Cattiva vigilia 2006 per Boston

Dopo una strenua battaglia, questa settimana risulta Ricky Davis il migliore dei Celtics

Avevamo previsto una trasferta positiva, invece già  ora sappiamo che la trasferta sarà  negativa, solo i risultati delle prossime due serate ci diranno di quale livello di negatività  sarà  questo bilancio.

Risultati

Boston Celtics @ Seattle Supersonics 111-118
Boston Celtics @ Golden State Warriors 109-111
Boston Celtics @ Sacramento Kings 112-116

Commento

Niente da fare, la situazione non si sblocca, anzi, peggiora.

E dire che c'erano tutte le premesse per vedere una buona trasferta, dopo le ultime confortanti prove, ma era solo un'illusione ed i Celtics hanno perso le prime tre trasferte in modo curioso.

C'è infatti da rilevare che tutte le sconfitte sono arrivate con una differenza di punteggio molto piccola, il divario maggiore è pari a 7 punti, è obbligatorio pertanto escludere disastri ed analizzare con ponderazione quello che è successo.

Cos'è successo quindi? Come spesso accade, non c'è mai un solo motivo, ma varie motivazioni che incidono su questi risultati. Se più partite vengono perse con differenze piccole ci sono dei problemi nei finali punto-a-punto, cosa che implica da un lato la scarsa capacità  dei giocatori di segnare canestri decisivi, dall'altra la mancanza di efficaci strategie per ottenere tiri facili.

Analizziamo questa prima causa: non abbiamo giocatori cosiddetti go-to-guy? Non abbiamo un allenatore che sappia mettere in grado i giocatori di segnare? La prima domanda può essere complessa, perché è fuori di dubbio che i due giocatori migliori, Pierce e Davis, sono in grado di segnare canestri decisivi, ma è anche fuori di dubbio che non sempre fanno la cosa giusta, quindi non bravi loro o non bravo chi non gli permette di segnare, ovvero coach Doc Rivers?

Se in genere la verità  sta in mezzo, stavolta siamo orientati a dare più colpe all'allenatore, non escludendo una parte di colpa più piccola ai giocatori, perché se è vero che chi tira non è certo chi dirige le operazioni da fuori campo, è altrettanto vero che spesso e volentieri i due giocatori arrivano spompati a fine gara (quindi cose che avrebbero fatto bene qualche minuto prima, possono non replicarlo nel finale) e poi manca quel famoso ampliamento del playbook tanto sbandierato quest'estate e che finora non se ne è visto traccia.

Un altro paio di motivi sono da ricercarsi nel roster, nella fattispecie da chi c'è e da chi non c'è in campo. Iniziamo da chi non c'è in campo, ovvero Tony Allen. Con lui i vantaggi sarebbero innumerevoli e li elenchiamo in ordine sparso: più riposo per Pierce e Davis, più difesa, più passaggi, migliore gestione di palla, più atletismo. Bastano, vero? È nostra ferma convinzione che almeno 4-5 partite sarebbero state vinte con lui in campo.

Adesso andiamo a vedere chi c'è in campo che non ci dovrebbe essere. Iniziamo con Scalabrine, errore (per ora, nessuno è perfetto) di Ainge, ma che è stato giustamente accantonato da Rivers. Proseguiamo con Blount, che ha minutaggi da titolare nonostante non dia sufficienti numeri per giustificarli (leggi rimbalzi) ed invece si fa giocare poco il giovane Perkins che invece potrebbe dare quei rimbalzi che servono; per il momento il giovane viaggia a ben 1 rimbalzo ogni 3 minuti, la stessa media di Tim Duncan e Shaquille O'Neal.

Un altro giocatore che c'è e non ci dovrebbe essere, od almeno ci dovrebbe essere meno, è LaFrentz. Per carità , buon giocatore, più che discreto stoppatore, ma ultimamente tira poco e male, perché quindi non dare più spazio ad Al Jefferson, riconosciuta futura stella che ha solo il difetto di non dominare come tutti si aspettano? Aspettiamo solo un attimo, chi dice che non domini? Chi ha visto le partite dei Celtics ultimamente non può non aver notato come il giovane abbia dei momenti in cui è il padrone del campo e ridicolizzi ogni avversario che gli si pari davanti. Non lo fa per 40 minuti? Primo non abbiamo mai visto nessuno che domini una partita intera dall'inizio alla fine, inoltre nei 17 minuti di media a partita non è che si possano fare miracoli. In altre occasioni abbiamo già  avuto modo di dire che i suoi numeri, parificati ad un minutaggio da titolare di 40 minuti, sono eccellenti: ad oggi siamo a quasi 20 punti e ben oltre i 10 rimbalzi, numeri da stella. "Il giocatore non è pronto", "lo sto proteggendo" sono le giustificazioni che, apertamente o meno, si sentono dire da Rivers. Il fatto è che nessuno si è accorto che Jefferson debba essere protetto.

