Due squadre protagoniste dell'Atlantic Division: Celtics e Raptors
Sei Division e tutte e sei hanno la loro leader. Ma sarà vero?
Nella Central c'è Detroit, è opinione comune che anche Indiana dirà la sua, ma molto difficilmente scalfirà la leadership di Detroit.
Nella Southeast il dominio di Miami sarà incontrastato.
Nella Northwest si pensa che Seattle possa ripetere la buona stagione dell'anno passato, e comunque nessuna delle altre franchigie può impensierirla più di tanto.
Nella Pacific Phoenix, se saprà trovare la chimica giusta dopo gli stravolgimenti estivi, non avrà troppi problemi (infortunio di Stoudemire permettendo).
Nella Southwest nessuno può anche solo pensare d'impensierire San Antonio.
Rimane una Division, l'Atlantic, dove sinceramente è difficile trovare un dominatore sicuro.
New Jersey con una stella ed un altro paio di mezze stelle?
Boston imbottita di giovani di belle speranze?
Philadelphia con il dubbio Webber?
New York con Larry Brown?
Toronto con Bosh e poi?
Signori e signore: ecco l'Atlantic Division, quella più pazza, più imprevedibile, più incerta della stagione 2005-2006 dell'NBA.
Il problema è che in questa sede bisognerebbe dare una classifica, dovremmo dire: vincerà questo, perderà quello, ma sinceramente il compito è estremamente arduo, difficile, rischioso. Se per esempio Vince fa lo sciopero anche ai Nets? Se Ainge scambia Pierce? Se Brown lascia dopo un mese? Se Webber si arrabbia con Iverson? Se succede tutto questo e Toronto produce una bella stagione non è impossibile che la più improbabile vincitrice della Division sia proprio la franchigia canadese.
Andiamo però con ordine e, premettendo che le distanze tra le squadre sono estremamente ridotte e che questa classifica sarà passibile d'essere stravolta per accadimenti anche insignificanti, ecco il nostro ordine di merito prima della partenza della stagione.
1 New Jersey Nets
Se tutto va come dovrebbe andare, se non ci saranno scossoni in nessuna squadra (sarà impossibile che accada, qualcosa succede sempre) in questo caso vediamo come favorita proprio sul filo di lana la franchigia del New Jersey.
IL ROSTER
Jason Kidd ha 32 anni, fra poco inizierà la sua parabola discendente e vuole vincere, quindi difficilmente non s'impegnerà , inoltre è affiancato da due esterni molto talentuosi, ma mentre con Vince Carter non si possono considerare tranquilli visto il passato burrascoso del giocatore (molto grave il fatto che non s'impegnasse a Toronto, nessun motivo è valido per non farlo), con Richard Jefferson invece si possono considerare abbastanza tranquilli, visto il carattere accomodante e la classe cristallina del giocatore.
Con una frontline del genere sarebbero anche da titolo, o quasi, i problemi però arrivano se si va a vedere cosa c'è sotto canestro, difatti l'unico giocatore interessante è il serbo Nenad Krstic, sorpresa della passata stagione. Dopo di lui il nulla più completo, a meno che non vogliamo considerare buono Jason Collins, il che ce ne vuole. Rimane però scoperto completamente il ruolo di ala grande, quindi il veteranissimo (39 anni) Clifford Robinson rischia di partire titolare. Tra l'altro hanno anche perso Scalabrine che non sarà un dominatore nel ruolo, ma poteva dare il suo contributo. Da segnalare l'arrivo di Marc Jackson, ma sembra più un rifiuto di Phila che un'addizione utile per i Nets.
Curioso l'operato del reparto medico dei Nets: prima hanno rifiutato Shareef Abdur-Rahim, poi hanno rimandato al mittente Robert Traylor. Due lunghi che avrebbero aiutato un reparto effettivamente deficitario.
LE PROSPETTIVE
Se tutto va bene hanno discrete possibilità di vincere la Division, ma il buco in ala grande e dover puntare tutte le fiche su un secondo anno europeo per il ruolo di centro non è il massimo della tranquillità . Kidd però è una garanzia, sempre che non chieda d'essere ceduto.
I RISCHI
Questi sono molto alti, ma per assurdo inferiori a tutte le altre franchigie della Division. Il problema è che Kidd vuole vincere subito, quindi o lo farà ai Nets oppure altrove. Per il momento resta, ma se Krstic non riesce a confermarsi, se Carter va ancora fuori di testa e se il buco in ala grande si fa molto pesante, i Nets possono crollare e si fa presto a scendere all'ultimo posto di Division.
Previsione: 60-65%
2 Boston Celtics
No, non siamo impazziti e no, non pensiamo che i Celtics quest'anno facciano un'annata strepitosa. Il problema è che la Division manca di alternative valide alla piazza d'onore, quindi riteniamo che i Celtics siano i probabili candidati a tallonare da vicino i Nets. Probabilmente non già da novembre, per noi Boston potrà venir fuori alla distanza visto il calendario e visto i giovani che hanno bisogno di fare esperienza.
