Riuscirà TMac a vincere almeno una serie di Playoffs?
La parola d'ordine in casa Houston Rockets per l'inizio della stagione 2005-2006 non può che essere ricominciare. Il finale della scorsa stagione ha lasciato soltanto grossi rimpianti per quella che doveva essere la stagione del ritorno dei Razzi tra le superpotenze della Lega e invece si è rivelata l'ennesima fase di transizione.
La spettacolare serie contro Dallas al primo turno dei playoff era partita alla grande con due vittorie salvo poi concludersi con una cocente eliminazione 4-3 che fece infuriare Van Gundy, convinto di una congiura arbitrale per "cancellare" Yao dalla serie. La pesantissima multa inflitta al coach mise fine alle polemiche e alla stagione di Houston tra mille rimpianti e con la convinzione di dover migliorare ancora molto per raggiungere i vertici.
Ricominciare quindi a pensare in grande è dunque obbligatorio partendo da una ricca campagna acquisti estiva che ha visto arrivare forze fresche soprattutto dal mercato dei free agent con l'intento di non sconvolgere con grossi scambi l'assetto di un roster comunque già di ottimo livello.
A "costo zero" sono arrivati giocatori importanti come Derek Anderson e Stromile Swift, per il resto si è deciso di continuare a puntare su Jon Barry, Mike James, Bob Sura, David Wesley e Juwan Howard che tanto bene avevano fatto l'anno passato, aggiungendo a questi il buon rookie da Illinois Luther Head, per ultima è arrivata la firma per due anni dell'eterno Dikembe Mutombo che, voglioso prima di ritirarsi di dare l'ultimo assalto al titolo che manca alla sua gloriosa carriera, garantirà come al solito scampoli di ottima difesa e intimidazione.
Forte di tali conferme e addizioni Houston si presenta ai nastri di partenza con un buon gruppo, di molto migliorato nei punti deboli. Il reparto guardie appare ben assortito e ricco - forse troppo – di giocatori molto versatili e dinamici come Barry, Sura e Wesley; si punta forte sulla voglia di riscatto di Derek Anderson, mai riuscito a farsi largo nel marasma di Portland e prima vittima in assoluto della regola dell'amnistia, tra le tante proposte ricevute ha preferito quella dei Rockets dove porta buona attitudine difensiva e la capacità di giocare tutti i tre ruoli dietro.
Facile ipotizzare un suo utilizzo da guardia titolare al fianco di Sura e TMac che permetterebbe a Wesley, Barry e James di portare energia e punti dalla panchina. Marginali le figure di Moochie Norris e Charlie Ward per i quali non sembrerebbe da escludere un taglio.
Il settore ali appare, come in passato, il più debole del roster non tanto in ala piccola, dove agirà l'immenso McGrady scambiandosi la posizione probabilmente con Anderson, quanto nel ruolo di ala grande dove fin ora ha evoluito quel Juwan Howard dal quale nessuno più si aspetta il famoso salto di qualità . Tagliato Weatherspoon, da Memphis è arrivato Stromile Swift, giocatore dai mezzi atletici a dir poco devastanti che probabilmente avrebbe spostato maggiormente gli equilibri nella Eastern Conference.
Puntare su di lui è in ogni caso una scommessa interessante visto che porterà quella grossa dose di atletismo utile soprattutto in fase di intimidazione a sopperire alla timidezza di Howard e soprattutto Yao, a discapito di Swift potrebbe andare la mancanza di esperienza ma incarna sicuramente l'ala atletica e stoppatrice che mancava da troppo tempo nel roster.
Poco chiara rimane l'idea di aggiungere a questo gruppo Vin Baker, giocatore ormai logoro e in apparenza assolutamente inutile alla causa, forse Van Gundy si affida alle sua capacità di motivatore per tirar fuori ancora qualcosa di buono dall'ex talento dei Bucks.
Inutile dire che le sorti di Houston dipenderanno dalla devastante, fin ora solo sulla carta, coppia TMac - Ming chiamata a disputare la stagione della vita visto che in caso di fallimento, come si vocifera da tempo, la prossima estate per il cinese sarà davvero dura resistere alla tentazione Lakers.
La dirigenza conta molto sul fatto che Yao abbia potuto allenarsi intensamente durante l'estate con lo staff tecnico, finalmente libero dagli impegni con la sua nazionale che in passato, tra mondiali e olimpiadi, gli avevano impedito di lavorare su quegli aspetti del suo gioco che presentavano ancora evidenti carenze.
Non preoccupa invece McGrady dal quale sicuramente arriverà l'ennesima strepitosa stagione dopo i confortanti miglioramenti dello scorso anno soprattutto per quanto riguarda la leadership alquanto latitante in passato. Yao ha appena ottenuto una estensione contrattuale imponente, dunque in teoria dovrebbe essere ancora maggiormente responsabilizzato…
Visto il lavoro effettuato dalla dirigenza per migliorare il roster nei punti deboli rivelatisi lo scorso anno, si può senz'altro affermare che i Rockets si presenteranno ai nastri di partenza puntando, se non al titolo, sicuramente ad una stagione di primo livello; se poi coach Van Gundy tornerà il fenomenale conoscitore del gioco che era ai tempi dei Knicks, c'è da scommetterci che in Texas tornerà il divertimento.