Mark Brunell ha salvato i Redskins in overtime!
NFC East
Washington Redskins 3-0, New York Giants 3-1, Philadelphia Eagles 3-1, Dallas Cowboys 2-2
Washington è dunque in testa alla division, ancora imbattuta ma la vittoria contro i Seahawks di questa settimana ha lasciato comunque dubbi sulla squadra allenata da Joe Gibbs.
Dubbi che derivano dal fatto che nelle tre vittorie i margini di vittoria dei Redskins sono stati di 1, 2 e 3 punti come a ribadire che l'avvio è stato buono ma non ottimo e che non si è trattato di partite dominate. Il che da un certo punto di vista potrebbe anche non essere un handicap ma anzi la testimonianza della tenacità e la costanza dei giocatori e degli allenatori.
Ci sono voluti un field goal sbagliato del kicker dei Seahawks e un grande drive di Brunell in overtime per vincere una partita che si era messa subito benissimo con i Redskins che avevano firmato drive lunghi (15, 12 e 16 plays) nel primo tempo, anche se a fronte di soli 7 punti sul tabellone ma tenendo tanto in campo la difesa di Seattle.
Così il RB Alexander, il vero motore di coach Holmgren, è rimasto fuori dai giochi e Brunell ha potuto avere tempo per connettere con Santana Moss (6 ricezioni per 87 yards) e controllare il tempo (quasi 40 minuti di possesso) facendo correre Portis (25 volte per 90 yards).
Washington non partiva così bene dal 1991: le prossime due trasferte a Denver e Kansas ci diranno di più di questi Redskins.
Le condizioni fisiche di McNabb, la nuova difesa dei Chiefs, Terrell Owens contro Patrick Surtain, difese aggressive, l'Arrowhead Stadium: gli ingredienti per una bella partita c'erano tutti.
L'idea dei Chiefs era quella di mettere pressione sul quarterback avversario: Cunningham, il coordinatore difensivo di Kansas, puntava a "blitzare" McNabb confidando sulla sua poca mobilità conseguente ai numerosi infortuni con i quali convive ormai da 15 giorni.
Il piano è riuscito per metà però: esattamente per i primi due quarti quando la difesa degli Eagles non è riuscita a contenere Green (primo drive da 8/8 chiuso con una corsa da TD di Holmes) e i Chiefs sono andati sopra di 17.
Con il gioco di corsa inesistente (1.6 di media su 17 portate) sono stati la difesa e McNabb a riportare gli Eagles in partita segnando 31 punti consecutivi a cavallo di tre quarti e chiudendo 6 dei 7 possessi offensivi di quell'arco di tempo con una segnatura.
Philadelphia ha rimontato quando è riuscita ad "allargare" il campo per i suoi ricevitori (7 con almeno una ricezione). E' bastato infatti qualche lancio profondo di McNabb per far andare i difensive backs avversari in deep coverage permettendo così ad Owens (171 yards e 1 TD) di sfruttare le tracce all'interno del campo e l'accoppiamento con i linebackers avversari.
Settimana prossima gli Eagles vanno a Dallas in un'interessante scontro di division.
E parlando di Dallas viene da chiedersi se la scelta di Parcells di rimanere nella Bay Area e non tornare in Texas dopo la partita contro i 49ers sia stata controproducente visto il passaggio da 79 yards per Randy Moss nel secondo gioco della partita.
Ma più che la condizione fisica qui entra in gioco la secondaria dei Cowboys che, nell'arto delle prime quattro settimane di regular season, ha già concesso un TD da 70 yard, un gioco da 89 e quest'ultimo da parte di Moss. Sempre nella zona centrale ovvero quella coperta dalla safeties in teoria.
E qui conviene tirare in ballo Roy Williams che si sta dimostrando eccellente giocatore quando c'è da giocare vicino la linea di scrimmage ma modesto difensore quando si tratta di andare con i piedi all'indietro e coprire.
Il game plan di Oakland era proprio questo: lanciare profondo in mezzo al campo, utilizzando Moss come specchietto per le allodole e liberare così il box di un uomo per sfruttare il RB LaMont Jordan per controllare il ritmo di gara.
Piano partita riuscito perfettamente e Dallas che invece non è riuscita in attacco né a far decollare il gioco di corsa (Julius Jones 76 yards su 22 portate) né quello aereo con Bledsoe (pressato da più parti, 4 sacks) chiudendo ben 5 drives su 9 con un punt. Da rivedere anche il rookie linebacker DeMarcus Ware che ha chiuso la partita con il suo primo sack ma anche con tre penalità tutte per offside.
