IN PRIMO PIANO. Michael Jordan e Kobe Bryant, i due esempi dell'ideale più bello del gioco del basket, la guardia che domina.
Senza parole. Lo so, invece di parole ne avete già sentite tante""Kobe è un Dio, nessuno fa queste cose""."Forte sì, ma non passa mai la palla" e tante e tante ancora in un discorso che pare veramente senza fine.
Ma quando succedono cose di questo tipo, eventi storici, ci rallegriamo di seguire l'NBA quotidianamente perché anche il calciofilo estremista ti ferma, ti dice :"Ehi, hai visto Kobe Bryant che ha fatto ?".
L'evento storico sono gli 81 punti in una sola partita di Kobe contro i Toronto Raptors, seconda prestazione di sempre dopo gli inarrivabili 100 di Wilt The Stilt "nei favolosi anni '60".
La domanda sorge spontanea come una lumaca in un piovoso mattino d'estate : meglio Kobe o Michael Jordan ? O più propriamente, Kobe è meglio di MJ ? Un attimo, qui nessuno si vuole macchiare di lesa maestà , nessuno vuole prendersi la scomunica papale.
Michael è una leggenda, un mito, il simbolo eterno del gioco del basket. Ma santo cielo, il ragazzo col numero 8 sta davvero esagerando e tanto gli assomiglia quanto più critiche riceve, quanto più lo incitano a salire al livello degli dei.
Su questo sito sul finire del 2002 scrissi su Kobe e Tmac, su chi fosse migliore come degno erede di Michael. Non mi lascio trascinare dall'onda emotiva degli 81 punti, avevo già un'opinione prima.
Il confronto che segue è soggettivo, discutibile, criticabile, può essere per alcuni disgustoso o ridicolo ma nessuno mi venga a dire che è indegno, che un paragone che non sta né in cielo né in terra. Solo Kobe, per il ruolo che ha, ha il diritto di essere a Lui comparato.
POTENZA DELLA VOLONTA'
Sia Mike che Kobe sono nati in un posto e cresciuti in un altro. Mike da Brooklyn fin nel North Carolina, Kobe da Philadelphia fino addirittura in Italia, dove ha vissuto gran parte della sua infanzia e pre-adolescenza.
Mike viene da una famiglia normale, tranquilla, papà è un onesto lavoratore di provincia e sogna che qualcuno dei figli possa diventare un giorno un giocatore delle Majors di baseball. Una famiglia modello per una gioventù senza eccessi, ma piena di desideri.
Il papà di Kobe è stato invece un giocatore NBA di medio livello, soprannominato JellyBean per attestare oltremodo una personalità forte che difatti ha portato a chiamare il figlio col nome di una bistecca.
Kobe viene qui, nel nostro paese, quando si gioca a pallone lo mettono in porta, lui impara l'italiano, fa amicizie. E' un ragazzo vispo ma sempre un po' troppo timido per i gusti dei ragazzini italiani, quindi passa ore a vedere le cassette di Magic, poi in campo saprà fare magie con il pallone in mano.
Se Mike ha raggiunto i suoi livelli per un'intima convinzione di potere un giorno sfondare, a Kobe questo privilegio non è stato possibile. Figlio di un giocatore NBA, unico nero in nei campionati giovanili italiani e poi unico nero a parlare italiano nei playground di Philadelpia, è stato sempre un diverso.
Questa diversità si doveva trasformare in eccellenza e questo desiderio non poteva tenerselo per sé. Ha avuto il dovere di dimostrarlo quando a 10 anni faceva il Globetrotter negli intervalli delle partite in Italia, quando più tardi doveva farsi un nome tra i ragazzi del playground che parlavano una lingua sconosciuta alla sua.
Mike è stato uno dei simboli dell'American Dream. È diventato un eroe partendo da una famiglia povera con il suo lavoro e il suo talento. Kobe ha dovuto abbattere gli stessi tanti pregiudizi ma ha vinto la gara con se stesso, dimostrare che aveva un senso firmare autografi a 10 anni dicendo "Questo un giorno varrà tanto".
Hanno entrambi una personalità molto forte, la stessa voglia di vincere, poi Mike è più un modello, non si sbilancia, ha una voce e una posa da attore mentre Kobe è più timido, più introverso, con tanta voglia di dimostrare.
Kobe in sintesi ha avuto un background diverso, particolare, a differenza di Mike, che invece ha avuto l'unica particolarità di avere un padre vero in una comunità , quella afro-americana, in cui non si contano i figli privi di educazione paterna.
Quando a Kobe gli si presentò l'occasione, dinanzi a lui c'era un'attraente ragazza bianca, non ha resistito, non perché ignorava le conseguenze, non perché fosse un ragazzo debole. Tutt'altro, se c'è un ragazzo che vuole il bene di se stesso quello è Kobe.
Semplicemente, e ancora una volta, doveva dimostrare qualcosa, perché se Mike eventualmente avesse rifiutato avrebbe fatto la cosa giusta, per Kobe non può valere questo discorso.
Kobe non è un ragazzo come gli altri e agli altri comparabile come personalità , Kobe doveva adeguarsi ad un mondo che mai gli è appartenuto del tutto, perché se n'è creato uno nella sua testa.
KOBE vs. MICHAEL
Piccola premessa, che poi sarebbe il vero discorso da fare : Michael era forte come Kobe alla sua età ? Non lo so, certo non aveva gli stessi crediti in giro per l'NBA.
Prendiamo il Mike migliore, quello dei primi titoli e anche precedente, perché chissà , anche Kobe un giorno può giocare 40enne con i piedi incollati per terra quindi, il Mike migliore contro il Kobe migliore, due ideali di purezza.
