Richard Jefferson, una forza della natura in campo aperto…
E' una serie strana, quella tra i Nets e i Pacers, concretizzatasi proprio all'ultima partita, sul filo di lana, visto che la vittoria (contro Orlando per 89-83) che ha chiuso la regular season dei Pacers (41-41 il record), è valsa agli uomini di coach Rick Carlisle la testa di serie numero sei. Ma dicevo, questa è una serie strana perché in molti sono convinti che i Pacers non siano veramente una numero sei, ma abbiano piuttosto un talento ed una profondità di roster che, se questa non fosse stata una stagione sciagurata da più punti di vista, sarebbe valsa loro un approdo più comodo ai playoffs.
I Nets quindi si ritrovano accoppiati con i Pacers (2-1 a favore di Indiana in stagione negli scontri di retti) dopo aver vinto la Atlantic Divison al termine di una stagione chiusa con 49 vittorie; di sicuro a New Jersey speravano di incontrare una avversario un po' più malleabile al primo turno di playoffs, piuttosto che una squadra come i Pacers che, oltre che ricchi di talento, sono adatti ad accoppiarsi contro di loro.
Regular Season
Partiamo parlando della stagione dei Nets, ormai caratterizzati al 100% dal terzetto delle meraviglie, quello composto da Kidd, Carter e Jefferson, che sono la spina dorsale e l'anima di New Jersey; tutti, sia nel Garden State che nel resto d'America, sanno che i Nets vanno dove li portano questi tre, anche se alla fine il più importante rimane sempre Jason Kidd, l'unico veramente capace di coinvolgere gli altri compagni di squadra, con una gioco che come tutti sanno è più volto ad innescare i compagni che ad innescare sé stesso.
In generale i Nets sono stati abbastanza continui nel corso della regular season, accelerando poi a marzo, mese che ha permesso loro, grazie a dodici vittorie a fronte di sole tre sconfitte ( con una striscia di undici doppie vu consecutive), di staccarsi dalla bagarre delle ultime posizioni disponibili per i playoffs della Eastern Conference e conquistare agevolmente il titolo divisionale.
In questo ottimo momento dei Nets, il fattore più rilevante è sicuramente stato Vince Carter, rinato da un anno e mezzo a questa parte, visto che in New Jersey ha ritrovato le motivazioni perse nell'ultimo periodo canadese, trovando la sua dimensione e un buon affiatamento con i compagni, e continuando con il grande livello di rendimento già mostrato nella parte conclusiva della stagione scorsa.
I Pacers hanno avuto anche quest'anno una regular season travagliata non tanto, o non solo, per i soliti problemi di infortuni che, tra gli altri, l'hanno privata per circa quaranta partite di Jamaal Tinsley e per una trentina del loro miglior giocatore Jermaine O'Neal, ma piuttosto per le difficoltà all'interno della squadra.
Tutti sanno, infatti, che Indiana era partita, all'inizio di quest'anno, come una possibile contendente al titolo, con il possibile surplus di motivazioni dato dal desiderio di riscossa per l'andamento della stagione precedente. Invece i Pacers si sono dissolti sul più bello, dimostrando che la rissa di Auburn Hills aveva anche lasciato delle conseguenze importanti all'interno degli equilibri di squadra e soprattutto che l'aver passato una stagione ai box non aveva di certo reso Artest una persona più matura di quanto non fosse prima.
Le cose sono degenerate in fretta, Artest ha chiesto ed ottenuto di essere ceduto, in cambio è arrivato Stojakovic, giocatore di sicuro livello ma che ha chiaramente accusato qualche problema di ambientamento all'interno del nuovo ambiente. La frittata comunque era già stata fatta ed i Pacers, ad oggi, non hanno ancora trovato degli equilibri stabili all'interno della squadra, con un miglior giocatore che probabilmente non è un leader e la difficoltà di trovare una guida per lo spogliatoio. Certo è che il record dei Pacers non rispecchia il loro talento.
Lo stato di forma
I Nets arrivano a questa gara non nel miglior momento della loro stagione, avendo concluso il mese di aprile con un bilancio in parità (5-5) ma mettendo in mostra un Jefferson, e soprattutto un Carter, in grande forma fisica. Gli equilibri della squadra sono ormai consolidati, Jason Kidd sembra aver recuperato una buona affidabilità del suo ginocchio malato e, a parte alcuni acciacchi, non si registrano infortuni all'interno del roster che, dunque, si presenta al completo per l'inizio della post season.
New Jersey arriva ai playoffs dunque in buone condizioni fisiche e mentali, dopo una seconda parte di stagione convincente che le ha permesso di mettere in mostra il suo gioco basato sulla forza degli esterni ma anche sull'apporto sotto canestro, in particolare di un Nenad Krstic che ha tutte le intenzioni, dopo una grande serie di playoffs lo scorso anno contro Miami, di ripetersi agli stessi livelli.
Più complessa la situazione dei Pacers che, nel corso di tutto l'anno, hanno subito un' enormità di problemi fisici, anche, se non soprattutto, con O'Neal, da poco rientrato dopo un problema muscolare all'inguine. Per Indiana è ovviamente fondamentale averlo in piena forma, cosa che difficilmente sarà possibile con Jamaal Tinsley, che dovrebbe saltare almeno le prime due partite della serie per un infortunio al tendine d'Achille.
