Per Shaq un solo obiettivo: portare il primo titolo a Miami.
Obiettivi
L'obiettivo è semplicemente uno: vincere il titolo NBA.
Gli Heat si presentano come la squadra più forte, sulla carta, di tutta la Eastern Conference presentando quest'anno a roster elementi come Antoine Walker, Gary Payton, Jason Williams e James Posey, ovvero una condensazione di talento vista poche volte nella stessa squadra che potrebbe farli stravincere oppure fallire miseramente.
I programmi di Pat Riley sono, d'altra parte, a breve termine per quanto riguarda il titolo e per questo ha investito diversi dollaroni nelle acquisizioni sopracitate, nonché nei rinnovi contrattuali del centro più forte e dominante della lega, The Diesel, e del fido Udonis Haslem, importantissimo elemento che ha meritato appieno la fiducia datagli.
La previsione di vittorie pronosticabile per questa squadra sta certamente tra le 50 e le 60, qualunque risultato inferiore sarebbe chiaramente insufficiente.
Riley ha contornato gli elementi presenti in squadra con abbondante talento ed altri anni di esperienza sul parquet che torneranno molto utili in fase di playoffs; l'unica preoccupazione di coach Van Gundy (oltre a quella di vedersi sostituito dal vecchio Pat") sarà quella di gestire al meglio la chimica di squadra e dare una distribuzione di tiri e minuti che soddisfi tutti, altrimenti si porrà il rischio di un'implosione con la conseguente perdita dell'obbiettivo comune.
Conference: Eastern Conference
Division: Southeast
Arrivi: Antoine Walker (Boston Celtics), Jason Williams (Memphis Grizzlies), James Posey (Memphis Grizzlies), Gary Payton (Boston Celtics), Jason Kapono (Charlotte Bobcats), Earl Barron (FA), Matt Walsh (FA), Gerald Fitch (FA)
Partenze: Eddie Jones (Memphis Grizzlies), Damon Jones (Cleveland Cavaliers), Keyon Dooling (New Jersey Nets), Rasual Butler (New Orleans Hornets) Qyntel Woods (Boston Celtics), Wesley Person (Denver Nuggets), Wang Zhi Zhi (FA)
Scelte al draft: Wayne Simien
Probabile quintetto base:
Playmaker: Jason Williams
Shooting Guard: Dwayne Wade
Small Forward: James Posey
Power Forward: Udonis Haslem
Center: Shaquille O'Neal
ROSTER
NR PLAYER POS HT WT DOB COLLEGE YRS
49 Shandon Anderson G-F 6-6 210 12/31/73 Georgia 9
30 Earl Barron C 7-0 270 08/14/81 Memphis R
51 Michael Doleac C 6-11 262 15/06/77 Utah 7
14 Andre Emmett G 6-5 230 08/27/82 Texas Tech 1
4 Gerald Fitch G 6-3 188 08/12/82 Kentucky R
40 Udonis Haslem F 6-8 228 06/09/80 Florida 2
24 Jason Kapono F 6-8 220 02/04/81 Ucla 3
33 Alonzo Mourning C 6-10 261 02/08/70 Georgetown 12
34 Shaquille O'Neal C 7-1 325 03/06/72 Louisiana State 13
20 Gary Payton G 6-4 180 07/23/68 Oregon State 15
42 James Posey F-G 6-8 215 01/13/77 Xavier (OH) 6
25 Wayne Simien F 6-9 255 03/09/83 Kansas R
3 Dwayne Wade G 6-4 212 01/17/82 Marquette 2
44 Matt Walsh F-G 6-6 205 12/05/82 Florida R
8 Antoine Walker F 6-9 245 08/12/76 Kentucky 9
55 Jason Williams G 6-1 190 11/18/75 Florida 7
1 Dorell Wright F 6-7 210 12/02/85 Leuzinger HS (CA) 1
STAFF TECNICO
HEAD COACH : Stan Van Gundy (College - SUNY-Brockport)
ASSISTANT COACHES : Bob McAdoo (College - North Carolina)
Keith Askins (College - Alabama)
Erik Spoelstra (College – Portland)
Ron Rothstein (College - Rhode Island)
STRENGTH-
AND-CONDITIONING COACH : Bill Foran (College - Central Michigan)
ATHLETIC TRAINER : Ron Culp (College - Bowling Green)
ASSISTANT TRAINER: Jay Sabol (College - Florida International)
Commento
Se la squadra dello scorso anno era già ottima, il roster messo a punto da Riley in vista del campionato 2005/2006 è potenzialmente migliore e se l'equazione è vincente, vuol dire che i Miami Heat dovrebbero migliorare la finale di Conference persa l'anno scorso contro i Pistons.
Con i nuovi arrivi si aggiungono molteplici soluzioni offensive: Antoine Walker darà contributo in fase realizzativa nonchè a rimbalzo e dovrà stare attento a non sacrificare la sua voglia, dopo 10 anni di Nba, di vincere l'anello con i suoi noti momenti dove il suo ego prende il sopravvento.
Jason Williams è il funambolo arrivato per togliere Wade dalla gestione del pallone e qui genio e sregolatezza si mischieranno ancora una volta: J-Will dovrà far venir fuori il genio più spesso possibile, perché stavolta può giocare in una squadra da titolo per la prima volta in carriera.
