Shawn Marion non fa mai mancare il suo fantastico contributo…
Benvenuti al primo "Phoenix Suns Team Report", spero che i tifosi dei "Soli" apprezzino questo nuovo Team Report che, diciamocelo, proprio mancava visto il gran numero di proseliti che la squadra di Nash e D'Antoni ha nella penisola italica.
Difficoltà prima di Natale
Dopo una striscia positiva di nove vittorie consecutive (nessuna squadra ad oggi ha eguagliato tale serie), i Suns hanno perso 5 delle ultime 7 partite, mostrando debolezze che sembravano superate, come quella al rimbalzo. Infatti, nell'ultima partita all'America West Arena prima di un "road trip" di otto giorni e cinque partite, i Wizards hanno catturato la bellezza di 22 rimbalzi in più.
"Non ci siamo impegnati abbastanza in fase difensiva - ha dichiarato D'Antoni nel dopo partita – e soprattutto a rimbalzo", basta vedere i numeri di Marion (9 rimbalzi) e Thomas (4 miseri rimbalzi) – "alcune volte è stata la mancanza d'istinto assassino, concentrazione o disperazione. Altre volte semplicemente la palla va dove non dovrebbe".
D'altra parte durante queste sette sfortunate partite bisogna anche dire che nelle prime cinque i Suns sono stati costretti a giocare con solo sette giocatori. Jones e Barbosa infatti si sono infortunati contro i Clippers e l'ex Pacer è tornato soltanto contro Seattle e Leandrinho è ancora in pieno recupero dal suo infortunio. (Senza contare gli infortuni già conosciuti di Stoudemire e Grant).
In tutte le sconfitte si può dire che la chiave è stata la poco velocità nel gioco, la caratteristica che aveva contraddistinto i Suns l'anno scorso.
"Non puoi giocare con un quintetto basso e lento" -ha affermato il coach- "è una combinazione che porta al fallimento. Se sei basso, devi essere veloce".
E veloce sicuramente lo è Eddie House, che è diventato il sesto uomo date le circostanze e, bisogna ammetterlo, è stato anche decisivo nelle vittorie contro gli Hornets e i Sonics e nella sconfitta contro Memphis, in tutte e tre le partite ha segnato 20 o più punti mostrando anche molti miglioramenti nella costruzione del gioco e affermandosi nel ruolo di playmaker di riserva.
"Quando ho accettato l'offerta dei Suns" - dice l'ex star di Arizona State – "sapevo che era il miglior posto dove andare, qui tutti si passano la palla e tutti cercano di coinvolgere i compagni e un c'è coach che dà grande libertà ".
"E' contagioso - dice di lui D'Antoni – quando Eddie è in campo tutti difendono con più intensità e si lanciano subito all'attacco".
E' contagioso anche per il pubblico, che ad ogni partita gli dedica cori di "Eddie! Eddie! Eddie!". House è sempre stato amato in Arizona dai tempi dell'università , quando, per esempio, segnò 61 punti contro i California Bears, un record per i Sun Devils.
Dopo natale, i Suns saranno impegnati, come abbiamo già accennato, in un viaggio di otto giorni.
La prima tappa è Minneapolis e il resto di partite sono tutte contro squadre della Eastern Conference: Washington, Charlotte, Chicago e New York. A parte i Wolves, tutte le squadre hanno un record negativo, l'ideale sarebbe vincere almeno 4 partite su 5 e cercare di recuperare il primo posto nella Pacific che significa balzare al secondo posto nella Conference, qualcosa di impensabile appena dopo l'infortunio di Stoudemire.
"Giocare fuori casa non è un problema per noi, è quasi come essere a casa", dichiara Mike D'Antoni. E le statistiche gli danno ragione, i Suns infatti registrano un 6-5 fuori casa, una delle sole otto squadre a poter vantare un record positivo lontano dal proprio palazzetto, senza dimenticare che l'anno scorso vinsero lo stesso numero di partite in casa che fuori (31).
Non resta che sperare che le prossime partite non smentiscano il coach e le statistiche.
La buona notizia
Dato che gli ultimi risultati non si possono certo definire eccellenti, per consolarci abbiamo una notizia che definire buona è forse riduttivo.
Amaré Stoudemire, operato ad inizio ottobre, si sta recuperando molto meglio del previsto ed è ampiamente in anticipo sulla tabella di marcia. Ha già cominciato ad esercitarsi nei tiri liberi e in dieci giorni potrebbe cominciare con degli esercizi d'agilità e controllo palla.
"Può anche essere in anticipo, ma noi non lo faremo tornare prima del previsto", ha dichiarato D'Antoni, che sa che la cosa più importante è che torni al 110%, senza alcun rischio di ricaduta.
"Sta perdendo peso ed è sempre più forte" – afferma il trainer dei Suns Aaron Nelson – "il suo fisico è incredibile". Infatti secondo i dottori il quadricipite sinistro (quello della gamba operata) del portentoso giocatore ha ancora lo stesso volume del destro, nonostante i giorni passati a letto e con le stampelle.
Dunque se tutto va come previsto riavremo "Stat" poco dopo l'All-Star game e i Suns saranno più che felici di dargli di novo il benvenuto.
Nel frattempo, già da lunedì comincerà ad accompagnare i suoi compagni nel viaggio in trasferta. "Gli permetterà stare sullo stesso calendario dei suoi compagni - dice Nelson – e poi agli altri fa piacere averlo sempre accanto a loro".
E, ovviamente, a tutti i fan dei Suns e della NBA in generale fa piacere rivederlo, anche se vestito "business casual" e soffrendo come un tifoso in più.