Atlanta Hawks: Preview

Riuscirà  Joe Johnson a trasformare i derelitti Hawks?

Obiettivi

Vuoi per i balzi prodigiosi di Josh Smith, vuoi per la capigliatura di Childress, vuoi perché Antoine Walker se ne è andato, se l'obbiettivo all'inizio della stagione scorsa era perlomeno restituire interesse intorno alla franchigia, beh, si può dire che è stato (grosso modo) raggiunto.
Già , ma quest'anno che si fa? Qual è la situazione? Squadra giovane, giovanissima (se si esclude l'ormai archeologico Kevin Willis, in attesa del rinnovo, i più vecchi sono Delk -31-, e Lue -28-), ancora tanto talento da "sgrezzare" frutto di un draft tutto sommato fortunato e, anche per questo, un discreto entusiasmo. Tutto bello tutto promettente se non fosse per quel record, derelitto a dir poco, del 2004-2005: 13 vinte, 69 perse.
Facciamo così: migliorarlo è l'obbiettivo minimo di Harrigton e compagni. Preparare una buona base per far crescere ulteriormente le stelle nascenti Smith-Childress e soprattutto Williams, potrebbe essere un passo in più decisamente importante. I playoff? Per carità , la preda in fondo in fondo è sempre quella e gli Hawks, in quanto falchi, un pensierino ce lo faranno sicuramente. Di sicuro, farà  più notizia vedere Atlanta nei playoff che non il contrario.

Conference : Eastern Conference
Division : Southest Division

Arrivi : Esteban Batista (Uruguay), Joe Johnson (Phoenix Suns), Zaza Pachulia (Milwaukee Bucks)
Partenze : Boris Diaw (Phoenix Suns), Predrag Drobniak, Anthony Miller, Obinna Ekezie, Jelanie McCoy, James Thomas (Free Agent)

Scelte al draft : Marvin Williams, Salim Stoudamire, Cenk Akiol

ROSTER

NUM   PLAYER             POS   HT    WT    DOB       FROM                  YRS 
Cenk Akyol G 6-4 195 04/16/1987 Turkey R
11 Esteban Batista F-C 6-10 270 09/02/1983 Uruguay R
1 Josh Childress G-F 6-8 210 06/20/1983 Stanford 1
40 Jason Collier F-C 7-0 260 09/08/1977 Georgia Tech 5
00 Tony Delk G 6-2 189 01/28/1974 Kentucky 9
54 John Edwards C 7-0 275 07/31/1981 Kent State 1
7 Tom Gugliotta (FA) F 6-10 250 12/19/1969 North Carolina State 13
3 Al Harrington F 6-9 250 02/17/1980 St. Patrick's HS (NJ) 7
36 Royal Ivey G 6-3 200 12/20/1981 Texas 1
2 Joe Johnson G 6-7 230 06/29/1981 Arkansas 4
10 Tyronn Lue G 6-0 178 05/03/1977 Nebraska 7
27 Zaza Pachulia F-C 6-11 265 02/10/1984 Georgia (Europe) 2
15 Donta Smith G 6-7 215 11/27/1983 Southeastern Illinois 1
5 Josh Smith F 6-9 225 12/05/1985 Oak Hill Academy 1
44 Mike Stewart (FA) C 6-10 230 04/24/1975 California 8
20 Salim Stoudamire G 6-1 186 10/11/1982 Arizona R
24 Marvin Williams F 6-9 228 06/19/1986 North Carolina R
42 Kevin Willis (FA) C 7-0 245 09/06/1962 Michigan State 20

Staff Tecnico
HEAD COACH Mike Woodson (College – Indiana)
ASSISTANT COACHES Larry Drew (College – Missouri)
Herb Brown (College – Vermont)
Bob Bender (College – Duke)
Greg Ballard (College – Oregon)
David Fizdale (College – San Diego)
STRENGTH-AND-CONDITIONING COACH Pete Radulovic (College – Loyola Marymount)
ATHLETIC TRAINER Wally Blase (College – Winona State)
ASSISTANT TRAINER Tom Smith (College – Northwestern College)

Probabile Quintetto :
Playmaker : Joe Johnson
Shooting Guard : Josh Childress
Small Forward : Marvin Williams
Power Forward : Al Harrington
Center : Zaza Pachulia

Commento

:
Alla fine, i Falchi, si sono pure divertiti, nonostante 63 sconfitte e un draft che giusto un anno fa era stato giudicato fallimentare (erano strasicuri di prendere Dwight Howard).
Per carità , l'ultima stagione è stato abbastanza un disastro e non è che quella nuova sarà  scintille e fuochi d'artificio.

Però, ritrovarsi quasi per sbaglio tre giovani (Childress, Smith e Marvy Williams che, se tutto fila liscio, sono destinati a diventare tra i migliori della Lega, in aggiunta a due giocatori affidabili (occorre ribadirlo: se tutto fila liscio) anche a lungo termine come Joe Johnson e Al Harrington, perlomeno una luce, alla fine del lungo tunnel nel quale Atlanta ormai ha ottenuto residenza onoraria, si inizia a intravedere.

D'accordo, anche quest'anno, forse, i playoff restano un bel sogno. Ma nel limbo ormai i Falchi ci sguazzano e allora tanto vale approfittare della situazione per far crescere i tanti giovani di talento alla corte di coach Woodson, al secondo anno da allenatore professionista.