IL ROSTER
Paul Pierce non è più inamovibile in ala piccola, ma non per demeriti suoi, ma grazie alla fantasia di coach Doc Rivers che sta verificando se ci sono le condizioni per spostarlo in guardia per variare il quintetto. Riteniamo che Pierce debba rimanere in ala piccola vita natural durante perché è in quel ruolo che ha dato i suoi migliori risultati.
Altro starter sicuro è Raef LaFrentz in centro, buono in stagione regolare ma un po' sparito ai play-off, ed Al Jefferson in ala grande. Ainge e Rivers ci hanno visto il nuovo Moses Malone (sono in folta compagnia, i detrattori di BigAl si stanno sciogliendo come la neve al sole) ed è per questo che è stato dato il benservito ad Antoine Walker, che voleva vagonate di soldi e garanzie di alti minutaggi.
Se Pierce rimane in ala piccola gli avrebbero affiancato Tony Allen, ma si è infortunato pochi giorni prima del raduno pre-stagionale e probabilmente salterà qualche gara. Al suo posto entrerà il sesto uomo Ricky Davis, reduce da un'ottima stagione. In posizione di regia invece se la vedranno Dichau, West e Banks, ma vediamo nettamente favorito Dan Dichau, ex dagli Hornets, che deve confermare le buone prove di New Orleans. Il futuro però è targato Delonte West.
LE PROSPETTIVE
Sono giovani, sono belli, hanno due giovani di cui si dice un gran bene, BigAl ed il rookie Gerald Green, ma devono avere il tempo di imparare ed anche di sbagliare, quindi prevediamo un finale di stagione in crescendo dove aver fatto la gavetta all'inizio.
I RISCHI
Se i giovani non crescono (ma tutti non crescono?) Pierce può iniziare ad impazientirsi e può far saltare il banco, leggi chiedere la cessione. Può anche essere ceduto perché Green fa una stagione eccellente, ma di questo ne dubitiamo, bisogna dargli il tempo di crescere.
Previsione: 55-60%
3 Philadelphia '76ers
Due le novità del mercato di febbraio della passata stagione nell'Atlantic Division: Walker a Boston e Webber a Philadelphia. Mentre il primo ha contribuito a portare i Celtics alla vetta della Division, il secondo ha fatto molto poco per contrastare l'avanzata dei biancoverdi. Quest'anno sarà diverso? Ne dubitiamo.
IL ROSTER
Allen Iverson è inossidabile, che giochi play, guardia od ala piccola. Anche Chris Webber è inossidabile come ala grande, Andre Igoudala e Kyle Korver giocheranno nei ruoli lasciati liberi da AllenI e Samuel Dalembert potrà dire la sua (ma poco di più) nel ruolo di centro. Si diceva un gran bene su Willie Green come play, ma si è spaccato e per il momento è fuori dai giochi.
Buone mosse le riconferme di Korver e di Dalembert, che hanno fatto vedere di poter stare in campo e dire la loro. Il primo ha firmato a cifre umane, il secondo no, ma si sa che i lunghi devono essere pagati molto, vista la penuria.
LE PROSPETTIVE
Questi '76ers andranno dove li porterà AllenI, punto ed a capo. Il problema è che finora Iverson non ha dimostrato di poter portare la squadra al titolo, ci sono andati vicini un anno, ma a nostro parere sono arrivati in finale non per meriti propri, ma piuttosto per una fortunata serie di eventi fortunati. Iverson dovrebbe essere affiancato da giocatori veri e tosti, ma chiunque arrivasse in passato ha subito la personalità di Iverson e la dirigenza li ha dovuti scambiare, perché dovrebbe essere diverso con Webber?
I RISCHI
Iverson è ad un bivio: se la dirigenza si troverà costretta a scambiare Webber sarà ufficializzata l'impossibilità per i 76ers di poter vincere il titolo con Iverson. Lui ha detto che farà di tutto per permettere a Weber di giocare al meglio, ma noi dubitiamo fortemente che ci possa riuscire.
Previsione: 50-55%
4 New York Knicks
È arrivato Larry Brown e con lui sarà tutto un programma. I Knicks faranno parlare molto di più fuori dal campo che dentro lo stesso con Brown, le sue manie, la sua impazienza, la sua voglia di scambiare tutto e tutti, e Isiah Thomas, l'uomo con il quale non hai mezze misure: o lo ami, o lo odi. I tabloid newyorchesi ci andranno a nozze.
