Tony Parker, dopo il riposo, è pronto per affrontare i Kings.
La regular season
Per capire com'è andata la stagione degli Spurs basta un numero: 63. Questa cifra corrisponde al maggior numero di vittorie mai conseguito nella storia della franchigia ed è una risposta chiara da parte dei giocatori alle motivazioni infuse da Popovich ad inizio stagione, quando il coach non ha mancato di ricordare ai suoi che a San Antonio ci sono tre titoli, ma senza back to back.
La marcia degli Spurs è stata davvero consistente pur non essendo eccellente in ogni situazione, in considerazione delle peggiori statistiche di carriera di uno stanco ed infortunato Tim Duncan capace comunque di essere decisivo e dalla miglior stagione in carriera di Tony Parker, top scorer per media punti e vero barometro del destino delle partite dei nero-argento.
La regular season degli Spurs ha avuto sconfitte consecutive subite in tre sole occasioni ed un sostanziale dominio della Western Conference minacciato dai soli Dallas Mavericks, che proprio al rush finale si sono fatti sfuggire il seed numero uno del raggruppamento playoffs. Manu Ginobili ha provato ancora la sua importanza quando in sua assenza San Antonio ha perso 3 partite su 10 e se proprio vogliamo trovare un neo a questa regular season sono i 113 rimbalzi contro 62 presi dai Pistons nei due scontri diretti, che anticipano una probabile ripetizione della finale del 2005. Nonostante tutto quello che abbiamo detto, lo ripetiamo: 63.
A Sacramento la situazione è stata ben più altalenante: il momento topico della stagione è stata sicuramente la trade che ha portato Ron Artest in California con l'esiguo sacrificio di uno Stojakovic che all'ambiente aveva dato tutto; con l'attitudine di Ron Ron è arrivato un significativo turnaround del record stagionale, passato da un 19-27 cronometrato ad inizio febbraio al 44-38 finale con tanto di ottavo posto assicurato già ad inizio settimana dopo aver allontanato la flebile rimonta degli Utah Jazz.
Fondamentale l'ultimo mese e mezzo di partite, concluse con 18 successi a fronte di sole 8 sconfitte grazie anche ad un Mike Bibby da annata doc, al massimo in carriera per media realizzativa e capace di sfornare prestazioni da trenta/quaranta punti come non mai. I Kings giocheranno i playoffs per l'ottava volta in altrettanti tentativi da quando Adelman siede sulla loro panchina e finalmente Shareef Abdur Rahim riuscirà a giocare la sua prima partita di postseason della carriera professionistica.
Lo stato di forma
L'infortunio più rilevante per gli Spurs è stato quello che ha tenuto fuori Manu Ginobili per diverse partite (17). L'argentino ha avuto problemi alla caviglia destra, malamente distorta in gennaio dopo che nel mese precedente aveva già accusato problemi al tallone dello stesso arto.
Duncan ha invece convissuto per tutto l'anno con una fastidiosa fascite plantare che ne ha condizionato in parte le prestazioni e non a caso ha compilato i minimi di carriera in diverse categorie statistiche.
Mentalmente la squadra è compatta come sempre, il collettivo è il più unito dell'intera lega alla pari di quello dei Pistons; la lucidità mentale condizionata dalla stanchezza accumulata da alcuni elementi importanti del quintetto sarà fattore di rilevanza per l'andamento della postseason texana.
La prima parte di stagione dei Kings è stata parzialmente condizionata dagli infortuni di alcuni membri del quintetto di partenza: Shareef Abdur-Rahim ha sofferto di una mandibola fratturata che lo ha tenuto fuori per 10 gare, Wells ne ha invece saltate 30 avendo avuto tra gli altri problemi con uno strappo all'inguine, Stojakovic è stato parzialmente limitato da problemi alla schiena, mentre tra i giovani promettenti si è fermato per un po' anche Kevin Martin, ovvero uno dei giocatori più migliorati dell'intera Nba.
Un esame approfondito al dito indice di Artest ha rilevato che l'infortunio, che il giocatore aveva avuto al college la prima volta, non era stato sistemato con cura quindi Ron giocherà con un tutore fino alla fine della stagione.
Lo stato di salute generale è ora molto buono, gli infortuni sono alle spalle ed il finale di stagione ha dato molta fiducia ai Kings, che hanno dimostrato di valere di più dell'ottavo posto ad ovest.
Matchups individuali
Tony Parker vs Mike Bibby: questo è il matchup che deciderà l'intera serie, perchè mette a confronto due dei migliori esponenti del ruolo in circolazione. Reduce dalla miglior stagione da professionista, Bibby dovrà continuare ad essere preciso e puntuale in attacco facendo attenzione ai turnovers ed avrà il brutto compito di tenere a bada un avversario che ha un'alta percentuale realizzativa dentro l'area pur essendo una guardia e che tende a decidere le partite senza necessariamente segnare molto.
