Il momento dell'infortunio per Dan Dickau: per lui stagione finita. Auguri Dan!!!
I Celtics si sono fatti un bel regalo di Natale passando i cinque giorni di vacanza felici di aver chiuso con due vittorie consecutive. Ora arriva un'altra trasferta ad ovest dove ci potrebbero essere ulteriori sviluppi positivi.
Risultati
Boston Celtics @ Chicago Bulls 102-106
Golden State Warriors @ Boston Celtics 98-109
Utah Jazz @ Boston Celtics 89-101
Commento
Potevano fare di più? Si, sicuramente, ma per il momento va bene così.
Non c'è niente di meglio che vincere le ultime due partite per passare un buon Natale. I Celtics si sono fatti questo regalo e lo hanno fatto anche a noi, così possiamo guardare il futuro con una leggera spruzzatina di aura rosea. Fare i salti di gioia non sarebbe niente di più sbagliato, ma se tanto mi dà tanto le notizie positive potrebbero continuare (leggere la sezioni appuntamenti e classifiche per ulteriori informazioni).
Ma coma mai queste due vittorie consecutive? Una reazione alle brutte sconfitte consecutive? Una svolta duratura? A prima vista potrebbe essere valida la prima risposta, ma nulla ci vieta di credere che anche la seconda potrebbe essere giusta. Solo il futuro ce lo dirà ed una risposta l'avremo fra pochissimi giorni, verso il 3 di gennaio, quando i Celtics torneranno a Boston di ritorno da una trasferta lunga 5 partite ad ovest, ma già un'anticipazione l'avremo nel prossimo report, dove commenteremo le prime 3 partite.
Nel frattempo ci godiamo il momento e passiamo a vedere i motivi caldi della settimana. Se Pierce che gioca da MVP non fa più notizia, la fa il motivo per cui si vincono le partite: i rimbalzi. Se Boston ne prende di più, vince, altrimenti perde. Tutto vero fino all'ultima partita, in cui Boston ha vinto ma ha perso il confronto sotto i tabelloni 45 a 32. Tutto falso quindi? No, la vittoria è stata acquisita grazie ai tiri liberi. Boston ne ha messi a segno ben 37, contro i 13 degli avversari.
Un altro tema caldo è il rendimento di Brian Scalabrine, ormai chiamato da tutti Veal. Arrivato a Boston all'inizio dell'estate, doveva fare da chioccia ad un Jefferson imminente partente in quintetto, ma la realtà è stata totalmente diversa. Al si è infortunato e parte dalla panchina, e comunque non è ancora in grado di sostenere un ruolo da quintetto (almeno secondo coach Doc Rivers, cosa che trova pochi sostenitori, tra cui noi non ci siamo) e Veal che deve accontentarsi dei ritagli di tempo. Il problema è che in questi ritagli (9 minuti di media finora) non ha dimostrato nulla di quel buono che ha fatto l'anno scorso. Sia chiaro che non ci si aspetta mari e monti, ma neanche il nulla. Forse in questa situazione sarebbe stato meglio tenere Borchardt, ma Veal ha un contratto di ferro e non si può tagliarlo, almeno non ora. Vedremo se inizierà ad offrire qualcosa in futuro.
Veniamo ora a Marcus Banks, che ha approfittato come meglio non poteva fare dell'assenza di West. Punti e velocità sono i suoi lati positivi, l'assoluta mancanza di miglioramenti, pochi assist e pochissimi rimbalzi sono i suoi ben noti punti deboli. La sua mancata conferma in ogni caso non preclude ad un contratto pluriennale a fine anno, perché il suo contributo dalla panchina può in ogni caso fare sempre comodo, ben sapendo che non potrà mai diventare un giocatore da quintetto in una squadra da titolo.
Infortuni
Molto ricca, purtroppo, questa sezione. Iniziamo dunque la cronaca degli infortuni con quello più grave occorso a Dan Dickau ad 8 minuti e 25 secondi dalla fine della gara contro Chicago, con la rottura del tendine d'Achille della gamba destra. Per lui stagione finita e probabilmente salterà anche l'inizio di quella successiva. L'intervento è stato effettuato due giorni dopo al New England Baptist Hospital.
Meno grave di quello che sembrava inizialmente ciò che è successo a Delonte West, addirittura svenuto alla fine del secondo quarto nella partita contro Chicago dopo un colpo preso alla testa, sopra al sopracciglio. Il giocatore si è ripreso subito e, dopo una consultazione con il medico Brian McKeon, è stato deciso di tenerlo a riposo almeno una partita. La voglia di riprendere a giocare è stata molto forte e West è tornato in campo contro i Jazz, saltando quindi solo una partita.
È estremamente difficile capire cosa sta succedendo a Tony Allen. Se la settimana scorsa abbiamo detto che un giorno sembrava pronto per tornare ed un giorno no, ora siamo addirittura all'inserimento in panchina del giocatore (contro Golden State), Doc non lo fa giocare perché le guardie avversarie facevano molta pressione sulla palla e l'allenatore aveva paura che Allen si facesse male; nella partita seguente invece (Utah) non è più in panchina a causa di un doloroso rigonfiamento del ginocchio proprio un'ora prima dell'inizio della gara.
La situazione si aggrava sempre di più perché in questi casi il rischio che il giocatore debba tornare sotto i ferri è alto, il che significherebbe stagione finita. Non è altresì possibile continuare con un tira-e-molla tra la panchina e l'infermeria perché causa tensioni nell'ambiente e nel giocatore stesso. Dei test effettuati dal medico in settimana dicono che va tutto bene e la pausa di ben 5 giorni è utilizzata per capire bene se potrà Allen giocare oppure no.
