Tre overtime beffardi

Ricky Davis ha un'ottima costanza che gli fa produrre buon gioco per un tempo prolungato

Non c'è niente da fare, neanche questa settimana possiamo goderci dei risultati lusinghieri da parte dei nostri beniamini, che devono subire l'onta di un'altra ottava negativa. Tutto male? Nient'affatto, sappiamo dove sono i problemi e non sono gravi come si potrebbe immaginare dai risultati.

Risultati

Boston Celtics @ Washington Wizards 102-103
Dallas Mavericks @ Boston Celtics 104-102
Boston Celtics @ Atlanta Hawks 98-94
Boston Celtics @ Philadelphia '76ers 124-125 3OT

Commento

1, 2, 4, 1.

Non è uno di quei test dove si può calcolare il proprio QI (Quoziente d'Intelligenza), ma i punti di scarto delle partite di questa settimana. Se contiamo anche le due partite precedenti di due settimane fa, con punteggi di scarto di 3 e 5 punti, mai è successo che così tante partite siano finite con 5 o meno punti.

Che i Celtics avessero intenzione di farci soffrire era chiaro fin dall'inizio di campionato, con la prima partita al supplementare e le successive tre con rispettivamente 1, 2 e 1 punto di scarto, ma mai avremo pensato che si potesse arrivare a così tanto. E la striscia è ancora aperta.

Cosa vuol dire questo? Molte cose: i Celtics non sono così scarsi come si potrebbe pensare, manca un vero go-to-guy, manca un instint killer collettivo e non ci sono (o non sono efficaci) giochi per poter vincere le partite, infatti delle ultime sei partite finite a 5 o meno punti di scarto solo due sono state vinte da Boston.

I risultati sono lampanti: il primo dice che Pierce non è in grado di portare i Celtics a vincere nei finali combattuti, o meglio lo fa, ma non con continuità , neanche Davis ne è in grado sempre con continuità  ed i giovani non sono ancora sufficientemente smaliziati da riuscirci. Forse in futuro potrebbe West, ora no.

Un altro risultato dice che il bilancio attuale tra vittorie e sconfitte è assolutamente bugiardo. I Celtics non valgono assolutamente questo record inferiore al 40%, già  ne eravamo convinti in precedenza, ora ne siamo certi, visto che combattono ad armi pari contro formazioni forti come Dallas questa settimana. Non vincono, ma dimostrano d'essere in grado di lottare per tutti i 48 minuti di gioco; una formazione scarsa non riuscirebbe a tenere testa per così tanto tempo, mollerebbe prima.

Infine i giochi adatti ad un finale incandescente, a nostro avviso, mancano clamorosamente, ma se anche ci fossero e non ce ne siamo accorti, non sono efficaci. Qui il problema è totalmente a carico dell'allenatore. Ora dire che mancano schemi fa un po' sorridere se si scorre indietro nel tempo quando in estate Doc Rivers ha ammesso la mancanza di giochi adeguati per Al Jefferson e la squadra in generale. Non ha fatto quello che aveva promesso, sia per la squadra sia per Al, e questo è grave.

La luna di miele tra Boston e Rivers è già  finita, ora l'allenatore è nell'occhio del ciclone, investito da polemiche che sostanzialmente lo dichiarano inadeguato a guidare la squadra, e purtroppo facciamo fatica a trovare scusanti per lui: pochi giochi, pochi minuti e poco sviluppo per i giovani, nessuna difesa e mancanza di chiarezza tra titolari e cambi.

Un esempio su quest'ultimo punto? Brian Scalabrine. Utilizzato molto ad inizio stagione, era arrivato a collezionare molti DNP-CD (non entrato) fino a poco tempo fa, poi segna un tiro da tre contro Washington che porta quasi alla vittoria e quindi torna di moda, con vari minuti a sua disposizione. Sembra quasi che Rivers utilizzi i giocatori scegliendoli col pallottoliere, non c'è uno straccio di logica che giustifichi il loro utilizzo.

Per quanto riguarda il tiro appena citato, è stato molto bello il siparietto avvenuto. Situazione: Boston sotto di 4 a pochi secondi dalla fine. Dopo non avere messo piede in campo, Rivers chiama Scalabrine, che si mette oltre l'arco sull'angolo destro, proprio davanti alla panchina dei Wizards. Dietro di lui Eddie Jordan e Mike O'Koren, rispettivamente allenatore capo e vice-allenatore dei Wizards, ma anni fa assistenti ai Nets dove militava Brian.

