Nowitzki continua a massacrare la difesa dei Grizzlies
Vi ricordate la prima partita della serie? Con i Grizzlies a un eccelso livello nel tiro? Beh, possiamo ammettere che l'hanno quasi mantenuto per tutta un'altra partita. Com'è possibile allora che hanno perso 94-79? Semplice: 20 (VENTI) turnover e 11 (UNDICI) minuti senza un solo e unico tiro dal campo realizzato, soltanto 4 punti da tiri liberi.
"Semplicemente siamo usciti dalla partita per qualche minuto - dichiarava un frustrato Gasol - e ci è costato la partita". Eppure, come abbiamo detto, tutto era cominciato bene, con Memphis a buon livello e finalmente con la partecipazione di Gasol fin dall'inizio. Il risultato di 31-32 alla fine del primo faceva ben sperare, un'impressione che cresceva col passare dei minuti, con Nowitzki seduto, e con un vantaggio di 36-32 per gli uomini di Fratello nei primi minuti del secondo. Ma il ritorno del tedesco, di nuovo straordinario in tutta la partita con 31 punti e 12-14 dalla lunetta, e un parziale di 9-0 tutto "Made in Germany" hanno scombussolato i Grizzlies.
A nulla è servito il timeout di Fratello con 8:08 minuti da giocare sul 41-39 per i Texani, da quel momento soltanto 11 punti fino al secondo minuto del terzo quarto (la carestia di undici minuti della quale parlavamo), e da due punti di deficit si è passati improvvisamente (si fa per dire) a diciassette sul 64-47. E se pensate che già detta così è deprimente, andatevi a vedere i punti fatti dai Grizzlies nel secondo e terzo quarto: 25(12+13). E tutto grazie ad una sinfonia di palle perse e passaggi errati (sottolineamo la prestazione di Jackson con 5 e Battier con 4) dopo un primo quarto senza nemmeno un errore.
"Non vinceremo nessuna partita se diamo via la palla in quel modo" affermava chiaro e tondo proprio Bobby Jackson. "Se riusciamo a produrre sempre così tanti 'turnover' avremo molte possibilità di vincere, e sinceramente non mi interessa se sono prodotto della difesa o di errori degli avversari. Ora conta vincere" dichiarava un soddisfatto coach-of-the-year Avery Johnson.
Non bisogna sottovalutare, ovviamente, il lavoro difensivo di Nowitzki e compagnia. Oltre a provocare errori agli avversari, la difesa del "Little General" è riuscito a bloccare Gasol, che, dopo 10 punti nel primo quarto, ne ha segnati solo 6 nei restanti tre.
"Abbiamo fatto un gran lavoro su Pau - sosteneva Josh Howard (17 punti per lui e tanto sacrificio in difesa) - e devo dare tutto il merito a Diop, Dampier e DJ Mbenga. I nostri lunghi stanno facendo davvero bene". Insomma a Dallas sono tutte buone parole e soddisfazioni, ma non crediate che ci possa essere spazio per il relax. "L'anno scorso ci ha insegnato che nei playoff non c'è nulla di scontato - è Nowtizki che avverte del pericolo - e ci aspettiamo che Memphis entri in campo Sabato carica e decisa a vincere".
Di nuovo, quindi, è la difesa l'arma in più di Dallas, che continua a non fare faville in attacco, ovviamente non ce n'era alcun bisogno in questa partita, però può essere un brutto segno il peggioramento rispetto a gara uno soprattutto da parte della panchina con solo 21 punti contro 41 dei Grizzlies. Sicuramente ci sarà bisogno di ben altro contro gli Spurs nel secondo turno, le semifinali di Conference.
D'altro canto i più preoccupati devono essere quelli del Tennessee, la situazione è grave, valga un esempio lampante: quando i Mavs, nel terzo quarto, hanno sbagliato sei tiri consecutivi e ci hanno aggiunto tre turnover, gli uomini di Fratello sono solo riusciti a trasformarli in quattro punti. Inoltre gli ex di Vancouver vedono come la loro striscia negativa ai playoff continua: sono attualmente 0-10 nei tre anni consecutivi di partecipazione (due "sweep" con Spurs e Suns e lo 0-2 attuale contro i Mavs). Non c'è dubbio che qualcuno a Memphis starà maledicendo l'onestà e sportività della squadra che non si è lasciata andare per evitare questi Mavericks.
Ora la situazione pare davvero ideale per gli uomini di Avery Johnson. Se l'obbiettivo era arrivare alla tanto attesa e anticipata finale anticipata contro San Antonio senza stancarsi troppo, ci stanno proprio riuscendo.