I Pacers, con in testa Jermaine O'Neal, sono attesi ad dimostrazione di maturità in questa annata…
Obiettivi
C'è solo un risultato che soddisferebbe pienamente gli Indiana Pacers quest'anno: il titolo o comunque il fatto di lottare per la conquista dell'anello fino alla fine. Per questo motivo la pressione sulla squadra di Rick Carlisle sarà notevole, anche considerato il fatto che è necessario farsi perdonare la scorsa stagione, conclusa sì con un inaspettato passaggio al secondo turno ai danni dei Boston Celtics e con una grande serie contro i Pistons poi finalisti, ma macchiata dalla ormai celeberrima rissa dello scorso novembre che ha di fatto buttato al vento ogni possibilità di lottare per il traguardo più importante.
Conference: Eastern Conference
Division: Central
Arrivi: Sarunas Jasikevicius (Maccabi Tel Aviv)
Partenze: James Jones (Phoenix Suns FA)
Scelte al draft: Danny Granger, Erazem Lorbek
Probabile quintetto:
Playmaker: Jamaal Tinsley
Shooting guard: Stephen Jackson
Small Forward: Ron Artest
Power Forward: Jermaine O'Neal
Center: Jeff Foster
NUM PLAYER POS HT WT DOB FROM YRS
15 Ron Artest F 6-7 246 11/13/1979 St. John's 6
24 Jonathan Bender F 7-0 219 01/30/1981 Picayune HS 6
44 Austin Croshere F 6-10 242 05/01/1975 Providence 8
10 Jeff Foster C 6-11 242 01/16/1977 S.Texas State 6
4 Eddie Gill G 6-0 190 08/16/1978 Weber State 4
Danny Granger F 6-8 225 03/20/1983 New Mexico R
13 David Harrison C 7-0 280 08/15/1982 Colorado 1
1 Stephen Jackson F 6-8 218 04/05/1978 Oak Hill (VA) 5
3 Sarunas Jasikevicius G 6-4 195 03/05/1976 Maryland R
8 Anthony Johnson G 6-3 190 10/02/1974 Charleston 8
20 Fred Jones G 6-2 218 03/11/1979 Oregon 3
Erazem Lorbek F 6-10 240 02/21/1984 Michigan State R
7 Jermaine O'Neal C 6-11 242 10/13/1978 Eau Claire HS 9
62 Scot Pollard C 6-11 265 02/12/1975 Kansas 8
11 Jamaal Tinsley G 6-3 195 02/28/1978 Iowa State 4
Staff Tecnico:
HEAD COACH Rick Carlisle (College – Virginia)
ASSISTANT COACHES Kevin O'Neill (College – McGill (Montreal)) Dan Burke (College – Portland State) Chad Forcier (College – Seattle Pacific) Chuck Person (College – Auburn)
STRENGTH-AND-CONDITIONING COACH Shawn Windle (College – Maine – Presque Isle)
ATHLETIC TRAINER Josh Corbeil (College – Boston University)
Commento
L'estate dei Pacers non ha visto grandi movimenti in entrata e in uscita, ma i pochi cambiamenti sono sicuramente molto rilevanti all'interno degli equilibri della squadra.
Nell'analisi dei Pacers di questa stagione è doveroso partire da chi non c'è più, vale a dire Reggie Miller, ritiratosi dopo una vita spesa con la canotta della franchigia di Indianapolis. L'assenza di Killer Miller rappresenta un problema per la squadra, non tanto (o non solo) per quello che Reggie riusciva ancora a dare in campo, ma soprattutto per quello che portava all'interno dello spogliatoio, per la sua esperienza, il suo carisma e la sua capacità di prendersi tutte le responsabilità più importanti.
Quest'anno i Pacers non avranno più la loro guida e sarà interessante vedere, per esempio, chi sarà a prendersi le responsabilità nei momenti decisivi delle gare, chi sarà insomma l'uomo dell'ultimo tiro, ruolo che, in linea di massima, dovrebbe essere affidato alla stella della squadra, Jermaine O'Neal.
Ma i movimenti dei Pacers, come già detto, non sono stati importanti solo in uscita, visto che il gm Larry Bird è riuscito a mettere a segno un colpo fondamentale, la firma di Sarunas Jasikevicius. L'ex stella del Maccabi Tel Aviv e della nazionale lituana ha deciso finalmente di ascoltare le sirene americane e per il suo sbarco negli USA ha scelto una squadra di altissimo livello, che probabilmente deve solo fare l' ultimo salto di qualità per diventare una potenza della NBA.
Jasikevicius sarà fondamentale negli equilibri della squadra e si dividerà la regia con Jamaal Tinsley avendo in più, rispetto al suo compagno di squadra, un'abilità in attacco e una precisione nel tiro da tre punti che risulteranno molto importanti nell'economia della squadra.
Sarà molto interessante vedere se e come il play lituano porterà anche nei Pacers la sua interpretazione del pick 'n roll che era alla base dell'attacco del Maccabi, dove era abituato a giocare con un lungo molto mobile (Baston) ed uno molto tecnico (Vujcic), caratteristiche che nella sua nuova esperienza, ritroverà unite in un unico giocatore, il già citato Jermaine O'Neal.
