Brady ancora vincente, nonostante gli acciacchi…
Domenica strana in NFL. Spalmate tra anticipi del sabato, e posticipi del lunedì, le partite della quindicesima giornata hanno continuato ad emettere verdetti definitivi. Vittorie di divison raggiunte per Cincinnati e New England, mentre Jacksonville, San Diego e Pittsburgh sembrano le uniche squadre ancora in grado di lottare per un wild card.
I New England Patriots si sono aggiudicati, per il quarto anno consecutivo, l'AFC EAST, assicurandosi un posto al sole, si fa per dire, nel mese di Gennaio. Il confronto tra il quinto attacco della lega, quello dei Pats, e la terza difesa, quella di Tampa, non ha avuto storia. 28-0, con New England avanti fin dal primo drive a completare uno shoutout che mancava da 36 incontri.
La partita ricrea molta fiducia attorno ad una squadra reduce da una stagione nata male.
"E' importante per Noi. Fino ad ora non abbiamo giocato il nostro miglior football. Era importante ritrovarlo nel mese di dicembre. Giocare bene contro avversari di livello, con un buon record era fondamentale. Abbiamo un'altra maglietta, con la scritta vincitori di divison. Ma questo non significa niente. Non ci mette altri anelli al dito." Queste le parole di Fauria.
Una vittoria perentoria, che porta la firma di Brady, alla 85^ partenza da titolare consecutiva, a dispetto che il giocatore fosse in cattive condizioni fisiche. Ottimamente protetto dalla propria linea ha lanciato tre touchdown e 250 yards, capace di sfruttare adeguatamente ogni miss match.
Ha utilizzato spesso Dillon (4 ricezioni, 1 td su corsa e uno su ricezione) e Faulk fuori dal backfield, esponendo la difficoltà di Quarles, e dell'ormai logoro Brooks, in copertura; ha trovato sul profondo Givens (6 ricezioni 137 yards un td), sfruttando la fisicità del ricevitore contro i piccoli e veloci cornerback dei Bucs.
Difensivamente Belichick ha voluto mascherare le proprie debolezze nelle secondarie, riuscendo a tenere sotto 200 yards gli avversari per il terzo incontro consecutivo. Ben 6 defensive back sono ancora fuori per infortunio, ma nessuno se n'è accorto. Niente sembra impossibile per dei Patriots così.
Molta pressione su Simms con i linebacker ( sette sacks) che hanno impedito lo svilupparsi del complesso gioco offensivo di Gruden. Il figlio del grande quarterback dei Giants, è stato diligente, non commettendo errori, ma non efficace.
"Finché qualcuno non li eliminerà dai playoff, questa rimane la miglior squadra della NFL" ha ammesso l'ex stella di Texas.
Sul terreno la gabbia preparata per Williams ha retto tutto l'incontro. Al rookie da Auburn sono state concesse solo 14 portate per 23 yards, impedendo che l'attacco trovasse un ritmo accettabile.
Per Tampa Bay la strada verso le partite che contano si fa durissima, sotto di UN match rispetto ai Panthers.
Gruden: "Sono riusciti a giocare una partita più fisica. Non ci è mancata l'intensità . Hanno il miglior quarterback della lega, hanno un ottimo allenatore, e sanno come mettere intensità in campo"
Nel secondo match della giornata Kansas e New York, hanno dato vita ad un match giocato tutto sulla corsa. Larry Johnson ha portato la pala 31 volto, correndo 167 yards e due touchdown. Si può fare meglio. Barber 29 tentativi, 220 yards e due touchdown, stabilendo il nuovo record dei Giants per yards corse in un singolo match. Un limite che resisteva dal 1950, dalle 218 yards di Gene Roberts. Il tutto con una linea colpita da defezioni importanti.
"Questo va a credito della nostra linea" – si è congratulato con i propri compagni Barber – "Ci hanno fermato per le prime serie di gioco, ma alla fine, abbiamo aperto le formazioni e questo ha pagato. Sapevamo d'essere vicino ad un record, prima dell'ultima serie. Questo ci riempie d'orgoglio, è qualcosa che ricorderemo a lungo".
Alla fine il punteggio ha rispecchiato la sfida tra i due runner, con New York che ha vinto 27 a 17, mantenendo così la leadership della propria divison. Utilizzato spesso con corso in counter, facendo muovere costantemente i difensori, alcuni big paly sono usciti automatici. Ben tre le corse da oltre 20 yards, in particolare due sono state di 41, con touchdown, e 55 yards.