Nel frattempo Rivers ha già deciso che Allen seguirà la squadra nella prossima trasferta ad ovest perché "lo voglio con la squadra, penso che sia un bene per lui". Un po' per farlo distrarre e non pensare sempre al ginocchio, un po' per fargli respirare l'aria NBA, un po' per averlo pronto se sarà in grado di giocare.
Curiosità
Prima della sconfitta contro Chicago, Ainge e Rivers hanno avuto un ulteriore colloquio sull'andamento della squadra inferiore alle aspettative ed alla fine del faccia-a-faccia Ainge ha detto che capisce bene quello che Rivers sta cercando di fare per la squadra. "Non ho nessun problema con quello che Doc sta facendo". Ma nel frattempo iniziano a vedersi i primi cartelli "fire Doc" (licenziate Doc).
Vittoria speciale quella contro Utah per due motivi: il primo è legato al fatto che finalmente i Celtics hanno inanellato la prima striscia positiva della stagione. Era l'unica squadra a non aver avuto almeno due vittorie consecutive, cosa che era riuscita anche a squadre ben peggiori dei biancoverdi, ora finalmente questa macchia della stagione è stata eliminata. Il secondo motivo è relativo ai tiri da tre: dopo 549 gare i Celtics non hanno segnato almeno un tiro da tre punti. L'ultima partita senza segnature dalla lunga distanza risale a ben 6 anni fa, l'11 marzo 1999, quando i Celtics persero 99 ad 85 contro Atlanta. L'avversione di Rivers per i tiri da tre punti non lo ha per nulla addolorato. Questa striscia di gare con almeno un tiro da tre punti è la quarta più lunga dopo Miami (594) e due strisce ancora aperte: Toronto (558) e Dallas (553).
Ricky Davis ha saltato due allenamenti, apparentemente giustificati, ma durante il primo giorno di assenza Rivers si è lasciato sfuggire che non sapeva il motivo dell'assenza, sapeva solo che era autorizzata. Nella seconda assenza l'allenatore è rimasto in silenzio. Non potrebbe essere nulla di grave, oppure si potrebbero essere incrinati i rapporti tra i Celtics ed il giocatore, forse evidenziati dal fatto che voci poi smentite davano un'offerta di Boston ad Indiana: Davis per Artest. In assenza di altri elementi, non possiamo non considerare quest'assenza del tutto priva di ogni allarmismo, visto che al terzo allenamento Davis si è regolarmente presentato.
Il migliore della settimana
Sempre il duo Pierce-Davis in nomination per il titolo settimanale, questa volta affiancati da Jefferson. Per quest'ultimo l'aggiudicazione del premio potrà avvenire un'altra volta, per il momento il duo offre ancora prestazioni eccellenti, superiori a qualunque altro giocatore Celtic. Scegliere tra loro due questa volta è estremamente difficile, quindi adotteremo un sistema forse non efficiente al 100%, ma che può semplificare il lavoro di attribuzione del premio: un punto per ogni gara giocata meglio.
Contro Chicago ha giocato benissimo Davis, mentre contro Golden State è stato migliore Pierce. Andando quindi a vedere chi ha giocato meglio contro Utah non possiamo non notare che i 30 punti di Paul Pierce fanno la differenza, nonostante qualche forzatura di troppo nella gara in questione, quindi a lui va ancora una volta assegnato il premio. Ecco la classifica aggiornata:
Classifica:
7 Paul Pierce
1 Ricky Davis
Appuntamenti e classifiche
Tre trasferte aspettano i ragazzi di Doc Rivers:
lunedì a Seattle
mercoledì a Golden State
venerdì a Sacramento
Inizia la prossima settimana la seconda trasferta ad ovest, che si compone di bene 5 partite. Le prime tre sono in programmazione già nei prossimi 7 giorni, mentre le ultime due verranno giocate fra due settimane.
In teoria e visto l'andamento della squadra fino ad adesso, un bilancio negativo come 2 vittorie su 5 partite potrebbe essere considerato positivo e ci si potrebbe anche accontentare. C'è un però. Abbiamo visto nelle ultime partite un cambio di rotta positivo per i Celtics che non si può non riversare sulla trasferta imminente che vede tra le avversarie nessuna squadra impossibile da battere.
Riteniamo quindi che, nell'arco di queste cinque trasferte, tre vittorie siano un traguardo possibile. Per questa settimana possiamo ritenerci soddisfatti con una sola vittoria? Direi di no, almeno due vittorie sono un obiettivo per nulla irraggiungibile, quindi speriamo che non si esageri col panettone (lo consumano solo gli italo-americani, ma vabbè") e che i Celtics facciano quello che sono perfettamente in grado di fare: vincere!
La classifica dell'Atlantic Division vede una novità : al comando ora c'è New Jersey, che è in striscia vincente da 5 partite. A mezza lunghezza di distanza segue Philadelphia, che rimane sempre vicina al 50% di vittorie. A due lunghezze e mezza staziona Boston, che speriamo possa risalire (nonostante la trasferta ad ovest) ora che ha iniziato una striscia vincente.
L'ottavo posto, ultimo utile per i play-off, è a portata di mano, poiché è a sola mezza lunghezza di distacco, ma noi speriamo ancora che Boston possa vincere la Division, è ancora presto per dare già fatti i giochi.
Augurando buon Natale a tutti, vi aspettiamo la settimana prossima per commentare le vicissitudini bostoniane nel Wild West.