IL ROSTER
Fino a pochissimo tempo fa avremmo scritto: "Se il rookie centro Channing Frye non si rivelerà un giocatore subito pronto per il quintetto, chi giocherà sotto canestro? Se per i Nets abbiamo detto che sarà dura, loro almeno hanno Krstic che ha giocato discretamente l'anno scorso, cosa bisogna dire dei Knicks che non hanno niente di niente? Il nulla assoluto?". Ora invece è arrivato il futuro nel ruolo di centro, tal Eddy Curry la cui situazione fisica ha tenuto banco tutta l'estate. Il problema è: potrà giocare? E se si, come? Noi non ci sentiamo sicuri che Curry possa giocare bene ed in modo tranquillo, quindi preferiamo limitarci a considerarlo un'addizione incerta.
La cosa certa invece è che l'unico lungo sicuro che avrebbe potuto giocare bene era Kurt Thomas, e l'hanno dato via. La motivazione di Thomas può anche esser valida "nello scambio ho alzato il livello di talento del quintetto", ma allora come può spiegarci come mai, a parità di talento, i lunghi sono pagati molto di più dei piccoli? Perché i proprietari hanno in simpatia chi è più alto di due metri? O forse perché i lunghi buoni sono merce rara e dunque preziosa? In estate è arrivato Jerome "sexi" James, ma se vuoi costruire una squadra che faccia bene il suo nome non è proprio il primo che ti viene in mente.
Quentin Richardson, Stephon Marbury e Jamal Crawford dovrebbero essere i titolari dei tre ruoli piccoli, mentre il play-tascabile Nate Robinson, Trevor Ariza e Penny Hardaway metteranno il sale sulla coda dei titolari.
Rimane insoluto il ruolo di ala grande: l'unico in roster che potrebbe occuparlo è Malik Rose, ma siamo tirati sia come talento che come altezza.
LE PROSPETTIVE
Per tutta l'estate il timore era di vedere i Knicks in riedizione Phoenix dell'anno scorso, ma l'autunno ha portato consiglio (ed un po' di spregiudicatezza), quindi con Curry e la partenza di Tim Thomas obbliga Brown a schierare un quintetto normale. Con Curry al 100% il secondo posto di Division è alla portata"
I RISCHI
… ma se il giovane centro non potesse più giocare la situazione sarebbe molto tragica. A parte il contratto garantito pluriennale e non rimborsabile dall'assicurazione (cosa di cui il proprietario Nolan ormai si è rassegnato visto la notevole quantità di contratti di questo tipo nel payroll) c'è anche da considerare la partenza di Sweetney e Tim Thomas. In questo caso il rischio di farsi sopravanzare anche dai Raptors è molto elevato.
Previsione: 45-50%
5 Toronto Raptors
La cenerentola della Division, ma cenerentola fino ad un certo punto, se con tutto quello che è successo l'anno scorso (vedi Carter) sono riusciti comunque a chiudere la stagione al 40%. La sua situazione particolare (unica squadra canadese) rende il suo ambiente sempre incerto sul futuro, e questo non fa bene alla squadra.
IL ROSTER
Scegliere Chris Bosh al draft è l'unica cosa buona che hanno fatto da un bel po' d'anni a questa parte. Il suo ruolo di ala grande sarà suo fino a quando rimarrà in squadra, quindi è molto strana la scelta di Charlie Villanueva, che dovrebbe avere come suo ruolo naturale proprio l'ala grande. Probabilmente cercheranno di farlo giocare come ala piccola, ma dubitiamo che possa essere realmente efficace in questo ruolo. Forse sono rimasti scottati da Rafael Araujo, scelto due anni fa, che doveva ricoprire efficacemente lo spot di centro, ma ha deluso le aspettative. Un'altra possibilità è far giocare Bosh da centro, ma anche questa soluzione è difficilmente attuabile. Attualmente il probabile partente come centro è Loren Woods, il che è tutto dire sulla tragicità dei giocatori nel ruolo, ma non come può essere il ruolo di playmaker, dove Mike James dovrebbe essere il titolare. Interessante anche l'altro rookie Joey Graham, sul quale la dirigenza punta moltissimo.
Liberatisi del cancro-Carter, gli rimangono un altro cancro che risponde al nome di Jalen Rose. Il giocatore è da considerare sul piede di partenza, ma finora nessuna squadra si è voluta prendere il pacco-regalo, per sfortuna della squadra canadese.
LE PROSPETTIVE
Fermo restando che i loro eventuali risultati positivi in Division arriveranno più per errori altrui che per meriti propri, c'è da dire che la squadra è giovane e volenterosa di fare bene e questa è sempre una cosa positiva. In più partono con lo sfavore del pronostico, quindi tutto quello che viene è di guadagnato. Se le altre squadre sbagliano tutte, possono anche vincere la Division, ma le probabilità che ciò accada sono scarsissime.
I RISCHI
Se arrivare ultimi in Division non è un dramma per loro, allora di rischi non ne esistono, se non quello che Rose distrugga quel poco che c'è ancora da distruggere.
Previsione: 40-45%