Vittorie, All-Star e sfortuna

Shawn Marion sta giocando una stagione stellare…

Nello scorso Report chiedevamo continuità  nei risultati e sembra che coach D'Antoni e i suoi abbiano deciso di ascoltarci. Infatti nelle ultime otto partite: una sola sconfitta e una serie (ancora in corso) di sei vittorie consecutive a cavallo dell'All Star Weekend.

Questa è quindi la miglior striscia positiva dai tempi delle nove vittorie consecutive ottenute tra il 22 Novembre e il 9 Dicembre. Dovremmo essere tutti contenti e felici quindi, se non fosse per la sfortuna che continua a perseguitare questa squadra.

L'ultimo colpo di sfortuna? L'infortunio di Kurt Thomas, che sarà  fuori dalle sei alle otto settimane, praticamente fino alla fine della Regular Season, per una frattura al piede.

"Speravo non fosse nulla di grave - dichiarava Kurt Thomas - ora almeno so che cosa ho e di quanto tempo ho bisogno per recuperarmi. Spero solo di riuscire a tornare per i Playoff."

I numeri di Thomas non rendono la reale importanza del centro in questa squadra, un importanza che l'allenatore D'Antoni ha voluto esprimere con queste parole: "Kurt è l'à ncora della nostra difesa. Senza di lui dovremo essere più attivi e aggressivi in difesa, non sarà  facile senza di lui."

Ora la squadra quindi dispone come "big man", praticamente, solo di Pat Burke e Nikoloz Tskitishvili (infortunato anche lui per un paio di settimane). Entrambi non hanno mai goduto di molta fiducia, ma ora, per necessità , dovranno giocare di più.

Boris Diaw sarà  il centro nel quintetto, in attesa del ritorno di Stoudemire e di Grant. Contro i Bobcats, nella prima partita senza Thomas, Barbosa è partito titolare, ma sembra che D'Antoni preferisca usare James Jones quando sarà  tornato al 100% da alcuni problemi fisici che l'hanno limitato nelle ultime gare.

L'unica sconfitta dall'ultimo report è arrivata contro i Timbervolves in una partita che definire bizzarra è poco. Infatti gli uomini di Casey sono riusciti ad emulare il gioco dei Suns alla perfezione, con grandi prestazioni di Banks e McCants e un totale di 55.9% nei tiri dal campo di Minnesota.

L'azione decisiva però è stata ad opera di Garnett, con una stoppata, a dir poco polemica, su Marion all'ultimo secondo, i Suns chiedevano stoppata irregolare e i due punti che avrebbero spedito la partita all'ennesimo supplementare della stagione.

"Abbiamo giocato male difensivamente. - affermava Raja Bell nel dopo partita – Siamo forti in attacco, ma in difesa oggi abbiamo giocato veramente male. Non possiamo lasciarli tirare oltre il 50% e pretendere di vincere."

D'Antoni era d'accordo col suo giocatore: "Non abbiamo giocato come dovevamo e loro invece hanno tirato veramente bene. Dobbiamo giocare più concentrati in difesa."

Dopo questa inaspettata sconfitta, solo vittorie, da sottolineare quella contro Memphis, la prima dopo le due sconfitte stagionali contro Gasol e compagnia, in una partita in cui Barbosa sembrava di nuovo quello di prima dell'infortunio. "Barbosa ha fatto un ottima partita dandoci la velocità  di cui avevamo bisogno - sosteneva il coach - e voglio anche sottolineare il grande lavoro di Diaw su Gasol, sia in attacco che in difesa."

Dopo una comoda vittoria contro Sacramento, anche in questo caso la prima dell'anno, i Suns hanno affrontato un back-to-back contro Nuggets e Houston prima dell'All-Star. Contro i Nuggets, un'altra vittoria facile (evitando i supplementari) e contro Houston, che ultimamente sembrava aver trovato la forma giusta, un impressionante 109-75 che parla da sé.

Nell'All-Star Weekend Nash e Marion oltre che partecipare nella partita delle stelle hanno partecipato nel concorso di abilità  e di tiro rispettivamente. Raja Bell, dal canto suo, doveva partecipare al concorso dei tiri da tre ma per un problema familiare ha dovuto dare "forfait". Nash difendeva il titolo nello "Skills Challenge" ma quest'anno, molto deludente, è stato eliminato subito. Nemmeno Marion, insieme a Majerle e Kelly Miller, ha potuto ripetere la vittoria dell'anno scorso, battuti da una prestazione incredibile degli Spurs che hanno anche superato il precedente record, ad opera dei Suns.

