Team USA: Colangelo’s 23

Jerry Colangelo sta preparando la riscossa del Team USA

Finalmente, una decina di giorni orsono, Jerry Colangelo ha reso pubblica la lista (filtrata qualche giorno prima dalla ESPN) dei giocatori preselezionati per il Team USA. Ormai saprete tutti la lista ma, nel caso qualcuno se la fosse persa, eccola: Carmelo Anthony, Gilbert Arenas, Shane Battier, Chauncey Billups, Chris Bosh, Bruce Bowen, Elton Brand, Kobe Bryant, Dwight Howard, LeBron James, Antawn Jamison, Joe Johnson, Shawn Marion, Brad Miller, Adam Morrison, Lamar Odom, Chris Paul, Paul Pierce, J.J. Redick, Michael Redd, Luke Ridnour, Amare Stoudemire, Dwyane Wade.

Come già  detto nel precedente articolo, questi ventitre (ventuno della NBA più i due "college players" Morrison e Redick) giocatori si compromettono per tre anni e quindi non potranno rifiutare un eventuale convocazione come successo per le olimpiadi del 2004, quando i dirigenti dello USA Basketball fecero davvero fatica a confezionare una squadra di dodici giocatori.

Questa volta ci sarà  l'imbarazzo della scelta visto che, oltre ai ventitre preselezionati, il roster è aperto a eventuali cambi e molti giocatori che avevano dato la disponibilità  a Colangelo verbalmente non sono stati inclusi nella lista (come Iverson per esempio) e inoltre Colangelo ha dichiarato che c'è sempre un posto per Shaq, nel caso si decida alla fine di tornare in nazionale.

Ripassando la lista del precedente articolo sul Team USA l'assenza più eclatante è senza dubbio AI, che si era dichiarato entusiasta di rientrare a far parte della squadra. Colangelo ha giustificato la sua mancata scelta con le seguenti parole: "Iverson è un grande 'scorer', ma ne abbiamo già  5 o 6 in squadra e oltretutto più giovani, quindi avevamo più bisogno di distributori di gioco. Abbiamo cercato di fare una squadra equilibrata".

Sugli altri grandi assenti come Ray Allen, Rip Hamilton o Tayshaun Prince non sono trapelate le ragioni anche se pare che abbiano rifiutato l'invito perché non se la sentivano di impegnarsi per tre anni.

Parlando di chi invece c'è nella lista, durante la conferenza stampa si è fatto intravedere che Bryant è chiamato ad essere il leader della squadra, lo stesso allenatore Krzyzewski è stato chiaro: "Kobe con la sua età  e il suo talento deve essere il leader della squadra. È il suo momento, ne sono sicuro".

"Volevamo una squadra non fatta di stelle a livello individuale, ma una giusta combinazione di tiratori, difensori, giocatori atletici, distributori e giocatori di ruolo".
Con queste parole Coach K e Colangelo, durante la conferenza stampa, hanno spiegato le linee guida che li hanno portati a scegliere i giocatori prima elencati. Ora il punto è sapere se sono riusciti nell'intento di creare un gruppo di giocatori con quelle caratteristiche. Quindi, prima di rendere pubbliche le mie scelte per i mondiali, andiamo ad analizzare questi "Colangelo's 23", raggruppandoli come nello scorso articolo.

Guardie

Per quanto riguarda le guardie, i due obbiettivi principali erano: portare più tiratori possibili e dei buoni playmaker (nel vero senso della parola, non giocatori alla Marbury per intenderci).
Di tiratori puri ci sono solo Michael Redd e Joe Johnson (che comunque è peggiorato molto dall'anno scorso) però è vero che Bryant e Pierce sono giocatori che possono essere molto buoni dalla lunga distanza. Redick nel futuro avrà  sicuramente molte possibilità  di far parte della squadra, visto il suo gran tiro da tre, ma sicuramente non quest'estate. Forse con un Ray Allen o un Rip Hamilton in più sarebbe stato meglio, ma ci si può dichiarare soddisfatti.

Invece nel capitolo playmaker il discorso è diverso. Su Billups non si discute, è un giocatore quasi ideale per il gioco internazionale e Chris Paul è già  attualmente un ottimo play e probabilmente nel 2008 sarà  già  la miglior "point guard" americana. Però la sensazione è che solo due play puri non bastino.

Arenas? Assomiglia più a una guardia tiratrice che a un playmaker puro e Ridnour non ha raggiunto ancora un livello che possa giustificare una sua eventuale inclusione nel roster che parteciperà  ai mondiali. Wade può aiutare nella distribuzione, ma non è un play puro nemmeno lui, quindi sembra che Chris Paul e Chauncey Billups saranno i due unici "pure point guard", sempre che Nash non rinunci alla nazionalità  canadese.

Ali

È tra le ali che abbiamo le scelte più interessanti del roster: Shane Battier e Bruce Bowen. Di entrambi si era parlato, ma non tutti erano così convinti che avrebbero davvero fatto parte della lista, dato che sarebbe stato impensabile anni fa. Ora però oltreoceano si sono accorti che una squadra di All-Star non serve in un mondiale o in un torneo olimpico, per questo hanno scelto due difensori solidi come Battier e Bowen.

Inoltre con Carmelo Anthony, LeBron James e Antawn Jamison si aggiungono tre ottimi "scorer" che non sfigurano nemmeno come tiratori, in questo aspetto (e in situazioni da "clutch player") soprattutto il giocatore dei Nuggets. Tutti e tre sono giovani e atletici, così come Marion, che in situazioni di contropiede può essere un incubo per qualsiasi squadra data la sua velocità . Odom aggiunge versatilità  e inoltre fu uno dei migliori ad Atene e si è guadagnato il posto soprattutto per le prestazioni nel 2004.