Sui Giants e la loro partita potrete leggere nel recap appena messo on line dal collega Santini.
NFC North
Chicago Bears 1-2, Detroit Lions 1-2, Minnesota Vikings 1-3, Green Bay Packers 0-4,
Sta diventando un'usanza. La squadra che la domenica riposa il lunedì mattina è in testa alla propria division. Era accaduto con i Redskins nella NFC East la settimana scorsa, accade con i Bears, in bye, questa settimana. Basterebbe questo per indicare il livello della north divisione nel 2005.
Insieme ai Bears si trovano al comando i Lions che stavano quasi sbancando il campo in Florida, ospiti dei Buccaneers di cui leggerete più avanti. Contro la miglior difesa della lega ( 166.7 yards a partita, 6 intercetti, 53.2 di rating dei quarterback avversari ) l'unica possibilità della squadra allenata da Steve Mariucci era tenere gli undici dei Bucs in campo il più tempo possibile, stancandoli con le corse di Kevin Jones e aprendo il campo per i lanci di Harrington.
Detroit ha finito con il correre 25 volte ma il RB Jones non è mai stato un fattore facendo fatica a superere il fronte difensivo di Tampa Bay. La pressione è così ritornata su Harrington che, suo malgrado, si è trovato nella possibilità di vincere la partita. E lo aveva anche fatto con l'ultimo drive vincente con il quale aveva mosso i suoi Lions dalle proprie 7 fino alle 12 dei Bucs.
Decisione delle zebre a parte ( le immagini che mostrano Pollard con il pallone in mano su quell'ultimo drive in end-zone non sono inequivocabili come richiederebbe la norma ) Harrington comunque aveva altri due downs per mettere il pallone nelle mani di un ricevitore e segnare il TD della vittoria. I Lions purtroppo non riescono a spostare il pallone, fanno fatica a prendere primi downs(11 appena contro Tampa) e convertire i terzi invece (2/12 domenica).
A tal proposito: siamo sicuri che il problema sia proprio il QB quarto anno? O forse si tende a sopravalutare il corpo dei ricevitori (quest'anno i tre soliti noti fanno 19 ricezioni per 265 yards e 2 TDs)?. Ancora: perché Mariucci e il coordinatore offensivo Tollner, pur avendo adottato la West Coast offense che si base sul timing in attacco, non permettono a Harrington di andare di più sul profondo e sfidare le secondarie degli avversari?
Troppi interrogativi a cui forse neanche la prossima partita in casa contro i Ravens saprà rispondere.
E' ancora troppo presto per abituarsi ma leggere in fondo alla classifica i nomi di Vikings e Packers fa sempre effetto. Specialmente pensando alle potenzialità delle due squadre.
Sui Packers e sulle modalità della loro sconfitta potete leggere nell'interessante pezzo di Lavarla sul Monday Night. Qui ci soffermiamo su alcune considerazioni.
Green Bay è una squadra tutt'ora ancorata al trentenne Favre in attacco ma dopo la perdita del WR Walker sarebbe forse più opportuno sfruttare Ahman Green di più e meglio senza aspettare che si faccia male per poi rimpiangerlo. I Packers sono 26esimi per corse tentate e non raggiungono neanche le 74 yards a partita.
Quando in campo in attacco sei monodimensionale è facile che tu abbia molti 3-and-out costringendo la difesa ad super lavoro. Ecco l'altro nodo di Green Bay: un reparto che concede 23 punti ad inno nazionale, 73 primi downs in 4 partite di cui ben 13 concessi per penalità , il 61.6% di completi al quarterback avversario, 9 TD passes, -8 nel saldo palle recuperate/palle perse.
E contro i Packers si può correre: 128 volte le squadre avversarie lo hanno fatto contro la squadra di Sherman e solo contro altre si corre di più… Settimana prossima ritorno a casa nel Wisconsin per la sfida contro i Saints.
Sui Vikings conviene invece soffermarsi un po' di più visto il momento difficile che Mike Tice e giocatori stanno passando. Culpepper ha finalmente affermato che sì il ginocchio destro dolorante gli può dare fastidio e limitare le prestazioni. Certo è che se la linea offensiva non inizia a proteggerlo meglio (9 sacks subiti contro i Falcons, record carriera per Daunte) il quarterback potrebbe non finire neanche la stagione.
Stagione che comunque già la ha visto protagonista comunque di 10 intercetti, 3 fumbles lost e 21 sacks subiti colpa anche di una linea offensiva priva ancora del C Matt Birk.
