L'inconfondibile sagoma di Gilbert Arenas…
La scorsa stagione Washington ha fatto la sua ricomparsa ai playoff dopo sette stagioni, cogliendo di sorpresa parecchi analisti che, a novembre, davano poche possibilità di post season ai capitolini. Quest'anno però la squadra è forte e lo si sa, ragion per cui la volontà di migliorarsi è ben presente nella testa degli Wizards, che possono contare oltretutto su un talento complessivo di notevole livello.
Nell'anno in cui ricorre il 25esimo anniversario del titolo conquistato dagli allora Washington Bullets , la squadra della capitale ha a disposizione una serie di giocatori che sapranno divertire i tifosi e che identificano in pieno il progetto del management.
Per chi non lo ricordasse infatti, nell'immediato passato tra i maghi che si esibivano all'MCI Center ce n'era uno un po' più magico degli altri , che svestiti i panni del presidente e reindossata la canotta con il 23 sulla schiena , tentò di prolungare la stagione degli wizards oltre la regular season , andando però incontro al fallimento.
Questo successe, non tanto per le prestazioni del più grande di tutti, sul campo, quanto per le operazioni svolte sempre dall'ex Bulls in ambito di mercato. Kwame Brown chiamato come prima scelta assoluta e Rip Hamilton scambiato con uno Stackhouse in fase calante, sono nei che hanno macchiato la carriera dirigenziale del 6 volte campione NBA.
La soluzione adottata fu quella di allontanare Jordan, ritiratosi dal campo, anche dai quadri dirigenziali e di ripartire da zero anzi, dallo zero:Gilbert Arenas provenienza Golden State Warriors.
Dopo che i californiani avevano mosso mari e monti pur di creare spazio salariale a sufficienza per poter rifirmare il giocatore più migliorato dell'annata, Washington riuscì nel colpaccio dando così il via all'era post MJ.
Scelto al numero 2 del secondo giro nel 2001 Arenas, che si considerava come minimo da top ten, si è visto chiamare davanti a lui giocatori come Joseph Forte e Jeryl Sasser(numeri 21 e 22) e ha deciso di rispondere sul parquet a coloro che non lo ritenevano all'altezza della lega più famosa del mondo.
Deciso un numero di maglia a dir poco significativo(lo zero, come i punti che avrebbe segnato secondo i suoi detrattori)già dal primo anno l'ex Wildcats ha iniziato a far pentire tutte le franchigie che, una dopo l'altra, l'hanno ignorato al momento del draft. Quasi 11 punti di media in 47 partite da rookie, diventati 18 e rotti in 82 gare, tutte in quintetto, nel 2002/03 anno in cui, come detto, è stato votato quale most improved player.
Dopo una stagione d'ambientamento, nella quale si è trovato a dover saltare 27 partite per infortunio, nel 2004/05 la guardia si è tolta parecchie soddisfazioni, con la prima convocazione per l'All-Star Game, la prima apparizione ai playoff e la conclusione della regular season con una media punti da grandissimo giocatore(25. 5, al settimo posto nella classifica generale)
Grande stagione per Arenas e grande stagione per Washington, la scorsa, che ha visto gli Wizards vincere la prima serie di playoff dal 1982, raggiunti grazie al record di 45-37 ottenuto in stagione regolare.
La differenza sostanziale con il passato è che oggi il raggiungimento della post season è l'obiettivo minimo, in quanto il livello tecnico del team è aumentato grazie al buon impatto avuto da Caron Butler e Antonio Daniels, arrivati quest'estate, e alle prestazioni convincenti di Jamison e Haywood, che hanno permesso alla franchigia di lasciare Larry Hughes ai Cavaliers senza troppi rimpianti.
Dopo un ottimo inizio(5-1) però, la squadra è andata incontro a tre stop consecutivi, contro Cleveland, Minnesota e New Jersey, che ne hanno frenato la marcia e forse fatto sorgere qualche dubbio sulla tenuta del gruppo, soprattutto in considerazione del fatto che, dopo l'inaspettata vittoria su San Antonio, sono arrivate le sconfitte contro due rivali per un posto tra le migliori 8 a Est.
Sono gli stessi giocatori che riconoscono come questa sia una stagione particolare. Secondo Jamison: "In passato era sufficiente avere la possibilità di fare i playoff, ma ora ci aspettiamo di più. Vogliamo che i playoff diventino qualcosa di comune da queste parti".
Per Arenas "Siamo più esperti e più forti, abbiamo lavorato a lungo durante l'estate sullo sviluppo delle nostre abilità e della squadra. "
Il vero punto di forza è probabilmente la profondità del roster, che permette al coach Eddie Jordan, di poter adottare varie soluzioni durante la partita potendo fare affidamento su giocatori che non partono in quintetto, come Butler e Hayes, ma che danno un notevole contributo e possono essere schierati in più posizioni. L'ex Lakers e Heat mette l'accento proprio su questo:"Abbiamo tanti ragazzi che possono ricoprire diversi ruoli, abbiamo versatilità , forza e una panchina lunga. "
Le preoccupazioni per l'allenatore arrivano dalla difesa:"Dobbiamo difendere meglio rispetto al passato contro individui come Wade, Carter, Marbury e Pierce. Questi sono i tipi di giocatori che andremo ad affrontare a Est. Se avessimo maggior peso sotto il nostro canestro, questo ci darebbe la forza di affrontare i vari Kidd, Jefferson, James e Hughes. "
Inoltre, finalmente, la Eastern Conference può contare su franchigie di ottimo livello, rendendo così quantomeno più impegnativa la corsa degli Wizards alla post season.
Soltanto il tempo ci dirà dove potranno arrivare questi ragazzi, ma mai come quest'anno la gente dell'MCI Center avrà l'occasione di togliersi parecchie soddisfazioni.