Indiana sorprende i Nets

La grinta di Stephen Jackson

Indiana ha decisamente iniziato la serie e i playoffs con il botto, sconfiggendo New Jersey (90-88 il risultato finale) nella prima partita, violando la Continental Airlines Arena e portandosi sull'1-0 nella serie.

Già  nelle previsioni della vigilia i Pacers erano considerati come una squadra che in stagione aveva reso al di sotto delle aspettative e che avrebbe potuto mettere in difficoltà  i Nets nel corso della serie, ma in pochi si aspettavano che Indiana sarebbe riuscita a vincere già  la prima partita, ribaltando la situazione a suo favore in un classico statement game, nel quale i Pacers hanno voluto dimostrare che non considerano assolutamente finita la loro stagione.

I Nets non sono riusciti a fare contropiede come loro abitudine e, nonostante le sole sei palle perse, record di squadra, alla fine hanno pagato le cattive percentuali al tiro da tre punti (1/15), che non ha permesso loro di aprire la scatola della difesa dei Pacers per le penetrazioni degli esterni e per il gioco in post basso di Krstic. A fine gara Jefferson ha ammesso i problemi dei suoi: "Dobbiamo dare credito a loro, hanno difeso bene e i nostri tiri non sono entrati. Fortunatamente questo non è il torneo NCAA, c'è ancora una serie intera da giocare e noi dobbiamo migliorare".

Indiana invece ha trovato, proprio sotto canestro, una spinta decisiva per la vittoria finale da parte di Jermaine O'Neal che, dopo tre quarti anonimi, si è risvegliato nell'ultima frazione di gioco, giusto in tempo per portare i suoi alla vittoria, segnando undici dei suoi quindici punti nei decisivi dodici minuti della gara.

Ma la verità  è che, senza l'apporto di alcuni suoi compagni di squadra, che hanno tirato la carretta anche per i primi tre periodi di gioco, la bella prova finale di JO si sarebbe rivelata inutile. Ecco perché il numero sette di Indiana deve ringraziare in particolare tre dei suoi compagni, uno stoico Fred Jones (15 punti per lui), decisivo sia in attacco (3/4 da tre punti) che in difesa contro Jefferson e Carter, uno Stephen Jackson (18 punti e 9 rimbalzi) che ha tenuto in piedi la squadra nel primo tempo e un decisivo Anthony Johnson che, contro la sua ex squadra, ha segnato dodici punti, ma soprattutto i due liberi della vittoria a 0.9 secondi dalla fine.

La partita si è, infatti, letteralmente decisa all'ultimo secondo, visto che le due squadre sono quasi sempre state in parità  per tutta la gara, anche se in generale sono sempre stati i Pacers a condurre (50-46 all'intervallo).

In questa situazione di equilibrio era impossibile quindi non arrivare agli ultimi secondi con il punteggio ancora in bilico: dopo un canestro di Foster a 46'' secondi dalla fine e il successivo pareggio (quindicesimo nella gara) con una poderosa schiacciata di Vince Carter, Indiana si è ritrovata con 32'' sul cronometro per l'ultima azione.

A questo punto coach Carlisle ha chiamato un gioco per Jermaine O'Neal , per far chiudere la difesa su di lui e lasciare spazio ai tiratori sul perimetro. Infatti, appostato sull'arco, Austin Croshere ha ricevuto il puntuale passaggio di O'Neal, ha sbagliato il tiro della vittoria ma ha preso il rimbalzo, riaprendo poi per Anthony Johnson.

A questo punto il tempo stava per scadere, la point guard dei Pacers aveva solo cinque secondi per inventarsi qualcosa e, avvicinandosi al canestro dalla sua posizione oltre l'arco, ha subito un contato da parte di Jason Kidd e poi un altro da parte di Krstic. L'arbitro Tom Washington ha fischiato il fallo al serbo e dunque Anthony Johnson è andato in lunetta per i due tiri liberi che, se segnati, avrebbero consegnato la vittoria a suoi. Ovviamente due su due di Johnson e tutti a casa.

