Nowitzki è risultato immarcabile per i Grizzlies in gara 1
Se la serie tra Mavs e Grizzlies era soprattutto un duello tra Nowitzki e Gasol, il primo round se l'è aggiudicato il tedesco, sia nel puro uno contro uno che in quanto a sfida tra squadre.
Il risultato? 103-93 per Dallas e 31-24 per Nowitzki. E bisogna premettere che entrambi i risultati sono leggermente ingannevoli: né Dallas ha dominato così tanto né Gasol ha giocato così bene.
Sin da subito la partita aveva preso una buona piega per i Texani: Nowitzki segnava, Diop azzerava Gasol e l'unica opzione offensiva di quelli del Tennessee era Tsakalidis, non certo un All-Star. Nonostante tutto però i Grizzlies tenevano e si è arrivati alla fine del primo con 22-28 a favore dei Mavericks con Nowitzki 5 su 7 nei tiri dal campo e Gasol 0 su 4. L'unico dato che lasciava aleggiare un profumo d'ottimismo intorno alla panchina di Fratello era la percentuale al tiro: circa un 60%.
Il secondo quarto trascorreva sui binari del primo: bene Memphis nel tiro, anche da fuori, soprattutto con Jackson e u po' meno con Jones che ha cominciato bene ma si è poi spento in fretta, grazie alla buona difesa di Howard. Inutile dire che Nowitzki andava avanti a jumper, con la difesa di Fratello totalmente incapace di contenerlo.
Né Gasol, né Tsakalidis e nemmeno Wright hanno saputo cosa fare con il biondo sette piedi. Stranamente, Battier non è stato utilizzato se non puntualmente per marcarlo. Eppure, nonostante tutto, Dallas non riusciva ancora a fare il salto definitivo, a dare il colpo di grazia: 57-60 alla fine dei primi due spicchi di partita.
La sfida è stata decisa da due fattori: i rimbalzi e le panchine. Memphis infatti ha catturato soltanto 29 rimbalzi contro i 40 dei Mavericks, ma alla fine del primo tempo il bilancio era addirittura di 24 a 6 per Dallas e 12 a 1 in quanto a catture offensive. Un vero e proprio disastro che ha di fatto annullato due ottimi quarti al tiro dei Grizzlies, sfiorando il 60%, qualcosa di assolutamente insolito nella squadra di Fratello.
Qual è la ragione allora di questa mancanza di rimbalzi?
"Dobbiamo assolutamente giocare con più energia e intensità ", dichiarava Gasol dopo la partita. E proprio qua risiede il problema, Pau e soci sembravano fare fatica a sforzarsi, sia a prendere i rimbalzi, sia a difendere in generale, quasi fossero, concedetemelo, "svogliati".
Un problema che evidentemente gli ha fatto guadagnare una bella strillata di orecchie da parte di Mike Fratello negli spogliatoi, visto che nel terzo sono migliorati visibilmente tanto da avvicinarsi fino al 74-75, grazie a un parziale di 13-4, dopo essere stati sotto di otto punti sul 61-69. Finalmente Gasol e Battier davano segni di vita e l'ottima percentuale al tiro si manteneva.
Dall'altra parte però, c'era l'insperata performance di Erick Dampier con 7 punti e 6 rimbalzi già alla fine del secondo (avrebbe concluso con un convincente 12 e 12), approfittando dei problemi coi falli di Desagana Diop. "Posso dare questa prestazione ogni sera - affermava un fiducioso Dampier - So che posso. Devo solo riuscire ad essere continuo".
Insieme al sovrappagato ex di Golden State, la panchina di Dallas stava demolendo quella dei Grizzlies grazie ai punti di Daniels e Stackhouse (13 e 14 a fine partita rispettivamente). I miglioramenti dei Grizzlies in difesa però facevano ben sperare per l'ultimo quarto.
Ma dal 78-83 dell'inizio si è passati all'82-96, dove di fatto è finita la partita. Dallas aveva appena messo in funzione il suo intricato ed efficacissimo (applausi per Avery Johnson) sistema difensivo con il quale ha praticamente annullato tutti i giocatori di Memphis e ha creato diversi contropiedi grazie alle "steals" dei rapidissimi giocatori di Dallas.
Nell'altra metà campo, solo Gasol si salvava, però era troppo solo per fare qualcosa, in una partita nella quale comunque non si è mai trovato comodo, forse colpa anche dell'infortunio che l'aveva tenuto a riposo a fine Regular Season, senza dubbio merito anche della difesa avversaria.
Alla fine della partita l'impressione era che quando Dallas ha voluto ha messo la partita in banca nonostante uno sforzo disumano dei Grizzlies in attacco (ricordiamo il 60% nei tiri nei primi tre quarti di una squadra altresì mediocre in questo frangente).
Inutile stare a tessere le lodi di Nowitzki, quello che ha fatto in questa gara 1 è praticamente ordinaria amministrazione. "Volevamo essere aggressivi - ammette il tedesco - sin da subito. E lo siamo stati. Dopo l'anno scorso (dove persero le prime due in casa ndr) per noi era importante vincere la prima".
E così è stato, il secondo capitolo della storia: Mercoledì 26, sempre all'American Airlines Center.