Obiettivo minimo raggiunto

Ennesima settimana splendida per Paul Pierce, che mai ha giocato così bene

Poteva essere un disastro, invece è risultata una settimana chiusa in pari, ora i Celtics possono proseguire nel loro cammino per creare una buona amalgama e continuare ad affrontare con fiducia il terribile mese di dicembre.

Risultati

Boston Celtics @ New York Knicks 102-99
Boston Celtics @ Houston Rockets 73-91
Boston Celtics @ N.O.-Oklahoma City Hornets 101-87
Boston Celtics @ San Antonio Spurs 89-101

Commento

Una settimana fa auspicavamo almeno due vittorie, e due vittorie sono state. Esito chiuso quello contro San Antonio, e così è stato, i Celtics sono riusciti a vincere contro due squadre non trascendentali, peccato per la non riuscita della seconda vittoria stagionale contro i Rockets. Sconfitti in casa qualche settimana fa, non c'è stata praticamente storia a casa loro.

Uno scorcio veloce sui risultati ci indicano una conferma ed una smentita.

La conferma è di carattere negativo ed è la diciassettesima sconfitta consecutiva dei Celtics contro gli Spurs. La striscia continua ed al momento non si sa quando si potrà  interrompere, sicuramente non quest'anno, visto che l'unico modo per farlo è vedere le due squadre lottare a giugno per la finale NBA. Poiché l'avverarsi di questo fatto rasenta l'impossibile, l'interruzione di questa serie negativa potrà  avvenire non prima dell'anno prossimo.

La smentita è di carattere positivo, ed è la prima vittoria stagionale in un back-to-back. Sconfitti contro Houston, i Celtics non si sono persi d'animo e hanno dominato il giorno dopo ad Oklahoma City. Era il quarto back-to-back e nei precedenti tre è sempre arrivata una sconfitta, probabilmente condizionati dal fatto che i giocatori principali nei Celtics sono due, Pierce e Davis, e spremerli per due giorni consecutivi non è salutare per una vittoria. Questa volta Boston è riuscita a portare a casa un risultato positivo e ce ne rallegriamo, vedremo sabato notte se ci sarà  una vittoria, visto che c'è il quinto back-to-back stagionale.

Che sia arrivato il momento per Al Jefferson? Dopo una prima parte di stagione di basso profilo, con minutaggi che difficilmente superavano i 15-20 minuti, anche se con prestazioni eccellenti considerati i minuti giocati, questa settimana Al è riuscito ad ottenere la prima doppia doppia stagionale e la gara successiva gli è mancato un solo rimbalzo per bissare questo traguardo. Se finora è stato limitato dall'infortunio, ora sembra che sia tutto a posto, e si vede.

Se Al sta crescendo bene in attacco, in difesa ha molti più problemi, ma sta migliorando anche lì, visto che Rivers ha detto che la scorsa gara contro i Knicks il giocatore ha prodotto la sua miglior difesa nella sua carriera. Consci del fatto che Rivers non è prodigo di elogi, dobbiamo proprio complimentarci col giocatore nella speranza che riesca a migliorare come tutti noi ci aspettiamo e che ottenga i minuti che merita.

Da un giocatore che sta avendo i suoi minuti, ad un altro che li sta perdendo. Parliamo di Dan Dickau, arrivato a Boston la scorsa estate come diretto antagonista di West nello spot di titolare ed ora superato nella rotazione anche da Greene. Questa settimana i suoi minuti di gioco sono stati 1, 12, 0, 5. Quello zero indica la mancata entrata in campo ed è la quarta volta quest'anno. La cosa strana è che la sera che ha giocato 1 minuto è stato molto significativo perché, con West fuori per falli e pochi minuti alla sirena, Rivers ha deciso di mettere in campo proprio Dickau e lui non ha tradito. Nelle gare successive è stato però preferito Greene.

Potrebbe essere l'inizio della fine della sua esperienza di biancoverde, come solo un momento di appannamento, dovremo aspettare almeno un mese, ma probabilmente tutta la stagione, per poter essere in grado di rispondere alla domanda, eppure in estate il giocatore era arrivato a Boston con ben altre prospettive. Era accreditato di saper tirare e passare in egual misura, ma il suo tallone d'Achille, la difesa, lo sta mettendo più in crisi del previsto. Peccato, perché è un giocatore che odia i Lakers e questa non può che essere una qualità  positiva.

