AI Suns riesce tutto facile e naturale, come sembra dire Raja Bell con questa curiosa espressione…
Road Sweet Road
Nell'ultimo report parlavamo del "Road Trip" nel lontano East dei Suns, un viaggio di otto giorni e cinque partite che si è chiuso con un'inaspettata sconfitta al Madison Square Garden che ha impedito ai Suns di tornare a casa con cinque vittorie su cinque.
Il triplo overtime al Madison è stata infatti l'unica sconfitta nel road trip che, nonostante ciò, si può ritenere un successo soprattutto per le vittorie contro i Wolves e i Wizards, che erano sulla carta i due avversari più difficili.
Dal nostro ultimo report inoltre, ci sono state le tre partite consecutive alla ormai ex-America West Arena, ora U.S. Airways Arena (Dovuto alla fusione delle due compagnie aeree). L'ultima partita che si è giocato col vecchio nome è stata contro i Sixers di Iverson, orfani di Webber.
Ma prima di parlare del ritorno a casa, dobbiamo concentrarci sul road trip.
Il bilancio di quattro vittorie e una sola sconfitta è chiaramente un buon risultato, come abbiamo già detto ma oltre al bilancio, ci sono stati molti altri aspetti positivi in queste cinque partite che meritano di essere menzionati.
Il primo ha un nome e cognome: Shawn Marion. L'agilissima ala-piccola/grande infatti è stato il miglior giocatore durante la settimana lontana dal deserto, presentando come credenziali le seguenti, impressionanti, statistiche: 25.3 punti, 12.5 rimbalzi, 2.0 assist, 1.8 palle rubate, 1.5 stoppate e un 66.7% nei tiri dal campo. Numeri che gli sono valsi il premio, meritatissimo, di giocatore della settimana. Numeri senza dubbio da All-Star, eppure, evidentemente, i fan non la pensano così. "The Matrix" è solo 9° nella classifica dei "forward" più votati della Western Conference, tuttavia a detta dello stesso Marion, la sua presenza non dovrebbe essere in discussione.
"Se si giudica in base alle performance, dovrei esserci andato gli ultimi cinque anni - ha dichiarato Marion – solo che la gente ormai si è abituata alle mie statistiche e non ci fa nemmeno più attenzione".
L'altro grande aspetto positivo delle ultime partite, che ormai sta diventando qualcosa di abituale in questa stagione, è il netto miglioramento difensivo. Infatti i Suns concendono un ottimo 43.1% dei tiri agli avversari, sono la quarta miglior squadra della lega, una posizione rispettabilissima se si considera la cattiva fama che questa squadra aveva e tuttora ha in questo frangente del gioco.
Inoltre, sono la seconda miglior squadra in differenza punti, con 7.0, una statistica che molti considerano fondamentale per giudicare la reale abilità difensiva di una squadra. Solo i Pistons li superano con 7.5.
Anche Nash, da sempre considerato un buco nero sta mostrando miglioramenti impensabili in difesa, a parte il suo ormai consueto livello da MVP in attacco.
"Non è sicuramente l'aspetto migliore del suo gioco, ma ultimamente è diventato un ottimo giocatore in difesa - dichiarava D'Antoni dopo la partita contro i Bulls – per esempio quando l'abbiamo messo a marcare Gordon nei minuti importanti ha fatto un gran lavoro".
Back Home
Il ritorno a casa si presentava tutt'altro che comodo: i primi tre ospiti erano Allen Iverson, Shaquille O'Neal e Tim Duncan e oltretutto da affrontare in soli quattro giorni.
Ma i Suns non si sono lasciati intimidire dal curriculum e dal nome degli avversari e hanno rimandato i tre scomodi ospiti a casa senza nulla tra le mani. E di nuovo la difesa è stata la chiave in tutte e tre le vittorie.
Il massimo di punti che una squadra è riuscita a segnare in queste tre partite è stato 93, cifra raggiunta dai Miami Heat in una partita che avevano già perso nel primo quarto, subendo 47 punti solo nei primi dodici minuti. I Sixers e gli Spurs non sono riusciti ad andare oltre agli 85 e 86 punti rispettivamente.
