Bucks: che bella sorpresa!

Michael Redd è assolutamente inarrestabile in questo inizio di stagione…

La squadra del Wisconsin inizia nel migliore dei modi la nuova regular season e in quello che gli americani chiamano Premier Week, vanno 3-1, battendo Sixers e Nets a domicilio e gli Heat, pur senza Shaq, nella prima al Bradley Center.

La prima L della stagione è arrivata alla quarta ripresa nella sfida interna coi "Guerrieri" della Bay Area, trascinati da un sontuoso Troy Murphy.

Dietro a questo bel vedere, ci sono diversi elementi, che vanno dal front office, al coaching staff ma soprattutto al roster, profondamente rinnovato, in termini quantitativi quanto qualitativi.

Su tutti, tre temi: il ritorno di TJ Ford, il nuovo Michael Redd nelle vesti di Franchise Player e l'impatto immediato di Andrew "The First" Bogut.

TJ sembra Iverson con meno appeal per il canestro, ma con una dose di adrenalina e una volgia di recuperare l'anno perduto, che metà  basterebbero, in più smazza assist e piglia rimbalzi che è un piacere.

Redd ha acquisito maggior consapevolezza dopo la fiducia affidatagli dal senatore Kohl con un bell'assegno a sei zeri, e soprattutto sente sulla sua pelle il peso della squadra come mai prima, conscio del fatto di aver rinunciato alla prospettiva di giocare vicino a casa e a The Chosen One pur di ripagare, da gentleman quale è, il management dei cerbiatti per quanto fatto fino ad oggi.

Il cangurotto di origine croate, che si è emozionato al primo allenamento al fianco del suo idolo Toni Kukoc, sta facendo vedere cose che non si vedevano da una prima scelta dai tempi di Tim Duncan: dà  presenza fisica, rimbalzi, gioco in post basso ed è ad un battito di ciglia dalla doppia-doppia di media.

Il resto della ciurma sta facendo il suo con grande intensità : con Magloire a far legna sotto le plance, Mo Williams a mantenere lo stesso ritmo del Ford di cui sopra quando esce dal pino, la sostanza dello swingman Bobby Simmons e il gioco tutto campo del "Flintstone" che è passato anche dal Bel Paese, Charlie Bell, i Bucks hanno la sinistra sembianza dei Suns 2004-2005.

Ma andiamo con un'analisi più dettagliata delle gare giocate dai nostri.
Nell'opener, hanno sconfitto i Sixers di C-Webb e Allen I sul loro campo, grazie ad una prestazione eccellente soprattutto se si vanno a vedere le cifre degli avversari: 35+9 ast per The Answer e doppia-doppia abbondante, 32+14, per Webber.

I Bucks sono passati all'OT 117 a 108 agguantato in extremis grazie alla tripla siderale di Redd a 1.6 dallo scadere dei regolamentari. Nel supplementare poi, gli uomini di Stotts hanno completato l'opera imponendo un ritmo da centometristi che dei Sixers sfiniti non sono riusciti a tenere.

Per la cronaca, il nostro Ford ha finito ad un rimbalzo dalla tripla doppia, 16+14+9, non male per uno che si è quasi rotto la schiena; Redd, oltre al buzzer beatter, ha chiuso con un bel 30 a cui aggiungerei la lode; Bogut, nel suo debutto, annovera un bel 13+9+3 blk mentre Simmons partecipa con 22+12. da notare che i Bucks hanno sempre inseguito nei regolamentari mentre, nell'OT, sono stati i Sixers che hanno cercato, invano, di tenere la targa dei cerbiatti. Risultato: prima W.

La sera successiva, si spostano alle Meadownlands dove li aspettano i Nets, ovvero il miglior backcourt per talento, atletismo e spettacolarità  del globo terracqueo. La sfiga dei Nets è che il nostro Redd ha scelto la notte nella palude per piazzare il career-high a quota 41, 33 dei quali nei secondi 24 minuti. In soldoni, 110 a 96 Bucks.

La gara è iniziata con un evidente 21-5 per i padroni di casa ma ci ha pensato Ford a tenere in piedi la baracca con 13 dei suoi 17 finali nella prima frazione che si è chiusa 48 a 46 Nets. Kidd & Co hanno sostanzialmente guidato fino a 3:29 dalla fine del terzo poi MR ha preso in mano la situazione e ha firmato con 14 punti un 24-5 che ha spazzato via la squadra di coach Frank. A chiudere il discorso è stata l'espulsione di Jefferson per uno scambio di opinioni con Ford.

Nella prima al Bradley Center, i cerbiatti ospitavano gli Heat, pur sempre vicecampioni della Eastern Conference nonostante l'"insignificante" assenza del paparone Shaq. Alla terza della stagione, il Main Actor è stato Bobby Simmons, Most Improved 2005, che ha messo lì una prestazione da 25 + 8 rodmans.

I suoi punti hanno avuto anche un grosso peso specifico perché ne ha fatti 10 negli ultimi sette minuti, quando la temperatura si faceva asfittica. Da sottolineare la schiacciata tuonante sulla faccia di Zo Mourning, mica pizza e fichi, che ha spaccato il match sul 98-93 Bucks. Nonostante i 21 di Wade e i 12+14+4 blocks del mago Zo, i Bucks non si sono intimoriti e, anche grazie ai 23 di Redd, ai 13+11 asts di Ford e ai 16 uscendo dalla panchina di Mo Williams, si sono imposti 105-100. 3-0 in stagione.

La squadra di Stotts si è momentaneamente svegliata dal sogno nella gara contro i Warriors che hanno trovato una serata da sogno al tiro da tre punti, 13 su 27 per l'esattezza, e un Murphy solidissimo con 25 punti, oltre ai soliti Richardson, 23+14 rim, e Davis, 20+15 asts. Proprio per lingua del coach, è arrivata la conferma di una squadra un attimino stanca e molle, nonostante i 21 a testa per Redd e mo Williams, ma va anche considerato che siamo a inizio stagione ed è difficile mantenere lo stesso status per diverse sere consecutive, soprattutto se si gioca al ritmo vertiginoso imposto da Tj Ford.

Logicamente non si può ancora parlare di squadra rinata o candidarla come pretendente al titolo, sarebbe quantomeno stupido, ma è anche vero che Stotts punta molto su questo progetto e ha la completa fiducia del front office e di Lenny Harris.

I giocatori non mancano, la stella pure e, come già  citato all'inizio, assomigliano molto ai Suns dello scorso anno, non a caso, anche Stotts ha, come D'Antoni, un passato italiano in terra lombarda, a Cantù però.

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