Nella partita di Domenica Nash e Marion hanno lasciato, come il resto della squadra, quasi tutto il protagonismo a McGrady. Passando quasi inosservati, a parte qualche schiacciate "marca della casa" di Matrix. Tutto sommato un week-end tranquillo per i giocatori dei "soli", molto lontano dai successi dell'anno scorso.

Dopo il "break", ancora vittorie. Con un grande protagonista: Shawn Marion. L'ala piccola/grande dei Suns infatti è stato semplicemente straordinario contro Celtics e Bobcats. Contro i primi: 44 punti (massimo in carriera) e 15 rimbalzi; contro Charlotte: 31 punti e 24 rimbalzi (altro massimo in carriera). Proprio con Charlotte abbiamo assistito a una partita folle, con due squadre che avevano deciso che la difesa era vietata. Il rirultato? 136-121, senza (ripeto: senza) supplementari.

"È stato divertente, come tornare indietro ai tempi del liceo - dichiarava Jumaine Jones nel dopo partita - credo che ci siamo divertiti tutti stasera." Pare che all'intervallo, sul risultato di 74-68 (!) per i Bobcats, D'Antoni non fosse così contento invece: "Era veramente furioso - racconta Eddie House - ci ha detto che eravamo fortunati di essere sotto solo di 6 e che se non difendevamo non ce l'avremmo fatta. Credo che alla fine siamo riusciti a migliorare in difesa e infatti abbiamo vinto."

Grazie a queste vittorie il futuro sembra essere soleggiato, però la serie di infortuni comincia ad essere preoccupante. E mancano "big man". Il ritorno di Stoudemire comincia a sembrare "necessario", anche se pare che non ci saranno molti problemi a trattenere la leadership della Division sui Clippers, attualmente a sei partite. Vincere la Division è sinonimo di secondo posto e quindi di scontri favorevoli ai playoff, dove San Antonio e Dallas si batteranno, quasi sicuramente, al secondo turno e perciò i Suns dovranno superare solo uno dei due in un'ipotetica finale di Conference.

Amaré Report

Sul fronte Stoudemire ci sono state grosse novità , una nuova risonanza magnetica martedì scorso ha infatti dato risultati più che soddisfacenti e il "power forward" ha potuto cominciare a fare degli uno contro uno. Nikoloz Tskitishvili è stata la sua prima vittima. "Stat" l'ha battuto 3 vittorie a 2 in partite ai dieci punti.

Inizialmente eran previste solo quattro partitelle, ma Amaré ha insistito per farne un altra.

"La partita era in pareggio - dichiarava divertito Stoudemire - e qualcuno doveva tornare a casa come il vincitore."
Il vincitore, come anticipato, è stato proprio lui, grazie a un tiro finale da tre. Un aspetto del suo gioco al quale non eravamo abituati.

"Avevo lavorato sul mio tiro da fuori già  durante la scorsa 'offseason', e poi con tutti i 'jumper' che ho tirato da quando mi sono infortunato" – Queste le ragioni del miglioramento secondo lo stesso Stoudemire che però ci spiega che il suo gioco non si limiterà  a tirare dalla media distanza e da tre – "Il mio gioco interiore è basato su velocità  ed esplosività , devo solo allenarmi per recuperarle."

Il giocatore ha mostrato comunque una grande motivazione, impegnandosi al massimo in ogni allenamento, a volte anche più del previsto. "Finito l'uno contro uno - spiega Marc Iavaroni, assistente di Mike D'Antoni - mi ha chiesto se poteva rimanere a lavorare sulla difesa. Lo vedo sempre più a suo agio e con più fiducia in sé stesso."

La migliore notizia comunque è che dopo tutti gli allenamenti il ginocchio non ne ha risentito. "Ora come ora, lo sento irrigidito - spiega lo stesso Amaré – Non sento dolore, è semplicemente una rigidezza muscolare." Questo permetterà  al giocatore di cominciare con dei due contro due tra "una settimana o poco più."