"L'anno scorso non vincevamo molte partite grazie alla nostra difesa. Quest'anno abbiamo già dimostrato di poterlo fare. - dichiara Nash dopo l'ultima partita contro i campioni in carica – È fantastico, è una nuova fonte d'orgoglio per noi".
Senza dubbio la partita che darà più orgoglio alla squadra è l'ultima: la vittoria contro gli acerrimi nemici di San Antonio, la rivincita della finale di Conference dell'anno scorso. Il gran valore della vittoria, oltre che per la rivalità , è da attribuire alle circostanze della partita e più in particolare al ritmo imposto dagli Spurs, quello che più piace ai texani, un ritmo di partita lento.
"Tutti sappiamo come difendono gli Spurs. Hanno fatto un gran lavoro sui nostri tiratori da tre". Spiega D'Antoni dopo una serata in cui i Suns hanno tirato da tre solo sei volte segnandone due, ed entrambe di Nash nei minuti finali della partita.
Nonostante tutto i Suns si sono mossi con discreta comodità al ritmo impostogli. Soffrendo di più all'inizio ma quasi sempre davanti nella scoreboard. Poi, nell'ultimo quarto, Nash e Marion hanno preso il controllo della partita e, insieme all'ormai non più sorprendente Diaw, hanno condotto i Suns alla vittoria.
Ancora una volta sono state decisive le prestazioni difensive di Raja Bell e Kurt Thomas, portati nella Valle del Sole quest'estate proprio per questo tipo di partite. Bell ha contenuto al meglio Ginobili anche se è stato quasi nullo in attacco, mentre Thomas è riuscito ad amministrare i suoi falli marcando Duncan e contribuendo in attacco con 12 punti.
"Sono sempre pronti, fisicamente e mentalmente - dice Nash dei suoi due compagni di quadra – Ogni sera entrano in campo pronti a combattere per darci un'opportunità di vincere".
Queste ultime tre vittorie, in particolare il difficile back-to-back contro Mami e San Antonio sono servite ai Suns per far sapere a tutti che quest'anno fanno proprio sul serio.
Amaré Report
Fino al ritorno di Stoudemire, ho deciso di inserire nel Team Report un "Amaré Report" per seguire ogni settimana i miglioramenti del giovane All-Star.
"Stat", come avevamo anticipato, ha seguito i suoi compagni nel road trip.
"Abbiamo un gran gruppo di giocatori - dice Stoudemire – è stato molto divertente seguirli. Però mi piace la competizione, è ho davvero voglia di tornare in campo il prima possibile".
Durante le trasferte il "forward-center" si è esercitato nei tiri liberi, tirandone cento al giorno e, secondo il trainer Aaron Nelson, si muove attorno alla percentuale del 90% e sta mostrando giorno dopo giorno grandi miglioramenti anche dal punto di vista fisico.
"Soprattutto adesso, che si sente sempre più forte, si vede l'entusiasmo e la voglia che ha di tornare. Ma sin dal primo giorno si è impegnato al massimo - dichiara Nelson – anche quando gli esercizi si limitavano a sessioni di 'ciclette' o esercizi in palestra”.
La prossima settimana comincerà con facili "jump-shots", ed è chiaramente in anticipo sul tabellino di marcia anche se lui continua ad essere cauto: "Non direi che sono in anticipo. Sono dove era previsto, e questa è una gran cosa. Ma mi prenderò il mio tempo e tornerò solo quando sarò sicuro d'essere pronto".
Leandrinho Barbosa, anche lui infortunato, è quasi pronto a rientrare. La prossima settimana dovrebbe fare il suo primo allenamento completo con i compagni e potrebbe tornare alla fine della settimana.
"Stavolta mi sento molto meglio -dice il brasiliano- ma voglio tornare al 100%, l'altra volta sono tornato troppo presto, stavolta non voglio rischiare".
Senza dubbio il vicino rientro di Barbosa e quello più lontano di Stoudemire aiuteranno a confermare e definire esattamente a cosa possono aspirare i Phoenix Suns questa stagione.