LEADERSHIP
Mike : 10 Si dice che chi non lo seguiva in allenamento impazziva, le Jordan Rules sono lì a testimoniare che Michael voleva da sé e dai suoi compagni la perfezione più assoluta. "Mi doppieranno, prendila e tira tu", disse a Kerr nelle Finals. Se non è carisma questo.
Kobe : 9 Con Shaq, poverino, voleva anche diventare il leader spirituale ma o non c'è l'ha fatta o non gli è stato concesso. Da solo però stenta a guidare la squadra anche negli spogliatoi, non sempre il migliore ha il carattere del regista.
PALLEGGIO
Mike : 10 Andava dove voleva con una palla in mano ed era sempre bellissimo da vedere. Toglierli la palla dalle mani era un'utopia come vederlo forzare a discapito del gioco di squadra.
Kobe : 9 Se ne facciamo una questione di puro palleggio ha qualcosa in meno di Mike, però è sempre sicuro di sé, non si fa intimorire dal difensore ed è sempre pronto ad inventare qualcosa.
TIRO
Mike : 9,5 Dalla media quasi infallibile, con una tecnica non stilisticamente perfetta perché si portava molto avanti con il movimento ma sempre efficace.
Kobe : 9,5 Tecnica migliore, forse meno veloce nell'esecuzione ma se è in serata non sbaglia mai, da qualsiasi posizione e in qualsiasi condizione.
TIRO DA TRE
Mike : 9 La serata contro Portland nelle Finals fu memorabile ma ha sempre preferito come priorità tecnica avvicinarsi al canestro per un tiro dalla media o concludendo la penetrazione.
Kobe : 10 A differenza di Mike cerca di più la bomba e non serve la serata giusta, è sempre un gran tiratore. Anche 12 triple in una notte, record NBA.
DIFESA
Mike 10 Nessuna superstar immediatamente inferiore a lui difendeva con la stessa classe e cattiveria. Nella stagione perfetta 1987/88 è stato sia il miglior attaccante che il miglior difensore.
Kobe 9 Un livello sotto, però se lo vuole davvero cancella qualsiasi avversario, quindi è un problema esclusivamente motivazionale più che tecnico.
RIMBALZO
Mike 9,5 Prima andava su con l'atletismo, poi con più tecnica e posizione ma sempre presente, mai remissivo nemmeno nel rimbalzo offensivo perché seguiva sempre il suo tiro.
Kobe 9 Un mostro di rimbalzi per il suo ruolo ma per esempio è molto più remissivo nel cercare il rimbalzo offensivo perché e più suo carattere bearsi della sua gloria in attacco.
ASSIST
Mike 10 Aveva una capacità di trovare il compagno smarcato che era addirittura una qualità superiore a tantissimi playmaker.
Kobe 9 Rispetto a Michael è sicuramente più egoista me certo non gli mancano le capacità di passaggio. Se Jordan avesse avuto il suo pur sano egoismo avrebbe anche lui segnato 80 punti o forse più.
PRIMO PASSO
Mike 10 Bruciante
Kobe 9,5 Meno fulmineo, più potente in entrata
CAPACITA' DI SEGNARE
Mike 10 Servono parole ?
Kobe 10 Forse ha addirittura più soluzioni in termini di quantità .
CLUTCH
Mike 10 Segnare quando contava era una sua sfida per essere il più grande, quasi sempre vinta.
Kobe 10 Nulla gli piace di più, a volte gli scappa il sorriso, più spesso fa il cattivo. Sa che nessuno lo può smentire se segna per vincere.
FADE AWAY SHOT
Mike 10 Una delle sue armi preferite, praticamente immarcabile.
Kobe 10 Meno fluido ma è ugualmente una pazzia cercare di fermarlo.
SPETTACOLO
Mike 10 Più di tutto il suo gioco aereo, la capacità di stare in aria che nessuno potrà nemmeno avvicinare.
Kobe 10 Più di tutto l'incredibile capacità di segnare i tiri impossibili.
TOP PICTURE AZIONE
Mike : The Move contro i Lakers, si alza per schiacciare poi incredibilmente cambia mano in aria e va di layup con la sinistra. Di meglio solo il reverse di Dcotor J contro gli stessi Lakers.
Kobe : In contropiede va dietro la schiena facendo anche un giro su se stesso prima di schiacciare.
TOP PICTURE PARTITA
Mike : quando Bird disse che era "Dio vestito come un giocatore di basket". 63 punti al Garden nei playoff.
Kobe . 81 punti in una partita, nella NBA di oggi è qualcosa che è veramente incredibile poter raccontare.
"E giunto alla fin della tenzone incerto sull'arcione tentò di risalir". Kobe si espone coraggiosamente al confronto con Michael ma ne esce sconfitto, voglio essere chiaro. Lo sa anche lui, Michael non è stato soltanto un simbolo ma il singolo giocatore che nel complesso delle doti tecniche ha mostrato più talento di tutti.
E' una delle verità del gioco del basket, qualcosa di assolutamente indiscutibile. Kobe lo sa, ci pensa la notte a quell'unico grande desiderio che rimarrà sicuramente inesaudibile nella sua vita : poter essere nato prima o in contemporanea con Jordan.
Sono come persuaso dall'idea che sia fermamente convinto che qualcosa sarebbe cambiato in questa prospettiva di confronto. Dico di più, se Kobe avesse giocato contro Jordan da coetaneo o quasi oggi avremo onorato entrambi come i grandi del gioco.
C'è chi avrebbe preferito Michael, chi Kobe, in realtà non avremmo mai avuto una sola verità .
Che oggi è questa : Kobe Bryant è la migliore guardia di sempre dopo Jordan. Punto e a capo.