Fino ad ora abbiamo parlato solo dei cambiamenti rispetto alla squadra dell'anno scorso e a questo proposito bisogna segnalare la partenza di James Jones verso Phoenix. Il resto della squadra è rimasto praticamente invariato rispetto allo stesso periodo del 2004 quando i Pacers venivano legittimamente considerati come una seria candidata al titolo.
Le tematiche di quest'anno saranno molto simili anche se la più interessante sarà vedere il ritorno in squadra di Ron Artest dopo la maxi -squalifica che gli ha fatto saltare praticamente tutta la stagione 2004/05, vedere come sarà accolto all'interno di uno spogliatoio che aveva qualche difficoltà ad accettare le sue bizze anche prima del fattaccio di Auburn Hills.
E' chiaro che nessuno sta qui a discutere dell'importanza e del valore del giocatore, ma allo stesso tempo bisogna ragionare sul fatto che Artest è un giocatore ingombrante e non facilmente assimilabile all'interno di un contesto di squadra anche se, negli ultimi due anni, aveva mostrato dei miglioramenti.
A livello tecnico il ritorno di Ron Ron è fondamentale sia in attacco, dove ormai garantiva con stabilità una quindicina di punti di media ed era riuscito ad ampliare notevolmente il suo bagaglio tecnico, ma soprattutto in difesa, dove finalmente Indiana ritroverà il suo mastino da mettere alle calcagna delle superstar avversarie, uno dei pochi giocatori in tutta la lega capace di mettere in difficoltà gente come McGrady, Bryant, Pierce e compagnia, anche considerando il fatto che può marcare varie tipologie di giocatori.
Accanto alle insicurezze che Artest si porta dietro, c'è la certezza Jermaine O'Neal, incoronato suo successore da Reggie Miller che gli ha metaforicamente consegnato le chiavi della squadra. JO è atteso alla stagione della svolta definitiva, quella in cui deve dimostrare che, oltre ad essere un giocatore fantastico, è anche capace di portare la sua squadra al titolo, trascinarla anche a livello emotivo e dimostrare quella leadership che non tutti gli attribuiscono.
A questo proposito siamo sicuri che sarà importante l'arrivo in squadra di un giocatore di personalità come Jasikevicius che, una volta pagato lo scotto della diffidenza dei compagni, sarà sicuramente un giocatore che farà sentire la sua voce e la sua leadership come sempre ha fatto nel corso della sua carriera.
Ma i Pacers non finiscono di certo qui, la squadra è ben attrezzata e per chiudere il quintetto ci sono Jeff Foster e Stephen Jackson, promosso nello starting five dopo la partenza di Miller. Foster è atteso ad un'altra ottima stagione, sperando che quest'anno riesca a rimanere sano un po' più a lungo rispetto all'anno passato, dove ha avuto una serie di infortuni che gli hanno tolto continuità e gli hanno impedito di rendere al meglio.
Certo è che Jeff , se sta bene, è uno dei migliori rimbalzisti in circolazione, un lottatore che fa il lavoro sporco e per questo si integra perfettamente con O'Neal.
In guardia invece ci sarà Stephen Jackson, reduce da una stagione un po' strana ma che, con il suo tiro da tre, sarà fondamentale per aprire le difese e facilitare in questo modo il lavoro dei lunghi, aprendo spazi dentro l'area.
Terminata l'analisi del quintetto base, passiamo ora alla panchina, che di sicuro presenta molte alternative. La più interessante, probabilmente, è quella rappresentata da Jonathan Bender, eterna promessa che negli ultimi tre anni ha avuto seri problemi ad un ginocchio, tanto che lo scorso anno si era anche temuto per la sua carriera.
Le cose ora, dopo un'estate di lavoro con il suo preparatore atletico personale, sembrano essere migliorate e Bender si presenta al via della stagione con la speranza di dimostrare finalmente quello che vale.
Se veramente il ragazzo del Mississipi riuscirà a ritornare sano, allora i Pacers si ritroveranno un super giocatore, altissimo per la sua posizione, che può ricoprire tre ruoli (guardia, ala piccola e ala forte tattica), tirare da tre e prendere rimbalzi. Insieme a lui usciranno dalla panchina giocatori affidabili come Fred Jones, molto migliorato nell'ultima stagione, Anthony Johnson e Austin Croshere che, nonostante il salario esagerato rispetto al suo contributo alla causa, può essere un giocatore utile come arma tattica.
A chiudere il roster ci sono il nuovo rookie Danny Granger, giocatore fortemente voluto da Larry Bird che però pensava di non riuscirlo a prenderlo con la sua posizione di scelta, che sicuramente sarà in grado di dare un contributo già da questa stagione, il veterano di mille battaglie Scott Pollard che, quando è sano (una rarità negli ultimi anni), è molto utile per fare un po' di legna sotto canestro e la scelta dello scorso anno David Harrison, atteso a dei miglioramenti rispetto all'anno scorso.
In panchina a guidare la squadra ci sarà Rick Carlisle, pupillo di Larry Bird, che darà come di consueto un'impronta difensiva al gioco dei Pacers e probabilmente ha l'ultima vera chance di dimostrare di poter essere un coach da titolo dopo la sciagurata stagione scorsa, che di fatto si è conclusa dopo quindici giorni di regular season e soprattutto dopo le critiche che ancora arrivano da Detroit dove, per fare il passo decisivo verso la conquista dell'anello, hanno preferito chiamare un altro coach.