Partita di tutto riposo per Tim Duncan
Se, come diceva qualche giorno fa Ron Artest, i Kings sono la squadra da battere ad ovest, dopo la scorsa nottata sarà meglio fare qualche aggiustamento tattico ed attitudinale, in quanto sembra che i San Antonio Spurs siano entrati in clima playoffs senza mai esserne usciti.
Tra le mura del AT&T Center è arrivata per Sacramento la peggior sconfitta di franchigia per quanto riguarda i playoffs, peggiore persino di quando i Jazz di Karl Malone marciarono sopra a Webber e compagni andando a vincere di 30 punti: il risultato finale è stato un eloquente 122-88 in una partita che ha visto coinvolta in campo solo una delle due squadre protagoniste, una partita che al momento della pausa per l'intervallo vedeva gli Spurs capaci di aver già segnato 73 punti contro i 39 dei Kings.
Guidati da un Parker da 9/15 dal campo e da un Ginobili autore di 6 pesanti punti nei primi quattro minuti di partita tutti eseguiti in entrata, gli Spurs hanno creato il divario fin dalle prime battute risultando molto precisi al tiro, come testimonia il 57% abbondante dal campo con il quale hanno celebrato l'inizio del cammino verso il quarto anello in otto anni.
La decantata difesa dei Kings, specialmente nei pressi dell'area, non si è fatta trovare all'appuntamento con gara 1: Parker, responsabile di 16 punti nel solo primo quarto, ha distribuito canestri e gioco praticamente a piacimento disponendo dell'area pitturata, trovando punti troppo facili e scarichi vincenti per i compagni appostati sul perimetro o sotto canestro mandando a monte quello che dovrebbe essere il punto focale del gameplan di Sacramento.
I californiani hanno concesso 41 punti nel solo secondo quarto, incassando tre parziali mortiferi che hanno visto quali protagonisti anche i componenti delle seconde linee degli Spurs: Robert Horry ha messo 5 punti nell' 8-0 che ha aperto il tempo, Nick Van Exel ne ha infilati 7 dei 14 consecutivi che San Antonio ha registrato a metà quarto, ed infine, a ridosso dell'intervallo, ci ha pensato il francesino con 7 dei 23 punti del suo primo tempo(25 in totale) con i quali ha alimentato il 12-4 della staffa con due quarti da giocare.
Con un secondo tempo interamente dedicato al garbage time, Popovich si è permesso il lusso di far giocare ai 5 starters nemmeno 25 minuti di media a testa, tenendo riposati i suoi pezzi pregiati in vista di gara 2.
Tim Duncan, che ha chiuso con 11 punti, 3/6 e 7 rimbalzi in 24 minuti, non potrà che beneficiare di ciò per riposare al massimo la sua fascite plantare, mentre Manu Ginobili è apparso molto in salute e deciso a farla pagare a chi ha posto dei dubbi sul fatto di chi sia la squadra più forte della serie: nel primo possesso del match, infatti, partendo in entrata verso il canestro ha lasciato Artest con la mandibola in mano ed ha cozzato su Brad Miller prendendo un fallo offensivo, in un'azione che tra le righe la dice lunga sull'attitudine con cui gli Spurs hanno cominciato i playoffs.
Bene, anzi molto bene, anche Nazr Mohammed, protagonista di 18 punti ed 8 rimbalzi e complice della sparizione dal campo di Miller (4 punti, 2/8); il centro degli Spurs non ha sbagliato un solo tiro dal campo ed addirittura ha messo una tripla con gli Spurs già avanti di 31, quasi ad invertire di ruolo con il suo diretto avversario.
Sempre a proposito di tiri da tre punti, San Antonio ha chiuso con il 64% da oltre l'arco con Bowen, Barry e Finley puntuali nel raccogliere con precisione gli scarichi dei compagni ed utili nel creare quell'irraggiungibile divario tra le squadre; per Sacramento ci sono da segnalare 17 punti di Mike Bibby con 6/12, 16 di Artest con 7/21 dal campo e 12 di Bonzi Wells in una gara chiusa con il 39% complessivo.
Ecco alcuni commenti a caldo dei protagonisti:
Tony Parker:
Questi sono i playoffs e tutte le squadre sono molto motivate: nel 2004, quando difendemmo ancora il titolo, abbiamo fatto esperienza di questo. Noi siamo tutti pronti per questa difesa, anche se sappiamo che le prossime partite saranno più dure, perché non si tira con questo successo sempre, com'è successo a noi stasera. Nick (Van Exel) ha messo dei grandi tiri, deve solo continuare a farsi trovare pronto sugli scarichi assieme agli altri componenti della panchina, che sono stati la nostra differenza di stasera.
Mike Bibby:
Odio perdere. Non conosco nessuno a cui piaccia perdere, certo, ma siamo stati presi in giro in diretta nazionale e questo mi dà parecchio fastidio, perché so che di solito giochiamo molto meglio di così. La cosa migliore da fare è gettare tutto nella spazzatura e prepararsi per gara 2, perché stasera loro non hanno sbagliato molti tiri e quando li sbagliavano prendevano puntualmente il rimbalzo offensivo. Dobbiamo ricominciare dalla difesa, perché quando funziona quella, l'attacco si mette a posto da sè.