Imperativo numero per Minnesota era togliere il gioco di corsa ai Falcons e costringere Vick a mostrare i progressi quale "pocket-passer". Il problema è che quando hai fuori per infortunio, come i Vikings nell'occasione, due uomini di linea, una safety e un cornerback il meglio che puoi sperare è che il tuo attacco segni un punto in più degli avversari.
I Vikings entrano nella settimana di riposo e il capo allenatore Tice dovrà cercare di dare un'impronta alla sua squadra perché in caso contrario forse a novembre Minnesota avrà un altro allenatore.
NFC South
Tampa Bay Buccaneers 4-0, Atlanta Falcons 3-1, Carolina Panthers 2-2, New Orleans Saints 2-2 .
Settimana scorsa vi parlavamo da queste colonne di Buc Ball. Forse, quest'oggi, sarebbe più opportuno parlare di "Luck Ball" intesa come la decisione dell'arbitro di considerare nullo il touchdown di Pollard che avrebbe lasciato, se convalidato, a Tampa Bay solo 10 secondi e un ritorno di kickoff per cercare di vincere la partita.
Così non è andato e ora tutti a tessere le lodi di John Gruden e soci. A ben ragione. Nelle prime tre gare Tampa era salita sulla Cadillac presa al draft (leggasi Carnell Williams) con il pilota Griese che aveva inserito il pilota automatico.
Correre contro Shaun Rogers e Dan Wilkinson (i due tackle) dei Lions però non è mai facile specialmente quando hai i tendini del ginocchio dolenti. Bloccato quindi Williams (11 corse per 13 yards) ai Bucs non è rimasto altro che affidarsi al proprio quarterback e alla riserva Pittman. Con risultati quantomeno altalenanti.
Detroit infatti era rimasta in partita nonostante Griese avesse, con due TDs da 41 e 80 yards, messo avanti la sua squadra di 7 e mostrato le lacune che ancora avvolgono il reparto difensivo dei Lions. Le tre palle perse del quarterback infatti avevano dato il via, direttamente o indirettamente, agli unici drive vincenti (3) di Detroit in tutta la partita.
Le prossime settimane (Jets fuori casa e Miami in casa prima del bye alla week 7) ci diranno un po' di più di questi Bucs visto che comunque fino ad oggi hanno incontrato squadre forti sulla carta ma non in campo (eccezion fatta per i Bills alla seconda giornata).
Quanto di merito ci sia nella vittoria dei Saints contro i Bills e quando del demerito degli avversari è operazione difficile ed laboriosa. Sicuramente Buffalo avrebbe potuto sfruttare meglio le assenze nella secondaria di New Orleans attaccandola con i suoi ricevitori (ma si possono considerare tali Moulds e Evans?). Avesse solo un quarterback per farlo"
Così emergono i Saints alla prima in "casa" in quel di San Antonio abili nel controllare la partita (13 minuti di possesso in più) con le corse (41 giochi per 167 yards con McAllister a quota 130) e permettere a Brooks di non commettere errori che nelle precedenti gare erano stati troppo costosi.
La partita dunque non è sfuggita subito di mano a New Orleans che ha così mostrato che, quando rimane in partita, riesce ad essere pericolosa non solamente con l'attacco ma anche con la difesa come nel caso del primo drive dell'ultimo periodo.
Con i Bills sotto di 6, Buffalo si trova sulle 48 di New Orleans. Si corre con McGahee ma la difesa tiene e sul fourth-and-inches i Bills calciano rimettendo il football nelle mani dei Saints che con il drive successivo da 6 minuti andranno sul 16 a 7 con il calcio di Carney chiudendo, in pratica, la partita.
La week 5 vedrà New Orleans impegnata contro Green Bay fuori casa.
Qualcuno l'ha chiamata "sack dance", in riferimento alle nove volte che i difensori di Atlanta hanno messo le mani addosso a Daunte Culpepper. Su tutti è emerso il tackle Rod Coleman con due sack di propria fattura e altri due a lui sempre ascrivibili anche se indirettamente.
Sopra di 27 dopo tre quarti di gioco con Minnesota a segno solamente a metà dell'ultimo quarto con un field goal di Edinger Atlanta è stata più preoccupata dalle condizioni di Vick che non dalla partita in se stessa.
Con Atlanta in dunque in situazione di controllo il quarterback di Jim Mora non è più rientrato lasciando il campo a Matt Schaub che non ha fatto né più né meno di quello che aveva fatto il titolare, chiudendo la giornata con 56 yards su corsa.