A dominare il post partita ci sono state, neanche a dirlo, le polemiche sull'ultimo e decisvo fallo, con versioni discordanti che arrivavano dalle due parti in causa; se infatti coach Carlisle parla, più o meno, di fischio sacrosanto: "Mi é sembrato abbastanza chiaro che quello fosse un fallo, hanno fatto la cosa giusta fischiandolo", Lawrence Frank non sembra altrettanto convinto: "Il fallo di Krstic non mi sembra così evidente, io non l'ho visto. Comunque non dobbiamo pensare che sia per colpa degli arbitri che abbiamo perso la gara"

Infatti i Nets, più che recriminare con l'arbitro, dovrebbero interrogarsi su una partita che non sono mai riusciti ad indirizzare sui binari a loro più congeniali, mantenendo sempre il ritmo prediletto dai Pacers, con poche di quelle accelerazioni che sono la linfa vitale per l'attacco dei padroni di casa, mai perfetti nel loro gioco a metà  campo.

I Nets hanno avuto una buona prova da Jefferson e Krstic (rispettivamente 19 e 22 punti alla fine), ma questi due hanno trovato poco aiuto agli altri compagni di squadra. Non lasciatevi fuorviare, infatti, dal boxscore di Vince Carter. E' vero che il ragazzo della Florida ha segnato 31 punti, ma per metterli a segno ha dovuto sparare ben trentatre conclusioni, con soprattutto un 1/8 da oltre l'arco che la dice lunga sulla sua cattiva giornata di tiro.

A Carter va imputata soprattutto la sua tendenza, anche dopo aver visto che la sua giornata al tiro da tre punti non era certo delle migliori, a continuare a tirare dalla lunga distanza, invece di entrare in area a cercarsi conclusioni facili o falli. Comunque anche quando penetrava, Carter non riusciva mai a cavare qualcosa di veramente convincente, forzando un po' troppo e procurandosi anche una brutta botta alla schiena, che potrebbe creargli problemi nella prossima partita, anche se lui non mette in dubbio la sua presenza.

Certo è che i Nets, se vogliono portare a casa la serie, non possono far a meno del vero Vince Carter, quello visto nel finale di stagione e che sa incantare non solo con i suoi balzi ma anche con la sua concretezza, come dice anche Carlisle: "E' stata una partita sempre in equilibrio, ed alla fine abbiamo avuto qualche parziale a nostro vantaggio. Ma siamo anche stati fortunati, perché sappiamo che Carter non giocherà  un'altra partita come questa e nelle prossime gare metterà  di nuovo i suoi tiri".

Allo stesso tempo è atteso a una partita di ben altro spessore anche Jason Kidd, quasi nullo nel corso di gara uno, nella quale ha segnato solo cinque punti (ma con i soliti otto assit e quattro rimbalzi), con un pessimo 2/11 dal capo. La riscossa dei Nets parte di sicuro da questi due.

Per quanto riguarda i Pacers, questa vittoria porta serenità  ad un ambiente non sempre tranquillo nel corso di questa stagione e tra l'altro ribalta una preoccupante tendenza mostrata da Indiana nel corso della regular season, vale a dire la pessima abitudine di perdere le partite punto a punto (quattro vinte e dieci perse in stagione in match chiusi con uno scarto non superiore ai tre punti). Mai come in questa situazione si era fatta sentire la mancanza di un vero go to guy, il giocatore che, a fine partita, si prendeva le responsabilità  più importanti. Insomma, la mancanza di Reggie Miller.

La squadra invece ieri sera ha saputo sfruttare questa deficienza come un vantaggio, trovando buone cose da molti giocatori desiderosi di prendersi le loro responsabilità  e decidere la gara, su tutti il solito Johnson, che ha dimostrato di avere una grande personalità : "Ero eccitato perché la partita era in equilibro e tutto il palazzo era contro di noi. Non volevo che nessuno salisse per farmi un blocco perché temevo che avremmo perso e nostre sincronie e non saremmo riusciti a fare una giocata produttiva.".

Ma la chiave di lettura più interessante per la buona partita dei Pacers la da Jermaine O'Neal, puntando la sua attenzione sulla concentrazione: "Penso che ora la differenza è che siamo veramente concentrati. Abbiamo continuato a parlarci nei time out ed anche in campo, dicendoci a vicenda di essere pazienti per arrivare alla vittoria".

Questa sconfitta crea qualche problema ai Nets, prima squadra con il fattore campo a suo favore che cede una partita casalinga in questi playoffs, ma la serie è comunque molto lunga ed anche la storia è, in un certo senso, a favore di New Jersey, visto che già  nel 2002, quando poi approdarono alla loro prima finale, persero in casa la gara di apertura proprio contro i Pacers.

Nel New Jersey sperano che la storia si ripeta, intanto la squadra martedì notte è attesa ad una gara che già  si preannuncia decisiva, perché andare ad Indianapolis sotto due a zero nella serie non sarebbe affatto positivo per le ambizioni dei Nets.

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