Attacco, difesa e…

Come giocherà  Lebron alle prossime olimpiadi?

Lenzi, Bergonzoni e Casini in quinta elementare ben mi assistevano nella quotidiana partita di calcio contro la Quinta B. Per giunger alla fatidica quota di cento gol da senior dovetti convincer anche "piede a banana" Galup a giocar per far numero e garantir regolare partita.

Tali sfolgoranti cifre mi convinsero a tentar col prode Lenzi la agonistica carriera. L'astuto allenatore che ci assunse mi assegnò immediatamente il posto da terzino destro, visto che i posti da attaccanti eran già  presi.

Jesus! Uno comincia a giocar bramando gloria e veline e finisce a far il mastino: come si fa a metter un senior da cento gol a stagione in difesa??? Lenzi rimase come mediano, ed io cercai uno sport in cui quantomeno non esistessero ruoli da difensore fisso.

Ho sempre diffidato dei bimbi che da grandi voglion far il portiere o il difensore,è immorale! Mi dicon che qualcuno ambisca a far anche l'arbitro, pensiero inconcepibile, se la gioca col mimo tra i mestieri più sfigati del pianeta…

La parola palla a canestro è ben indirizzata verso un fine offensivo piuttosto che difensivo. Palla a canestro (un'intimazione, il sostantivo calcio è ben più ermetico).

La mia totale avversione all'uso del braccio sinistro mi boicottava l'ambito ruolo della point guard, ma il calduccio che emanavan i polpastrelli della mano destra mi garantivan un decente ruolo di shooting guard. Si il nuovo sport mi gustava. Dannatamente il coach continuava a esprimer anche concetti su quella brutta roba che si chiama difesa, distraendomi dalle gare delle schiacciate nei canestri di mini basket che si piacevolmente mi scorticavan i polsi.

Un paio di anni dopo quando il coach mi disse che un'altra squadretta mi voleva "comprare" per la guisa con cui difendevo, non nascondo che mi indispettì oltremodo" Questi bifolchi preferivan la mia difesa in punta alla 1-3-1 rispetto ad un rolling finger in penetrazione????

Quando la caviglia, presto, cominciò ad ulular pietà , quando ogni penetrazione generava ansietà  di trovar altrui piedi, quando ogni rimbalzo offensivo era una roulette russa ortopedica, allor ho cominciato tristemente ad abbrancar il defensive side pur di star in campo"

Ah drammatica maturità , ah drammatico decadimento fisico che costringe ad applicarsi su aspetti del gioco prima misteriosi. Induce triste flessione della sacra brama di tentar il number e di flirtar con la puttanata cosmica embolo-coach-generante.

Senza l'allegria offensiva anche la difesa è grigia, se sei in palla in attacco, se sei in ritmo, diventi automaticamente aggressivo in difesa. Brami palle da conquistar per fiondarti in contropiede o, per catapultar mine baseball verso compagni sulle ali.

Ma poi, si sa, conta il risultato, non c'è solo l'estetica, tutti dicono, tutti sentenziano che la chiave del basket è la difesa, avvè oh, sarà  ben vero, senza una difesa decente forse poco si vince. Anche se"

Ipoteticamente la perfezione del gioco difensivo sarebbe un zero a zero deciso solo da liberi per sfondamenti subiti, mentre il sogno dei "ciap e tira" è un 300-298, deciso da una bomba in controtempo ed esitation dalla propria linea di fondo: chiaro entrambe le vittorie valgon due punti ma, insomma, uno alla fine paga profumati biglietti e si aspetta anche di mirar qualcosa di vagamente eccitante.

Questo non vuol dire che gesti o prestazioni difensive non sian degne di attenzione. Mirar Bruce Bowen che si inguanta su un Bryant è veramente impressionante. Soprattutto per uno che ha anche una b-side offensiva importante all'occorrenza..

Ma diciamolo, se uno paga un biglietto per gli Spurs è per veder i numbers di Gino o l'elegante concretezza di Duncan; Bowen serve a cercar di limitare un campione avversario. Dico cercar di limitar, perché, anche al massimo inguantamento, se il fuoriclasse è in ritmo asfalta ogni tipo di difesa.

