D'Antoni sorride col suo MVP
Son di qua, son di là dall'oceano, la razza è mortifera, di pesantezza insopportabile, radical chic snob ed anche portatrice di notevole jazza.
Tali creature si muovon leggermente curve con principi di Leopardiana gobba, agghindate di nero, a sbrodolar sommi postulati sulla pallacanestro educata e corretta. Pasturano il campo con carrettate di percentuali, con matematica e logica, più ne parlano più si abbassano anche di altezza.
Darwinianamente si adeguano alla loro pallacanestro che è solo schemi, difesa, applicazione, sudore ed ovviamente sangue. Il fine ultimo, la perfezione sarebbe far diventare i sette nani la squadra perfetta, con Biancaneve risvegliata da Ettore Messina. Non spupazzata peraltro (energie sprecate), ma messa a sudar per cucir ruvidi e pesanti sai.
Essi, gli uomini neri e tristi, hanno sempre massacrato il povero D'antoni, sbeffeggiandolo come portatore di gioco ciap e tira, gioco orripilante paragonato al maestoso basket razionale praticato da quella squadrina felsinea “priva di talenti” allenata dal Sire del basket Europeo
Il Povero Mike, peraltro evidentemente si poco conoscitore della pallacanestro, ha così provato a varcar l'oceano in cerca di migliori estimatori. Umile, si è dovuto anche accontentar di far da secondo a Ranocchia Franklin Johnson, uno dei giocatori più orrendi mai visti correr su un campo di basket.
Il povero Colangelo, svegliatosi ed accortosi di tal obbrobrio messo misteriosamente in panca, per disperazione osa affidarsi al "ciap e tira" spaghetti-coach. Invece della ranocchia, è il baffo che diventa Principe, e che principe! Tutto quello che Mike tocca diventa oro.
La squadra slega il basket più bello della lega. Nash, firmato a cifre altissime innescando sbeffeggiamenti dei nani in nero, diventa a sorpresa MVP della lega, Stoudemire è inarrestabile anche giocando da centro, Marion è ovunque, Q-Rich e Johnson martellano da fuori.
I gobbi nani sbavano, ringhiano e dimenandosi assicurano, mostrando vaticini su intestini di polli che il team crollerà nei playoff, ove il gioco è ben altra cosa (postulato massimo radical chic è che la Regular season NBA esiste solo per sfamare ballerine e clown).
I playoff sono una marcia trionfale dei Soli finchè il carico di macumbe del popolo illuminato non affossa il tiratore principale del team. Senza Joe Johnson, il povero apprendista baffuto supera comunque Dallas ma, cede con la rude banda del Gino.
Alleluia, l'onore dei nani neri è salvo, il titolo di miglior allenatore dell'anno, dato all'apprendista, è il solito premiuncolo dei rozzi yankees che nulla capiscon di sport vero. Il carico di sfiga mandata dall'adriatico al Pacifico continua implacabile anche in estate, ed il buon Amare si rompe di brutto.
I grandi critici yankees si adeguano con prontezza agli Adriatici Jettatori. Suns fuori da ogni pronostico playoff. Tra l'altro Mike si adegua ad una trade che porta Kurt Thomas in centro e Quentin Richardson buffamente a New York, poi Joe Johnson, astuto, firma per Atlanta.
Il Principe Mike finisce senza il suo leader e senza alcun tiratore. Tira su qualche spazzatura Nba tipo Raja Bell e un Boris Diaw panchinatissimo ad Atlanta. La favola pare finita, Thomas non si adegua al gioco, non ci sono tiratori, Nash forza troppo e la carrozza scintillante nel deserto dell'arizona sembra tornar una zucca.
L'unico che la mette sembra esser il giovin Barbosa, ma i nani neri e curvi infilan l'ennesimo spillone ed il buon Leandro finisce a raffica in ospedale. Il principe getta la corona e si mette le mani nei capelli.
Ma improvvisamente, dalla panca si alza un Boris Diaw che comincia a far il Magic, e, se c'è Magic allor Kurt Thomas mi diventa un Kurt Rambis che fa anche canestro; Marion esplode, Nash torna a far l'MVP e le vittorie tornar a raffica.
Nel frattempo Q-Rich affoga nel mare delle guardie imbrocchite da Coach Brown e Joe Johnson infila totalmente inutili ventelli tra i brocchissimi Hawks. I piccoli uomini neri, curvi e sudati da tal imprevisto sviluppo si ributtan nelle loro macumbe.
Si riuniscono nei loro futon bassi, coreani, sorseggiano succo di ananas e sbeffeggiano il principe baffuto e bifolco che vuole giocare a far canestro.. Parlano del vero basket, ora pare sia quello spagnolo, quello si che vale, ah poterlo vedere, ah poterlo gustare.
A Phoenix il principe bifolco intanto viaggia sul 70% di vittorie ed il suo centro lentamente guarisce, se solo trovasse anche un bel tiratore sarebbero guai per tutti. Sempre che il popolo dei nani gobbi ed occhialuti col manuale del basket spagnolo in mano non operino l'ennesimo malocchio di massa.