"Ehi Eddie, questo lo tiro, se mi arriva".
"No Scabs, probabilmente non vedi neanche palla".
"Ma se mi arriva, lo sparo dritto dritto".
"Se ti arriva palla probabilmente farai la solita finta".

La fine è nota: gli arriva palla e la mette dentro senza pensarci su. Durante i festeggiamenti con i compagni di squadra fa segno a Jordan "te lo avevo detto".

Peccato che Veal non sia stato in grado di capitalizzare adeguatamente nelle successive partite il credito ricevuto.

Gerald Green è stato il 14esimo giocare NBA ad essere stato assegnato all'NBDL, la Lega di sviluppo dell'NBA. È stato l'unica prima scelta dell'anno scorso ad entrare nella NBDL e solo uno del 2004, Dorrell Wright di Miami, gioca attualmente in questa Lega. Ainge ha accompagnato Green alla sua nuova squadra per aiutarlo a sistemarsi come alloggio ed a conoscere dirigenti e compagni di squadra. Il giocatore ha già  effettuato alcuni allenamenti e la sua prima partita verrà  giocata domenica 15. Non mancheremo di segnalare le sue performance.

Si sta avvicinando la trading deadline del 23 febbraio e puntualmente nascono come funghi gli scambi più impossibili. Alcuni tra questi vedono Pierce dato a mezze squadre NBA. C'è da preoccuparsi? Neanche per idea, Pierce non cambierà  maglia per quest'anno. Allora perché tutte queste notizie? Facile, da un lato i giornalisti devono pur scrivere qualcosa per giustificare il loro stipendio, dall'altro trovano facile scrivere di Pierce e di Ainge. L'importante è sapere che è tutto falso e mettersi il cuore in pace che da qui al 23 febbraio saremo inondati da una tale idiozia di scambi tra i più disparati che ci inorridiremo da tanto saranno scurrili. Dalla nostra abbiamo il vantaggio che sappiamo già  cosa ci dobbiamo aspettare.

Infortuni

In teoria non ci doveva essere nessuno in questa sezione, se non qualche aggiornamento su Dan Dickau, ma diciamo subito che non ce ne sono su Dan, quindi se è vero il detto "no news, good news" possiamo stare tranquilli.

Invece di notizie su problemi fisici ce ne sono, e la persona in questione non può che essere Tony Allen, il quale non ha saltato gare, è sempre andato in panchina e ha calcato tutti i parquet per i minuti richiesti da Rivers, ma ha avuto qualche problema, inizialmente con un dolore al piede sinistro lunedì scorso che gli ha causato problemi in allenamento e durante il secondo quarto della partita contro Dallas è stato visitato dal medico Brian McKeon per una slogatura allo stesso piede. Una cosa leggera visto che è tornato in campo nel secondo tempo, ma questo non gli ha impedito un impiego ridotto nella successiva partita contro Atlanta sempre per il piede sinistro. Poi ha saltato un allenamento prima della partita contro Philadelphia per una dolorante caviglia sinistra e per finire un riacutizzarsi di un dolore al ginocchio infortunato poteva precludergli la gara contro Philadelphia, ma poi è passato e ha potuto giocare. Non è rassicurante vedere tutti questi problemi fisici ad un giocatore, tra l'altro così bravo.

Curiosità 

Finora la dirigenza Celtics è stata molto discreta, non è voluta farsi troppo notare per non dare credito a troppe illazioni, poi se queste nascono anche dove non ci sono è colpa dei giornalisti in cerca di sensazionalisti. Poco tempo fa si è fatto sentire Ainge, ora lo ha fatto il presidente dei Boston Celtics Wycliffe Grousbeck, ed obiettivamente ci voleva per chiarire qualche situazione, metterne dei paletti su altre e dire la sua su questa obiettivamente non felice situazione.

"Non abbiamo intenzione di mandare Paul da nessuna parte" esordisce sicuro Wyc, chiarendo una volta per tutte cosa vogliono fare i Celtics. "Paul ha anche detto che gli piacerebbe ritirarsi da Celtic e quello è il mio primario obiettivo. Non voglio solo che si ritiri da Celtic, voglio il suo numero ritirato". Chiaro, no? Riflettete la prossima volta che leggerete un rumor in cui viene dato Pierce come scambiato.

"Danny è molto attivo" riferisce Wyc e rispetta il suo lavoro, ma quando dice una cosa è ascoltato molto, come dovrebbe essere ogni buon proprietario. La sua fiducia in Ainge è totale, e ne ha ben ragione, visto il buon lavoro dell'ex 44. Non esclude che si possa concludere la stagione con questo roster, ma ovviamente uno o più scambi non sono preclusi, infatti "sono sicuro che questo roster sarà  differente fra 4 anni", quindi se non quest'anno, ci saranno cambiamenti fra qualche anno.