Certo il gran difensore o la gran difesa servon a limitare le possibilità  che tali fenomeni vadano in frenesia alimentare da canestro. Ma, anche un Silvio "Machete" Bordoni, celeberrima leggenda dalla man di granito del Pontecchio Marconi, poteva , in indicibilmente rara giornata di vena, crear scompigli contro un difensore ben preparato del suo livello (bassino).

Dunque? Dunque, a me sembra che un coach dovrebbe primariamente esser elastico ed adeguarsi a quel che ha in roster. Se ha in team dieci "Machete" Bordoni con l'Antartide nelle mani, è chiaro che la difesa diventa per forza fondamentale.

Dovrebbe abbassar il ritmo, castrar ogni vitalità  e talento altrui e, detto inter nos, ricattar il custode del palazzetto onde staccar la luce in piena partita, ambendo a rimandar il match ad altro anno. Se invece ha la fortuna di posseder squadra infarcita di talentuosi giovinotti, potrebbe cercar di sedare i singoli supeghi, mettenedoli, se riesce, a loro agio, ma alzando il livello di gioco.

Il fuoriclasse è tale perché ha velocità  di esecuzione e precisione superiore alla norma. Se il livello di gioco si alza, il talento lo sostiene, se si abbassa, si adegua al livello e si confonde con la massa. Può anche capitar che, con una squadra di fenomeni, rallentando il gioco e, basandosi su gioco difensivo un coach riesca anche a vincere.

Ma può anche succeder che perda l'imperdibile eccedendo in contropresunzione. Allen Iverson, Stephon Marbury, Tim Duncan, Lamar Odom, Richard Jefferson, Dwyane Wade, Carlos Boozer, Carmelo Anthony, LeBron James, Shawn Marion e Amare Stoudemire, bella lista uh?

Questo branco di brocchi, a mio avviso meno brocchi solo dell'Original Dream Team, è stata rullato quasi da tutti i team del globo alle ultime olimpiadi.

Per piacere rileggete bene la lista, qualcuno è arrivato a dir che mancava un tiratore, altri che non c'era un pivot vero" da farci che??? Questo team a stento arrivava a 80 punti segnati (224punti come media dei singoli in NBA), questo team è la dimostrazione pratica dell'idiozia della filosofia estrema della difesa.

Larry Brown manco si è accorto che non aveva in squadra i duttili buoni giocatori di Detroit, consci che solo la tattica li poteva portare al risultato. Nella sua stupidità  era certo che Duncan era uguale a Gorilla Wallace, King Lebron uguagliabile a Rip Hamilton e, Dwane Wade same same Carlos Delfino. L'Original Dream team si sentiva inarrivabile ed ha giocato dove nessuno poteva arrivare. Questi han giocato come gioca la Sambenedettese a San Siro.

Fondamentalmente quando si sprofonda troppo nel particolare si tende a perder il contatto con la visione macroscopica della realtà , ed in questo caso del gioco.. Il basket è un gioco, nei giochi vince chi è più portato, chi ha più talento o talvolta anche chi osa di più. Il gioco essendo un gioco deve divertire. Nel caso di gioco sportivo i partecipanti sono giovini virgulti che tendono a render ben meglio se possono scatenarsi nello sport che amano.

Sono certo che l'allenatore nano e triste giocasse anche in modo triste, senza piacere, senza gioia di giocar, attanagliato da paure di non far canestro, paure di non vincere, paure di non esser all'altezza. Gli schemi, le tattiche, i numeri, le percentuali sono un rifugio, un'oasi ove rifugiarsi in cerca di certezze che non si hanno. Una vacua speranza per credere che con le tattiche si possa nasconder il talento e l'abilità  che non si hanno e che altri hanno(in squadra o fuori).

La realtà  è ben più semplice: o spanieri o spadelli. Cambia tutto.
Buon Natale dal vostro Camerlengo.

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