Poche volte ai Kings, Rick Adelman s'è trovato ad aver così poche alternative
La chiusura dell'ultima rubrica non era solo un argomento polemico; e poco importa se, al di là dell'oceano si comincia a fare questi discorsi. Mettere sulla bilancia il rendimento di Chris Webber e confrontarlo con il contributo sommato di Thomas, Skinner e Williamson significa introdurre uno dei grandi problemi di questa squadra: una panchina poco efficace che, salvo rari casi, ultimo il secondo quarto della partita di Detroit, dissipa quanto di buono fatto dai titolari.
I numeri in questo caso non mentono e vanno oltre a qualche timido segnale di miglioramento mostrato nelle ultime trasferte di Minneapolis e San Antonio. La panchina dei Kings è sostanzialemente formata da 6 uomini: Thomas è quello che gioca di più con 17.9 minuti, Williamson sta in campo poco meno di 9. L'ex Rockets è il miglior marcatore della seconda unità con 5.9 punti a gara. La media di minuti giocati da questi sei atleti è 13 minuti.
Fare il confronto con la panchina dei San Antonio Spurs è ingeneroso perché sappiamo che Popovich è dotato di ogni ben di Dio; nondimeno si va da Finley, che gioca 28 minuti a gara con quasi 11 punti, a Van Exel con 16.3 minuti e 5.8 punti. Il concetto generale è che Adelman non ha il Devin Harris di Dallas, 12.1 punti in 26.4 minuti. E nemmeno, chi scrive giura che è solo un riferimento statistico non polemico, il Bobby Jackson che a Memphis sta mettendo 10 punti in 21 minuti.
E' chiaro che segnare non è l'unica cosa su un campo di basket; però senza infilare la palla nel cerchio si vincono poche gare. Specie in una squadra che non brilla per continuità difensiva. Dalla situazione che abbiamo descritto consegue che lo starting five di Sacramento sta in campo mediamente 36 minuti a gara. Duncan con 36 minuti a partita è quello che a San Antonio gioca di più.
Nella Nba c'è una statistica per ogni fenomeno cestistico conosciuto in natura. E' interessante quindi dare un'occhiata al rendimento dei quintetti schierati da Adelman in quest'inzio di stagione.
I primi cinque hanno giocato il 65% dei minuti a disposizione e hanno un saldo positivo fra punti segnati e concessi di 55; l'indicatore interessante è quello che dice che hanno battuto i quintetti che si sono trovati di fronte nel 52% dei casi. Un dato importante per una squadra il cui record è al di sotto della sufficienza anche perché la prima unità fronteggia spesso i migliori degli avversari.
Adottando l'ultimo indicatore la combinazione migliore è quella in cui Thomas sostituisce Rahim (63.3%). Il fatto è che fin quando sono in campo i titolari la squadra rimane in linea di gallegiamento. Con due o più cambi in momenti signficativi delle partite si tende a andar sotto a dispetto delle prestazioni dei singoli.
Ultimo esempio la sconfitta 106-103 al supplementare contro i Bobcats. Con Wells fuori per un infortunio all'inguine che lascia col fiato sospeso l'organizzazione e il suo agente, è entrato Martin che ha contribuito con 19 punti e 8 rimbalzi prima di farsi portare via un pallone decisivo da Brezec. "Ha giocato bene - ha spiegato alla fine Rick Adelman - al di là di quell'errore che può capitare."
Sacramento ha giocato quella gara come una squadra che, reduce da un viaggio in trasferta di cinque partite, non vedeva l'ora di tornarsene a casa. "Hanno voluto vincere la partita più di noi", ha detto Abdur Rahim alla fine. "Quando si costruisce - è stata la secca dichiarazione di Geoff Petrie - una squadra dotata in termini di talento, ogni coach di livello vi dirà che dipende tutto dal livello di applicazione e intensità che si mette in questo gioco."
Un messaggio che, secondo qualcuno, aprirebbe le porte all'arrivo di Ron Artest; non foss'altro che Petrie non ha mai fatto questi giochini da quando è a Sacramento.
Rick Adelman vede tutte le statistiche di cui abbiamo parlato, con le quali non annoieremo più nessuno; nondimeno non sembra preoccupato di far giocare maggiormente i suoi titolari. Bibby, che dopo lo scambio per Webber, l'anno scorso arrivò a giocarne più di 40, sta sul campo 36.5 minuti a gara. Brad Miller, che fu super utilizzato fino al suo grave infortunio, si ferma a 36.
Citiamo questi due giocatori non a caso, ma perché sono l'ottava coppia più prolifica del campionato. Se Adelman non sente l'urgenza di spremere i suoi, evidentemente ha fiducia nella possibilità di rimettere in piedi questa stagione e arrivare perlomeno ai playoffs. Ancora di più: se l'ex Portland non cambia le cose è possibile che dall'alto nessuno gli abbia chiesto vittorie nel breve periodo.
C'è da dire che, per un coach l'ammissione più terribile è quella di avere una squadra monodimensionale e con poche alternative. A Sacramento l'attacco è di gran lunga preminente alla difesa. Sulle alternative lasciamo giudicare voi.