Wyc crede ancora nei play-off, ma si rende anche conto che non sarà  facile raggiungerli. Dà  inoltre molto risalto al fatto di valutare il roster a lungo termine, segno che Wyc è d'accordo con la linea di Ainge di lavorare per un futuro brillante e non per un discreto presente ed ha molte speranze per il futuro. Questo ci rincuora perché è la stessa linea d'azione e le stesse aspettative per il futuro che abbiamo avuto ed espresso in queste colonne.

Wyc è stato restio a parlare dei singoli, ma dopo la doverosa precisazione su Pierce, non ha potuto non commentare il buon momento di West "penso che Delonte potrebbe avere una decade di fantastica carriera qui a Boston". Conclude Wyc: "non posso dire quando, ma vedo segnali coi quali si potrà  ottenere il meglio in futuro".

Rivers è criticato spesso ultimamente, a nostro avviso a ragione, ma lui stesso non fa nulla per attenuare le critiche, anzi; vediamo perché. Fino allo scorso 9 dicembre, ovvero nelle prime 19 partite, Raef LaFrentz partiva in quintetto base, poi si è sempre alzato a partita in corso fino allo scorso incontro contro Dallas. Il motivo? "Voglio forzare la difesa di Dallas e tenere Mark (Blount) dalla panchina". Decisione legittima, anche se non è servita per vincere quella sera. Il problema non sta in questa decisione, ma nel fatto che LaFrentz è partito dalla panchina dalla ventesima partita stagionale, e guarda caso era proprio contro Dallas. Sono poche le idee chiare, caro Doc!

Paul Pierce ha superato i 13.000 punti in carriera durante la partita contro Atlanta: complimenti!

È dal lontano 17 febbraio 1999 contro Vancouver (ora spostatisi a Memphis) che Boston non gioca tre supplementari. A quel tempo la gara è stata vinta 131 a 129.

Vittoria doppiamente importante quella contro Atlanta. Primo perché non sarebbe stato bello perdere una terza volta contro probabilmente la peggiore squadra della NBA, in più sarebbe stato un sweep clamoroso subito da Boston, visto che era l'ultima partita stagionale contro la squadra della Georgia. L'ultimo sweep in stagione regolare di Atlanta è stato contro Cleveland l'anno prima dell'arrivo di LeBron James.

Il migliore della settimana

Rieccoci all'ormai classico appuntamento per decidere chi è stato il migliore della settimana. In questa tornata sono tre i candidati: Pierce, Davis e West. Bisogna ammettere che sono molte settimane che è difficile trovare un premiato, ma questa volta forse è meno difficile di altre. Il premio va a Ricky Davis per la sua capacità  di giocare bene per molti minuti e con ottime percentuali.
Classifica:
7 Paul Pierce
3 Ricky Davis
1 Delonte West

Appuntamenti e classifiche

Settimana di riposo (si fa per dire) per i Celtics con tre gare in programma:
lunedì a Detroit
mercoledì in casa contro Minnesota
venerdì in casa contro New Jersey

Ci mancavano le settimane intense, difficili, complicate? Eccoci accontentati. Iniziamo con la squadra che, a detta di tutti, dovrebbe riaffrontare gli Spurs in finale, proseguiamo con una formazione ultimamente un po' in declino, ma sempre pericolosa con un Szczerbiak forse nella sua migliore stagione. Finiamo con un gruppo che, dopo un inizio traballante, va spedito verso la vittoria della sua Division con un buon risultato.

Zero vittorie e tre sconfitte? Mah, e chi può dirlo? Con questi Celtics azzardare una previsione è come puntare sul rosso o sul nero al casinò. Noi vogliamo essere positivi e pensare che almeno una possa essere vinta (Minnesota?), ma non meravigliatevi se i Celtics ne vincono 2, anzi, non meravigliatevi di nessun risultato, forse solo le tre vittorie è un'ipotesi lontana dalla verità . O no?

New York, forte delle 6 vittorie consecutive, ha praticamente raggiunto Boston in classifica. New Jersey continua a comandare l'Atlantic Division, anche se ha perso un paio di colpi ultimamente, mentre Phila rimane sempre a ridosso del 50%. Toronto è ancora distaccata, ultima in Division.

La classifica piangerà  ulteriormente ai Celtics? Lo sapremo fra 7 giorni.

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