Ovviamente, nonostante tutto, la prudenza è ancora la parola d'ordine. "Ancora non possiamo fare previsioni sul suo ritorno - dichiarava Mike D'Antoni - però è sicuramente sulla buona strada". Anche "Stat" è d'accordo: "Dobbiamo andare passo dopo passo. Attualmente mi sento al 70-75%, a poco a poco arriverò al 100%. E sarà  allora che tornerò."

Around The Valley

L'idea era parlare di varie curiosità  divertenti, come sempre. Purtroppo però una situazione "spinosa" nei piani alti della franchigia ci ha costretto a dare la priorità  a questa faccenda. Il problema non è altro che la dipartita di Bryan Colangelo, general manager da undici anni, che ha accettato un'offerta di lavoro dei Raptors.

Era cominciato tutto come una semplice voce, per poi prender corpo sempre di più fino ad oggi, quando l'addio del figlio di Jerry è stato ufficializzato. "Mi spiace se ne vada - sostiene Sarver, proprietario della franchigia - c'era un principio d'accordo su una possibile estensione del suo contratto."

Risiede proprio qua il nodo della questione. Secondo alcuni, Sarver in realtà  non voleva che Colangelo continuasse e la sua strategia era lasciarlo tentare dai Raptors, che offrivano il triplo dei soldi e la motivazione di partire da zero. Il "teorico" interesse di Sarver a tenere Bryan era anche messo in discussione dall'offerta che gli aveva presentato: un milione di dollari l'anno, lo stesso stipendio che lo scorso "executive of the year" riceve attualmente.

"Ero filosoficamente contrario ad aumentargli il contratto - dichiarava Sarver al giornale di Phoenix, Arizona Republic – Non è così che sono stato abituato a lavorare nel mondo del business."

Bryan per ora non ha rilasciato dichiarazioni sulla questione, quindi non sappiamo l'altra versione della storia.

Le voci davano Steve Kerr come candidato numero uno al posto di Bryan, quando non c'era ancora la conferma ufficiale della sua partenza per il Canada. Però è lo stesso Kerr, che possiede una buona percentuale di azioni dei Suns ed è amico di Sarver, a smentire le voci: "Io sto bene adesso con il mio ruolo di azionista e di telecronista alla TNT. Non credo sia il momento di accettare un posto come quello." Per ora il posto quindi rimarrà  vacante, anche se verrà  coperto da "gente già  all'interno dell'organizzazione" a detta dello stesso Sarver.

L'addio del figlio potrebbe mettere in discussione anche il ruolo del padre Jerry, storico dirigente che vide nascere la franchigia, attualmente presidente e "CEO".
"Io e Jerry siamo amici - afferma il proprietario - e questa faccenda non cambia nulla." Oltre all'amicizia, potrebbero essere gli affari a tenere uniti i due, visto che Colangelo partecipa nel progetto di costruzione dell'hotel di cui abbiamo parlato qualche report fa.

Le curiosità  a cui facevo riferimento prima arrivano direttamente dall'All-Star week-end. Nella seconda giornata, Sabato, quando c'è stata la presentazione di tutti i partecipanti, di tutti i concorsi e gli inni di rito, pare che Marion stesse cantando l'inno canadese, mentre sorrideva in direzione di Nash. Un chiaro segno del buon ambiente che si respira nello spogliatoio dello US Airways Arena.

Vi siete mai chiesti cosa fanno i vostri beniamini che non partecipano al fine settimana delle stelle? Beh, abbiamo qualche risposta.

Pat Burke è tornato ad Auburn, dove ha studiato e giocato al college.
Barbosa è andato insieme alla sua ragazza a Maui, a godersi il sole.

Invece l'infortunato Stoudemire è volato a New Orleans per vari atti benefici, uno dei quali prevedeva regalasse una Toyota a una fortunata famiglia, alla fine, ne ha regalata una a tutte le famiglie che si sono presentate all'atto.

"Non riesco nemmeno a parlare - ammette "Stat" - è stata un'emozione così grande, vedere quegli occhi lucidi, pieni di riconoscenza. A volte non ci accorgiamo che non tutti sono fortunati come noi."

Un altra piccola chicca è presa da un intervista della TNT a David Stern, il "commissioner". Infatti quando il giornalista, Ernie Johnson gli ha chiesto di commentare qualcosa sulle due contender Detroit e San Antonio, sembra che Stern abbia subito risposto: "E stai lasciando fuori Phoenix?!?"

Anche per questa settimana è tutto! Ci si rivede al prossimo report!

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