New York Knicks: Preview

Come si troverà  la prima scelta Channing Frye con Larry Brown?

Obiettivi

Se Eddie Curry potrà  giocare con continuità  senza problemi al cuore, la Semifinale di Conference è il minimo che ci si può aspettare. Sognare è sempre d'obbligo perché non costa nulla e nel corso della stagione potrebbe scatenarsi la caccia a Kevin Garnett con i Knicks che, visti i contratti in scadenza ed alcuni interessanti assets tecnici, partono tra i favoriti per accasarselo.

Conference : Eastern Conference
Division : Atlantic Division

Arrivi : Eddie Curry (Chicago Bulls), Antonio Davis (Chicago Bulls), Quentin Richardson (Phoenix Suns), Jerome James (Seattle Supersonics, FA)
Partenze : Kurt Thomas (Phoenix Suns), Michael Sweetney (Chicago Bulls), Tim Thomas (Chicago Bulls), Jermaine Jackson (Chicago Bulls), Jerome Williams (ritirato), Bruno Sundov (Alicante)
Scelte al draft : Channing Frye, Nate Robinson, David Lee

Probabile Quintetto Base :
Playmaker : Stephon Marbury
Shooting Guard : Quentin Richardson
Small Forward : Trevor Ariza
Power Foward : Malik Rose
Center : Eddie Curry

ROSTER


NR PLAYER POS HT WT DOB COLLEGE YRS

21 Trevor Ariza F 6-8 200 06/30/1985 UCLA 1
45 Jackie Butler C 6-10 250 03/10/1985 Coastal Academy 1
11 Jamal Crawford G 6-5 190 03/20/1980 Michigan 5
7 Channing Frye C 6-11 248 05/17/1983 Arizona R
1 Anfernee Hardaway G-F 6-7 215 07/18/1971 Memphis 12
20 Allan Houston G 6-6 205 04/20/1971 Tennessee 12
8 Jermaine Jackson G 6-5 204 06/06/1976 Detroit 4
- Jerome James C 7-1 280 11/17/1975 Florida A&M 5
42 David Lee F 6-9 249 04/29/1983 Florida R
3 Stephon Marbury G 6-2 200 02/20/1977 Georgia Tech 9
23 Quentin Richardson F-G 6-6 230 04/13/1980 DePaul 5
4 Nate Robinson G 5-9 180 05/31/1984 Washington R
13 Malik Rose F 6-7 245 11/23/1974 Drexel 9
- Antonio Davis F-C 6-9 245 10/31/1968 Texas-El Paso 12
2 Maurice Taylor F 6-9 255 10/30/1976 Michigan 7
- Eddy Curry C-F 6-11 285 12/05/1982 Thornwood HS(IL) 4

Staff Tecnico
HEAD COACH Larry Brown (College – North Carolina)
ASSISTANT COACHES Herb Williams (College – Ohio State)
Michael Malone (College – Loyola (MD))
Mark Aguirre (College – DePaul)
George Glymph (College – Benedict)
Greg Brittenham (College – Nebraska-Kearney)
ATHLETIC TRAINER Roger Hinds (College – Brooklyn College)
ASSISTANT TRAINER Anthony Goenaga

Commento

Tutti sapevano che sarebbe stata un'estate importante quella appena trascorsa per la squadra della Grande Mela ed il General Manager Isaiah Thomas non ha tradito le attese, portandosi a casa, nell'ultimo giorno utile, Eddie Curry. L'arrivo dell'ex-Bull non può però far passare in secondo piano un'altra new-entry, probabilmente ancora più importante, ossia Larry Brown, il quale può finalmente gettarsi a capofitto in quello che ha più volte definito "Il lavoro dei suoi sogni", ossia allenare la squadra della sua città  natale. Il tira-e-molla, in questo caso, si è prolungato fin troppo a lungo, anche per la volontà  di Thomas di non ostacolare il suo vecchio compagno di squadra Joe Dumars nelle trattative per il possibile rinnovo dello stesso Brown con i Detroit Pistons. Il risultato è che sia il draft che la prima parte di mercato estivo sono stati fatti senza le indicazioni del nuovo coach.

