Per Jamal Lewis tante botte e poche yards…
L'incontro tra Chicago Bears e Baltimore Ravens è stata l'occasione di vedere due difese con caratteristiche simili una contro l'altra, ovvero due reparti che schierano due tra i più importanti middle linebackers della lega, Ray Lewis e Brian Urlacher, in generale due ottime difese (nonostante le ultime incertezze di quella dei Ravens) le cui caratteristiche principali sono il limitato yardaggio concesso agli avversari ed il numero basso di punti subito, con i Bears addirittura a comandare la Nfl nella speciale graduatoria.
Le due compagini hanno in comune anche la conformazione dei rispettivi settori offensivi, con due sistemi basati sull'imposizione del gioco di corsa, pochi lanci possibilmente corti e ad alta percentulae di successo, sistemi basati quindi sulla concretezza e sul possesso palla piuttosto che sullo spettacolo.
La partita che ne è scaturita, anche a causa delle condizioni atmosferiche avverse, ha assunto dunque connotati di football d'altri tempi, ed il primo a commettere un errore pesante l'avrebbe pagato a caro prezzo, perchè il punteggio è stato comprensibilmente basso e sempre in bilico.
I Bears hanno avuto il merito di riuscire a segnare l'unico TD della giornata a 3:56 del primo quarto grazie ad un passaggio da 9 yards di Kyle Orton (15/29, 145 yards, TD) per il fullback Marc Edwards, lasciando il compito ai rispettivi kickers di giocarsi il resto dei punti e lasciando che le due difese annullassero di continuo i rispettivi avversari, almeno finchè Thomas Jones non ha deciso la partita nel quarto periodo.
Baltimore ha messo punti nel tabellone solamente nel secondo quarto con due field goals di Matt Stover, evidenziando i cronici problemi offensivi che hanno visto i Corvi terminare ancora una volta senza mete.
Se ai limiti del gioco aereo di un Anthony Wright (18/32, 164 yards) mai preciso in fase di lancio in altre occasioni aveva sopperito l'attacco sul terreno, ieri questo non è accaduto e tutto il reparto si è trovato in tilt.
Jamal Lewis, e non è la prima volta in questo campionato, non è stato assolutamente un fattore ed è stato limitato a 34 yards in 15 portate per una misera media di 2.3 yards per tocco.
La battaglia è stata ancora più aspra nel secondo tempo, quando le difese, che già avevano dato prova della loro consistenza, hanno ulteriormente alzato il livello di performance.
L'unica segnatura dell'intera frazione, rivelatasi dunque decisiva, è stato un field goal di Robbie Gould, un rookie firmato un paio di settimane fa per sostituire il deludente Doug Brien, dalle 23 yards
In una partita così anche 3 punti possono valere oro, specialmente se danno 4 punti di distacco, dovendo costringere uno dei peggiori attacchi della Nfl a cercare per forza il TD per avere ragione del punteggio.
I Bears hanno completato l'opera respingendo al meglio i tentativi vani di rimonta dei Ravens grazie a 3 sacks ottenuti nel quarto periodo, dei quali 2 ad opera dello scatenato Tank Johnson, sopravvivendo anche ad un errore dello stesso Gould dalle 48 yards che aveva dato una discreta partenza la drive offensivo di Baltimore.
Forzato a lanciare, Wright è stato costretto ad infilare una bella serie di passaggi incompleti e complici diverse penalità i Ravens non si sono neanche lontanamente avvicinati in raggio da field goal; non è tornato utile nemmeno il fido Todd Heap, miglior ricevitore della partita con 7 ricezioni per 71 yards, mentre Mason è stato limitato a 2 ricezioni per 38 yards divenendo anch'egli un fattore negativo per la propria squadra.
La giocata che ha deciso la gara non ha prodotto segnature, ma un primo down importantissimo. A 3 minuti dal termine, Thomas Jones ha preso l'handoff di Orton ed ha trasportato il pallone per 42 yards arrivando in territorio favorevole, con la missione unica di non perdere il possesso e di far correre più rapidamente possibile il cronometro, facendo bruciare tutti i timeouts degli avversari.
Altrettanto importante è stata la conversione di 4° down con una yarda da prendere che i Bears hanno deciso di giocare alla mano sulle 30 yards avversarie, dopodichè Orton ha potuto inginocchiarsi per ufficializzare una vittoria sudata e meritata tra gli applausi degli stoci tifosi che hanno affollato il Soldier Field.
29 primi downs in totale, il 26% medio di conversione di terzi downs, 160 yards perse per penalità assortite, un tempo di possesso molto simile: come si diceva prima, in un clima tipico della Windy City con pioggia battente e freddo ad essere protagonisti, chi avrebbe sbagliato meno avrebbe vinto ed i Ravens hanno pagato a carissimo prezzo quella corsa da 42 yards la quale li ha condannati ad un 2-4 che li distanzia sempre più dall'obbiettivo minimo che si erano preposti in preseason, i playoffs.
Per Chicago questa vittoria è stata molto importante, perchè riporta in pareggio il bilancio vittorie-sconfitte (3-3), conferma la testa della division e mantiene vive le speranze di postseason data la crisi inaspettata di Packers e Vikings e la poca sostanza dei Lions (3-3 anche loro) versione Harrington.
Il prossimo impegno vedrà proprio lo scontro diretto tra Chicago e Detroit che deciderà per il momento chi condurrà la Nfc North e darà il vantaggio momentaneo nel tiebreaker ad una delle due squadre in una division quantomai incerta.
Non sarà stata una partita spettacolare, ma è stata una vera partita di football combattuta dall'inizio alla fine in condizioni climatiche precarie, che ha messo i Bears proprio nella condizione di classifica desiderata da coach Smith in vista della prossima sfida.
Sicuramente, qualche componente dei Monsters of the Midway che spadroneggiavano a Chicago alcuni decenni fa starà sorridendo da qualche parte…