Williams dovrà prestare attenzione a non esagerare con gli errori, che in fase avanzata di stagione potrebbero essere deleteri; ci immaginiamo già dei passaggi no look consegnati magicamente nelle mani di un compagno, oppure palloni senza senso sparati fuori dal rettangolo: se Williams resterà nell'ordinarietà limitando turnovers e voglia di strafare, potremo vedere una squadra ben gestita ed allo stesso tempo spettacolare; altrimenti…
Come polizza assicurativa è stato preso Gary Payton, che si è detto disponibile a stare accanto a J-Will per curarne la maturazione in campo, che gestirà presumibilmente i palloni bollenti nei periodi conclusivi nonchè nei playoffs.
L'importanza dell'acquisizione del vecchio Gary sta nel fatto di poter tenere Wade nello spot di guardia tiratrice anche nell'ultimo quarto, concentrato a spezzare le difese in entrata senza doversi preoccupare di iniziare l'azione e questo, con il solo Williams a disposizione, non sarebbe stato fattibile.
James Posey è un altro acquisto senza dubbio importante degli Heat, una versione parecchio ringiovanita di Eddie Jones: buon contropiedista, gran schiacciatore, Posey possiede anche ottime doti fisiche essendo alto e forte, e questo gli permetterà , a seconda dell'avversario, di andare in post od esibirsi in qualche numero partendo dalla linea di fondo. Unico dubbio la tenuta mentale e psicologica del giocatore, che dovrà accontentarsi, in fase offensiva, delle briciole lasciate dai compagni: come reagirà a questo, abituato com'era ad aumentare la sua produzione anno dopo anno?
Shaq ha ceduto volentieri tra le righe la leadership a Dwayne Wade ma è ancora un centro dominante, un'arma totale irrinunciabile per chi ambisce a certi traguardi a patto che rimanga fisicamente integro.
Anche se la squadra non ha fatto la Finale, lui è riuscito a dimostrare quanto
fosse importante per i Lakers, che senza di lui e con il solo Kobe non sono riusciti ad andare ai playoffs, mentre in Florida è stato accolto come salvatore della patria e traghettatore verso lidi desiderati; ora non gli resta che tentare il nuovo assalto al titolo Nba, che lui stesso ha promesso a questa città .
Udonis Haslem è stato giustamente ritenuto una pedina importante in Florida e per questo non si è battuto ciglio nel rifirmarlo.
Il giocatore è stato contentissimo di rimanere a Miami, dove è nato ed ha fatto il college, ed è in possesso di doti che piacciono quali voglia di lavorare, di migliorarsi e sa cosa vuol dire fare dei sacrifici per arrivare al successo e solo così è diventato uno dei rimbalzisti più prolifici della lega mettendo anche dei punti grazie ai movimenti sviluppati sotto canestro.
Infine Dwayne Wade: non basterebbero 10 pagine per descrivere la bellezza e la concretezza del giocatore.
Non si fosse fatto male lui, chissà come sarebbe finita quella gara 7 contro i Pistons…
Wade ha furoreggiato in regular season ed ha fatto ancora di più nei playoffs, mettendo 30, 40 punti con una facilità disarmante grazie all'abilità in penetrazione supportata dal suo ottimo fisico, e da qualche tiro dalla distanza scagliato saltuariamente, che il più delle volte è andato a segno.
Proprio la capacità di non forzare troppo e la voglia di vincere sono le qualità che sono emerse nella scorsa stagione, e Flash si è guadagnato stima e rispetto all'interno della Nba diventando il pericolo numero uno per qualsiasi squadra che fronteggi gli Heat.
Quest'anno avrà ancora maggiori attenzioni visti i numeri accumulati, resta da vedere se qualcuno riuscirà a trovare il modo di limitarlo, perché fermarlo non si può; inoltre i suoi scarichi potrebbero trovare mani talvolta roventi.
Il resto del roster vede la presenza di Alonzo Mourning, sul quale gli Heat hanno esercitato l'opzione per il 2005/2006, Matt Walsh, ex Florida che ha giocato bene in summer league, Jason Kapono, specialista da oltre l'arco reduce dall'esperienza a Charlotte, ma soprattutto il rookie Wayne Symien, scelto al n. 29 dello scorso draft.
Potrebbe rivelarsi un'ottima scelta da tardo primo giro se il ragazzo resterà lontano da infortuni e confermerà di essere quel giocatore che al college cercava il contatto, che tirava bene da sotto e dalla media distanza, e che aveva naso per il rimbalzo.
La Nba non è il college chiaramente, ma stiamo parlando di un giocatore esperto (ha giocato sempre a livelli competitivi medio-alti) e serio e che godrà della presenza di un certo Shaq, il quale facilita la vita a tutti quanti sotto quel canestro.
La stagione degli Heat potrà avere quindi due volti: se sarà quello vincente dove tutti i giocatori coopereranno per uno stesso scopo allora probabilmente non riuscirà a fermarli nessuno e sono da Finale ancor prima di cominciare; se invece emergerà il caos con Pat Riley che si lascia tentare dal ritorno in panchina alterando gli equilibri, giocatori che si lamentano di tiri e minutaggio e pazzie varie sul parquet sarà solo una ghiotta occasione di sfoggiare un anello malamente buttata via.
Comunque vada, non si vede l'ora di vederli in azione.