Il recordman di touchdown in una stagione è chiamato a portare i Seahawks alla prima vittoria dal 1984.
Seattle – Washington di sabato 14 gennaio da molti addetti ai lavori e non viene presentata come una sfida fra il miglior attacco della nazione e una delle migliori difese della NFL.
Potrebbe anche essere così ma Redskins - Seahawks non sarà solo un confronto fra i due aspetti che caratterizzano maggiormente le due squadre ma una partita in cui sarà probabilmente quello che verrà fatto nella metà campo meno congeniale a decidere l'esito della partita.
Washington si trova a giocare un divisional da quando nel 1999 venne sconfitto dai Tampa Bay Buccaneers. Proprio la squadra che la settimana scorsa hanno sconfitto guadagnandosi il diritto di giocare questa partita.
Incontro, quello di sabato 7 gennaio, che, da un lato, ha messo in evidenza tutta la bontà della difesa di Washington ma che ha fatto gridare allo scandalo molti visti il record negativo nei playoffs della storia NFL per numero di yards offensive totali (120).
Contro Seattle è indubbio che l'attacco dovrà essere più produttivo, toccare quota 250 yards e almeno 21 punti, a nostro parere, è fondamentale per poter sperare di vincere. Soprattutto quando di fronte hai l'attacco più profilo ( 27 punti in almeno 11 occasioni ) di questa stagione e numero 2 statistico della lega.
Il 4 ottobre, giorno in cui le due squadre si sono incontrate per la prima volta quest'anno, il game plan dei Redskins riuscì alla perfezione anche se la vittoria arrivò in overtime e dopo che Seattle aveva sbagliato, alla fine dei 60 minuti, il field goal della possibile vittoria.
Ma Washington aveva imbrigliato bene il gioco dei Seahawks tenendo Hasselbeck e compagni lontano dal terreno di gioco, sulla sideline, con drives lunghi che avevano il solo scopo, oltre a quello ovvio di segnare punti, di tenere in campo la difesa di Seattle.
Piano partita che Joe Gibbs, dimostratosi all'inizio dell'anno disponibile ad ascoltare le richieste e i consigli dei giocatori sul da farsi, potrebbe ricalcare enfatizzando forse maggiormente il gioco di corsa nell'ennesimo tentativo di togliere ritmo all'attacco di Seattle.
Saranno quindi importanti, per non dire vitali, le corse di Portis (25 corse per 90 yards nella Week 4), soprattutto all'interno degli harsh marks, ma preoccupano, e non poco, le condizioni della sua spalla, motivazione alla base di molte sue inquadrature a bordo campo nella partita contro i Bucs.
Potrebbe quindi essere ancora una volta abbastanza decisivo la riserva Betts che già contro Tampa Bay ha dimostrato di essere veloce e rapido ma abbastanza fisico da poter correre all'interno. Seattle, in stagione, non è andata male contro le corse, tutt'altro, avendo concesso in media 94.4 yards ( 5° prestazione NFL), 5 touchdowns e 3.6 yards di media al portatore avversario.
Per Washington però è importante il running game per aprire il campo e levare la probabile pressione che Ray Rhodes metterà su Brunell con i quattro davanti. L'infortunio che ha colpito la guardia Randy Thomas, oltre ad aver privato i Redskins di un probabile pro-bowler, permette a Seattle di aggredire il lato destro del campo dove ci sarà il 43enne Ray Brown.
Se il sostituto di Thomas non riuscirà a reggere la pressione che i difensive linemen dei Seahawks metteranno su di lui per i linebackers potrebbe aprirsi spazi verso Brunell che i problemi al ginocchio lo hanno reso un quarterback meno mobile e da 40% di completi nelle ultime due settimane.
Il punto è che Brunell, non riuscendo a piantare bene i piedi, perde precisione e questo potrebbe danneggiare i Redskins sul profondo, aspetto tra l'altro che Bill Musgrave, coordinatore offensivo, deve sfruttare visto che Seattle ha dei vuoti in difesa e nelle secondarie.
La perdita della safety Hamlin ha lasciato infatti sguarnito un reparto, quello delle secondarie, che ha chiuso la stagione concedendo 222.4 yards di media (25° difesa NFL) anche se non tantissimi TDs.
Tra l'altro Hamlin, negli schemi di Rhodes ( ex-coordinatore difensivo di Washington nel 2000), era importante nelle coperture in quella zona del campo mista appena subito dietro ai linebackers, sul medio-lungo raggio.
Zona che il TE/RB dei Redskins, Chris Cooley, è abilissimo a sfruttare come testimoniano le 71 ricezioni in stagione che ne hanno fatto il secondo tight end in questa classifica.
Tanto spazio avranno Cooley e gli altri ricevitori in maglia bianca di Washington quando poco quello che Santana Moss si troverà a dover gestire. Holmgren sà che, in situazioni di downs con lungo yardaggio, Brunell cercherà quasi sempre il proprio ricevitore.
Moss infatti è in testa alla lega nelle ricezioni da +40 yards con 10 e la sua sola presenza dà una dimensione verticale agli 'Skins che prima non avevano. Fra i giocatori con più di 60 palloni ricevuti Moss è quello con la media ricezione più alta con 17.7 yards a partita.
Seattle lo raddoppierà praticamente in ogni situazione ma questo vorrebbe dire sacrificare un linebacker o tenere una safety abbastanza profonda. E proprio questa paura era stata alla base della grande ricezione da 30 yards del 4 ottobre scorso che, in overtime, aveva portato i Redskins in raggio da field goal.
