Tra i tre grandi coach che oggi ritornano a nuove sfide, Larry Brown ha insieme il lavoro più difficile e più affascinante.
Ciao 2005,
sono ancora scosso nel ricordarti, sono ancora pieno di speranze adesso che sto per lasciarti. Sei stato l'anno in cui il mondo intero si è commosso, davanti ad una piccola finestra in Vaticano. Papa Giovanni Paolo II, un uomo grandissimo, l'amato padre di tutti i ragazzi del mondo ad di là della confessione religiosa, il sofferente testimone della pace e dell'amore fraterno è morto dopo giorni di agonia.
Poi dopo il Conclave che ha eletto il tedesco cardinal Ratzinger come suo successore, sei stato l'anno degli attentanti di Londra, macabro rituale di questa era terroristica su scala mondiale che pare non vuole finire. Poi c'è stato New Orleans, una città rasa dal suolo dall'acqua che presto ritroverà la sua storia gloriosa, ancora sei stato l'anno dei matrimoni gay officiati dalla legge. Auguri Rocket Man !
E negli sport USA ?
Proviamo come ogni anno a stilare una classifica dei 10 eventi più importanti nell'anno 2005 negli sport d'oltreoceano.
10. LA PERFEZIONE NON ESISTE
O meglio, non più. E' fallita la corsa alla stagione perfetta degli Indianapolis Colts di Peyton Manning, fermati da San Diego dopo 13 vittorie. Natale a Miami. L'unica stagione perfetta, quella del 1972, è ancora ad Ocean Drive.
9. A VOLTE RITORNANO, TENENDOSI PER MANO
Tre grandissimi della panchina NBA sono tornati. Larry Brown, a dire la verità , non se n'era mai andato né a New York aveva mai allenato ma con i Knicks ritrova una sfida, anzi, la sfida, la più eccitante della sua carriera ballerina. Riportare la squadra della sua città ai fasti dei primi anni '70.
Lo descrivevano come un poverino, un burattino, pronto a ricevere il gentile invito ad allontanarsi non appena il boss avesse perso la pazienza. E così Stan Van Gundy "ha lasciato il posto" a paparino Pat Riley. A Shaq e Wade il compito di far brillare ancora quella gelatina sui capelli.
Ma qui si esagera"Phil Jackson torna a Los Angeles ? Come ???? Torna ad allenare Kobe dopo aver scritto addirittura scritto un libro lamentandosi di quanto fosse prepotente, arrogante, presuntuoso e capriccioso ? Dimostrare di poter vincere partendo dalla mediocrità ? Questa sì che è una sfida !
8. KOBE 62, DALLAS MAVERICKS 61
Storia recente, ma proprio non resisto. Kobe Bryant sa segnare e questo lo sapevamo. La sorpresa però è stata tanta. Contro i Dallas Mavs ha segnato 62 punti"sì ma in soli tre quarti ! Alla fine del terzo periodo qualcuno si è ricordato di Mikan, o di Chamberlain"Kobe Bryant 62, Dallas Mavericks 61, cioè un solo uomo ha segnato più punti della squadra avversaria per intero.
Ah, dimenticavo. 0 assist. Nessuno. Ve lo do io uno, facile, facile : è la migliore guardia NBA, se non il migliore in assoluto.
7. SEVEN-DOWN
Lance Armstrong ha vinto il settimo Tour de France. Consecutivo. Poi ha annuciato il ritiro. Poi lo hanno accusato di doping. Sappiamo già delle sue qualità umane. Adesso però torniamo al ciclismo, alla competizione.
6. LA DINASTIA DI UN REGNO PICCOLO E LONTANO
I San Antonio Spurs hanno vinto il loro terzo titolo NBA. Permettemi la confessione, ma ho tifato per i Pistons come se fosse il Napoli in finale di Champions League. Basta con questa dinastia dei poveri e non perché i titoli non vengono anno dopo anno ('99 - '03 - '05) ma perché i punteggi sono bassi, c'è poco spettacolo, troppo razionalismo.
Con Duncan e Popovich che a malapena sorridono dopo aver vinto"Ragazzi, voi che avete una formula per vincere il titolo NBA, ne avete una per tutti per essere felici ?
5. GIUDA CANSECO E PINOCCHIO PALMEIRO
Scegliete voi"chi buttate giù dalla torre ? Canseco "eravamo in tre"ci bucavano nei bagni e scendevamo sul diamante" o Palmeiro "non ho mai, mai, mai fatto uso di steroidi" ? Canseco "ma se te ti bucavo proprio io"" o Palmeiro "non ho mai, mai, mai fatto uso di steroidi" ? L'ipocrisia o l'ipocrisia ?
4. SAINTS VINCETE PER NOI
Ho ancora in mente le parole d'accusa di Kanye West e di Spike Lee. A uccidere tutta quella gente non è stato solo l'uragano Katrina ma poi il razzismo mai del tutto sopito e non solo culturale di tanti bianchi seduti in poltrona che hanno rallentato criminosamente i soccorsi. I poveri Saints, senza uno stadio ma soprattutto senza tanti dei loro tifosi hanno vinto la prima gara contro Carolina. Onore a loro.
3. ROY WILLIAMS SCANSA LA PAURA
Dopo anni di delusioni a Kansas, finalmente Roy Williams ha vinto. Ma a Chapel Hill, con University of North Carolina, con un gruppo di talenti, da Sean May a Ray Felton a Rashad McCants, reclutati dal precedente allenatore Matt Doherty. Merito suo però, malinconico sognatore del Sud quest'anno hai avuto quel che bramavi.
2. WAKE ME UP WHEN THE PATRIOTS END
Non è bastata l'allegra sbuffoneria di Terrell Owens, con Ron Artest maestro di fare notizia anche fuori dal campo, non è bastato McNabb, niente, i Patriots sono sempre i campioni. Terzo titolo in quattro anni, complimenti a loro.
La dinastia nel Regno Unito non è anacronistica. Dipende da chi occupa quei dorati troni. Carlo congiura contro Diana, è amante di Camilla (lasciamo stare"), il figlio si ubriaca"la monarchia forse è cosa vecchia ma se fa parlare i tabloid, così, alla gente piace. Bene, forti allora i Patriots ma anche qui"lo spettacolo abita da un'altra parte.
1. E LE MALEDIZIONI CADONO ANCORA
Dopo i Red Sox"i White Sox. Facile no ? Questi calzini non vincevano le World Series dal 1917, abbastanza per gridare al miracolo, all'evento storico. Hanno cancellato decenni e decenni di delusioni, di scandali (il pù grave degli sport USA, nelle World Series del 1919), regalando il cappotto autunnale ai poveri Houston Astros del grande Roger Clemens.
Vincere è bello, ma così ancora di più.
Questo è tutto. Buon 2006 a tutti.