Rompendo un tackle dopo l'altro, Barber ha continuato ad ammassare metri, non centimetri. Incredibile la prima segnatura. Ben sette giocatori avversari hanno avuto la possibilità del placcaggio, senza che nessuno fermasse il giocatore. Alla fine se sbagli tanti fondamentali, il risultato è disastroso.
Jared Allen ha ammesso come questa sia stata la chiave per la sconfitta: "Ha letteralmente corso sopra di Noi. Quando non finisci il placcaggio, questo è quello che succede. E' un running back potente e veloce. Ma lo potevamo fermare molte volte."
Per i Chiefs le speranze di post season sembrano sempre più flebili. In una divison molto competitiva, sembra durissimo poter giocare in Gennaio.
Green: "Non abbiamo più il destino nelle nostre mani. Non siamo più in controllo. Dovremo metterci a sedere e vedere cosa fanno le altre squadre"
Quando sei in difficoltà ed hai bisogno di vincere, quale miglior tattica se non sfruttare il tuo più efficace giocatore. Le mani di Rod Smith sono tra le più sicure della lega, e, con la post season dietro l'angolo, Jake Plummer non poteva trovare miglior aiuto. Undici volte la palla ha raggiunto il ricevitore, con una segnatura, e 137 yards, quasi tutte nella prima metà partita, per la miglior prestazione della sua stagione.
"E' il cuore e l'anima della nostra squadra" ha commentato alla fine il quaterback, riferendosi al compagno di squadra. Soprattutto, Smith, è riuscito a recuperare un "gioco rotto", trasformandolo nel momento decisivo del match. Magicamente, del resto siamo vicini al momento più mistico dell'anno, un passaggio deviato da Fletcher si trasforma nel touchdown del pareggio.
"Non era un gioco disegnato per me. Ho visto la palla in aria, e ho cercato di fare il gioco. Pensavo solo ad evitare l'intercetto, poi"". Da li in poi 21 punti.
Nei primi tre possessi nel secondo tempo tre segnature, con un controllo del cronometro totale. 22 minuti contro 8 degli avversari in una seconda frazione letteralmente dominata. La prova di Smith non deve però mascherare i problemi incontrati dai Broncos, soprattutto nel primo tempo, quando il running game ha faticato moltissimo, di fronte ad una difesa dei Bills, ritornata sui livelli che tutti conoscono.
Quattro punt e un fumble, sono stati il risultato dei primi cinque drive della squadra. Il record (11-3) dei Broncos, grazie alla contemporanea sconfitta dei Chiefs, garantisce la qualificazione con due turni d'anticipo.
L'head coach dopo il match: "Era l'obiettivo che c'eravamo fissati fin dall'inizio. E' fantastico averlo centrato senza problemi".
La quinta sconfitta consecutiva per i Bills, giunge nell'ultima partita casalinga per la squadra. Soliti limiti per la squadra di Mularkey, inconsistente al massimo, incapace di concretizzare. Dopo il drive iniziale, con McGhee che entra in end zone, i successivi possessi, pur arrivando tutti in territorio avversario, non hanno portato alcun segno sul tabellino. Moulds, ha guidato la squadra, 110 yards su ricezione, ma nessun punto segnato. Al rientro da una squalifica, il giocatore, da dieci stagione leader della squadra, potrebbe aver giocato l'ultimo match casalingo con questa maglia.
"Non riusciamo a mettere assieme un gioco convincente" – ha commentato – "Ci sono squadra con meno talento che riescono a coagularsi meglio".
Tra i match della domenica spiccavano sicuramente il confronto tra Steelers e Vikings, e quello tra Chargers e Colts.
Pittsburgh interrompe la striscia vincente di Minnesota, che trova la prima sconfitta, 18 a 3, da sei incontri a questa parte. Per cinque incontri consecutivi i Vikings hanno costruito i propri successi sull'opportunismo.
Sfruttando errori ed incertezze degli avversari. Pittsburgh non ha concesso nessun regalo, giocando il solito football con pochi fronzoli, tutto sostanza e forza. La ricetta è fatta di un ratio corse/passaggi di 2 a 1 ( 39 giochi sul terreno, 15 per via aerea), forzando tre tuurnover, due dei quali sono arrivati in end zone, il tutto condito con una safety. Con questa vittoria la formazione guidata da Cowehr guida la corsa per un posto di wild card.