Se Seattle riuscirà a mettere i Redskins dietro, a portarli in una situazione per cui devi giocare ogni drive come se fosse l'unico che hai a disposizione, la partita potrebbe avere già un vincitore. Washington, a nostro avviso, infatti non è fatta per stare dietro nel punteggio e dover affidare la partita nelle mani del proprio attacco.
Chiaro che Seattle, forte del secondo attacco della nazione, e il resto via terra, cercherà di mettere presto punti sul tabellone. Il metodo potrebbe sorprendere i Redskins. E' probabile infatti che Washington si aspetti, fin dal primo drive, le corse di Alexander, fresco e riposato dopo una settimana nonostante le 370 portate stagionali (nessuno come lui in stagione regolare).
Ma, se la partita di andata può servire da metro di giudizio, allora Hasselbeck iniziò con due lanci nella zona del rookie cornerback Rogers e quattro nel solo primo drive. Alla fine del primo tempo Alexander aveva corso solo 6 volte e il quarterback dato via 15 volte il pallone per via aerea.
Il problema in questo caso per Seattle è che Washington ha dimostrato di sapersi adattare quando si trova di fronte ad una stessa difesa una seconda volta. E' successo quattro volte in stagione e contro Seattle sarà la quinta volta che i Redskins hanno l'ipotetico "ritorno" contro una formazione NFL.
In particolare il coordinatore Gregg Williams, che con il rinnovo del contratto è diventato, oltre che più ricco, l'assistente di una squadra di football più pagato nella storia, ama mischiare i fronti difensivi e dare spazio alla sua creatività .
Proprio questa sua caratteristica, ma non solo questa, è alla base della filosofia difensiva dei Redskins è le situazioni di terzo down da difendere sono quelle in cui più si vede la mano del coordinatore difensivo che riesce a mettere sempre i propri giocatori nella posizione ideale per fare la giocata.
Ma di big play può anche morire e la difesa aggressiva, piena a volte di blitz, di Washington ha l'abitudine di concederne qualcuno a partita e non ci sorprenderemmo di leggere il nome del wide receiver Jurevicius accanto all'indicazione di un touchdown per i Seahawks.
L'assenza di Jackson, peraltro rientrato in campo e possibile sorpresa della partita, e di Engram ha permesso al ricevitore da Penn State di stare maggiormente in campo e soprattutto nella end zone degli avversari dove ha raccolto ben 10 delle 55 ricezioni stagionali.
Tale quadro ha forzato il recupero, da parte dello staff di Joe Gibbs, del cornerback Shawn Springs. Fuori dai giochi contro i Bucs l'ex Seahawks sarà in campo a proteggere una sideline ma non ci sorprenderemmo di vedere Hasselbeck testare la sua forma fisica con lanci nella sua zona ad inizio partita.
Dall'altra parte però il ritorno del difensive back dà copertura all'esterno a Washington così da permettere a Williams di provare a chiudere lo spazio per le corse di Alexander, aspetto che Seattle vuole evitare assolutamente e fondamentale, altresì, per aprire il campo ai ricevitori.
Le corse del running back, preferibilmente sul lato sinistro dove evoluisce, forse, il miglior reparto offensivo della lega, sono alla base del gioco di Seattle ed il motivo per cui il gioco aereo guidato da Hasselbeck ha numeri straordinari e riesce a trovare buone soluzioni sui passing plays con una varietà di ricevitori che ha pochi eguali (almeno 6 ricevitori con 22 ricezioni, 4 con almeno 38 ricezioni).
Coach Holmgren gioca in attacco seguendo i dettami della West Coast offense delegando anche al quarterback gli aggiustamenti sulla linea di scrimmage sì che non è inusuale vedere Hasselbeck giocare alla Manning, cambiando la chiamata offensiva. Cosa che probabilmente i continui fronti difensivi diversi dei Redskins lo porteranno a fare.
Dicevamo di Williams e della sua creatività che dà il meglio nelle occasioni di terzo down. Ma proprio le caratteristiche dell'attacco di Seattle possono mettere in crisi il game plan difensivo di Washington nel senso che alcune chiamate potrebbe essere anticipate rispetto alla situazione in cui dovrebbero essere chiamate.
Seattle infatti, insieme ai Colts, è la squadra che si è trovata meno volte in situazioni di terzo down (192) perché riesce a aprire un down con ampi guadagni che portano ad un secondo down corto o direttamente al primo down come è successo in 142 occasioni via terra (solo Denver ha fatto meglio in stagione).
Joe Gibbs sa di non avere una grande pass rush (20 squadre infatti hanno fatto meglio dei 35 sacks della difesa di Washington) a maggior ragione adesso che il DE Wynn è fuori. Quindi potrebbe concordare con Gregg Williams di mandare il LB Arrington sulla linea di scrimmage come end nel tentativo di arrivare ad Hasselbeck anche se la linea offensiva di Seattle in stagione ha tenuto concedendo solo 27 sacks.
I Seahawks però hanno dimostrato di avere pazienza in attacco ma anche consistenza. Non a caso guidano la lega nei drives da +80 yards.
Di fronte ad una difesa aggressiva che ha nei linebackers il punto di forza ed una linea difensiva migliore nell'insieme che non nei singoli componenti potrebbe essere un fattore decisivo il controllo del pallone e la capacità di non commettere errori. Da questo punto di vista la squadra allenata da Holmgren ha dato ampia dimostrazione chiudendo la stagione con 17 palle perse e solo 5 fumbles lost dai ricevitori.
Il dubbio, in questi casi, è che una settimana di riposo abbia arrugginito gli ingranaggi offensivi e difensivi di una squadra ma chiunque ne avesse la possibilità preferirebbe essere nei panni degli imbattuti, fra le mura amiche, Seahawks ma che non vincono una partita di playoffs dal 1984.