Frye conquista New York

Channing Frye sta sorprendendo tutti in questo inizio di stagione…

Getto la maschera immediatamente. La scelta di parlare di Channing Frye in questo secondo appuntamento con i rookie NBA è legata sia al rendimento del giocatore che alla paura, conoscendo coach Larry Brown, che il suddetto allenatore si disinnamori presto di lui togliendogli spazio.

Certo è che questo timore sembra ingiustificato, soprattutto se consideriamo il fatto che Channing sta giocando veramente bene in questa sua prima stagione NBA, rivelandosi immediatamente come uno dei rookie che hanno avuto maggiore impatto sulle loro squadre. A New York sono super soddisfatti di come la loro ottava scelta nel draft del 2005 sta giocando, tanto che i giornali della Grande Mela, non certo noti per essere docili, già  parlano dell'ex Wildcat di Arizona come dell' unica nota positiva dei Knicks di questa stagione.

Frye, fino a questo momento, sta segnando 15.1 punti per gara, conditi da 6.2 rimbalzi e un assist in ventotto minuti di gioco, cifre decisamente buone per un giocatore che, al suo ingresso nella Lega, si portava dietro, in realtà , molti più dubbi che certezze, nonostante una buona carriera universitaria in una delle migliori università  a livello cestistico, Arizona.

Il giorno del draft, infatti, non tutti erano convinti che Channing valesse l'ottava chiamata che Isiah Thomas ha speso per lui, sottolineando come il ragazzo nato a White Plains, nello stato di New York, ma cresciuto a Phoenix, non ha esattamente il fisico adatto a battagliare nelle aree NBA. Channing infatti è sì alto 2.11 ma pesa "solo" 112 Kg, troppo pochi per riuscire a prendere posizione efficacemente sotto canestro contro i cristoni che girano nella NBA.

Probabilmente molti critici si sono fatti influenzare dall'idea che ormai gira negli ambienti NBA, secondo la quale se un giocatore finisce tutti i suoi quattro anni al college deve avere qualcosa che non va. Frye ha terminato alla grande il suo quadriennio ad Arizona, compiendo notevoli progressi sotto la protezione di coach Lute Olson e vedendo il suo rendimento crescere sempre di più nel corso degli anni, così come la sua importanza nella squadra che, di volta in volta, perdeva pezzi importanti.

Nell'ultima annata, conclusasi con una dolorosissima eliminazione nei Regionals da parte di Illinois, Frye era di sicuro una delle due punte della squadra insieme a quel Salim Stoudamire che ora gioca ad Atlanta, costituendo una coppia play-pivot veramente interessante.

Un altro dei dubbi riguardanti Frye erano legati al suo carattere, visto che da molti non veniva proprio considerato un cuor di leone, ma piuttosto veniva visto come un giocatore soft che, al momento del dunque, tende a scomparire.

Tutti questi dubbi sembrano ora essere completamente spariti dopo questo inizio fantastico di Channing nella sue nuova vita a New York, in una città  e in una squadra che non sono esattamente facili da gestire per un rookie. In particolare è sorprendente come Frye abbia conquistato la fiducia di coach Larry Brown, normalmente restio a dare minuti e spazio ai rookie (chiedere a Milicic e Delfino, giusto per citare gli ultimi caduti in disgrazia con Browm).

Frye ha saputo dimostrarsi pronto, duro e preparato ad affrontare una stagione NBA che, come lui stesso ha detto, presenta come maggiore difficoltà , rispetto al college, il fatto di dover giocare così tante partite, affrontando lunghi viaggi e avendo pochi punti di riferimento una volta tornati anche nelle città  di appartenenza, quando comunque i giocatori sono liberi di decidere come passare il loro tempo. Channing è stato in parte facilitato nell'inserimento a New York dal suo amico, fin dai tempi della high school e poi all'università , Richrad Jefferson che, sin dalla notte prima del draft, si è preso cura di Channing e l'ha aiutato ad inserirsi nella nuova realtà .

Per quanto riguarda l'inserimento nei Knicks, in una squadra complessa e con svariate difficoltà , Frye è andato decisamente meglio del previsto, riuscendo subito a trovarsi una sua collocazione e un suo spazio sotto canestro, conquistando coach Brown e diventando di fatto un titolare inamovibile. Anche Isiah Thomas è molto soddisfatto di lui ed è convinto di aver creato con Eddie Curry la coppia di big man del futuro per i Knicks, una delle più interessanti in prospettica futura.

Non guasta neanche il fatto che Frye sia un bravo ragazzo, che non crea problemi e non dice mai una parola di troppo, viene da una buona famiglia nella quale mamma Karen e papà  Thomas (per una volta ci sono tutti e due i genitori) hanno voluto che Channing finisse di studiare e non abbandonasse la scuola.

A livello tecnico Frye è un giocatore molto interessante, un big man con degli ottimi movimenti spalle a canestro, una grande mobilità  considerata la sua stazza e corre molto bene per il campo. Il suo gioco si sviluppa dunque principalmente in post basso anche se negli ultimi anni ha lavorato tanto anche sul suo tiro dai sei metri ed ha mostrato dei miglioramenti in questo campo. L'ex Arizona è anche un buon stoppatore e un rimbalzista discreto soprattutto in attacco, anche se in questa fase del suo gioco potrebbe compiere dei miglioramenti.

Fino ad ora Channing, che fino alla scorsa stagione aveva ricoperto con continuità  la posizione di centro, nella NBA si è trovato spostato in ala grande proprio per i problemi fisici di cui si parlava sopra. Probabilmente quest'ultimo è il ruolo che nella Lega gli si addice di più, non essendo di certo un grande rimbalzista o un giocatore che va a far legna e a lottare sotto canestro, quanto piuttosto un giocatore di tecnica.

Il ragazzo che ha frequentato la St Mary's high school di Phoenix e che stima Tim Duncan più di qualsiasi altro giocatore nella NBA, si sta rivelando per ora come il miglior lungo dell'ultimo draft, dimostrando di poter essere più efficace anche della prima scelta assoluta Andrew Bogut, tra l'altro recentemente surclassato da Frye in una sconfitta dei suoi Knicks contro i Milwaukee Bucks. In quella partita Bogut ha messo insieme solo quattro punti e cinque rimbalzi in ventiquattro minuti di gioco mentre invece il giovane Knick ha realizzato il suo career high di trenta punti con un fantastico 14/18 dal campo.

Ad oggi Frye è uno dei punti cardine dei Knicks, tanto che Isiah Thomas ha dichiarato che non ha intenzione di accettare d'inserire Channing nella contropartita per arrivare eventualmente ad Artest perché vuole tenersi il suo giovane lungo, che, se continua così, potrà  essere una delle pedine della ricostruzione dei Knicks.

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