All' RCA Dome, i Colts mancano l'appuntamento con la storia. Bob Griese ed i suoi perfetti Dolphins possono tirare un sospiro di sollievo. Indianapolis non potrà eguagliare il loro record. Rimane la consolazione del miglior record AFC, un risultato oramai acquisito. San Diego fa lo sgambetto a Manning, sfruttando corse e gioco sul breve. Tomlison ha corso soprattutto centralmente, per limitare la velocità sul perimetro della difesa avversaria, Brees ha completato un'innumerevole quantità di brevi passaggi, con rarissimi tentativi per allungare la difesa.
L'alchimia funziona, tempo di possesso superiore (sette minuti di differenza) e 13 giochi offensivi in più, con Il potente attacco guidato da Manning a guardare sulla sideline. Vuoi fermare il trio, lascialo come spettatore non pagante è il messaggio lanciato da Schottenheimer. E quando entra in campo?
Difesa con le giuste contro misure, pressione spasmodica sulla linea, e saturazione dello spazio, con i cornerback uno ad uno in profondità . San Diego è avanti 13 a 0 all'intervallo, allungo a 16 prima della fine del terzo quarto. Poi un black out improvviso.
La difesa dei Colts diventa più aggressiva, Freeny sulla linea è una furia, Sanders è uomo ovunque, cercando di riparare ad errori di copertura nella prima frazione. Due turnover in zone cruciali del campo per ribaltare il risultato in un batter d'occhio. Tutti danno il massimo per mantenere vive le speranze di perfect season.
La trama è costruita per un finale entusiasmante. I Chargers sono alla disperata ricerca di un posto al grande ballo. La sconfitta dei Chiefs da loro speranze, la squadra non vuole perdere la ghiotta occasione. Brees e Tomlsion creano, Kaeding finalizza un drive che inizia dalle proprie 8 yards. Ancora uno sforzo difensivo, e recuperato il pallone, ed è l'uomo che non ti aspetti a chiudere il match. Il buco è aperto, Turner ingrana le marce e arriva dall'altra parte in un batter d'occhio. Il risultato è fatto 24 a 17.
"Abbiamo avuto l'occasione per ribaltare una partita compromessa, ma non siamo riusciti a completare l'opera. Volevamo vincere, ma hanno giocato meglio di Noi" ha ammesso Tony Dungy, aggiungendo: "Non è facile arrivare a 16-0. Bisogna giocare bene tutte le domeniche. Non volevamo certo perdere, ma se questo ci può riportare con i piedi per terra, più risoluti verso l'obiettivo principale, ben venga la sconfitta".
La storia è per San Diego, le speranze di giocare tra un mese rimangono aperte. Un piccolo granello di sabbia nel meccanismo perfetto è stato inserito.
"Abbiamo giocato come se fossimo ai playoff, così hanno fatto loro" – ha commentato Manning – "Sono veramente dispiaciuto di aver perso"
Per San Diego è ancora una strada impervia. Jacksonville ha ancora vinto, 10 a 9, con il minimo indispensabile sui 49 ers, e detiene ancora il secondo posto nella corsa alle wild card, con un calendario agevole. Più i dubbi che le risposte sollevate da questa vittoria, più utile che spettacolare
"Abbiamo vinto, questo è quello che conta. E' sempre positivo quando si chiude la stagione con il record di vittorie in doppia cifra. Non conta quanto siano brutte le vittorie, conta solo prendersele" parola di Fred Taylor.
Senza Leftwich, la macchina Jaguars deve contare su una difesa dominante, l'attacco fatica ancora moltissimo. Garrad è stato incapace di sfruttare il match favorevole, contro l'ultima difesa della lega. Costantemente in blitz, San Francisco ha fatto faticare notevolmente Jacksonville.
"Sono preoccupato per l'inefficacia dell'attacco. Bisogna mettere più punti, cercare di fare più gioco" le parole dell'all time leading reciver dei Jaguars Jimmy Smith.
Cincinnati vince agevolmente sui Lions, e si assicura la testa dell'AFC NORTH. Pochi problemi per un Palmer ritornato su buoni livelli, 3 touchdown pass e 274 yards, e per un Rudi Johnson che supera nuovamente le 100 yards, entrando due volte in end zone. Troppe le armi a disposizione di Lewis per incappare in una sconfitta fuori ordinario.