Anche Fred Jones (problemi al pollice della mano) è in forte dubbio per la prima partita della serie, ma probabilmente ci sarà per dare il suo contributo difensivo, pur non potendo essere ancora efficace al tiro, mentre invece al novanta per cento saranno in campo Stephen Jackson, Jeff Foster e Austin Croshere, tutti vittima di piccoli guai fisici.
Match-up
Quintetto contro quintetto le due squadre sembrano equivalersi, anche se New Jersey pare leggermente più completa, non fosse altro per il confronto diretto tra i playmaker che, vista l'assenza di Tinsley, vedrà Indiana partire con Anthony Johnson e, come back up, un Jasikevicius da recuperare però a livello psicologico, dopo un finale di stagione dove il campione lituano è stato inspiegabilmente relegato a fare la muffa in panchina da coach Carlisle.
Se nel duello delle point guard i Nets sembrano favoriti con il duo composto da Kidd, ancora uno dei miglior playmaker della Lega, e McInnis, nelle posizioni di guardia ed ala piccola la situazione sembra essere più equilibrata. La coppia Jackson-Stojakovic, però, sembra avere qualcosa di meno rispetto a quella Carter-Jefferson che, oltre ad avere una chimica migliore, sono molto più fisici ed in un momento di forma migliore.
Questa potrebbe comunque essere una serie importante per Stojakovic, chiamato ad un playoffs di alto livello per dimostrare che nello scambio con Artest i Pacers non ci hanno rimesso, ma hanno piuttosto acquistato un giocatore diverso ma ugualmente efficace. I problemi di Indiana potrebbero, però, venire in fase difensiva, dove il serbo non può tenere uno contro uno né Carter né Jefferson, mentre Jackson ha un po' perso di efficacia difensiva, migliorando però in attacco.
Sotto canestro i Pacers sembrano essere favoriti di un nonnulla, in particolare grazie a Jermaine O'Neal, giocatore complesso, spesso infortunato e da molti considerato non proprio un cuor di leone ed un leader autentico per la sua squadra. Ma non bisogna scordarsi che O'Neal è sicuramente una delle prime cinque ali forti della Lega, ed ha il talento per spostare una gara di playoffs, soprattutto se opposto ad un Nenad Krstic o ad un Jason Collins, giocatori che di sicuro non lo valgono a livello di talento ma che, soprattutto nel caso di Collins, sono particolarmente abili in difesa e potrebbero creare problemi a JO.
In centro i Nets vedranno alternarsi i già citati Collins e Krsitc, con il primo che avrà compiti difensivi e di lavoro sporco, mentre il secondo dovrà essere importante in attacco, sfruttando gli spazi che i tre compagni del back court gli creeranno nel corso della partita per diventare una minaccia credibile in post basso per i Pacers.
A completare il quintetto di Indiana ci sarà Jeff Foser, utile per gli equilibri dei suoi per il suo fondamentale contributo sotto i tabelloni, fatto di rimbalzi e difesa. Se sano, cosa che sfortunatamente gli succede poco spesso, Foster è un giocatore importante nell'economia di Indiana che in più si lega benissimo con O'Neal; sarà decisivo anche il suo contributo per cercare di portare a casa la serie.
Per quanto riguarda invece la panchina, i Pacers sembrano essere leggermente favoriti, per la presenza di Fred Jones (se sta bene fisicamente), Austin Croshere, David Harrison, il rookie Danny Granger e Sarunas Jasikevicuis, che di sicuro danno ad Indiana una profondità maggiore rispetto agli avversari. I Nets, infatti, hanno pochi uomini che possono essere importanti dalla panchina, con i soli Cliff Robinson e Jeff McInnis che possono dare un contributo convincente, con qualche possibile aiuto da Zoran Planinic e Jaque Vaughn.
Le chiavi della serie
Per i Nets gli obiettivi primari sono soprattutto due: correre, con il loro mortifero contropiede, e controllare i tabelloni, oltre che limitare il gioco in post basso degli avversari. I Nets devono cercare di portare la partita sui binari a loro più congeniali, quindi cercare di alzare il ritmo e, in attacco, di di bilanciare il più possibile le conclusioni da fuori con quelle dentro l'area (soprattutto con Krstic), pur sapendo che comunque New Jersey è e rimarrà un jump – shooting team, e di conseguenza andrà dove la porterà il tiro da fuori.
Indiana deve di contro rallentare il ritmo e controllare il più possibile la situazione, senza perdere palloni che potrebbero innescare il contropiede avversario. Ma soprattutto sarà importante il gioco in post e il lavoro di Jermaine O'Neal, non solo con le sue conclusioni, ma soprattutto con l'attenzione che dovrà attirare dalla difesa avversaria, riuscendo così ad aprire spazi e possibilità di tiro per gli specialisti dei Pacers da oltre l'arco, Stojakovic e Jackson su tutti.
Pronostico
La serie dovrebbe essere equilibrata, ma il pronostico va ai Nets, se non altro per il rendimento stagionale e per il vantaggio del fattore campo; certo è che la serie potrebbe essere molto lunga, arrivando anche ad una gara sette. Opinione personale: 4-2 Nets.