I Falcons, per la terza volta in quattro partite, sono andati sopra le 200 yards su corsa a dimostrazione che il vero punto di forza è il gioco via terra che permette anche, a volte, di fare a meno del miglior giocatore della squadra.
La situazione si fa interessante la settimana prossima quando i Patriots scendono a sud arrivando in quel di Atlanta con una formazione che, ad oggi, non riesce a sviluppare una run-defense credibile (23esima della lega).
Dei Panthers potete leggere tutto nel pezzo di Lavarra on line in questi giorni. Qui giova ricordare come Carolina, fedele al game plan del suo allenatore, continua ad andare dietro al suo reparto di running backs (33 corse in totale contro i Packers) in attacco ma in difesa fa ancora troppa fatica contro il gioco aereo (226 yards di media) e, nonostante segni quasi 26 punti di media, riesce a subirne 24 compromettendo quanto di buono fatto nella metà offensiva del campo.
Settimana prossima Carolina è ospite di Arizona.
NFC West
St. Louis Rams 2-2, Seattle Seahawks 2-2, San Francisco 49ers 1-3, Arizona Cardinals 1-3
Doveva essere una partita difficile per Seattle e così è stato. Viaggiare per tre fusi orari e poi trovarsi di fronte i numerosi blitzes che la difesa dei Redskins aveva preparato per Hasselbeck non era certamente una bella prospettiva per Holmgren ed i suoi.
Ma i Seahawks erano rimasti in partita, nonostante la loro difesa fosse stata in campo per ben 20 minuti dei 30 iniziali. Si trattava solo di far ripartire un attacco che aveva prodotto solamente un drive vincente (FG) nei tre avuti a disposizione nel primo tempo.
L'idea era di sfruttare le corse di Alexander per aprire il campo ad Hasselbeck. Se infatti la difesa dei Redskins è capace di fermare le corse contro i lanci soffre maggiormente dato la poca profondità del roster nella posizione di cornerback che non permette a Joe Gibbs di affrontare serenamente fronti con 3 o 4 wide receivers.
Ma a tradire Seattle nel momento cruciale è la stata la difesa: nel drive Redskins in overtime,risultato poi vincente, prima a concesso a Brunell di completare un 3rd and 10 sulle proprie 23 con un passaggio a Moss per 13 yards. Poi lo stesso Brunell si è rimesso le gambe che aveva negli anni '90 e su un terzo-e-nove sulle WAS37 ha corso, nel mezzo, per 18 yards prima di essere placcato da Hamlin.
La gemma c'è poi stata sul 3rd and 10 sulle 45 di Seattle quando, ancora dalla shotgun, Brunell ha pescato Santana Moss per un guadagno di 30 yards che ha poi portato al field goal vincente. In generale i Seahawks hanno concesso a Washington di convertire il 72% dei terzi downs a cui li avevano costretti e se a ciò si aggiungono le 84 yards concesse frutto delle 8 penalità commesse si capisce come la stagione di Darrell Jackson e compagni sia ancora lunga.
Il gran lavoro dei colleghi di playitusa.com con i resoconti delle partite delle altre squadre della divisione ci permette di affrontare un discorso generale sull'andamento della division ad un mese dal via.
I Rams hanno la miglior squadra ma, sotto la guida i Martz, stanno dilapidando occasioni, vedi la prima partita contro i 49ers, concedono troppo in difesa dove sono agli ultimi posti nella NFC e in attacco continuano ad essere troppo legati alle scelte offensive del loro coach dimenticando di sfruttare al meglio Faulk e Jackson. Il calendario non sarebbe proibitivo con 7 delle rimanenti 12 partite in casa ma già prima del bye alla week 9 potremo sapere se Martz rimarrà , nel 2006, ancora sulla sideline dei Rams.
Arizona ha vinto il Sunday Night tenendo i 49ers a zero segnature negli ultimi tre quarti. Ma della difesa dei Cardinals si sapeva. Fa più impressione vedere invece come l'attacco pare aver ingranato sotto la guida di McCown che, ad inizio stagione, doveva essere la riserva di Warner. Il problema, tutto dell'head coach Dennis Green per fortuna, sarà quando l'ex quarterback dei Rams tornerà disponibile e chiederà il posto da titolare promessogli. Intanto settimana prossima Arizona ospiterà i Panthers con McCown nella tasca.
San Francisco si prepara invece alla sfida contro i Colts annunciando che la scelta numero 1 di quest'anno, il QB Alex Smith, partirà da titolare. Premesso che coach Nolan lo vede tutti i giorni all'opera ci viene il dubbio che forse era meglio lanciare il rookie contro una difesa più abbordabile di quella che Indianapolis offre al momento.