Sarà quella di Gonzaga l'ultima maglia ufficiale che utilizzarà Ronny Turiaf?
Un'altra estate sta passando sul cielo di Los Angeles.
Mentre questa estate piovosa sta lasciando il posto ai giorni di settembre, nel loro piccolo anche i Lakers versione 2005/06 vedono arrivare le prime nubi temporalesche dell'autunno.
Già , l'idillio fra coach Phil Jackson e la stampa losangelina, dopo una prima parte d'estate di bassissimo profilo da entrambe le parti, sembra essere terminato.
La prova?
Semplice: negli ultimi due mesi, il coach zen si è immerso completamente nella nuova avventura, ha da subito cominciato un lavoro di programmazione sommerso, senza grandi proclami, mettendo in atto ogni tattica per non scoprire le proprie carte.
Dal canto loro i giornalisti di Los Angeles hanno trattato il mercato Lakers con una sorta di filosofia: inutile criticare, stiamo a vedere.
Questo fino a qualche giorno fa, quando su alcuni siti americani qualche columnist si è alzato un mattino scoprendo come risvegliato da un bel sonno che, con il roster attualmente a disposizione, i Lakers non andranno da nessuna parte, che insomma la dirigenza starebbe, neppure senza troppi riguardi, snobbando le possibilità di vittoria immediata per puntare direttamente all'estate 2007, quella della free agency di Yao Ming ed Amare Stoudemire tanto per non far nomi. (n.r.d. il cinesine proprio ieri ha firmato un'estensione pluriennale del proprio contratto)
Sarà dunque così?
Jackson "sprecherà " due dei tre anni di contratto per aspettare il mercato 2007? Bryant dovrà sorbire le prese in giro provenienti dalla Florida per altri 48 mesi, prima di ritrovarsi a giocare con un altro Big Man? I Lakers hanno già abdicato a qualsivoglia possibilità di gloria prossima ventura?
A questo punto bisogna fare un passo indietro e ripensare a ciò che è successo nelle ultime settimane.
L'immediato post draft dei Lakers è stato funestato da quella che a posteriori è stata la storia dell'estate per la franchigia californiana: la vicenda di Ronny Turiaf.
E' noto ormai che la prima scelta dei Lakers di questo draft 2005 sia ricaduta sul nemmeno 18enne, Bynum un atleta ottimisticamente definito come futuribile, mentre la seconda scelta era caduta sull'ala grande francese proveniente da Gonzaga.
Peccato per il compagno di università del grande John Stockton che l'avventura del solido numero 4 sia durata neppure lo spazio di un mese. Giusto il tempo di mostrare dei numeri davvero interessanti nelle prime uscite di Summer League ed ecco la mazzata: visita medica dello staff giallo viola e tremenda diagnosi; disfunzione della valvola aortica con abnorme ingrossamento di questa e conseguente incapacità del cuore di funzionare a dovere.
Una sentenza che per il giocatore potrebbe significare la fine della carriera e pensando a cose di maggiore rilevanza, serio pericolo di vita.
Per qualche giorno la vicenda ha davvero fatto il giro d'America. Il giocatore ha subito detto di volersi operare per cercare di tornare in fretta in campo. Detto fatto.
L'operazione è avvenuta puntualmente e la comunità di Gonzaga ha letteralmente stretto a sé un giocatore che evidentemente è stato davvero molto amato in quel College e i Lakers, tanto per sfruttare l'investimento hanno deciso di finanziare la riabilitazione dell'atleta.
L'operazione sembra essere riuscita, la valvola aortica è stata solamente riparata e non sostituita e la possibilità di rivedere in campo questo ragazzo, da impossibili sono divenute solo remote.
Nel frattempo però il mercato dei Lakers ha subito il primo vero colpo, seguito a stretto giro di posta dal ritiro annunciato di Vlade Divac, che dopo un anno di purgatorio dovuto ai problemi alla schiena pare abbia detto basta.
Per rimpolpare un reparto che nel 2005 era già stato il vero problema dei Lakers, quello dei lunghi, la famiglia Buss ha così imbastito l'unica vera trade del mercato angelino, portando nelle proprie fila Kwame Brown ex giovanissima prima scelta 2001 degli Wizard e lasciando andare verso la capitale Caron Butler e la lingua troppo lunga di Chucky Atkins.
Un piano che potrebbe avere una sua logica: la squadra, che detto per inciso, tornerà quasi sicuramente al triangolo, dovrà ancora basarsi su Mihm come centro titolare a meno di impreviste immediate esplosioni da parte di baby Bynum, portando però Lamar Odom al suo ruolo preferito, quello di numero 3 di swingman, consegnando a questi e all'asse con Bryant l'ossatura di tutto il gioco di L.A.
E da qui che partono le critiche ed i dubbi che la stampa sta cominciando ad esprimere sul progetto Lakers.
La squadra appare debole nella sostanza, leggera al cospetto di corazzate come quelle rappresentate dai Campioni del Mondo di San Antonio, senza la necessaria profondità per competere e senza la garanzia del ritorno ai play off che tutti in California considerano il traguardo minimo.
In particolare, il ruolo più scoperto appare quello proprio di ala grande.
Se l'arrivo di Brown è un rischio più che accettabile, viste le doti di coach Jackson di spremere sangue anche dalle rape più immature, è il back up di quest'ultimo che sembra rappresentare un buco imbarazzante nel roster.
Gli osservatori più attenti potranno chiedersi a questo punto: ma Brian Grant? Non potrebbe essere lui il panchinaro di lusso per quel ruolo?
La risposta è no, visto che il lungo ex Miami e le sue ginocchia malandate sono state rilasciate nell'ambito della cosiddetta "regola Houston" e perciò ad oggi gli unici altri lunghi nel panorama di El Segundo sono rappresentati da Brian Cook e Slava Medvedenko.
Non è certo questa la sede per sentenziare se il nascente progetto del Jackson-bis a Los Angeles sarà un fiasco annunciato o meno, c'è però da rilevare che a fronte dei problemi già citati un dato appare abbastanza confortante.
Quasi tutte le nuove acquisizioni della squadra, da rilevare nel settore dei piccoli, rappresentano delle teste "pensanti": Aaron Mckey, ultimo arrivo proveniente dai 76ers è il prototipo della guardia che piace a coach Phil, grande, con tiro piazzato e ritmi ben precisi; Laron Profit e Von Wafer non sono e non saranno mai dei campioni, ma sembrano poter inserirsi bene nei meccanismi voluti dallo staff tecnico e perché no, un posto potrebbe davvero trovarlo anche William Smush Parker di gran lunga il Lakers dai ritmi più precisi durante la recente Summer League.
Basterà ? Le ultime notizie da San Antonio, parlano dell'arrivo in squadra della coppia Van Exel - Finley"ditemi voi"
Alla prossima"