Utah Jazz: Preview

La nuova stagione parte senza mezzi termini da AK47. Guardare per credere.

Obiettivi

Inutile girarci intorno. Da queste parti nessuno si nasconde dietro dichiarazioni di facciata. L'obiettivo è uno e uno solo. La qualificazione ai Play-off. Lo dicono i giocatori prima di tutto. Lo dice il coach che per questo è restato, per non andarsene da sconfitto.

E lo dice la dirigenza.
Miller ha finalmente tolto il veto alla luxury tax. Ora si dice disposto a pagarla se solo portasse realmente un upset sostanzioso al roster.

Ecco le speranze dell'estate e soprattutto le mete.
In estate è stato firmato anche un nuovo contratto televisivo che permettere di trasmettere in TV tutte le partite dei Jazz. Non c'è nulla da fare, l'appeal della squadra e della città  deve crescere ed ogni strada è da percorrere per tornare ai vertici.

Conference: Western conference
Division: NorthWest division

Arrivi:Devin brown(San Antonio), Milt Palacio(Toronto Raptors), greg Ostertag(SAcramento Kings)
Partenze: Kirk snyder (New Oleans Hornets), Raul Lopez(Menphis Grizzleis), Curtis Borchardt (Boston Celtics)
Rookie: Robert Whaley, Deron Williams, CJ Miles

Probabile quintetto base
Palymaker: Deron Williams
Guardia: Gordan Giricek
Ala piccola: Andrei Kirilenko
Ala grande: Carlos Boozer
Centro: Jarron Collins

Roster


NUM PLAYER POS HT WT DOB FROM YRS
5 Carlos Boozer FC 6-8 258 11/20/1981 Duke
3 Devin Brown G 6-5 220 12/30/1978 Texas-San Antonio 3
31 Jarron Collins C 6-11 252 12/02/1978 Stanford 4
10 Gordan Giricek G 6-5 210 06/20/1977 Croatia 3
15 Matt Harprings FG 6-7 231 05/31/1976 Georgia Tech 7
43 Kris Humphries F 6-9 235 02/05/1985 Minnesota 1
47 Andrei Kirilenko F 6-9 205 02/18/1981 Russia 4
25 Keith McLeod G 6-2 190 11/05/1979 Bowling Green State 2
34 C.J. Miles G 6-6 210 03/18/1987 Skyline HS (Dallas, TX) R
13 Mehmet Okur C 6-11 249 05/26/1979 Turkey 3
00 Greg Ostertag C 7-2 280 03/06/1973 Kansas 10
10 Milt Palacio G 6-3 210 02/07/1978 Colorado State 6
54 Robert Whaley C 6-10 260 04/16/1982 Walsh R
8 Deron Williams G 6-3 210 06/26/1984 Illinois R

HEAD COACH
Jerry Sloan (College – Evansville)

ASSISTANT COACHES
Phil D. Johnson (College – Utah State)
Tyrone Corbin (College – DePaul)

STRENGTH-AND-CONDITIONING COACH
Mark McKown (College – South Carolina-Spartanburg)

ATHLETIC TRAINER
Gary Briggs (College – Morehead State)

ASSISTANT TRAINER
Brian Zettler (College – Texas A&M)

Commento:

Dubbi e speranze nel nuovo anno Jazz.
I dubbi, quelli che vengono trascinati dal ricordo dello scorso anno.
Le speranze, quelle del draft, quelle arrivate dall'estate di allenamento per i migliori del roster. Quelle speranze legate alla decisione di Coach Sloan di non abbandonare la barca al primo segnale di cedimento ma di riprovare a vincere nella città  che l'ha adottato.

Ma andiamo con ordine.
Partiamo dal roster quindi.

Ci sono da verificare i due Free Agent dello scorso anno, Carlos Boozer e Memeth Okur.

Di Boozer in estate se ne è parlato un gran bene, soprattutto a seguito del viaggio di Kevin O'Konnor a Los Angeles, sede degli allenamenti estivi della PF. Boozer pare essere in una condizione fisica spaventosa ( parola del GM) avendo passato l'estate in palestra fra pesi corse e sedute tecniche.
Coach Sloan è ottimista "Carlos ha capito come comportarsi sul campo poco prima del suo infortunio. Non ha potuto far vedere il suo progresso tattico. Sono però molto fiducioso per il prossimo anno".

Il Coach non è facile a complimenti ed inutile dire le sue parole lasciano ben sperare. Soprattutto a seguito del burrascoso rapporto che li ha visti protagonisti lo scorso anno.

Okur arriva da un anno contraddittorio in cui si presentò al training camp con quasi 10 chili di sovrappeso. La causa dissero, era il viaggio di nozze. Quest anno problemi del tipo non dovrebbero esserci e pare Sloan voglia utilizzarlo maggiormente. Okur è un giocatore atipico la cui fisicità  unità  alle mani morbidissime dovrebbe renderlo assolutamente determinante. Il suo impatto deve essere superiore a quello di un ottimo sesto uomo.