Brand e Stoudemire garantiscono presenza fisica sia in attacco che in difesa e l'ala grande dei Clippers si adatta perfettamente al gioco internazionale. Amaré quasi sicuramente non ci sarà  quest'estate, ma per il futuro può essere un giocatore importante se migliora ancora di più nel tiro dalla media distanza. Per quanto riguarda Adam Morrison, il giovane giocatore di Gonzaga, bisogna fare lo stesso discorso che per Redick: è una scelta di futuro che in qualche anno può essere un giocatore interessante (è proiettato da alcuni come prima scelta assoluto al prossimo draft), potrà  avere possibilità  per il 2008.

In generale quindi nel capitolo "ali" è stato fatto un buon lavoro, tenendo conto che campionissimi come Garnett e Duncan non hanno nemmeno pensato un secondo alla possibilità  di entrare nel roster.

Centri

Ecco il secondo grande problema, dopo la mancanza di play, di questa squadra: la scarsità  di centri. Infatti l'unico vero centro è Brad Miller, un giocatore che può segnare con facilità  dalla media distanza, che difende discretamente bene ma non ha gioco spalle a canestro. Tuttavia dovrebbe essere una scelta obbligata, indipendentemente dall'eventuale inclusione di Shaquille O'Neal, Miller è il centro perfetto per il basket FIBA.

Gli altri due centri in realtà  sono "power forward": Chris Bosh e Dwight Howard. Soprattutto il primo ancora non ha un gioco che si può considerare da "center", visto che la sua principale virtù è il tiro dalla media distanza, però bisogna sottolineare che la sua versatilità  e la sua velocità  (soprattutto in difesa) gli fanno guadagnare molti punti. Howard in futuro potrebbe giocare da centro con continuità , ma dovrebbe migliorare il suo gioco spalle a canestro. Oltre all'ottima difesa, la ragione per la quale è stato scelto è la gran capacità  di rimbalzo che possiede, che fa di lui uno dei migliori rimbalzisti della NBA.

Contando che nemmeno le altre nazionali avranno una gran abbondanza di centri, con questi tre potrebbe bastare, anche se Shaq farebbe davvero la differenza se dovesse decidersi a dare il sì.

I miei 12

Ora è il momento di sbilanciarsi e dare la mia lista, ecco i miei 12 prescelti (sempre immaginando che io avessi il potere di sceglierli) per il mondiale in Giappone di quest'estate: Chris Paul, Kirk Hinrich, Paul Pierce, Joe Johnson, Dwayne Wade, LeBron James, Bruce Bowen, Carmelo Anthony, Elton Brand, Chris Bosh, Dwight Howard e Brad Miller.

Qualche doverosa spiegazione.

Come play porterei Paul e Billups, quest'ultimo sarebbe il mio titolare se non fosse che, purtroppo, il giocatore dei Pistons non ci sarà  per ragioni familiari. Quindi il futuro Rookie dell'anno dovrà  partire in quintetto, visto che non trovo nessun altro he possa farlo al posto suo (forse Kidd, ma ha già  rifiutato l'invito). Come sostituto di Paul lascerei a casa Ridnour e Arenas, portando Hinrich (ammettendo che sia disponibile), visto che è decisamente miglior tiratore del playmaker di Seattle e miglior assist-man di Arenas.

Nel ruolo di guardia, Redd sarebbe fisso, ma anche lui come Billups avrà  un permesso speciale causa matrimonio, quindi la mia scelta come cecchino va a Johnson che si giocherebbe il posto in quintetto con Pierce, anch'esso papabile come tiratore scelto. Preferisco Wade a Bryant principalmente per le sue doti di distributore e perché Bryant non è abituato a giocare in squadra ultimamente e forse non lo è mai stato a dir la verità .

Come ala piccola titolare, ovviamente, c'è LeBron James che non per nulla è l'erede di Jordan, quindi non c'è molto da giustificare in questa scelta (se non vi basta guardate le sue statistiche per capire che può aiutare in tutti gli aspetti del gioco). Anthony va portato per la sua capacità  di essere decisivo nei momenti importanti e Bowen si guadagna un posto come stopper, fondamentale per fermare giocatori importanti di nazionali avversarie come Ginobili. Battier è scartato perché c'è Bowen, Jamison e Odom, per quanto ottimi giocatori, non si possono mettere davanti a "The Chosen One" e "Melo". Devo scartare anche Marion, il suo gioco, nonostante ami "The Matrix", è troppo poco adatto al gioco internazionale.

Elton Brand è la mia ala grande titolare, dopo questa stagione eccezionale non c'è dubbio che se lo meriti. Metterei Stoudemire a coprirgli le spalle o addirittura come titolare, ma probabilmente a causa dell'infortunio non giocherà  per precauzione il mondiale, quindi Chris Bosh è il mio sostituto. Si adatterà  facilmente al gioco FIBA e può essere fondamentale per marcare giocatori tipo Nowitzki, oltre che per le sue doti offensive.

Infine, come centro titolare: Brad Miller e come centro di riserva Howard è probabilmente il più adatto, gran difensore e gran rimbalzista. Ovviamente nel caso O'Neal dicesse sì, diventerebbe il mio titolare, e Miller avrebbe la meglio su Howard come riserva grazie alla sua mano squisita.

Con questi dodici, ho davvero pochi dubbi che gli Stati Uniti vincerebbero il torneo. Ci sono playmaker buoni e giovani, tiratori, difensori, "big man" con buone mani, praticamente tutto ciò di cui si ha bisogno per vincere.

L'unico neo è l'assenza di Redd che indebolisce nel tiro, ma per il resto gli ingredienti ci sono tutti. Non resta che attendere all'estate per sapere chi entrerà  a far parte del roster di un mondiale che si preannuncia davvero interessante.

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