Milwaukee Bucks: Preview

Quali saranno le reali condizioni fisiche di T.J.Ford?

Obiettivi

Obiettivo playoffs assolutamente per la squadra del senatore Herb Kohl che quest'estate ha deciso di aprire il portafogli riconfermando la stella della squadra, Michael Redd, e in più mettendogli accanto un degno supporting cast formato dal giocatore più migliorato della scorsa annata, Bobby Simmons, un lungo vero, Andrew Bogut, la prima scelta assoluta dello scorso Draft, e rifirmando il Mahatma della squadra, quel Toni Kukoc che ha resistito alle sirene cariche di milioni di euro del Real Madrid. Ci sono però alcuni punti interrogativi da risolvere: il ritorno a tempo pieno del fenomenale folletto T.J. Ford dall'infortunio alla schiena, il reale valore del canguro da Utah University che nell'estate ha più parlato che non fatto vedere il suo talento, e in più il, secondo me, precoce allontanamento di coach Porter a favore di un delfino del G.M. Lenny Harris, Terry Stotts.

CONFERENCE: Eastern Conference
DIVISION: Central Division

ARRIVI:
Bobby Simmons (Los Angeles Clippers FA), Ervin Johnson (Minnesota Timberwolves FA), Charlie Bell (Rio Lugo, Liga ACB), Reece Gaines (Houston Rockets), Jiri Welsch (Boston Celtics)

PARTENZE:
Daniel Santiago (Unicaja Malaga, Liga ACB), Zaza Pachulia (Atlanta Hawks FA)

ROOKIES:
Andrew Bogut, Ersan Ilyasova

Probabile Quintetto Base:
Playmaker: T.J. Ford
Shooting Guard: Michael Redd
Small Forward: Bobby Simmons
Power Forward: Joe Smith
Center: Andrew Bogut

ROSTER


NUM PLAYER POS HT WT DOB FROM YRS

42 Charlie Bell G 6-3 200 03/12/1979 Michigan State 1
6 Andrew Bogut C 7-0 245 11/28/1984 Utah R
11 T.J.Ford G 5-11 162 03/24/1983 Texas 1
50 Dan Gadzuric C 6-11 240 02/02/1978 UCLA 3
34 Reece Gaines G 6-6 205 01/07/1981 Louisville 2
23 Ersan Ilyasova F 6-9 235 05/15/1987 Turkey R
Ervin Johnson C 6-11 245 12/21/1967 New Orleans 12
7 Toni Kukoc F 6-11 235 09/18/1968 Croatia 12
24 Desmond Mason F 6-5 222 10/11/1977 Oklahoma State 5
22 Michael Redd G 6-6 214 08/24/1979 Ohio State 5
21 Bobby Simmons F 6-6 228 06/02/1980 DePaul 4
8 Joe Smith F 6-10 225 07/26/1975 Maryland 10
44 Jiri Welsch F 6-7 208 01/27/1980 Czech Republic 3
25 Maurice Williams G 6-1 189 12/19/1982 Alabama 2

STAFF TECNICO

HEAD COACH Terry Stotts (College – Oklahoma)
ASSISTANT COACHES Lester Conner (College – Oregon State)
Brian James (College – Illinois State)
Bob Ociepka (College – Quincy College)
Mike Sanders (College – UCLA)
STRENGTH-AND-CONDITIONING COACH Tim Wilson (College – Nebraska)
ATHLETIC TRAINER Andre Daniel (College – Austin Peay)
ASSISTANT TRAINER John Anderson (College – Arizona State, Oregon)

Commento

Dopo un'annata trascorsa nei bassifondi della central division, ecco che i cerbiatti del Wisconsin, privi peraltro per tutta la stagione del playmaker TJ Ford, pescano il diritto a scegliere per primi nel draft dello scorso giugno: una bella botta di fortuna per il gm Lenny Harris.

I Bucks non erano la squadra con più palline a disposizione per vincere la lotteria, se pensiamo ai record disastrosi di New Orleans e Atlanta, ma il fato ha voluto strizzare l'occhio ad un team di cui si parla poco, che non ha un grande mercato e che risente del fatto di non avere una stella di primo livello a differenza di quanto avviene per il football con Brett Favre e i Green Bay Packers, la squadra pro più seguita nello stato.

Fino all'ultimo giorno prima del draft, anche dopo parecchi workouts, c'erano ancora parecchi dubbi su chi effettivamente scegliere: Bogut o "Marvelous" Williams.