Ci sono i rookie con CJ miles, Walhey e su tutti ovviamente Deron Williams. Il play from Illinois autore di una grandissima stagione culminata con la finale dell NCAA persa dai suoi, è chiamato a coprire il ruolo più delicato del team. Delicato perché il suo predecessore ha un nome impegnativo ed il suo ricordo pesa come un macigno, appeso sulle teste dei tifosi Jazz nelle sembianze di un enorme canotta bianca.

Il giocatore ha letteralmente fatto innamorare Sloan"Ciò che rende diverso Deron dagli altri giocatori del draft è la sua capacità  di rendere migliori tutti i compagni". Williams viene paragonato dai più scettici ad Andrè Miller mentre chi lo vuole a fenomeno lo paragona direttamente a Kidd. Senza ombra di dubbio anche solo l'aura che lo circonda non può che far crescere l'attesa. Vedremo se sarà  la gallina dalle uova doro, o il classico pollo superpompato dai parlatori predraft.

Non ci dilungheremeo a parlare di Kiri, stella e leader designato, perché è inutile parlare di un giocatore fenomeno che già  in partenza sappiamo farà  la differenza, sperando in un numero di infotuni inferiore allo scorso anno.
Kiri è il leader e non ci piove.

Da verificare come sarà  assorbita la partenza di Bell, giocatore fondamentale. Impatto dalla panchina il suo, con pochi eguali. Tatticamente conosceva esattamente ciò che Sloan voleva e le sue doti andavano ben oltre quelle del solo specialista difensivo. Partenza che potrebbe incidere non poco.

Nel ruolo se la giocheranno Giricek, Harpring e Devin Brown, l'unica firma degna di nota dell'estate mormonica.

Su Brown spendiamo due parole. A prescindere dal fatto che ovviamente non si parla di un all star, il suo arrivo non deve essere sottovalutato. Il giocatore in questione è abituato a giocare in team organizzati e sa cosa significa avere a che fare con un grande coach. Onestamente, anche se la mia è solo un opinione, non mi stupirei, nel caso Sloan gli concedesse molto spazio, vederlo in corsa per il "most improved player of the year". (Già  mi pento di averlo scritto).

Ultima nota, il ritorno di Greggone Ostertag arrivato a seguito di una trade che ha visto partente Lopez, Borchardt e Snyder il quale dal suo arrivo ai Jazz mai ha fatto mistero che Salt Lake non gli garbasse e che nelle sue intenzioni non c'era l'idea di giocare per i Jazz. Peccato, il giocatore è buonissimo e si sperava che un anno passato sotto Sloan ripetesse una sorta di effetto Malone. Nulla da fare.

Dopo questa carrellata dunque vediamo come saranno messi in campo questi Jazz.

Nello spot di PG troviamo Deron Williams, che da subito avrà  in mano il team. La fiducia c'e anche se i Jazz a lungo hanno tentato la rincorsa ad un certo europeo finito allo corte di Bird. E' giovane, necessita di tempo, ma non si stupirebbe nessuno se il ragazzo da subito fosse in grado di convincere.

La guardia titolare dovrebbe essere uno tra Giricek, Harpring o il nuovo arrivo Devin Brown. Ad inizio anno possiamo ipotizzare Giricek nello starting con Brown a rubargli in crescendo il minutaggio. Harpring difficilmente partirà  titolare anche a causa dei suoi guai fisici. Il suo minutaggio sarà  però elevatissimo essendo giocatore capace di coprire due ruoli.

In ala piccola non c'è invece incertezza. Kiri. L'abbiamo detto, è il leader indiscusso e da lui ci si aspetta non poco.

Boozer sarà  in ala grande atteso come dicevamo ad una stagione sopra le righe a seguito dello scorso anno luci ombre. Dietro di lui Humphries il secondo anno atteso ad un salto di livello. Quasi certamente non sarà  in grado almeno quest anno di impensierire Boozer ma il contributo potrebbe iniziare a salire diventando mano a mano fondamentale.

Il centro sarà  da scegliere. Probabile in quintetto partano Ostertag o Collins per lasciare il posto in corsa ad Okur. Questo almeno inizialmente, fino a quando Sloan non reputerà  il turco pronto per ricoprire degnamente un minutaggio più elevato nel ruolo.

Il cruccio dello scorso anno non aveva però nulla a che vedere con i giocatori arrivati e partiti.
La squadra assorbirà  la mentalità  del coach e della franchigia dopo un anno che definire di transizione si rischia l'invito a barzellettieri d Italia?

Inutile dilungarsi su cosa non è funzionato, perché a prescindere dalle mancanze tecniche emerse lampanti a dir poco, il solo dato reale e fondamentale nell'analisi del team è stata la mancanza di mordente. La mancanza della mentalità  vincente e della determinazione che rese grande una squadra dal fulgido passato quale i Jazz sono.

A Salt Lake prima dei play off è questo che devono trovare. La voglia di vincere. E la determinazione per tale traguardo.

Attesi quindi i Jazz. Obbiettivo play off.
They can't wait.

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