per gara 5, sarà interessante capire la reazione dei favoriti Spurs, che da qui a martedì sera ne avranno di cose sulle quali riflettere.