Per Parker, il lavoro sarà invece quello di continuare a penetrare facendo male con il famoso tear drop non accontentandosi del tiro da fuori, mentre dall'altra parte del campo dovrà contenere un avversario che soprattutto in questo clima non ha assoluta paura di prendersi responsabilità pesanti. Occhio dunque alle partite punto a punto.
Ron Artest vs Manu Ginobili: altra chiave importante della serie perchè il compito principale di Artest sarà quella di tenere Manu fuori dall'area dove può inventare entrate per finire o per scaricare per canestri facili, limitandolo ad operare con il tiro da fuori. Come abbiamo visto in passato, essere "picchiato" motiva ulteriormente l'argentino, per cui prepariamoci ad uno scontro individuale di alta qualità , che sarà determinato dallo stato di salute fisica di Manu. Per Ginobili c'è da stare molto attento in fase difensiva, dove le evidenti qualità di Artest non sono sempre valutate come dovrebbero.
Bonzi Wells vs Bruce Bowen: il dato che balza all'occhio è il 13/33 con cui Bonzi ha tirato negli scontri diretti di questa stagione. Bowen, accanito difensore com'è, dovrà disturbare Wells prima di tutto mentalmente per non permettergli di entrare in partita e per fare in modo di frustrare l'ex Blazer, che tende ad essere più dannoso che altro se messo nelle condizioni psicologiche sbagliate; a ruoli invertiti Wells dovrà seguire l'avversario con impegno e dedizione, pena tiri da tre facili che a seconda del momento fanno più o meno male.
Tim Duncan vs Shareef Abdur-Rahim: Duncan non è al meglio fisicamente e non ha giocato una stagione sopra le righe, ma è sempre Tim Duncan, ovvero uno dei migliori giocatori Nba da ambo i lati del campo. Lo Sceriffo non avrà vita facile, perché Duncan è fisico, segna tirando da troppe posizioni, è molto intelligente nel distribuire il pallone fuori o al tagliante e se a ciò si aggiunge che Rahim non è esattamente eccelso in difesa, i conti sono presto fatti, caviglie o non caviglie.
Brad Miller vs Nazr Mohammed: Miller può significare molto per questa serie, perchè detiene la miglior percentuale da tre di squadra ed è un buon tiratore dalla media distanza fronte a canestro. Questo significa che Mohammed dovrà per forza di cose seguirlo anche nei pressi dell'arco dando ai compagni una possibilità in più a rimbalzo ed in penetrazione, il che rappresenta uno dei principali fattori dell'intera faccenda.
Cosa fare per vincere
Per San Antonio la chiave di volta della serie riguarda principalmente Parker e Duncan: il francese dovrà applicarsi difensivamente su Bibby e dovrà riuscire a stancarlo attaccandolo con le sue divagazioni in area, da dove ha dimostrato di saper essere letale; Duncan dovrà fare invecela differenza sotto canestro, in una serie che potrebbe vedere molto post basso e tanti passaggi spediti al di fuori dell'arco da tre punti, dal quale i vari Barry, Horry, Van Exel e Finley dovranno essere precisi e punitivi.
Per vincere, San Antonio deve difendere come sa, essendosi posizionata nei primi tre posti sia per punti concessi che per percentuale al tiro degli avversari.
Fondamentale, infine, la percentuale ai liberi: il tallone d'Achille degli Spurs infatti è proprio la precisione dalla linea della carità .
I Kings devono necessariamente tenere a bada il numero di turnovers, il difetto principale che hanno dimostrato di avere gettando via un numero alto di possessi, e devono dire la loro a rimbalzo; vincere la battaglia sotto canestro significherebbe provare ad avere ragione degli Spurs e non concedere loro letali secondi possessi.
Dal lato difensivo Artest ha già promesso un trattamento speciale per Ginobili, il che svela la chiave della serie, ovvero la difesa perimetrale sui tiratori degli Spurs: Manu potrà difeso a turno da Artest e Wells, che dovranno dissuaderlo dalle penetrazioni in area pitturata, così come dovrà fare Bibby con Parker sfruttando il vantaggio fisico. Infine, la percentuale al tiro: se i Kings non prendono il ritmo da subito, San Antonio può scappare con parziali importanti e con la difesa di cui dispone può mantenere la distanza nel punteggio.
Il pronostico
Il pronostico va a San Antonio, che è la candidata principale per rappresentare la Western Conference in finale. La serie in regular season dice 2-1 per gli Spurs, con due vittorie ottenute con uno scarto di non più di 4 punti ed una sconfitta di 10, ma questi sono i playoffs.
Se San Antonio difende, e difenderà come sa, per i Kings, che un paio di gare le vinceranno perché sono migliori della posizione finale che hanno ottenuto, non c'è scampo. 4-2 Spurs, nonostante Artest abbia dichiarato che sono i Kings la squadra da battere.