Joey Graham e Charlie Villanueva, il volto giovane dei Raptors 2005/2006
Obiettivi
E' molto difficile pensare ad obiettivi a breve termine per questi Toronto Raptors. Se infatti l'anno scorso, quando tra le fila dei Dynos c'era ancora una superstar (Vince Carter) il raggiungimento dei playoff sembrava il punto di partenza per la franchigia canadese, oggi, dopo la partenza di Vinsanity ed i tanti problemi della passata stagione, pensare di raggiungere la post-season appare veramente un azzardo.
Probabilmente ci vorrà del tempo prima che coach Sam Mitchell, alla sua seconda stagione su una panchina NBA, possa trovare l'alchimia giusta per la squadra, impartendo ruoli e distribuendo minuti ai tanti giocatori spesso difficili da collocare a sua disposizione.
Il principale obiettivo resta dunque quello di accumulare esperienza (a partire dall'allenatore stesso) cercando di far crescere i giovani che nell'estate sono giunti alla corte della dirigenza, cominciando da Joey Graham e Charlie Villanueva.
CONFERNCE: Eastern Conference
DIVISION: Atlantic Division
ARRIVI: José Calderon (Tau Vitoria), Mike James (Houston Rockets)
PARTENZE: Donyell Marshall (Cleveland Cavaliers FA), Lamond Murray (New Jersey Nets), Rafer Alston (Houston Rockets)
ROOKIES: Joey Graham, Uros Slokar, Roko Ukic, Charlie Villanueva
Probabile Quintetto Base
Point Guard – Mike James
Shooting Guard – Morris Peterson
Shooting Forward – Jalen Rose
Power Forward – Chris Bosh
Center – Loren Woods
Roster
N. NAME POS HT WT DOB FROM YRS
55 Rafael Araujo C 6-11 280 08/12/1980 Brigham Young 1
16 Matt Bonner F 6-10 240 04/05/1980 Florida 1
4 Chris Bosh F 6-10 235 03/24/1984 Georgia Tech 2
Jose Calderon G 6-3 210 09/28/1981 R
14 Joey Graham F 6-7 225 06/11/1982 Oklahoma State R
Mike James G 6-2 188 06/23/1975 Duquesne
24 Morris Peterson G-F 6-7 215 08/26/1977 Michigan State 5
5 Jalen Rose G-F 6-8 215 01/30/1973 Michigan 11
9 Pape Sow F 6-10 250 11/22/1981 Cal State 1
31 Charlie Villanueva F 6-11 240 08/24/1984 Connecticut R
34 Aaron Williams C-F 6-9 235 10/02/1971 Xavier (Ohio) 11
20 Alvin Williams G 6-5 195 08/06/1974 Villanova 7
17 Eric Williams F 6-8 220 07/17/1972 Providence 10
3 Loren Woods C 7-1 260 06/21/1978 Arizona 4
HEAD COACH Sam Mitchell (College – Mercer)
ASSISTANT COACHES Jim Todd (College – Fitchburg State)
Jay Triano (College – Simon Fraser)
Alex English (College – South Carolina)
STRENGTH-AND-CONDITIONING COACH Shaun Brown (College – Canisius)
ASSISTANT TRAINER Keith D'Amelio
Commento
Calma piatta sulle rive dell'Ontario; non è il titolo di un film parodia dei fratelli Coen ma il modo con cui descrivere l'off-season 2005 dei Toronto Raptors.
Dopo due anni di frenetici movimenti di mercato, dal mega scambio con i Bulls che ha coinvolto Rose e Marshall alla storica cessione di Vince Carter, la dirigenza dei Dynos ha mantenuto quest'anno un profilo davvero basso.
In linea con i deludenti risultati della passata stagione, anche le strategie di Rob Babcock e soci sono state molto conservative, votate alla liberazione da contratti pesanti ed alla valorizzazone dei rookies.
Primo passo della nuova politica della franchigia canadese è stato, già durante la stagione 2004/2005, quello di trovare finalmente l'accordo per il buyout con Alonzo Mourning, un ex Raptor già prima di arrivare a Toronto (se mai c'è stato…) e protagonista di una vicenda NBA che ha sfiorato il grottesco.
Sempre seguendo la linea dell'uscita da pluriennali onerosi è arrivato poi il mancato rinnovo del contratto di Donyell Marshall, free agent molto ambito sul mercato che non ha faticato a trovare una squadra disposta a pagare il suo alto stipendio (i Cleveland Cavaliers).
Giunti al draft, i Raptors hanno sfruttato le due prime scelte a disposizione chiamando con il numero 7 Charlie Villanueva, ala forte proveniente da Connecticut, e con il numero 16 Joey Graham ala piccola reduce dall'esperienza biennale ad Oklahoma State.