Difficile azzardare quali saranno le scelte tattiche e tecniche che il nuovo coach sceglierà  per i Knicks. Posto che il problema più rilevante della scorsa stagione fu la difesa e che Brown è l'esperto di moduli difensivi per antonomasia, il roster appare finalmente ben bilanciato, con addirittura un eccesso di minutaggio di qualità  nel settore esterni, tanto che è difficile trovare più talento e completezza nel backcourt di un'altra squadra NBA. Stephon Marbury, Quentin Richardson, Jamal Crawford, Nate Robinson, Trevor Ariza, Penny Hardaway e forse pure Allan Houston saranno in lotta per tre posti del quintetto base. Brown avrà  in mano le sorti del suo concittadino Marbury, dopo il rapporto di amore ed odio durante le ultime olimpiadi: o The Coney Island Finest ha la sua definitiva consacrazione a dispetto delle fin troppo feroci critiche che lo accompagnano dal suo primo giorno da professionista, magari utilizzato come guardia tiratrice alla Iverson, o sprofonda forse per sempre nella categoria degli incompiuti.

Anche sulla testa di Crawford si annidano molte nubi, dal momento che potrebbe partire sesto uomo perdendo la concorrenza per lo starting five a favore del nuovo arrivato Richardson, più affidabile come tiratore dal perimetro, adatto agli scarichi di Marbury ma anche in grado di portare l'avversario diretto in post basso. Pronosticare JC nel ruolo di playmaker è quantomeno un azzardo, visti i risultati dello scorso anno quando fu chiamato a portare palla, così come predire un impiego da titolare per il piccolo ma esplosivo Robinson, che neppure all'università  giocava play puro nonostante la piccola statura poteva far immaginare il contrario.

Ragionamento come al solito a parte per Allan Houston. Pare ormai certo che o si presenta finalmente pronto per il training camp, o accetta il ritiro propostogli più o meno velatamente da Zeke. Il giocatore, come al solito, si è detto pronto al rientro, ma sono due anni che la telenovela va avanti senza risvolti positivi. Brown ha indicato nell'infortunio di H20 la causa del mancato raggiungimento dei Playoffs da parte dei Knicks della scorsa stagione, segno di grande rispetto e stima verso il giocatore. Da qui a guarirlo con le parole, però, ce ne corre.

Con la cessione di Tim Thomas si aprono le porte del quintetto per il secondo anno Trevor Ariza, anche se Brown potrebbe optare per Richardson (eccellente rimbalzista per il ruolo) in ala piccola e Crawford titolare come guardia. Inutile tuttavia continuare ad ipotizzare, non resta che aspettare le decisioni del coach.

Il reparto lunghi è finalmente all'altezza, non solo in quanto a centimetri ma pure per talento. Se il cuore di Curry non farà  più le bizze vorrà  dire che Zeke si è portato a casa uno dei primi 5 centri NBA in cambio di un'ala grande sottodimensionata con evidenti problemi di soprappeso (Sweetney), di un giocatore eterna promessa non mantenuta croce di ogni allenatore che ha avuto e che Brown aveva già  ceduto quando era coach dei 76ers (Tim Thomas) e di un giocatore che non ha praticamente mai visto il campo (Jackson), più un paio di scelte che si spera siano le più alte possibili.

Con il senno di poi, l'arrivo di James, destinato a fare da back up a Curry, risulta oggi fuori luogo, soprattutto alla luce dell'investimento economico, perché ritenuto un po' troppo alto, però è anche vero che resta in linea con i contratti che girano oggi tra i centri. "Sexy" è tra l'altro il tipico giocatore che mal si dovrebbe adattare alla "play the right way" del suo nuovo coach, visto che, in quanto ad etica lavorativa, non siamo ai massimi livelli.

Resta invece aperta la questione dell'ala forte titolare. Visto che Curry non brilla in rimbalzi e spesso è latitante sulle questioni che riguardano la difesa, servirebbe una classica ala lottatrice senza paranoie sul non avere la palla in mano per più azioni consecutive. Il giocatore a roster che meglio rispecchia questo quadretto è Malik Rose, ma i centimetri scarseggiano in maniera più che preoccupante. Da qui il possibile utilizzo già  intensivo dei due rookie Channing Frye e David Lee, anche se Brown è notoriamente restio a dare troppo spazio agli esordienti che non si chiamino Tashawn Prince, ossia grandi lottatori ed ottimi difensori. Lee, in questo senso, dovrebbe essere favorito rispetto a Frye, etichettato da tempo come "soft" e tutto da verificare a livello NBA, se è vero che già  al college non gradiva molto i contatti. Anche un veterano come Antonio Davis potrà  portare un po' di onesta ed utile "legna in cascina", ma l'importanza di Davis è più vista in ottica contrattuale che tecnico/tattica: il suo contratto scade infatti nel 2007. Inutile sprecare parole su Penny e Mo Taylor: il primo resta in roster, a meno che Brown non lo resusciti, solo per via del contratto, appetibile anch'esso perché oneroso ed in scadenza; il secondo sarà , se possibile, inserito nella prima trade utile, anche se Brown si è detto contento di averlo visto motivatissimo al primo giorno di training camp.

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