Vi ricordate di Gerald Green? Quel giocatore definito all'ultimo draft una via di mezzo tra Tracy McGrady e Penny Hardaway e caduto fino alla diciassettesima posizione, dove i Celtics lo hanno chiamato? Bene, vi abbiamo già  riferito che il giocatore passa tutto il tempo utile in palestra per rinforzarsi e poter sopportare fisicamente una stagione NBA, Rivers ha detto in settimana che è rimasto ben impressionato per la sua etica lavorativa, ma non fa promesse su un suo impiego in campo. Nel frattempo Green si dice soddisfatto di vivere la vita NBA, perché "vedo tutti gli errori che fanno gli altri e cerco di non fare quegli errori in allenamento. Gli allenatori mi dicono che sto diventando migliore ogni giorno. È frustrante non giocare, ma allo stesso tempo è educativo perché vedo come tutte le cose vanno fatte, come dopo i giorni delle gare dobbiamo essere veloci e pronti per giocare ancora, gestire il riposo e mangiare correttamente e prendersi cura del corpo". Vedremo quest'anno se entrerà  in campo, ma rimaniamo scettici.

Infortuni

Non è andato coi compagni di squadra in trasferta, i dirigenti hanno preferito tenerlo a Boston per fargli proseguire la riabilitazione. Tony Allen continua a lavorare per riprendersi dall'operazione al ginocchio. Rivers è laconico: "non so se lo vedremo presto, ma se ce la facesse (a breve) ne sarei sorpreso".

Curiosità 

Prima della sconfitta contro i Kings, i Celtics erano una delle cinque squadre a non aver subito striscie di tre sconfitte consecutive. Ora Boston lascia da soli in questa particolare statistica San Antonio, Dallas, Detroit ed Indiana.

Il migliore della settimana

Questa volta la persona che fa da terzo incomodo tra Pierce e Davis è West, ma ovviamente, come al solito, siamo costretti ad eliminarlo dalla rosa dei selezionabili perché i primi due sono stati, come ogni settimana, i migliori.

A chi andrà  questa volta il riconoscimento? Ogni volta c'è sempre un livello più o meno alto di incertezza, ma non rammentiamo livelli così elevati come questa volta. Se la prestazione da 43 punti di Pierce contro Seattle è degna di nota, altrettanto dev'essere fatto con i 33 punti di Davis contro i Kings. Andiamo quindi a vedere la partita contro i Warriors, dove Pierce segna una doppia doppia e Davis non ci va molto distante. In questo momento è leggermente in vantaggio Pierce, ma la sua palla persa nella stessa partita nel finale di gara ed il fatto che non abbia ubbidito a Rivers chiamando il time out come avrebbe voluto (anche se non è certo che Pierce lo abbia sentito oppure no) fa assegnare il riconoscimento a Ricky Davis.

Classifica:
7 Paul Pierce
2 Ricky Davis

Appuntamenti e classifiche

Finisce la trasferta ad ovest con due gare e si ritorna a Boston per altre due.
sabato a Los Angeles contro i Clippers
lunedì a Denver
mercoledì in casa contro Charlotte
venerdì in casa contro Atlanta

I Celtics cercheranno di terminare la trasferta ad ovest nel migliore dei modi tentando di sbancare almeno una delle arene rimaste. Il record direbbe che è più facile quella di Denver (0.467) piuttosto che quella di Los Angeles (0.593), ma si sa che durante lo svolgimento della gara tutto può succedere.

Le successive due gare sono contro formazioni in recente declino (Charlotte) ed in perenne declino (Atlanta), quindi una squadra normale non si farebbe sfuggire la vittoria in questi due incontri, ma sappiamo che a Boston attualmente non c'è una situazione normale.

La classifica dell'Atlantic Division non lascia dubbi: New Jersey e Philadelphia sopra al 50%, Toronto e New York sotto al 30% e poi c'è Boston, attualmente al 39%, che ha perso contatto coi primi, ma non teme per la sua terza posizione, per il momento. La settimana prossima offre la possibilità  di risollevare il record, vedremo se i Celtics sapranno approfittarne.

Buon anno nuovo ed arrivederci fra 7 giorni.

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