Negli altri incontri Seattle gioca un poco con i Titans, prende un vantaggio consistente, 14 a 0, si distraggono, cedono sotto ad un ottimo McNair. Sfruttando le assenze di tre defensive back, il quarterback ha attaccato il profondo, riuscendo a mantenere viva una squadra che non trova un valido supporto nel gioco su corsa.
La rimonta si concretizza nel terzo quarto, portando i Titans al +10. Il gioco decisivo arriva sul 24 a 14. Dopo una finta di punt, per mantenere vivo un drive, Tennessee arriva sulle sei avversarie, ma il 4 e 1 non si concretizza. Il colpo è mortale. Seattle chiude in rimonta con 14 punti, per il definitivo 28 a 24. Sempre più vicino il miglior record NFC.
Nell'attesa del big match natalizio con i Colts, Hasselbeck lancia 285 yards e tre touchdown senza alcun errore, bissando l'ottima prova di una settimana or sono. Alexander corre ancora 170 yards entrando nuovamente in end zone, alla rincorsa del titolo di miglior rusher 2005 e del record per touchdown segnati.
"Il nostro primo scopo era ottenere un bye nel primo turno" Il secondo il vantaggio campo per tutti i playoff" ha dichiarato il quarterback a fine match. Il primo obiettivo è stato centrato con la decima vittoria in fila (record per il club di Paul Allen), per il secondo la vittoria dei Bears, rimanda tutto di una domenica.
Una sconfitta comunque onorevole per coach Fisher: "Non posso certo dirvi che siamo solo 4 punti dietro alla squadra che avrà il miglior record della NFC. Ma sono orgoglioso di come la squadra ha combattuto, di come i ragazzi si sono comportati".
Negli ultimi tre incontri, Houston finalmente riesce a trovare il modo di condurre in porto una vittoria, sfruttando anche gli infortuni e gli errori in cabina di regia dei Cardinals. Warner, McCown e Navarre si sono alternati con scarsi risultati, an
che perché il gioco sul terreno latita, e non è riuscito ad arrivare oltre le 39 yards contro la peggior difesa sulle corse.
Tra Jets e Dolphins va in scena la solita durissima partita. Due formazioni che si "odiano" hanno giocato per l'onore, più per la classifica, ormai compromessa per entrambe. La spuntano i Dolphins, che producono la striscia vincente più lunga dal 2003. Decisivo Rosenfel, uscito dalla panchina per sostituire Frerotte, che ha guidato nuovamente una rimonta nell'ultimo periodo.
"Vogliamo creare qualcosa per il futuro. Finire forte questa stagione, per darci convinzione nei nostri mezzi" si è consolato Marty Booker. Le vittorie di Steelers e Chargers hanno eliminato ogni possibile speranza di post season.
"Siamo 7-7, per ora ci possiamo considerare ancora mediocri" ha dichiarato Rosenfel "ma arrivare a vincere quattro partite in fila è un buon inizio". Per i Jets arriva l'ottava sconfitta consecutiva in trasferta, un ben poco invidiabile record.
La consolazione dei Jets arriva da un match che li ha visti avanti per la prima volta, con Bollinger che ha lanciato un td da 60 yards, il più lungo gioco della stagione per New York. Ma certo, anche il quarterback ammette che "è difficile trovare i lati positivi in questa stagione. L'occhio cade sicuramente sugli aspetti negativi".
Sconfitta casalinga per i Raiders, che cedono ai Browns per 9 a 7. Cleveland ha nel complesso meritato la vittoria, riuscendo ad essere più efficace con Frye, rispetto ad un Collins abulico. Rientrato dopo un turno di purgatorio, Il quarterback ha mostrato tutti i limiti evidenziati in questa stagione, incapacità di coinvolgere Moss (una sola ricezione nel match), molti errori ( un fumble ed un intercetto), mancanza di sincronia con i propri ricevitori, assoluta incapacità di lettura della difesa avversaria.
Meglio il reparto difensivo. Ben controllate le corse avversarie, i Raiders hanno forzato l'incontro nelle mani del rookie, e il risultato sono stati soli tre field goal. Questi sono però bastati di fronte all'anemico attacco di Oakland.