Il primo, nativo del Queen's e già in procinto di passare all'NBA da high-schooler, è un giocatore molto dotato fisicamente (vicino ai 215 centimetri e oltre i 110 chili) che esprime sul parquet tutto il suo debordante atletismo.
Ottimo rimbalzista (9 di media nel suo anno da sophomore), Villanueva ha un buon repertorio di movimenti sotto canestro ma anche un discreto tiro dalla media distanza, migliorato molto nelle partite giocate da power forward e non da centro puro al College.
Dote importante la capacità di correre in contropiede, non frequente per un giocatore di questa stazza e sicuramente apprezzata dal suo prossimo coach.
Graham invece è un'ala piccola che in NBA potrebbe essere scierato anche da guardia (202 i centimetri dichiarati), con spiccata propensione offensiva e notevole facilità di tiro.
Quinto miglior realizzatore della Big 12, Joey ha disputato un'ottima stagione da Senior chiudendo l'anno a 17.7 punti di media con tre doppie-doppie.
Molto migliorato in fase difensiva rispetto ai primi due anni di università passati a Central Florida, Graham è dotato di ottime soluzioni in penetrazone ma anche del tanto ricercato mid-range shot, sempre più raro negli ultimi anni tra i pro.
La dirigenza di Toronto ha dimostrato di puntare molto sui due ragazzi all'esordio NBA, indicandoli già come il futuro della franchigia insieme a Chris Bosh.
Le foto ed i poster con i due rookies protagonisti si sono sprecati, e le speranze di un impatto da subito convincente sono divenute contagiose anche per una parte dello scettico pubblico canadese, di recente scottato dalla vicenda Araujo.
L'uso che Mitchell farà , almeno in partenza, del duo di matricole dovrebbe essere quello di cambi dalla panchina nella sua vorticosa girandola di rotazioni.
La speranza è che l'entusiasmo e la componente atletica del gioco di Villanueva e Graham fornisca un cambio di ritmo in difesa ed a rimbalzo, e che con i minuti a disposizione in questa stagione di transizione per la franchigia i ragazzi possano acquisire la maturità giusta per emergere
anche a livello NBA.
Il sogno sarebbe quello di un impatto simile, anche se si tratta di giocatori con caratteristiche diverse in un ambiente con tutt'altri obiettivi, a quello avuto da Josh Howard e Marquis Daniels nella Dallas di coach Nelson.
Sempre dal draft sono arrivate le scelte, al secondo round, degli europei Roko Ujic e Uros Slokar, quest'ultimo visto in Italia con la maglia della Snaidero Udine. I due sono ancora a roster, ma non sono stati “firmati” e probabilmente non faranno la squadra in avvio di stagione.
Chi invece dovrebbe entrare a far parte non solo del roster, ma addirittura potrebbe avere minuti importanti già ad inizio stagione è José Calderon, playmaker spagnolo giunto in Canada dopo anni di campionato spagnolo e di Eurolega con il Tau Vitoria.
Ottimo penetratore e giocatore dotato di una grinta fenomenale, il 24enne medaglia d'argento con la selezione spagnola agli Europei 2003 dovrebbe inizialmente rappresentare l'alternativa in regia a Mike James (arrivato dai Rockets in cambio di Rafer Alston), tanto più che le condizioni fisiche dell'infortunato di lungo corso Alvin Williams, fulcro pensante della squadra assente per l'intera passata stagione a causa di un infortunio al ginocchio, sono ancora da verificare.
Si diceva all'inizio della sostanziale inattività sul fronte free agent della dirigenza; in realtà un tentativo di ingaggiare un giovane giocatore che poteva tornare utile alla causa di coach Mitchell c'è stato, ossia l'offerta fatta alla guardia Chris Duhon dei Chicago Bulls.
La franchigia dell'Illinois aveva però la possibiltà di pareggiare l'offerta, trattandosi di un restricted free agent, ed ha deciso di non privarsi delle prestazioni del giovane Chris: la coppia del futuro con Ben Gordon è rimasta intatta e le ambizioni dei Bulls sempre più vive.
Meno floride invece quelle dei Raptors, che hanno dovuto rinunciare ad un ottimo investimento e ad una possible alternativa a Jalen Rose.
Non rinunceranno invece alla grinta ed all'impegno di Matt Bonner, al quale Babcock ha deciso di prolungare il contratto per la gioia dei tifosi dell'Air Canada Centre, che hanno già eletto il rosso lungo proveniente da Florida idolo incontrastato: questione di momenti, una volta c'era Vince, ora c'è “Big Matt”…