Cominciamo dal draft. E' arrivato probabilmente il miglior giocatore in prospettiva futura, Marvin Williams, scelta numero 2. E' il classico diamante allo stato (quasi) grezzo: ala piccola -che negli anni potrebbe anche evolversi in ala grande- dalle mani buone e genuine, con istinto del rimbalzo anche in mezzo a gente più grossa di lui -è un due metri e tre con braccia lunghe un'autostrada e atletismo super.

Per la fluidità  del suo gioco c'è chi lo paragona a James Worthy, tuttavia ha ancora diverse carenze dal punto di vista tecnico e del trattamento di palla. Inoltre viene da un solo anno di college giocato da sesto uomo. Ha bisogno di maturare e tanto: Woodson ha in mente per lui fin da subito un buon minutaggio, chissà  che non riesca a smentire chi negli Usa (sono tanti) profetizza che sarà  più facile veder sbocciare prima Andrew Bogut di Marvin Williams.

D'altra parte l'ultima volta che Atlanta ha avuto fretta di vincere qualcosa ha scambiato Dominique Wilkins con Danny Manning: trade che ci poteva stare ai tempi ma che non fruttò un bel niente: insomma, il tempo non manca davvero.

Con Mr. Marvellous è arrivato al secondo giro anche Salim Stoudamire (e nella Lega sono tre, con 'sto cognome), forse il miglior tiratore puro del draft. Il guaio è che ha l'altezza del playmaker (siamo sull'1.85) ma non le doti di passatore. Insomma, c'è un rischio concreto che Atlanta si ritrovi nel roster la controfigura di Tony Delk, altro playmaker mancato. Insieme sarebbero da una parte due fucilieri devastanti, dall'altra chi è che farà  rifiatare il regista titolare senza fare troppi danni?

Niente paura. Il playmaker titolare non c'è.
Per la precisione non c'è dai tempi di Mookie Blaylock. Sì certo, due anni fa c'è stato Jason Terry ma anche lui aveva più la tendenza ad andare al tiro (e infatti è finito a Dallas) che a passare la palla.

La stagione scorsa c'era Delk e di lui abbiamo già  detto. Come? Antoine Walker point forward? Si vabbè. A metà  stagione è infine arrivato Tyronn Lue, che ha fatto vedere anche cose buone ma che, con la sua velocità , va meglio più come primo cambio che come titolare.

Quest'anno da Phoenix è arrivato Joe Johnson, guardia ala da 18 punti, 6 rimbalzi e poco meno di due assist. Che c'entra? Sissignori, quest'anno il candidato play titolare è lui. Childress completerà  il reparto piccoli, Williams e Harrington ali e uno tra Pachulia e Collier (sfida tra titani!) in posizione di centro.

Eccolo, il quintetto dei Falchi. Buffo. L'anno scorso Joe Cool è stato autore di una grande stagione per merito degli assist di Steve Nash, mvp 2005. Ora ad Atlanta non solo non c'è nessuno in grado di passargli la palla come si deve, ma anzi toccherà  a lui mandare i compagni a canestro! Riuscirà  a farlo mantenendo lucidità  sufficiente per restare quel bravo tiratore che è e mantenere i suoi 16-18 punti di media? Si vedrà , in fondo c'è sempre Lue da inserire al posto di Childress che darebbe un po' più di equilibrio alla squadra, anche se non è esattamente il massimissimo.

Squadra che si aspetta ulteriori progressi da Al Harrington, veterano 25enne già  all'ottava stagione della carriera e primo marcatore l'anno scorso con 18 punti scarsi a partita e 7 rimbalzi. Non è esattamente il ragazzo tranquillo e lavoratore per antonomasia -a quanto si dice l'opposto di Marvin Williams- e infatti ha già  brontolato chiedendo di andare via. Mai dire mai, se Marvellous progredirà  rapidamente Atlanta potrebbe utilizzare Al per ottenere un play o un centro decente.

Per ora, Harrington resta il leader di questi Hawks, che si aspettano molto anche dal georgiano neo arrivato Zaza Pachulia, reduce da una discreta stagione a Milwaukee come secondo lungo -certo era il cambio di Gadzuric manco fosse Pat Ewing, ma son tempi duri per i centri di qualità -. Una mano la darà  senz'altro anche perché Jason Collier ne ha bisogno davvero, paurosamente e pachidermicamente regredito rispetto a due anni fa complici guai fisici.

Da mandare al macello contro i vari Shaq, Wallace&Wallace e compagnia bella, di centroni bianchi ne sono stati firmati altri due (no, tranquilli, Koncak non torna): John Edwards, l'anno scorso a Indiana e, rullo di tamburi, per la prima volta dall'Uruguay Esteban Batista, 122 chili per 2 metri e 10, 18 punti e 15 rimbalzi di media nella lega del suo paese, in quella del Cile e, altro rullo di tamburi, nella seconda divisione spagnola.

Le parole del g.m. Billy Knight: "Giocatore interessante perché sa usare il fisico" fan venire il dubbio che forse ad Atlanta hanno fatto confusione con Dave Batista, il campione di Wrestling"

Dunque, avrete capito che, come l'anno scorso, l'asse play-centro continua a essere il punto debole di Atlanta, squadra comunque molto alta: solo quattro giocatori sono infatti sotto il metro e novantacinque, senza contare che i due Josh, Childress e Smith hanno anche loro grandi margini di miglioramento e possono dare un contributo notevole grazie al loro atletismo (l'anno scorso 12 rimbalzi di media in due).

Basterà  per i playoff? Noi ci sbilanciamo: potrebbero anche essere la sorpresa della stagione ma non dimentichiamo che ormai anche la Eastern Conference non è più una passeggiata. Chiedere al grande escluso dell'anno scorso: King James"

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