Siamo passati da un giocatore che gioca sempre più, ad uno che gioca sempre meno, ora vediamo un giocatore che non gioca mai, parliamo naturalmente di Gerald Green, fenomeno della Gulf Shores Academy, Texas, ed ora assiste sempre col suo bel completo in giacca e cravatta nelle gradinate delle arene di mezza America. A domanda a Rivers sulla possibilità  di indirizzare Green in NBDL per far giocare il ragazzo, Doc ha risposto: "potrebbe essere meglio per lui giocare? Non lo so, ma so anche che è pure un'educazione essere in giro (e vivere l'ambiente NBA)" e noi non possiamo che concordare. Gerald è pentito della scelta di essere andato nell'NBA e si rammarica di non aver frequentato l'università ? "Penso che sia stata una delle migliori decisioni della mia vita". Duro lavoro in palestra e prima o poi arriverà  anche il suo momento, ne sa qualcosa Perkins.

Terminiamo questa sezione con una chiosa: in estate avevamo predetto che la stagione Celtics sarebbe stata a due facce: incerta la prima parte, in crescendo la seconda. Ora anche Delonte West concorda con noi: "abbiamo alcuni flash in cui dei giovani giocano bene, poi la gara successiva spariscono. Per metà  primavera penso che tutti i nostri pezzi saranno al loro massimo delle loro gare ed allora potremo avere un'accelerata per i play-off". Vedremo se noi e lui saremo smentiti oppure profetici.

Infortuni

Brutte (o meglio non belle) novità  sull'infortunio al ginocchio di Tony Allen. Il giocatore sente ancora dolore e Doc Rivers annuncia che non è vicino il suo ritorno in campo. Già  la settimana scorsa c'erano state della avvisaglie che qualcosa non stata andando come avrebbe voluto il giocatore, purtroppo questi timori si sono confermati. Rivers ha anche detto che potrebbe stare fermo tutta la stagione perché non vede miglioramenti significativi, per fortuna lui è un dottore solo di nome e non di fatto. Vedremo se fra 7 giorni avremo notizie migliori.

Parliamo spesso e giustamente dell'infortunio di Allen, ma un altro giocatore è infortunato e di lui si sa poco: Marcus Banks. Il motivo ovviamente è legato al fatto che mentre il ritorno di Allen è atteso con molta impazienza, di Marcus si sa già  che non farà  parte dei Celtics il prossimo anno. Il giocatore ha partecipato alla trasferta a New York e si è unito al gruppo che sta terminando la trasferta ad ovest. Il suo infortunio alla gamba sta guarendo, ha iniziato a muoversi in modo limitato, come nuotare o pedalare con una bicicletta da palestra. Anche il giocatore ha confermato che non tornerà  prima del prossimo anno, confermando le prime indicazioni di ottobre che predicevano almeno tre mesi di stop.

Durante la gara contro Houston è avvenuto un contatto tra Yao e Brian Scalabrine. Ha avuto la peggio Yao, con 8 punti di sutura sul sopracciglio destro, Veal se l'è cavata con un gomito destro dolorante. Simpatica la dichiarazione di Scalabrine: "è l'unico giocatore di basket che ho mai visto la cui testa s'infortuna per un colpo con un gomito".

Curiosità 

Finora ci siamo chiesti cosa ne pensasse il general manager Danny Ainge di Rivers come allenatore. Il suo silenzio finora ha alimentato qualche voce di incomprensioni soprattutto su quanto impiegare i giovani. Bene, questa settimana Ainge ha fatto sentire la sua voce, ha parlato poco, ma è stato chiarissimo: "sono molto felice con Doc, amo quello che Doc è, la sua etica lavorativa e la professionalità  che ci mette nell'organizzazione". Più chiaro di così.

Ci ha provato un paio d'anni fa, ed ora ci riprova. Parliamo di Paul Pierce e della sua volontà  di tornare a giocare per la nazionale americana "è ovvio che lo voglio" afferma deciso. "Visto che ho avuto una brutta esperienza la prima volta, sarebbe bello espellere dalla mia bocca quel gusto amaro (della sconfitta della nazionale)".

Il problema ora non è se Pierce merita la convocazione, ma quanto del brutto addio alla nazionale è ancora rimasto. Molte delle critiche piovute su di lui sono state faziose ed ingiuste, ma purtroppo ci sono e pesano. Per questa ragione Paul cerca di far cambiare idea ad un Colangelo che difficilmente lo convocherà : "riguardo a quello che è successo quando ho giocato qualche anno fa, sono un po' più vecchio, un po' più maturo e sarò felice di accettare il mio ruolo , qualunque sia".