Il gm premeva per Bogut, settepiedi giocatore dell'anno del college basket, talento, miglior atleta di come si crede, gran passatore, giocatore che può spostare subito gli equilibri; la presidenza Kohl, influenzata dai consigli del guru Rick Majerus, grande amico del senatore ed ex-coach proprio a Utah University, preferiva puntare sul talento mostruoso e futuribile di Marvin Williams anche perché Majerus sosteneva che Bogut era un pessimo atleta e che avesse un problema ad un occhio che nel giro di pochi anni lo porterebbe alla cecità . Ma alla fine, visto che di centri in giro proprio non ce ne sono, vada per l'aussie con origini croate.

Bogut, fin dalla prima conferenza stampa ha mostrato una lingua lunghissima, molto vicina a quella di "radio" Payton, sparando a zero sugli australiani che lo avevano preceduto nell'Nba: Longley e Anstey.

Se su Anstey possiamo soprassedere, non lo si può fare con un giocatore che ha contribuito all'era d'oro dei Bulls di Michael, Phil e Scottie.
Andrew non è andato benissimo nelle summer leagues in cui il suo rendimento è stato molto altalenante nonostante le cifre (13.2, 10 e 1.8 asts a Minneapolis) ed è anche stato espulso in una partita giustificandosi dicendo di necessitare di una pausa.

Gli va concesso tempo ma credo che possa avere grosso impatto sulla sua squadra e divenire il secondo centro della conference. Indovinate chi è il primo!?

La priorità  di tutta l'estate dei Bucks era rifirmare un giocatore a cui manca l'ultimo gradino per entrare nell'élite degli esterni Nba: Michael Redd.
Questo ragazzo, scelto al secondo giro del draft del 2000, è il degno erede di Ray Allen è ne ha proso il posto nel cuore dei tifosi.

Tiratore fantastico, anche da distanze siderali, è stato un all star nel 2004 e in coppia con Scoonie Penn arrivato anche alla final four Ncca con la sua alma mater, Ohio State. Proprio facendo leva sulla sua origine, non solo cestistica, ma anche familiare (viene da Columbus, Ohio), i Cavs di LBJ hanno provato a strapparlo ai cerbiatti ma la garanzia del ritorno di Ford e gli arrivi di Simmons e Bogut lo hanno convinto a rimanere nel Wisconsin.

Nel roster, oltre alla combo Redd-Bogut e al ritrovato (speriamo..) TJ Ford, la dirigenze si è mossa bene nella offseason trattenendo l'anima della squadra e leader dello spogliatoio, Toni Kukoc, sempre carismatico, grande lettore di gioco e rispettato da tutti per il passato da pluricampione Nba oltrechè europeo con la vecchia Jugoplastika.

Oltre a lui sono rimasti il veterano Joe Smith che porta fisico e rimbalzi in difesa, Desmond "Batman" Mason, l'atletone della squadra con i suoi salti e le sue schiacciate da far saltare sulla sedia perfino uno che non salta nemmeno un foglio della Gazzeta come Majerus. Per far da chioccia a Bogut, discreta la scelta di far tornare Ervin "No Magic" Johnson, anche per sostituire il partente Pachulia.

Il grande colpo della dirigenza resta, a parte Redd, l'aver ingaggiato Bobby Simmons, l'all around, autore di un'annata super coi Clippers, iniziata con un trentello ai Sonics nell'opening night, proseguita con prestazioni ottime con cifre che parlano di oltre 16 punti, quasi sei rimbalzi ad allacciata di scarpe con il 46% dal campo e il 43% da tre che lo hanno condotto a stravincere il premio di giocatore più migliorato.

Ragazzo di Chicago, ha studiato a De Paul University ed è stato scoperto da Sua Maestà  Michael Jordan che lo ha voluto fin dalla sua prima stagione ai Wizards in cui il pupillo ha imparato senza mai aver spazio. Coach Dunleavy lo ha migliorato ma, come al solito, "braccino corto" Sterling ha preferito indirizzare i suoi profitti verso altre vie.

Desta qualche perplessità  la scelta del coach: primo perché non mi sembrava il caso di silurare Porter dopo un 2003-2004 eccellente, per essere alla prima esperienza da head coach, e un 2004-2005 che non poteva andare diversamente visto che in mezzo ruotava gente come Santiago o Gadzuric e mancava TJ.

I dubbi aumentano se lo si sostituisce con Terry Stotts, allenatore dal passato canturino, che ha collezionato solo prestazioni da assistant coach se si esclude il gettone da allenatore capo in una difficile situazione come quella di Atlanta.

A suo favore c'è il vantaggio di conoscere benissimo l'ambiente (assistente ai tempi di Karl) e un GM che lo apprezza. Solo il tempo ci darà  risposta"..

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