Una possibilità  in più per Pierce è l'amicizia che c'è tra Colangelo ed Ainge ai tempi in cui il g.m. dei Celtics allenava Phoenix. Ainge si è già  dichiarato contento se rivedrà  Pierce in nazionale e si è detto disponibile ad intercedere con Colangelo.

La NBA ha confermato la condanna di Doc Rivers a pagare 10.000 dollari per essersi rifiutato di uscire immediatamente dopo l'espulsione comminata a 5 minuti e 32 secondi dal termine del secondo quarto della gara contro Chicago la settimana scorsa. Doc spera che la multa vada alle vittime dell'uragano Katrina.

Dopo la vittoria di giovedì sera contro Sacramento, Boston rimane l'unica squadra NBA a non aver vinto due gare consecutive. Questo non vuol dire che Boston sia la peggior squadra NBA, ci mancherebbe, ci sono ben 9 squadre con un record inferiore e ricordiamo che secondo le nostre previsioni Boston darà  il meglio di sé nella seconda parte della stagione, ma la statistica è lì, in attesa d'essere cancellata da due vittorie Celtics, magari già  la settimana prossima.

Per finire questa lunga carrellata di curiosità , finiamo con una cosa seria. Il processo a Tony Allen. Lo scorso martedì 6 dicembre si è svolta un'udienza in cui è stato sentito Allen, il quale si è professato ovviamente non colpevole. Subito dopo l'udienza ha raggiunto i compagni di squadra a Houston. Questo è solo un passaggio del processo, vi terremo aggiornati sugli sviluppi.

Il migliore della settimana

Anche questa settimana i candidati per il migliore della settimana comprendono i nomi di Pierce e Davis, oltre a loro si aggiunge quello di Jefferson, che questa settimana ha dato degli ottimi segnali.

Nonostante la doppia doppia ed una sfiorata per un solo rimbalzo, siamo costretti ad eliminare per primo Jefferson dai candidati per questo riconoscimento, poiché gli altri due giocatori sono stati superiori. Il problema è sapere a chi dare il premio, infatti sia Pierce che Davis hanno giocato molto bene, ma dopo un'analisi molto più approfondita delle altre settimane a causa della vicinanza delle prestazioni dei due, siamo arrivati alla conclusione che il premio di migliore della settimana va consegnato a Paul Pierce.

Il motivo è presto detto: Pierce ha conseguito una doppia doppia ed una tripla doppia sfiorata, continua ad offrire prestazioni da MVP dell'intera Lega ed inoltre è stato sempre costante, cosa che non ha fatto Davis, infatti contro i Rockets ha leggermente deluso, giocando sotto il suo solito standard.

Classifica:
5 Paul Pierce
1 Ricky Davis

Appuntamenti e classifiche

La prossima settimana i Celtics si possono prendere un po' di respiro (se così si può dire) perchè li attendono "solo" tre partite:
sabato a Dallas
mercoledì in casa contro Indiana
venerdì in casa contro Milwaukee

Nella prossima ottava sono in programma la fine della prima trasferta ad ovest e ben quattro giorni di riposo per poi giocare contro due formazioni non impossibili da battere, ma sicuramente difficili. L'avversaria più difficile però è Dallas, risulta quindi difficile poter pronosticare un bilancio positivo.

Vincerne solo una significherebbe limitare i danni, i Celtics di due settimane fa avrebbero fatto fatica a vincerne una, ma speriamo tutti che la trasferta abbia rinforzato i caratteri e rinsaldato lo spogliatoio. Chiudere la settimana con un bilancio positivo significa che Boston ha fatto significativi passi in avanti.

Iniziamo questa settimana a dare un occhio più attento alla classifica, ma l'analisi non può far altro che confermare le difficoltà  di tutte le squadre dell'Atlantic Division a rimanere sopra il 50% di vittorie. Ora sono primi i Nets, ma Phila e Boston li tallonano molto da vicino con rispettivamente una lunghezza ed una lunghezza e mezza. A nostro avviso ci vorrà  ancora qualche settimana prima che una o più squadre riescano a staccare il gruppo. New York e Toronto non sembrano essere in grado di fare la voce grossa.

A risentirci.

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